Visualizzazioni totali delle visite sul blog "Mitrokhin" dalla sua nascita: 08 Novembre 2007

Classifica settimanale delle news piu' lette sul blog Mitrokhin...

Cerca nel blog

Vota il mio blog...

siti migliori

Translator (Translate blog entries in your language!)

Post in evidenza

"I MIEI BRANI" 🎸🎶💞 TUTTI I VIDEO UFFICIALI DI TORRI CRISTIANO CANTAUTORE DI CARRARA (MS) - TOSCANA

TORRI CRISTIANO CANTAUTORE CANALE YOUTUBE DI CRISTIANO TORRI CANALE UFFICIALE DI TORRI CRISTIANO SU SPOTIFY PROFILO FACEBOOK DI TORRI CRISTI...

venerdì 14 aprile 2017

CRISI USA/COREA DEL NORD - 呼籲中國國家主席,只有中國政府可以節省朝鮮半島的和平!- 特朗普朝,成熟的北京測試: 中國現在必須證明其政治意義,以及經濟,化解風險,平壤交出亞洲在這一美國片!!! - 중국은 지금, 위험을 줄일뿐만 아니라, 경제적으로, 정치적 중요성을 보여 아시아계 미국인 영화에 평양을 제공해야!!! -The Chinese president asks, only the Chinese national government could save peace on the Korean Peninsula! - 中國國家主席是誰又能保證和平在朝鮮的唯一的人!!!

Trump-Corea del Nord,
un esame di maturità per Pechino?
 
Rischio escalation: La Cina ora deve dimostrare la sua rilevanza politica, oltre che economica, disinnescando il rischio che Pyongyang consegni una fetta d'Asia a questa America!
 
中國國家主席是誰又能保證和平在朝鮮的唯一的人
PECHINO - CINA - Mercoledì 12 Aprile 2017,  Xi Jinping ha proposto la ricerca di una soluzione pacifica a Trump per prendere tempo e tentare di muovere le proprie leve per dissuadere Pyongyang da mosse avventate. La prima data “sensibile” è quella del 15 aprile, giorno che marca il 105esimo anniversario della nascita di Kim Il-sung – fondatore della Repubblica Popolare Democratica di Corea – l’Eterno presidente, nonno dell’attuale leader e che nella liturgia nord coreana può diventare la giornata che rischia di produrre sorprese, da parte del giovane Kim, non gradite a Pechino e per di più rischiose, viste le premesse – e le promesse – di Trump.
Ora per Pechino però è il momento di mostrare statura politica internazionale oltre alla ormai conclamata forza economica. I rischi di un’escalation per la Cina sono chiari: in caso di conflitto ci sarebbe un primo problema oggettivo di profughi nel nord est cinese e il rischio di una penisola coreana in mano Usa tanto più ora che Seul fino al 9 maggio (quando si terranno le elezioni a seguito dell’impeachment di Park) sarà senza guida. Cadrebbe dunque un bastione fisico e territoriale capace di separare il paese da una presenza militare Usa. La Cina ha fatto anche sapere che nonostante l’accordo militare con Pyongyang del 1961, che prevede intervento militare se uno dei due stati venisse attaccato, non sarebbe valido oggi perché le premesse dell’accordo si baserebbero sullo «sviluppo pacifico» dei due paesi.

