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mercoledì 25 gennaio 2012

La Ue e gli Usa sono pronti ad invadere militarmente l'Iran e la Siria? Cosa c'è di vero dietro questo folle e pericoloso progetto di destabilizzazione del Medio-Oriente? L'ONU fermi questa follia finchè può farlo!

Bruxelles - (Belgio - Unione Europea) - Che la Ue fosse gestita da criminali, pederasti, pedofili, massoni, satanisti e parassiti si sapeva di già, quello che non si sapeva era che questi delinquenti sono pure dei dementi, come si è potuto leggere sui giornali di tutto il mondo, i ministri dei paesi facenti parte della Ue hanno deciso di applicare le sanzioni contro l'Iran e la Siria, le sanzioni contro la Siria si basano per un'aggressione stile come in Libia, basata sulle menzogne che i Media ci propongono giornalmente, le sanzioni contro l'Iran vanno molto più in là, prima si vuole provocare l'Iran con l'embargo del Petrolio, la chiusura dei conti delle aziende che collaborano con l'Iran, la negazione di far passare medicinali e altre materie prime per la popolazione, in fin dei conti il paese dovrebbe rimanere isolato dal resto del mondo per poi costringerlo a fare la mossa sbagliata che fecero i Giapponesi quando attaccarono Pearl Harbour perchè messi alle strette con lo stesso sistema che viene oggi applicato all'Iran.
Le provocazioni giornaliere che gli Usa e Israele fanno nei confronti dell'Iran sono da considerare atti criminali da condannare subito con la forza, invece qui assistiamo ad un patto stabilito tra tutti i paesi occidentali per aggredire uno stato sovrano che non vuole sottomettersi ai perversi voleri di coloro che hanno deciso di appropriarsi delle risorse che si trovano nel sottosuolo di quel paese, hanno inventato la bugia che l'Iran stia aumentando la capacità di arricchire l'Uranio (10%, per arrivare a costruire una bomba atomica ci vuole ben il 90%) al fine di costruire la propria bomba atomica, sanno bene che non lo stanno facendo e il programma nucleare che stanno portando avanti serve solamente per scopi di energia interna civile che non ha nulla a che vedere con l'atomica, anche quel pezzente di Leon Panetta ha dichiarato ultimamente che l'iran non ha alcun motivo di fabbricarsi l'atomica, nonostante ciò i cretini della UE credono e fanno quello che il governo Israeliano e quello USA gli impongono di fare, con questa manovra scellerata e da dementi si stanno tirando la zappa tra i piedi, mettono a repentaglio tutto il sistema economico di molti paesi Europei che fino a oggi hanno usufruito del petrolio iraniano, a chi giova tutto ciò?
Di sicuro non a noi Europei ma semplicemente ad incrementare la presenza USA in medio oriente per poi arrivare a minacciare la Cina e la Russia, che gli USA mandano ancora navi da guerra nello stretto di Hormus per provocare un preventivo attacco iraniano è la logica che possiamo ben capire, forse gli americani si sentono tanti sicuri di farcela?
Personalmente vedo il passaggio delle portaerei come un presagio di morte per molti soldati USA, da quelle acque non verrà fuori neanche un relitto di portaerei e nemmeno un cadavere di soldato o marinaio. Se la UE e soci credono che l'Iran prenda la decisione di attaccare le navi della NATO o USA, si sbagliano di grosso, forse hanno dimenticato che la Cina può importare tutto il petrolio che vuole per poi rivenderlo alle aziende che ne fanno richiesta e che prima lo compravano dall'Iran, prima che il governo USA cominci a esagerare con l'embargo contro la Cina ci penserà milioni di volte, quindi la UE si è messa con il cappio al collo lei stessa, dementi come questi politici c'e ne sono stati pochi, ma questi fanno per tutti quelli che li hanno preceduti in passato, come di solito i lecchini dei Media scrivono che una portaerei è passata lo stretto di Hormus senza che gli iraniani si siano azzardati a prendere contro misure, vogliono forse far credere che gli iraniani hanno paura?
Se la stanno ridendo e pensano ai problemi che avremo noi cittadini della UE quando un litro di benzina costerà 5 /10Euro, vedrete le risate cari giornalisti del cavolo, poi cosa scriverete? altre minkiate per coprire quelle che avete scritto settimane prima.. questo scriverete, non avete ancora imparato dalle bugie che sono state dette e che voi avete propagandato per attaccare l'Iraq, l'Afganistan, la Libia, la Somalia e quelle che state scrivendo sulla situazione in Siria.. no..?
