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sabato 16 febbraio 2008

PRISTINA...KOSOVO...

Vita quotidiana nel Kosovo a maggioranza Albanese...

PRISTINA...KOSOVO...

Domenica 17 Febbraio 2008, alle ore 17, il Kosovo proclamerà l'indipendenza dalla Serbia!

Quanto pesa la Santanchè. La prima donna che corre da premier!

Roma - Sarà la prima donna nella storia della Repubblica Italiana a correre come candidata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri alle prossime elezioni politiche. Daniela Santanchè, già a capo del dipartimento delle pari opportunità di An, poi trasmigrata ne La Destra di Francesco Storace fino a diventarne la candidata designata per Palazzo Chigi. Una scelta di rottura, che arriva dopo il mancato accordo tra il neonato movimento e il Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi che, secondo la neodesignata, “non è imputabile direttamente al Cavaliere, ma a tutti i piccoli uomini che gli stanno attorno e che lo assediano”.
Una decisione per molti coraggiosa, per molti altri azzardata: gli ultimi sondaggi danno il nuovo partito al 3%, ma di questo l’aspirante premier non sembra preoccuparsi: “A parte il fatto che queste misurazioni sono state fatte prima della scelta di correre da soli, noi non facciamo comunque la chimica della politica. La politica è una passione e non abbiamo paura di farci contare. Se non andrà, vorrà dire che non entreremo nelle due Camere. D’altronde, quello parlamentare non è uno stipendio, ma una carica da portare avanti con impegno e responsabilità”.
Onorevole Santanchè, si aspettava una simile scelta da parte del suo partito?
Certo che no. Ho ancora addosso il brivido che ha seguito la mia designazione da parte di Francesco Storace, al nostro congresso di domenica: i delegati si sono alzati tutti insieme e hanno cominciato a scandire il mio nome.
La sua decisione ha però fatto storcere il naso a qualcuno degli osservatori, che non ritiene che la sua immagine sia conciliabile con quelle di Francesco Storace e Teodoro Buontempo.Questi stereotipi sono pure creazioni della carta stampata. Io sono e mi sento perfettamente integrata al popolo della destra.
Perché l’elettorato moderato dovrebbe scegliervi?
Abbiamo il coraggio di chi ci crede e la passione di chi vuole provarci per evitare ogni forma di inciucio. La destra, che è parte del Dna del nostro Paese, non può essere cancellata con un colpo di spugna dalla storia d’Italia. Personalmente, penso poi che in questi anni di impegno politico io abbia fatto qualcosa per le donne. Mi auguro che gli italiani e soprattutto le italiane mi seguiranno. Forse non avrò un carattere meraviglioso, ma sono una persona che ha sempre mantenuto ciò che ha promesso.
Quanto peserà la sua immagine sull’elettorato indeciso?
Francamente non lo so. So però per certo che i primi segnali di adesione al progetto sono incoraggianti. Ieri, sono partite le sottoscrizioni spontanee: ebbene, sono arrivate centinaia di mail, in alcune delle quali c’è perfino chi ha rinunciato al caffè, per “dare i soldi alla Santanchè”. In Italia, c’è un popolo autentico che si impegna nella partecipazione perché non è animato da interessi personali. È quello che mi sostiene, ed è quello che noi della Destra dobbiamo convincere. Per il resto, si vedrà.

La candidata Premier alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Italiano per "La-Destra" Daniela Santanchè: il personaggio!