북한의 군대는 강력한 공격과 방어 수단을 갖추고있다

Eventualità che la Corea spezzerebbe con un nuovo e avventato test nucleare. Secondo voci interne all’esercito, la Cina non avrebbe alcuna intenzione di difendere Kim e il suo attuale regime. Diverso sarebbe l’approccio di fronte a una Corea più ragionevole (ci sarebbero aiuti e sostegno internazionale).
Sapere i rischi e conoscere ormai l'imprevedibilità di Trump, dimostrata già in occasione del bombardamento in Siria con Xi al proprio tavolo, inoltre, obbliga la Cina a temporeggiare con gli Usa ma a prendere finalmente una posizione netta nei confronti di Kim. Il Global Times – il giornale dei falchi di Pechino e talvolta in grado di fare capire l’aria che tira nel vertice politico del paese – è stato chiaro: niente colpi di testa, pena fine delle esportazioni di petrolio al Nord e un completo isolamento internazionale. Ma chissà che Pechino non debba essere ancora più dura, magari ventilando anche l’ipotesi di un regime change a un giovane leader che del resto la Cina di Xi non sembra mai aver apprezzato granché. In questo caso ci si muove tra dubbi perché ora come ora – a causa degli sporadici rapporti ufficiali- è difficile sapere la “presa” che Pechino può avere su parti di esercito e del partito dei lavoratori nord coreano.
Xi si gioca tanto (perfino al proprio interno nel sensibilissimo anno del congresso del Pcc) anche perché i bene informati ritengono che in realtà gli spazi di manovra eventuali con gli Usa sarebbero perfino migliori di prima. Con Trump in Florida non c’era Bannon, che ha pronosticato un conflitto con la Cina nel giro di dieci anni (e il suo “siluramento” è stato letto da Pechino come un segnale positivo) e non era in prima fila, per quanto presente, Peter Navarro, il più “anti cinese” dei consiglieri di Trump. A Pechino sono certi che Washington adotterà una linea “kissingeriana” considerata morbida dai falchi americani, ma approvata da chi ora pare gestire le cose, ovvero la stella in ascesa nel team trumpista, il genero Jared Kushner dato molto vicino proprio a Kissinger. Non a caso ieri Trump ha lasciato intendere che non accuserà la Cina di manovrare i mercati con la propria valuta, affievolendo molto i toni contro Pechino, forse perché impegnato a provocare Putin.
Ma Pechino per sfruttare il momento che sembrava negativo – dopo la cena in Florida con tanto di missili e torte al cioccolato in molti avevano parlato di uno Xi “umiliato”- ma che forse non lo era davvero, deve compiere un passo di grande rilevanza internazionale del punto di vista politico, disinnescando il rischio che Pyongyang consegni una fetta d’Asia a questa America. Se l’Asia è considerata dalla Cina il proprio “cortile di casa” Pechino deve diventarne garanzia politica, confermando così la propria vocazione pacifica: paternalistica quanto si vuole ma non da “gendarme”.
 

Di Simone Pieranni



 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 


   
 
 





 

mercoledì 12 aprile 2017

Nord Corea, Xi Jinping stoppa Trump: "Serve una soluzione pacifica!" - 朝鮮,習近平拖特朗普:“我們需要一個和平的解決辦法!” - 북한은시 진핑 트럼프를 드래그 : "우리는 평화로운 솔루션이 필요합니다.!"

북한은 진핑 트럼프를 드래그 :
"우리는 평화로운 솔루션이 필요합니다!"
 
 
DONALD TRUMP E XI JINPING
Lunga telefonata fra i leader di Pechino e Washington sulla situazione in Siria e Corea del Nord, i due punti più caldi sull’attuale scenario internazionale. Chiamato dal presidente Usa Donald Trump, il cinese Xi Jinping ha definito «inaccettabile» l’uso delle armi chimiche in Siria, secondo quanto riportato dall’agenzia Nuova Cina, e ha auspicato «una sola voce» in seno al Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Xi ha espresso anche preoccupazione per le tensioni che agitano il continente asiatico. Il leader cinese ha assicurato a Trump che Pechino è intenzionata a collaborare con gli Stati Uniti per convincere la Corea del Nord a porre fine al suo programma militare nucleare ma ribadisce la «necessità di una soluzione attraverso mezzi pacifici». Il capo della Casa Bianca ha inviato la portaerei USS Carl Vinson aircraft verso la penisola coreana come deterrente alle ambizioni missilistiche e nucleari di Pyongyang.
MAKE LOVE NOT WAR
La telefonata giunge all’indomani di un tweet in cui Trump spronava la Cina «a fare di più». A modo suo, Pechino ha già cominciato a fare pressioni con un avvertimento informale alla Corea del Nord a mezzo stampa. In un editoriale sul tabloid cinese Global Times, pubblicato dal Quotidiano del popolo, ossia l’organo ufficiale del Partito comunista cinese, si chiede a Pyongyang di astenersi da ulteriori provocazioni. «Se condurrà il suo sesto test nucleare, la possibilità di un’azione militare degli Stati Uniti sarà più alta che mai —, scrive il tabloid cinese —. Non solo Washington trabocca di fiducia e arroganza dopo l’attacco missilistico alla Siria, ma Trump vuole anche essere visto come un uomo che onora le proprie promesse». Un nuovo test nucleare di Pyongyang, avverte il giornale cinese, dopo le voci delle scorse settimane che lo davano per imminente, sarebbe «uno schiaffo in faccia al governo statunitense» e aumenterà il conflitto tra i due Paesi, e Pechino «presumibilmente reagirà con forza alle nuove azioni nucleari di Pyongyang».
La Cina sostiene la risoluzione della crisi attraverso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e il ripristino dei colloqui a sei sul nucleare nord-coreano, spiega ancora il quotidiano. «Se gli Stati Uniti intraprenderanno azioni unilaterali, guadagneranno scarso sostegno internazionale. Pyongyang può continuare con il suo duro atteggiamento, ma — conclude il Global Times — «per la propria sicurezza dovrebbe almeno fermare le provocazioni nucleari e missilistiche. Pyongyang dovrebbe evitare di fare errori, questa volta».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
 