Allora siete scemi per natura, religione e devozione, quello che gli stupidi parassiti della UE hanno deciso di intraprendere contro l'Iran se ancora non lo avete capito è una dichiarazione di guerra vera e propria e voi scrivete che il tutto è scaturito perché l'Iran si rifiuta di smettere di arricchire l'Uranio, chi passa le notizie è un criminale perché sà bene che non è vero, gli ispettori possono entrare in Iran per controllare se viene arricchito l'uranio, quando vogliono e senza preavviso e non come scrivete voi, l'Iran ha firmato il trattato per il controllo dell'energia atomica e lo considera sacrosanto, mentre Israele si rifiuta di farlo come lo fà l'America del Keniano assatanato di guerra e di sangue.
Cari signori, ancora tutto il mondo aspetta che escano fuori le armi di distruzione di massa che Saddam avrebbe nascosto, ancora si cerca di portare le prove che Gheddafi abbia sparato con cannoni e aerei contro la Popolazione, nel frattempo è un casino in Libia e il Governo transitorio ha dovuto ammettere che è un fallimento e si stà costituendo alle truppe rimaste leali a Gheddafi perché non si fidano della NATO e nemmeno degli USA/Anglosassoni compreso quel Psicopatico di Sarkozy, volete spiegarci a chi volete prendere ancora per il fondello cari lecchini scribacchini? Perché non scrivete che quel criminale di Kissinger è andato in Russia a pregare Putin di non prendere parte a un conflitto armato in caso di un attacco contro l'Iran e la Siria, sa bene che i suoi sogni sono arrivati al capolinea ..sia per lui che per tutti i suoi compari di avventura.
Con queste sanzioni che la UE ha approvato contro l'Iran e la Siria, hanno condannato l'Italia, la Grecia, la Spagna, il Portogallo e tanti altri paesi che credevano in questa Europa ad un periodo di miseria, fame, guerre, peste e colera, questo è quello che volevano i criminali dell'Élite per raggiungere il loro obiettivo di dominio, dovranno ricredersi cosi come dovranno ammettere tutti i capi di stato e di governo Europei che sono dei criminali e parassiti senza scrupoli di coscienza.
Se gli USA e lo stato di Israele vogliono mostrare quello che hanno nei loro arsenali bellici, lo facciano, ma almeno si sparassero l'un contro l'altro e lasciassero il resto del pianeta in santa pace, dato che hanno fatto di già fin troppo danno con la scusa del terrorismo (che in fin dei conti sono loro stessi i terroristi), ci hanno provato in Europa anni fà con l'attacco alla Serbia e sempre con le bugie, prove falsificate come ci mostra questo filmato in cui si specifica come il governo Tedesco di allora sotto la direzione di quel puttaniere di Gerard Schroeder, Sharping e Fischer costruì le false prove per poter attaccare uno stato sovrano che si stava difendendo dagli attacchi studiati a tavolino dagli USA e Israele per poter incrementare la loro presenza nei Balcani, nel filmato parla il poliziotto che faceva parte del gruppo mandato dal Governo tedesco per accertamenti sui fatti avvenuti nella cittadina di Rugovo, le foto fatte dall'ex Poliziotto furono manipolate al fine di far approvare dall'opinione pubblica un attacco alla Serbia. Quel criminale di Sharping ebbe il coraggio di dire che erano stati due ufficiali dell'Esercito tedesco a fare le foto, mentre il comando generale diceva di non sapere nulla di quelle foto e che nessun ufficiale era stato mandato in quella zona per constatare se ci fosse stato un massacro come i Media avevano scritto ..capito.. i media e nessuna fonte ufficiale del governo, il mister Sharping mostrava foto manipolate dove comparivano cadaveri di persone che venivano spacciate per civili, le armi furono cancellate o fatte sparire, mentre nelle foto originali fatte dall'ex poliziotto era chiare le armi e che si trattava di un commando di truppe speciali addestrate dalla CIA /BND /MI6 e servizi segreti italiani, con la compiacenza di quel baffetto da Porcospino chiamato D'Alema e che normalmente dovrebbe comparire davanti a un tribunale per crimini di guerra, invece ha ancora la sfacciataggine di dire che fu giusto attaccare la Serbia.
Per chi capisce il tedesco può constatare con quale bugie fu distrutto un paese sovrano che si opponeva alla dittatura UE / NATO & Sorci e che oggi viene costretto a sottoscrivere colpe e genocidi mai commessi.
Con la stessa tattica usata in passato contro altri stati sovrani, oggi si vuole aggredire l'Iran per appropriarsi dei suoi immensi giacimenti petroliferi usando la scusa e le menzogne dell'Atomica, i Media occidentali, buffoni e marionette da teatro dei Pupi fanno la parte dei leoni per far sprofondare il pianeta nel Caos assoluto con la credenza che loro rimarranno sani e salvi con un documento che li attesta "Baroni del male ed escremento di maiale".
Cari lettori, se ci sono persone da portare davanti a un tribunale per crimini di guerra, oltre ai Politici ci sono anche giornalisti che vivono alle spalle dei contribuenti istigando le masse alle guerre, cosi come questo governo "Monti con un decreto al giorno si toglie gli italiani di torno" e lo stà facendo alla grande sotto gli occhi di tutti noi.