Italia - (Roma) - Daniela Santanchè - nome completo Daniela Garnero Santanchè - (Cuneo, 7 aprile 1961) è una politica e imprenditrice italiana. Seconda di tre fratelli, terminato il percorso liceale si trasferisce contro il volere dei familiari a Torino per poter frequentare il corso di laurea in Scienze Politiche. Poco più tardi sposa ventunenne il chirurgo estetico Paolo Santanchè, impiegandosi nella società del marito con compiti amministrativi.
Laureata in scienze politiche, nel 1990 fondò una società specializzata nel campo del marketing.
Nel 1996 lascia e divorzia dal marito Paolo Santanchè per il suo nuovo compagno Canio Mazzaro, imprenditore farmaceutico potentino.
Manterrà, nonostante il divorzio, il nome del marito, utilizzandolo unicamente nella sua vita politica.
Collaboratrice dell'onorevole Ignazio La Russa, nel 1995 entrò in Alleanza Nazionale.
Tra le fila di AN fu consulente per la giunta del comune di Milano guidata da Gabriele Albertini, mentre nel giugno del 1999 fu consigliere provinciale alla provincia di Milano.
Nel 2001 si candidò per la Camera dei Deputati: perse, ma le dimissioni della collega di partito Viviana Beccalossi le diedero la possibilità di avere il seggio (11 luglio 2001). Dal 2003 al giugno 2004 venne nominata assessore comunale di Ragalna, in provincia di Catania, in cui si occupò di sport e grandi eventi.
Capo dipartimento delle pari opportunità di AN, nel 2005 entra nell'occhio del ciclone per due fatti curiosi: il gesto del dito medio rivolto a dei giovani che contestavano la riforma Moratti[1][2] e la proposta di una "porno-tax", ovvero un'imposta che dovrebbe pagare chi fruisca di materiale inerente alla pornografia.
Nel 2005 è nominata relatrice della legge Finanziaria, prima donna nella storia della Repubblica Italiana a ricoprire questo ruolo. Nel 2006 viene rieletta alla Camera dei Deputati nella lista di AN, nel collegio di Milano.
Il 22 ottobre 2006, in diretta a Controcorrente, il programma di approfondimento su SkyTg24, su una discussione che verteva sul velo è stata aggredita verbalmente dall'imam di Segrate. In seguito a tale episodio è intervenuto il prefetto di Milano che ha concesso la scorta all'onorevole Santanchè.[3] Nel 2007 il leader di AN Gianfranco Fini la rimuove da responsabile del dipartimento Pari opportunità del partito.
Il 10 novembre 2007 si dimette da Alleanza Nazionale per entrare nel partito di Francesco Storace,[4] La Destra, immediatamente nominata Portavoce Nazionale.
Il 10 febbraio 2008 Francesco Storace annuncia la candidatura dell'on. Santanchè a premier per La Destra per le elezioni politiche del 13 e 14 aprile, dopo aver rifiutato di entrare nelle liste del PdL.

Official Web Site: www.danielasantanche.com/

Il candidato alla Presidenza degli Stati Uniti d'America per i Repubblicani Mike Huckabee: il personaggio che sfida McCain nel Partito Repubblicano!!!

USA - Mike Huckabee (Hope, 24 agosto 1955) è un politico e pastore battista statunitense.
Membro del Partito Repubblicano, si è laureato con lode in teologia ed ha svolto la professione di pastore battista: già nel 1978 faceva parte dello staff del telepredicatore James Robison.
Ha cominciato la sua carriera politica nel 1992 candidandosi al Senato, ma ricevette il 40% dei voti e venne sconfitto dal democratico Dale Bumpers. Dal 1993 al 1996 fu vice governatore dell'Arkansas.
Nel 1996 fu candidato dai repubblicani governatore dell'Arkansas ed in queste consultazioni vinse con grande margine nei confronti del democratico uscente Jim Guy Tucker, coinvolto in uno scandalo. Ricevette dagli elettori un secondo mandato nel 2002, quando con il 53% dei consensi superò Jimmie Lou Fisher.
Rimasto in sella fino al 2007, è candidato alle Primarie per le Elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2008. Huckabee ha vinto il caucus nell'Iowa battendo il candidato favorito Mitt Romney e riesce ad ottenere percentuali lusinghiere in tutti gli stati perchè, nonostante abbia meno fondi rispetto ai suoi rivali, riceve l'appoggio di numerosi attivisti religiosi.
È solito comparire durante la sue propagande con alle spalle l'attore Chuck Norris, si dice per ottenere più voti e farsi quindi pubblicità, dato che Norris è un suo sostenitore.


Official Web Site: www.mikehuckabee.com/








Il candidato per i Repubblicani alla Presidenza degli Stati Uniti John McCain: il personaggio!