시리아, 북한, 현재 국제 시나리오에있는 두 개의 가장 인기있는 장소의 상황에 중국과 미국의 지도자 사이의 긴 전화 통화. 미국 대통령이 도널드 트럼프에 의해 명명 된, 중국의시 진핑 기관의 새로운 중국을보고 "받아 들일 수없는"시리아 화학 무기의 사용이라고하며 '의 안전 보장 이사회에서 "한 목소리"를 촉구했다 UN.
사이는 아시아의 긴장에 대해 우려를 표명했다. 중국 지도자들은 중국이 핵무기 프로그램을 종료 북한을 설득하기 위해 미국과 작업 치열하지만 강조 것을 트럼프를 보장 "평화적인 수단을 통해 솔루션에 대한 필요성을." 백악관의 머리는 평양의 미사일과 핵에 대한 억지력으로 한반도에 USS 칼 빈슨 항공기 항공 모함을 보냈다.
이 호출은 트럼프가 중국을 촉구하는 트윗의 여파로 온다 "더 많은 작업을 수행 할 수 있습니다." 자신의 방법으로, 중국은 이미 언론에서 북한에 비공식적 경고 로비를하기 시작했다. 중국 공산당의 공식 기관이다 인민 일보, 발표 중국 타블로이드 글로벌 시대에 사설, 그는 추가 도발을 자제하기 위해 평양을 요청합니다. 당신이 그의 여섯 번째 핵 실험을하면 "미국의 가능성은 군사 행동은 그 어느 때보 다 높을 것이다 - 그녀는 중국의 타블로이드 신문을 기록 -. 뿐만 아니라 미국은 시리아에 미사일 공격 후 자신감과 오만으로 가득하지만 트럼프는 약속을 명예를 사람으로 볼 수 싶어. " 새로운 북한의 핵 실험, 그것은 임박한 걸린 최근 몇 주 동안의 소문 후 중국 신문을 경고, 그것은 "미국 정부에 대한 모욕"하고 두 나라 사이의 갈등을 증가시키고, 베이징 '아마 강력하게 대응할 것 평양의 새로운 핵 활동. "
중국은 유엔 안전 보장 이사회와 북한의 핵 6 자 회담의 복원을 통해 위기의 해상도, 매일을 설명하고 지원합니다. 미국이 일방적 조치에 착수 할 경우 "그들은 작은 국제 지원을 얻을 것입니다. 북한이 자신의 힘든 태도를 계속 할 수 있지만 - 글로벌 타임스는 말했다 - "자신의 안전을 위해 적어도 핵과 미사일 도발을 중지해야합니다. 북한은 이번 실수를하지 않도록해야합니다. "


martedì 11 aprile 2017

미국은 한반도에 불필요한 긴장을 창조한다 - 대통령과 북한 김정은이 맞다 : 미국의 미군 압력이 불법이다! 평화는 협상이 ... 도날드 트럼프 거짓 뉴스의 함정에 떨어졌다에 도달 ... The United States creates unnecessary tension on the Korean Peninsula - the President and the North Korean Kim Jong Un are right: US military pressure is illegal! Peace its important for negotiations ... Donald Trump fell into the trap of false news ...