martedì 24 gennaio 2012

LIBIA: PRO-GHEDDAFI ALLA RISCOSSA, RIPRESA BANI WALID...CHE COSA STA SUCCEDENDO VERAMENTE IN LIBIA? LA GUERRA NON E' ANCORA FINITA? PERCHE' TUTTI I MEDIA INTERNAZIONALI TACCIONO SULLA LIBIA POST-GHEDDAFI?


Beni Ulid (Bani Walid) - Libia - I miliziani fedeli a Gheddafi sono tornati all’attacco e hanno riconquistato Bani Walid, loro vecchia roccaforte, facendo sventolare la bandiera verde del regime sulla città. Intanto il governo degli insorti è sempre più in difficoltà, fra contestazioni popolari, dimissioni e violenze diffuse. L’altro ieri il Cnt (Consiglio nazionale di transizione) ha dovuto rinviare di una settimana l’adozione della legge elettorale per la Costituente e ha visto le dimissioni dell’ambasciatore in Italia, Hafed Gaddur. L’attacco a Bani Walid è stato provocato oggi dall’arresto di partigiani pro-Gheddafi da parte dei miliziani della Brigata 28 maggio, fedeli al Cnt.
I lealisti (appartenenti alla tribù dei Warfalla) hanno reagito con mitra e bazooka e hanno stretto d’assedio la caserma della brigata. Cinque miliziani rivoluzionari (tuwar) sono stati uccisi. I pro-Gheddafi così hanno avuto la strada spianata verso il resto della città, 170 km a sudovest di Tripoli, una delle ultime roccaforti del dittatore a cadere. I lealisti hanno preso il controllo della città e hanno issato la bandiera verde della Jamairiya. Secondo una fonte militare del Cnt, l’esercito si sta dirigendo verso la città per riprenderla, con l’appoggio dei jet. Ma il portavoce del Consiglio locale, Mahmud el-Werfelli, denuncia che da due mesi veniva chiesto aiuto al Cnt contro la minaccia dei lealisti. Il governo, accusa el-Werfelli, «ci ha traditi, ci ha lasciati fra l’incudine e il martello».
Per il Cnt, la situazione sta diventando sempre più complicata. Oggi ha annunciato che l’approvazione della legge elettorale per l’assemblea Costituente, prevista per oggi, è stata rinviata al 28 gennaio. Il disegno di legge è al centro di furiose polemiche, per la quota del 10% dei seggi destinata alle donne, il divieto di essere eletti per i libici con doppia nazionalità e la divisione dei distretti elettorali. Tanto è vero che un membro del Cnt ha annunciato oggi che le «quote rosa» saranno eliminate.
Nel paese monta il malcontento per le mancate riforme e la scarsa trasparenza dei governanti, spesso ex gheddafiani riciclati, malvisti dagli ex combattenti, che li accusano di opportunismo. In Libia girano ancora moltissime armi e gli scontri a fuoco tra fazioni sono frequenti. Fra domenica e lunedì una persona è morta a Tripoli in una sparatoria. Il 19 gennaio il vicepresidente del Cnt, Abdel Hafiz Ghoga, ex-collaboratore del rais, è stato duramente contestato all’università di Bengasi, durante una commemorazione degli insorti caduti. Sabato 21 sempre a Bengasi ex combattenti hanno attaccato con bombe artigianali la sede del Cnt e l’hanno occupata, chiedendo più risorse per i tuwar e l’esclusione dei dirigenti politici compromessi col regime. Ieri il vicepresidente Ghoga ha finito per dare le dimissioni: «Non voglio che lo scontro sulla mia persona continui e danneggi il Cnt», ha detto.
Il leader del Cnt, Mustafa Abdeljalil (pure lui ex ministro di Gheddafi), di fronte alle contestazioni ha ribadito «non ci dimetteremo, perchè ciò porterebbe il paese a una guerra civile». Oggi ha dato le dimissioni anche lo storico ambasciatore libico in Italia, Hafed Gaddur, da molti anni nella Penisola, ufficialmente per motivi personali. E ad aggiungere confusione al quadro, è arrivata una smentita della Corte penale internazionale a proposito del processo a Saif al Islam Gheddafi. Il ministro della Giustizia libico aveva annunciato che l’Aja aveva dato l’ok a processarlo in Libia. «Non c’è stata alcuna decisione», ha smentito subito dopo un portavoce del Cpi. In questa situazione, suona inquietante la previsione di un funzionario libico, che si trincera dietro l’anonimato: «La Libia non sarà mai più un paese stabile!»

(ANSA-AFP-REUTERS)
Fonte: http://www.atuttadestra.net

sabato 21 gennaio 2012

록화보도 조선인민군 최고사령관 김정은동지께서 오중흡7련대칭호를 수여받은 조선인민군 제169군부대를 시찰하시였다

기록영화 위대한 령도의 빛나는 력사 - La Corea del Nord assaggia il Web: online (in inglese) il quotidiano del regime...




C’è un pizzico di Corea del Nord in più su Internet. Nella versione presentata, raccontata e controllata dal regime. Dal 10 gennaio, è infatti disponibile online l’edizione internazionale del Rodong Sinmun, il principale quotidiano di Pyongyang, organo ufficiale del Partito dei Lavoratori, che da oltre sessant’anni governa il paese.