USA - John Sidney McCain III (29 agosto 1936) è un politico statunitense senatore per lo stato dell'Arizona. Tra i due rappresentanti dello stato, è quello che è stato più a lungo in carica, avendo assunto le funzioni nel 1987. Divenne famoso a livello nazionale per essere stato prigioniero di guerra per cinque anni e mezzo in Vietnam. Candidato alla Presidenza nelle elezioni del 2000, venne sconfitto alle primarie repubblicane da George W. Bush. Si è dichiarato interessato alla nomination repubblicana per le elezioni del 2008. Pur essendo conservatore su molti temi, McCain è visto dall'opinione pubblica come un battitore libero e ha votato in maniera indipendente alle linee di partito diverse volte. L'American Conservative Union ha assegnato a McCain un punteggio medio dell'83 %.[1]

Anni giovanili :
John McCain nacque a Coco Solo nella Zona del Canale di Panama controllata degli Stati Uniti. Sia il padre che il nonno erano diventati famosi come ammiragli della U.S. Navy. Il padre John S. McCain Jr. era al comando delle forze statunitensi in Vietnam mentre McCain era prigioniero. Il nonno John S. McCain Sr. era stato comandante dell'aviazione navale durante la battaglia di Okinawa nel 1945. Il futuro senatore frequentò la scuola episcopale, che terminò nel 1954. Nell'autunno di quell'anno, McCain, come avevano fatto il padre e il nonno, entrò all'Accademia navale di Annapolis. Si laureò nel 1958, all'895° posto di una classe composta da 900 allievi. Anche il padre e il nonno si erano classificati piuttosto in basso nei rispettivi corsi e, con un certo divertimento, il senatore ha detto di aver voluto seguire le loro orme anche in questo. Nel 1965, McCain sposò Carol Shepp, una modella originaria di Philadelphia, in Pennsylvania. La coppia divorziò nel 1980.
È autore del Telecomunications Act, approvato dal Congresso nel 1996.

Carriera Militare:
Dopo aver terminato l'accademia navale, McCain venne trasferito alla base aerea della marina di Pensacola, in Florida, per iniziare l'addestramento da pilota navale. Durante il corso ebbe un incidente, in cui il suo aereo cadde nella Corpus Christi Bay. Ricevette il brevetto ed entrò nell'aviazione di marina.

Official Web Site: www.johnmccain.com

Fonte: http://it.wikipedia.org/

Zar Putin minaccia l'Ucraina!

Putin: «Se direte si a Nato e scudo spaziale vi punteremo i missili contro!!!»

A poco più di due settimane dalle elezioni presidenziali russe, Vladimir Putin continua a rifiutarsi di fare l’anatra zoppa e fa esternazioni intimidatorie come se dovesse restare al Cremlino anche per i prossimi quattro anni. Ieri ha minacciato il suo collega di Kiev Viktor Yushenko di puntare i missili russi sull’Ucraina, nel caso la ex repubblica sovietica aderisca alla Nato, come ha appena chiesto di fare. Una minaccia appena velata da una gelida ironia: «E’ terribile da dire, terribile anche solo a pensarlo, che la Russia possa, in risposta alla dislocazione in Ucraina dell’infrastruttura della Nato - ma teoricamente non possiamo escluderlo - possa puntare i propri sistemi missilistici sul suo territorio. Immaginatevelo soltanto per un attimo. Ecco cosa ci preoccupa», ha detto Putin, affrettandosi però subito a tranquillizzare gli ospiti ucraini: «Se l’Ucraina vuole ridurre la propria sovranità aderendo alla Nato, non abbiamo il diritto di interferire nella definizione dei parametri della sua sicurezza e certamente non lo faremo».Una promessa difficile da ignorare per Yushenko, soprattutto nel contesto di un negoziato al Cremlino, faccia a faccia, sulle forniture di gas. I due presidenti si sono incontrati per risolvere in extremis il problema dell’indebitamento di Kiev con Mosca, e hanno firmato un accordo proprio nei minuti in cui stava scadendo l’ultimatum di Gazprom di chiudere i rubinetti dei gasdotti diretti verso Ovest. Il governo di Yushenko si è indebitato con il colosso del gas russo per 1,5 miliardi di dollari, somma che ha permesso ieri a Putin di discutere in toni perentori con l’ospite da Kiev non solo le forniture energetiche, ma anche problemi politici, come appunto l’eventuale adesione alla Nato, - Kiev ha appena chiesto a Bruxelles di avviare la procedura dell’adesione graduale, scatenando una protesta dei deputati filorussi che ha bloccato i lavori del parlamento - e perfino l’insegnamento della storia nelle scuole ucraine, «una versione nazionale della storia in chiave antirussa». Yushenko - che ha di recente proposto di considerare un reato la negazione del «golodomor», la carestia degli anni ‘30 che ha ucciso in Ucraina dai 5 ai 10 milioni di contadini ed è stata, secondo molti storici, organizzata da Stalin - si è limitato a sorridere educatamente, rassicurando che «nulla di ciò che il nostro Paese fa in direzione occidentale può minacciare la Russia».Comunque, da domani Kiev inizierà a ripagare il debito per il gas già consumato a Mosca, che ha accettato di farselo pagare al vecchio prezzo di 179 dollari per mille metri cubi, invece dei 319 che Gazprom aveva ipotizzato nei giorni scorsi. Uno «sconto» che ha offerto al padrone del Cremlino il palcoscenico per una nuova bellicosa dichiarazione, dopo quella sulla «corsa agli armamenti che non è stata iniziata dalla Russia», della settimana scorsa. Il presidente russo ha spiegato che non vuole la partecipazione dell’Ucraina, in caso di adesione alla Nato, al progetto dello scudo antimissilistico americano, diretto non contro l’Iran come afferma la Casa Bianca, ma a «neutralizzare il nostro potenziale nucleare». L’accusa all’amministrazione Bush non era mai stata così esplicita, nella nuova guerra fredda dell’ultimo anno tra il Cremlino e la Casa Bianca. Il prezzo da pagare per Yushenko, per non interrompere il riscaldamento nelle case ucraine, è stato anche i«sì» promesso alla richiesta dell’adesione della Russia all’Organizzazione mondiale del commercio, una procedura nella quale l’Ucraina ha fatto prima della ex «grande sorella», acquisento così teoricamente il diritto di bloccarne l’avanzamento. Kiev comunque ha incassato ieri anche una vittoria: Gazprom e la società energetica nazionale ucraina Naftogaz hanno deciso che il loro negoziato sul futuro prezzo delle forniture di gas proseguirà senza più mediatori. In questo modo è stata esaudita la condizione della premier di Kiev, Yulia Timoshenko - che, invisa al Cremlino, ieri non è apparsa accando ai due presidenti - di eliminare qualunque mediatore, innanzitutto la società Rosukrenergo che era stata imposta da Mosca come anello di congiunzione tra i due Paesi nella disputa di due anni fa.