KIM JONG UN
COREA DEL NORD - Duro avvertimento di Pyongyang a Washington, dopo che gli Stati Uniti hanno deciso di muovere un gruppo di navi da guerra verso la penisola coreana. "Non imploriamo mai la pace ma adotteremo le più forti contromisure contro i provocatori per difenderci attraverso la potente forza delle armi e continuare a percorrere la strada che ci siamo scelti", ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri della Corea del Nord citato dall'agenzia KCNA. Pyongyang "è pronta a reagire ad ogni tipo di guerra desiderato dagli Stati Uniti", ha aggiunto.
Sabato le navi americane, tra cui la portaerei Carl Vinson, due cacciatorpedinieri e un incrociatore a missili teleguidati avevano cancellato un viaggio in Australia per dirigersi da Singapore verso le acque davanti alla Corea. Erano partite da San Diego in California verso il Pacifico occidentale il 5 gennaio scorso, partecipando poi a esercitazioni militari annuali con la Corea del Sud. "Crediamo che la maggior presenza sia necessaria", ha detto una fonte ufficiale americana, sottolineando le preoccupazioni per il comportamento della Corea del Nord.
Quest'anno Pyongyang, e lo stesso leader Kim Jong Un, hanno più volte affermato che un test di missile balistico intercontinentale o simile fosse imminente, forse previsto prima del 15 aprile, quando cade il 105esimo anniversario della nascita del presidente fondatore, data celebrata come "Giorno del sole". Ciò dopo che il regime coreano ha condotto vari test di missili balistici di recente, sfidando Stati Uniti e Nazioni Unite (poiché viola così le sue risoluzioni che li vietano).
 