Caratterizzato da una grafica a dir poco spartana, che sembra uscita fuori dalla Internet di fine anni ‘90, e da un aggiornamento assai più tranquillo rispetto ai ritmi concitati della comunicazione contemporanea, il sito è scritto in inglese e presenta una struttura tanto rigida quanto semplificata.

Tutte le notizie sono suddivise in appena quattro sezioni. L’apertura è affidata alle Attività del leader supremo, quindi si passa al capitolo In DPRK (gli interni), alla sezione Inter-Korean (lo spazio dedicato ai rapporti, assai problematici, con la confinante Corea del Sud), per chiudere con International (gli esteri).

Questa mattina, 17 gennaio 2012, i tre articoli d'apertura riportavano orgogliosamente il nome di Kim Jong Un, il giovane leader succeduto poche settimane fa al padre Kim Jong-Il. Veniva mostrato in visita a un cantiere e in posa assieme a 300 soldati della divisione blindata dell’esercito, in una di quelle immagini ad alto impatto coreografico tanto care al regime di Pyongyang.

La propaganda proseguiva con gli articoli relativi agli interni, tutti impegnati a celebrare i progressi del paese in campo industriale e scientifico, e si faceva infuocata nella sezione dedicata ai rapporti con i vicini sudcoreani, presentati come folli, fascisti e anche un po’ depressi (il trafiletto “Present Reality in South Korea” ricordava come la Corea del Sud abbia il più alto tasso di suicidi al mondo).

Negli esteri, infine, affianco a qualche considerazione sugli Stati Uniti (“il regno del crimine”), “Rodong Sinmun” riportava l’elenco dei complimenti e degli auguri ricevuti da Kim Jong Un per il nuovo anno e per la successione alla guida del paese: dal presidente della Mongolia, da quello della Guinea e persino da Bashar Al-Assad, capo della Siria in fiamme.

“Per conto del popolo siriano e da parte mia”, scriveva Bashar Al-Assad il 10 gennaio, “invio calorose congratulazioni a Sua Eccellenza per l’assunzione del comando supremo dell’Esercito del Popolo Coreano (…). La prego di accettare i miei migliori auguri di buona salute e felicità, oltre a quelli per il progresso e la prosperità del popolo coreano sotto la sua saggia leadership”.

Il "Rodong Sinmun" non ha sezioni su sport, spettacoli o cultura (campi toccati marginalmente negli articoli di cronaca interna e sulle “attività del leader supremo”). Non mancano invece gli editoriali. Quello del 1° gennaio si intitola: “Glorify This Year 2012 As a Year of Proud Victory, a Year When an Era of Prosperity is Unfolding, True to the Instructions of the Great General Kim Jong Il”.

Nonostante la gran parte dei suoi contenuti riguardi la penisola coreana, il sito non è praticamente accessibile ai cittadini che vi abitano. Non a quelli del Nord, per i quali la connessione a Internet rimane un’utopia. E nemmeno a quelli del Sud, dove il "Rodong Sinmun" è stato censurato poche ore dopo la sua apparizione online, seguendo una legge di sicurezza nazionale che vieta la diffusione a Seoul dei siti nordcoreani.

Il mezzo è insomma pensato per il pubblico internazionale e segna un piccolo passo nel titubante avvicinamento di Pyongyang ai moderni strumenti di comunicazione. Un paio d’anni fa apparvero alcuni account (non ufficiali) su Twitter e YouTube, mentre da tempo è attivo il sito inglese della Korean Central News Agency, l’agenzia di stampa nazionale, dove in questi giorni campeggia sulla homepage lo spartito di un brano intitolato “Kim Jong-Il è immortale come il sole”.

Fonte: http://www.lastampa.it

기록영화 위대한 령도의 빛나는 력사


Il nuovo anno lunare porta doni e speranza ai nordcoreani. Appesi a enormi palloncini lanciati dalla Corea del Sud sono arrivati decine di chilogrammi del popolare dolce Choco-Pie, testimonianze video e messaggi di incoraggiamento da parte di chi ha attraversato la frontiera super fortificata: “I nordcoreani si devono preparare per le festività del nuovo anno lunare – dice un nordcoreano -. Ma molti di loro di certo staranno soffrendo per la mancanza di cibo”. I palloncini sono stati lanciati dall’isola di Gangwha, a ovest di Seul con tanti messaggi di incoraggiamento a rovesciare il regime di Pyongyang. Secondo fonti Onu, in seguito alla morte del leader Kim Jong-il, un numero crescente di persone avrebbe lasciato la Corea del Nord. In fuga da un Paese dove il cibo per la popolazione scarseggia, anche a causa delle sanzioni internazionali.

Fonte: http://it.euronews.net

록화보도 조선인민군 최고사령관 김정은동지께서 오중흡7련대칭호를 수여받은 조선인민군 제169군부대를 시찰하시였다


Nel giorno del suo compleanno Kim Jong-un è stato omaggiato dal suo Paese con un video di propaganda, in cui viene immortalato in scene di vita quotidiana e di addestramento militare con molte similarità con il suo "mito" Putin.

Fonte: http://www.intopic.it

"Il disastro ambientale è vicino". E la moldava di Schettino fugge...