ANNA ZAFESOVA



Intervento di D. Santanchè alla Costituente (La Destra)

Daniela Santanchè parla alla prima Costituente de "La-Destra"! L'On. Daniela Santanchè oggi è candidata Premier per "La-Destra Tricolore"!

Putin: reagiremo all'indipendenza del Kosovo...


MOSCA - L'appoggio unilaterale all'indipendenza del Kosovo è un atto «immorale e illegale» e l'Europa dovrebbe smettere con i doppi standard: un duro Vladimir Putin ha annunciato ieri nella sua ultima conferenza stampa annuale da presidente russo l'adozione di contromisure nel caso in cui Pristina si stacchi autonomamente dalla Serbia.

«Non vogliamo scimmiottare l'Occidente, se qualcuno prende decisioni stupide e illegali, non significa che dobbiamo farlo anche noi», ha detto Putin. «Ma lo interpreteremo come un segnale e reagiremo per garantire i nostri interessi. Abbiamo già pronto un piano e sappiamo cosa fare». Putin ha sottolineato la situazione di Cipro: «l'approccio al problema dell'isola e a quello del Kosovo dovrebbe essere univoco. C'è una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu che conferma l'integrità territoriale per il Kosovo, e perciò anche Cipro dovrebbe essere uno stato singolo. Perchè gli europei non riconoscono Cipro nord, non si vergognano ad applicare doppi standard nell'affrontare problemi identici nelle varie regioni del mondo? Alcuni principi non devono essere validi in una parte d'Europa e non in un'altra, tenere presenti gli interessi di alcuni stati e non di altri. Questo è un sistema per creare caos», ha detto il presidente russo. «Noi non vogliamo che la situazione arrivi a un vicolo cieco - ha aggiunto Putin -, vogliamo solo standard e principi universali per la soluzione dei conflitti di questo tipo». «Continuano a ripeterci - ha concluso il presidente russo - che il caso del Kosovo è particolare, ma è una menzogna, è chiaro a tutti. Si tratta di un conflitto interetnico caratterizzato da crimini commessi da entrambe le parti». Inoltre, «non è un bene incoraggiare il separatismo». Sulla stessa linea Belgrado. Nel tentativo di prevenire l'indipendenza della provincia del Kosovo, il governo serbo ha dichiarato oggi nulla e priva di valore qualunque iniziativa in questo senso. I leader albanesi del Kosovo hanno annunciato che domenica dichiareranno unilateralmente l'indipendenza, nonostante il «no» della Russia nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!