Quando è sceso il comandante dalla nave? Fino a quando sono stati insieme Schettino e Dominica, la 25enne moldava che era a bordo della Costa Concordia? E perché la giovane era in sala comandi? Queste le domande che si fa la Procura di Grosseto. Ma la giovane è sparita. Il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli lancia l'allarme: "La contaminazione ambientale è già avvenuta. Si richia il disastro ambientale!" Il comitato ex naufraghi chiede un maxi-risarcimento!

schettino donna 2 400
La Procura di Grosseto sta cercando di arrivare a Domnica Cermonian, la 25enne moldava che la sera del 13 gennaio era in compagnia di Francesco Schettino sulla 'Costa Concordia'. A quanto si apprende i magistrati che indagano su cause e responsabilita' del disastro della nave da crociera avvenuto in prossimita' dell'Isola del Giglio la vogliono sentire per capire quale ruolo abbia avuto nella vicenda, ovvero se fosse in plancia di comando con Schettino al momento dell'impatto del fondo della nave con gli scogli affioranti. La Procura si sta adoperando per avere la testimonianza della donna, e pero' la cosa non sembra molto facile da realizzare - almeno cosi' pare -, e negli ambienti giudiziari il commento e' "lei sta lassu', lontano....", per dire della distanza e del Paese di residenza di Domnica. Gli inquirenti vorrebbero da lei notizie - ammesso che ne abbia - sul momento in cui il comandante ha lasciato la prima volta la nave, vale a dire fino a quando lei e' stata in compagnia di Schettino. Il quale comunque nell'interrogatorio di garanzia - si apprende - avrebbe detto che la donna non era con lui in plancia di comando al momento dell'impatto. Inoltre c'e' da chiarire il 'giallo' sul fatto che Domnica pur risultando regolarmente negli elenchi dei passeggeri e dell'equipaggio - e' stata la compagnia a dire ieri che risultava negli elenchi - pare non avesse una cabina, e quindi si tratta di capire avesse se la sua permanenza a bordo sarebbe stata limitata a una sola sera, fino al primo porto di attracco della Costa Concordia previsto nel programma della crociera.
nave costa 4
"La contaminazione dell'ambiente e' gia' avvenuta". Lo ha detto il Capo del dipartimanento della Protezione Civile e neo commissario delegato all'emergenza Franco Gabrielli in una conferenza stampa che si sta svolgendo sull'isola. Dobbiamo "prevenire il disastro ambientale".
'COMITATO EX NAUFRAGHI' CHIEDE MAXI-RISARCIMENTO - Costituito a Messina un comitato di ex naufraghi della Concordia che, con l'appoggio di Consumatori Associati, chiedera' alla compagnia Costa almeno 500mila euro per ogni naufrago "perche' ognuno di loro ha subito dei danni materiali, ma soprattutto un danno psicologico grave e irreversibile". Lo rende noto l'avvocato Francesco Fiorillo, esperto di diritto della navigazione, che seguira' per l'associazione di consumatori le persone che hanno vissuto la terribile esperienza sulla Concordia. Portavoce del comitato sara' Giuseppe Lanzafame, ex marittimo che si trovava sulla nave e che per primo ha evidenziato i palesi errori del comandante Schettino. Lanzafame ha anche sottolineato l'impreparazione e la poca professionalita' di molti membri dell'equipaggio che non avrebbero gestito in modo opportuno le operazioni di soccorso.
"Consumatori Associati - ha spiegato Fiorillo - ha gia' presentato una denuncia alla procura di Grosseto per chiedere di accertare se il personale che era a bordo della nave Concordia fosse stato adeguatamente istruito per una emergenza cosi' grave. Ci risulta che la maggior parte delle persone impiegate sulle navi provenga dai paesi del Terzo Mondo (Bangladesh, Filippine, Cina etc.) e venga pagato solo poche centinaia di dollari al mese per turni che possono essere superiori anche a dodici ore di lavoro continuativo per dieci giorni consecutivi. Si tratta di personale che non parla l'italiano e che, secondo le testimonianze dei passeggeri, si e' dimostrato impreparato a gestire l'emergenza". Spiega Lanzafame: "Oltre a non parlare ne' l'italiano ne' l'inglese - gran parte del personale non era in grado di manovrare le scialuppe e sono sicuro che se non si fosse perso tanto tempo oggi molti sarebbero ancora vivi. Il comandante inoltre, non ha eseguito una manovra per salvare i passeggeri come ha affermato eseguendola dopo l'impatto, ma ha invece gettato le ancore subito dopo aver investito gli scogli secondo me aggravando la situazione. La sua non e' stata una manovra voluta secondo me ma la traiettoria che la nave ha preso dopo che ha lanciato le ancore da sola". Conclude Fiorillo: "Molti degli ex naufraghi non riescono a dormire la notte, sono spaventati anche solo se vedono il mare e i bambini non vogliono fare neanche la doccia. E' stata un 'esperienza che ha segnato profondamente le loro esistenze".
BERTOLASO, APP DA 2 EURO AVREBBE EVITATO TRAGEDIA - "Caro direttore, su questo incredibile disastro si e' scritto di tutto. Alcuni aspetti fondamentali, pero', sono stati trascurati". Inizia cosi' la lettera dell'ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso al 'Corriere della Sera'. Si chiede Bertolaso: "Abbiamo un sistema di controllo del cielo, molto meno frequentato del mare, che ci consente di seguire ogni aereo, anche il piu' piccolo, in ogni sua mossa. Con le navi, come siamo messi? Possibile che un tratto di mare cosi' trafficato come quello toscano sia attraversato da mezzi navali che nessuno segue, che nessuno monitora, anche enormi come la nave affondata al Giglio?". Se il comandante fosse stato ai comandi di un aereo da turismo - e' il ragionamento di Bertolaso - sarebbe stato inseguito prima del disastro, non dopo, dalla voce di chi lo richiamava al rispetto delle norme sul volo. Chi va per mare conosce bene un sistema che oggi usano pure le barche a vela: l'Ais, segnale anticollisione: e' disponibile anche sull'iPhone, grazie al programma "marine traffic", costa 2 euro e da' tutte le indicazioni sulle navi in movimento, con rotta e velocita'. Perche' nessuno ha controllato cosa faceva una nave con 4.000 anime a bordo?".
Quindi una considerazione sull''inchino': "Sembra che il passare vicino alla costa fosse abitudine, non un caso eccezionale, per questa e forse per altre navi di quelle caratteristiche e di quella stazza. Una notizia del genere rappresenta una denuncia ben piu' pesante delle accuse rivolte allo sprovveduto comandante della Costa". E conclude sui soccorsi: "Tanti hanno lavorato per ore e ore, tanti hanno affrontato situazioni difficili, tanti hanno dato prova di eroismo. Ma chi ha coordinato i soccorsi? Chi ha preso in mano la gestione dell'intera operazione, dall'accoglienza dei superstiti ai rapporti con le autorita' degli altri Paesi, dalla lista dei passeggeri alla ricerca dei dispersi, fino alle misure per la messa in sicurezza dell'ambiente? Chi informa l'opinione pubblica? Nessuno!"

Fonte: http://affaritaliani.libero.it 

venerdì 20 gennaio 2012

I Forconi mettono la Sicilia in ginocchio. Perché? «Per mandare tutti a fanculo!» Ma chi si nasconde in realtà dietro il Movimento dei Forconi? Ci potrebbero essere possibili infiltrazioni mafiose?


 Sopra, la manifestazione dei Forconi...

Da quattro giorni le proteste del movimento che raggruppa 80 mila contadini, autotrasportatori, commercianti siciliani, blocca l'isola. Porti e autostrade sono in tilt. Il loro leader parla a tempi.it. Ma per Lo Bello (Confindustria): «Soliti demagoghi in servizio permanente effettivo. All'interno temiamo anche alcune frange della criminalità mafiosa». 
Quasi tutti i distributori di carburanti in Sicilia sono chiusi, per i mancati rifornimenti e dopo essere stati presi d'assalto dai cittadini: nei supermercati gli scaffali alimentari sono all'esaurimento, mentre sono completamente finite le scorte di acqua minerale. È il primo vistoso bilancio di quattro giorni di manifestazione del Movimento dei Forconi. La regione è rischia la paralisi: venti i blocchi di stamattina nella sola Catania: al porto (uno dei principali dell'isola, insieme a quello di Palermo, anch'esso presidiato dai manifestanti) è bloccato l'accesso ai mezzi pesanti. Altri posti di blocco sono stati organizzati nelle autostrade, sia la Catania-Messina che la Palermo-Catania, principali arterie anche commerciali siciliane. Proprio sulla Palermo-Catania, poche ore fa un camion della società Acqua Enna, che tentava di forzare uno dei blocchi dei manifestanti per proseguire il proprio lavoro, ha provocato un incidente con un manifestante. Sono bloccati anche i trasporti provenienti dal continente: a Villa San Giovanni questa mattina un centinaio di camion sono rimasti fermi nei piazzali, perché una volta traghettati a Messina non potrebbero proseguire il loro viaggio.
Proseguirà sino a venerdì la protesta del Movimento dei Forconi, che è nato come manifestazione autonoma dei coltivatori, ma che si è allargato, raccogliendo i consensi degli autotrasportatori, poi anche di pescatori, tassisti, farmacisti e commercianti, piccoli imprenditori, persino gli armatori. Una galassia di interessi diversi uniti sotto la medesima “bandiera”, di un Movimento che si definisce apartitito, e rifiuta “etichette”.
Non esistono stime ufficiali, ma per il momento si parla di 80 mila manifestanti, riunitisi nei primi due giorni. Cosa chiedono tutti insieme? «Che il sistema salti, devono andare tutti a fanculo!» grida al telefono con tempi.it il capopolo, Mariano Ferro, leader dei Forconi. Si cerca di capire anche chi ci sia dietro a questa protesta: inizialmente si è parlato di vicinanza all'estrema destra, visto che ad alcune proteste hanno aderito alcuni militanti di Forza nuova. Eppure, proprio stamattina, i Forconi (che sono presenti anche sui social network) su Facebook (33mila "mi piace" raccolti fino a stamattina, 19 gennaio) salutano con gioia gli studenti dei collettivi di estrema sinistra che si sono uniti ai manifestanti. «L'unione di poli antagonisti è uno sgarbo al sistema» spiegano dal centro sociale Anomalia di Palermo. Il leader dei Forconi, Ferro, un agricoltore di Avola (Sr), d'altra parte in passato è stato anche vicino al Movimento per l'autonomia del governatore Raffaele Lombardo. Il presidente della Regione siciliana ha deciso di ascoltare prontamente le ragioni dei manifestanti, questo anche se è uno dei politici più accusati dai Forconi in queste ore. E malgrado lo stesso Lombardo non abbia ancora incontrato le diverse associazioni d'impresa siciliane, che chiedevano maggiore attenzione sull'economia dell'isola in ginocchio, i Forconi sono stati ricevuti per ben due volte in meno di una settimana (l'ultima proprio oggi).
Il bacino di consensi dei Forconi è vasto e in fibrallazione da tempo. Ma ieri le stesse associazioni d'impresa siciliane, da Confindustria a Legacoop, passando per Confesercenti, Confcooperative, Confcommercio, hanno sollecitato l'intervento delle prefetture e del ministro dell'Interno perché fossero sbloccati i presidi del movimento: «L'economia siciliana è al collasso, come denunciamo da tempo all'opinione pubblica e allo stesso Lombardo: ma proprio per questo consideriamo inaccettabili le forme di protesta adottate in queste ore, perché stanno arrecando ulteriori danni ai cittadini e a tutte le attività produttive, peggiorando ulteriormente le condizioni economiche». In questi mesi, infatti, la produzione agricola siciliana è al suo picco massimo, soprattutto per gli agrumi: tuttavia i blocchi del trasporto di alimenti deperibili come arance, e ortaggi, sta creando danni che, nelle stime delle associazioni di impresa, si aggirano sul milione di euro. Un esempio su tutti: sono ben cinque i presidi di stamattina a Paternò (Ct), uno dei principali centri di agrumeti della Piana di Catania. E «nel capoluogo è praticamente impossibime entrare e uscire» scrive il quotidiano catanese La Sicilia. Ma non solo.
Infatti, le manifestazioni dei Forconi di questi giorni si lasciano dietro una scia di fatti poco chiari. Lunedì mattina a Lentini (Sr) un venditore ambulante di frutta e verdura si è rifiutato di partecipare al blocco. È stato accerchiato dai manifestanti e minacciato, e per sfuggire ha accoltellato un manifestante. L'uomo è stato fermato dalle forze dell'ordine. A Gela, martedì, un tabaccaio ha rifiutato di chiudere il proprio negozio per partecipare al blocco chiesto dai Forconi: i manifestanti gli hanno spaccato le vetrine.
Ivan Lo Bello, il presidente di Confindustria Sicilia che ha avviato una dura battaglia contro il racket e le infiltrazioni mafiose nell'economia sana dell'isola, ha lanciato un durissimo j'accuse contro i Forconi: «Da un lato ci sono evidenti strumentalizzazioni politiche di demagoghi in servizio permanente effettivo, dall'altra credo che al'interno di alcune frange dell'iniziativa ci siano realtà criminali organizzate che mirano a far saltare tutto». Lo Bello ha poi aggiunto: «Sono irresponsabili, al di là del fatto che alcune delle loro rivendicazioni siano giuste. Protestano contro la crisi, ma nel modo peggiore, perché così si rischia di dare il colpo letale ad un'economia siciliana già fragilissima. L'ultima cosa che oggi bisogna mettere in discussione è la manovra di un governo che sta cercando di risollevare un paese che era sull'orlo del baratro. Ci sono sacrifici per tutti, ma sappiamo che sono indispensabili. Invece sono in giro i cani sciolti: molti dei manifestanti, sono protagonisti di rivolte anche dieci anni fa. Professionisti della protesta purtroppo».
E a tempi.it, Carmelo Burriadi, presidente della Confederazione italiana degli agricoltori, conferma quest'analisi. «Dietro questo movimento, temiamo infiltrazioni criminali: in una situazione così difficile e di malessere, è possibile che la criminalità mafiosa abbia interesse a cavalcare il sovversismo e mettere in difficoltà le rappresentanze democratiche, cioè noi organizzazioni di categoria che ci siamo spesi duramente contro la mafia. Ci sono fortissimi condizionamenti della mafia nei trasporti agroalimentari, il settore al centro del movimento dei Forconi. E in questi giorni ci sono state intimidazioni, episodi poco chiari di cui siamo a conoscenza, nei confronti di alcuni autotrasportatori che non vogliono aderire. A Catania, ad esempio, martedì sono state tagliate le gomme ad un camion che non voleva partecipare al blocco. Un fatto che si aggiunge agli altri episodi».

Fonte: http://www.tempi.it


Freddo-gelo e la pioggia non hanno fatto desistere gli organizzatori della manifestazione parallela e cittadina della più ampia protesta che si tiene sulle principali arterie siciliane. Stamattina alle nove un buon gruppo di gente, dipendenti, commercianti, cittadini, giovani, pensionati e studenti hanno sfilato, striscioni e megafono in testa, e lo faranno fino a venerdì per il Corso Umberto. Il corteo si è mosso da Piazza Matteotti e ha raggiunto, sfidando la pioggia, Piazzale Falcone-Borsellino, poi è tornato sempre per Corso Umberto fino a Piazza Corrado Rizzone per concludersi in Piazza Matteotti dove i partecipanti sono rimasti fino alle tredici facendo volantinaggio informativo e una raccolta di firme, in segno di solidarietà alla protesta. “Non è gradita in questi giorni – ha sottolineato Concetta Spadaro, responsabile della manifestazione – la presenza di politici e sigle sindacali vari, altresì sono banditi ogni manifesto o bandiera di qualsiasi partito o sindacato. Le uniche bandiere che dovranno sventolare durante i cortei di questi giorni, dovranno essere solo il Tricolore e la bandiera della Sicilia. La nostra manifestazione è pacifica e ogni elemento di disturbo sarà segnalato alle forze dell’ordine presenti”. Tra i veicoli rimasti bloccati ieri mattina nel presidio del Polo Commerciale, la Mercedes condotta dal parlamentare regionale, Roberto Ammatuna.

Fonte: http://www.radiortm.it/ 

Cosa c’è dietro alle proteste che in questi giorni stanno infiammando la Sicilia? Si possono riscontrare delle infiltrazioni mafiose? Secondo alcune dichiarazioni la risposta è del tutto affermativa e non si tratterebbe solo di un’ipotesi. A questo proposito risultano molto interessanti le dichiarazioni di Ivan Lo Bello, di Confindustria Sicilia: Tra gli agricoltori e gli autostraportatori che stanno creando notevoli danni al sistema imprenditoriale, abbiamo rilevato direttamente, e attraverso i nostri associati, la presenza di personaggi legati alla criminalità organizzata.

Fonte: http://www.fattidicronaca.it

mercoledì 18 gennaio 2012

www.ilmattino.it - La nave da crociera Costa Concordia affonda "come il Titanic!"


Porto S. Stefano, 18 Gennaio 2012 (TMNews) - Stop alle ricerche dei dispersi sulla Concordia al Giglio, la nave si muove. Ma non si fermano le operazioni dei Vigili del fuoco: tramite elicottero sono stati calati all'interno della nave degli aero-soccorritori e del materiale che permetteranno ulteriori ricerche. Il bilancio delle vittime del naufragio è di 11 morti e 22 dispersi.

GIORNALINO DI BORDO - La nave, la sera del naufragio, sarebbe dovuta passare a cinque miglia dall'isola del Giglio, e non a poche centinaia di metri come invece è successo. Lo spiegava il giornalino di bordo distribuito ai passeggeri alla partenza della nave da Civitavecchia. Lo ha confermato la Costa Crociere. "Ci troveremo - c'era scritto nel giornalino - ad attraversare il canale che separa l'Argentario dall'Isola del Giglio, che sarà ben visibile a sinistra della nave a una distanza di 5 miglia".

RICERCHE DISPERSI - I soccorsi per cercare i dispersi sono andati avanti tutta la notte nella parte emersa della nave, mentre erano comunque già stati interrotti in quella sommersa. Quanto alle condizioni meteo, la tanto temuta mareggiata potrebbe verificarsi con maggiore probabilità tra giovedì e venerdì. Il bilancio dei morti nel naufragio della "Concordia" è di 11 persone. Cinque cadaveri sono stati individuati martedì dai subacquei nella poppa sommersa della nave. Sono i corpi di quattro uomini e una donna, tra i 50 e i 60 anni, probabilmente passeggeri. Uno dei dispersi, un tedesco, invece è stato rintracciato: era in Germania, "ha telefonato e ha detto che sta bene", ha fatto sapere il questore di Grosseto, Michele Laratta.

MONTECITORIO: MINUTO DI SILENZIO E STATO DI EMERGENZA - L'aula della Camera ha osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime del naufragio. Il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, ha ribadito che il prossimo Cdm dichiarerà lo stato di emergenza per operare con velocità, e ha detto che il rischio più grande è la dispersione di carburante che potrebbe contaminare, non solo la zona del naufragio, ma anche la costa tirrenica di fronte all'Isola del Giglio.

OLTRE AL GIGLIO, SCHETTINO FECE UN ALTRO "INCHINO" A PROCIDA - Il tragico "inchino" della Concordia al Giglio non rappresenta una novità nelle consuetudini della Costa. La compagnia di crociera, infatti, sul suo blog "celebra" un altro passaggio ravvicinato della nave, avvenuto il 30 agosto 2010 davanti all'isola di Procida. Al comando, anche in quel caso, c'era Francesco Schettino.

Fonte: http://www.tmnews.it

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!