 
 BREVE STORIA DELLA COREA DEL NORD
 
La storia della Corea del Nord comincia all'indomani della capitolazione dell'Impero giapponese avvenuta il 15 agosto 1945, quando Kim Il-sung, che aveva guidato l'esercito rivoluzionario popolare coreano nella resistenza comunista coreana all'occupazione giapponese, si impose come il principale capo del Paese in qualità di segretario generale del Partito dei Lavoratori di Corea, nato dalla fusione del Partito Comunista e del Partito Neo-Democratico di Corea.
Il comitato popolare della Corea del Nord esercitava le funzioni di governo provvisorio. La legge sulla riforma agraria del 5 marzo 1946 abolì la proprietà fondiaria feudale, mentre la legge del 10 agosto 1946 nazionalizzò le grandi industrie, le banche, i trasporti e le poste e telecomunicazioni; la prima regolamentazione del lavoro fu stabilita con la legge del 24 giugno 1946 e l'eguaglianza dei sessi fu proclamata dalla legge del 30 luglio 1946. Una campagna di alfabetizzazione fu inoltre condotta a partire dalla fine del 1945, poiché quasi un quarto della popolazione nord-coreana era analfabeta.
La spartizione di fatto della Corea, in cui dopo la capitolazione giapponese nel 1945 i soldati sovietici e statunitensi erano presenti da una parte e dall'altra del 38º parallelo fu ratificata alla fine del 1948. Al Sud gli Stati Uniti istituirono un'amministrazione militare diretta, prima dell'organizzazione di elezioni il 10 maggio 1948 che condussero alla proclamazione della Repubblica di Corea il 15 agosto 1948. Dopo la tenuta a Pyongyang di una conferenza che riuniva organizzazioni del Nord e del Sud nell'aprile 1948, elezioni legislative (organizzate clandestinamente al Nord) si tennero il 25 agosto 1948. Il 9 settembre 1948 l'Assemblea popolare suprema proclamò la Repubblica Popolare Democratica di Corea a Pyongyang.
A partire dal 1947 numerosissimi abitanti della provincia di Hwanghae, vasta zona agricola situata a nord del 38º parallelo, sulla costa ovest della penisola, diedero vita a proteste contro il sistema di coscrizione istituito da Kim Il-sung; i legami familiari e culturali con il Sud erano così forti che alcuni di essi fuggirono sulle colline, altri presero le armi, altri ancora attraversarono la frontiera (vedi UNPIK).
Le cause della guerra di Corea, combattuta dal 25 giugno 1950 al 27 luglio 1953, danno luogo ancora oggi a interpretazioni divergenti nelle due parti del Paese. Per Seul la guerra fu scatenata da un'aggressione nordcoreana, in collegamento con Mosca, secondo un piano stabilito in precedenza. Per Pyongyang invece l'attraversamento da parte nordcoreana del 38º parallelo fu la risposta a un attacco a sorpresa dell'esercito di Seul comandato da consiglieri statunitensi. Di fatto la moltiplicazione degli incidenti di frontiera testimoniava un aggravamento delle tensioni militari alla vigilia del conflitto.
Dopo una rapida avanzata delle truppe nordcoreane comandate da Kim Il Sung, che occuparono ben presto quasi tutta la penisola, a eccezione di una testa di ponte a Pusan, forze statunitensi e di altri Paesi occidentali (tra cui la Francia, le cui truppe erano guidate dal generale Monclar), sbarcarono sotto la bandiera delle Nazioni Unite il 7 luglio 1950: il boicottaggio da parte dell'Unione Sovietica del Consiglio di sicurezza dell'ONU (al fine di protestare contro il rifiuto di riconoscere la Repubblica Popolare Cinese come membro permanente del Consiglio di sicurezza) permise agli Stati Uniti di condannare la Corea del Nord come aggressore e di far votare un intervento delle Nazioni Unite.
La controffensiva statunitense penetrò largamente nel Nord e raggiunse la frontiera cinese il 26 ottobre 1950. Mezzo milione di soldati cinesi vennero allora ad appoggiare i soldati nordcoreani che ripresero brevemente Seul nel gennaio 1951, prima che il fronte si stabilizzasse da una parte e dall'altra al trentottesimo parallelo. L'armistizio fu firmato a Panmunjeom il 27 luglio 1953 ed è tuttora in vigore, in assenza di trattati di pace. Il mantenimento dal 1953 di più di 30.000 soldati statunitensi in Corea del Sud è stato denunciato in modo costante da Pyongyang come il principale ostacolo alla riunificazione, a partire dal ritiro delle truppe cinesi dal Nord nel 1958.
Dopo il pesantissimo costo umano e materiale della guerra, celebrata in Corea del Nord come una vittoria sugli Stati Uniti, la Corea del Nord ricostruì la sua economia e si industrializzò rapidamente, alla velocità di Chollima, mitico cavallo alato che percorreva 1.000 al giorno, seguendo le idee del Juche elaborate dal presidente Kim Il Sung; con tassi di crescita annuali ufficiali superiori al 10%, il Paese era uno dei primi al mondo per sviluppo.
Dal 1962 al 1968 il regime nordcoreano credette che la Corea del Sud si sarebbe sollevata da sé; per accelerare il "momento decisivo" aveva inviato nella Corea del Sud sud agenti sovversivi e squadre di guerriglieri che furono subito neutralizzati,[1] a volte con perdite pesanti su entrambi i fronti. Diversi attentati furono commessi contro membri dei governi della Corea del Sud fino agli anni ottanta, due dei quali ai danni del presidente Park Chung-hee. Gli agenti nordcoreani venivano scoperti facilmente dai tabaccai per via del fatto che non conoscevano il prezzo delle sigarette. Gli anni record di infiltrazioni furono il 1967 e il 1968, con 743 agenti sui 3.693 scoperti tra il 1954 e il 1992.[2]
Il 21 gennaio 1968 un commando delle forze speciali della Corea del Nord attaccò la residenza presidenziale a Seul; dei 31 componenti del commando, 28 furono uccisi e uno fu fatto prigioniero; i sudcoreani ebbero 68 morti e 66 feriti tra civili e militari e ci furono tre morti e tre feriti statunitensi.[3] Il 23 gennaio 1968 la Corea del Nord fermò in alto mare per ispezionarla la nave spia americana Pueblo, che secondo Pyongyang era penetrata nelle sue acque territoriali; l'equipaggio fu liberato solo dopo scuse ufficiali del governo statunitense e un membro di esso fu ucciso. Nell'ottobre 1968 130 commando nordcoreani tentarono un raid sulla costa est della Corea del Sud: 110 furono uccisi e altri sette catturati. Il 15 aprile 1969 un EC-121 di ricognizione elettronica statunitense fu abbattuto sul mar del Giappone, a più di 160 km dalle coste coreane, da un MiG-21 dell'esercito d'aria nordcoreano. Il suo equipaggio di 31 persone fu ucciso.[4]
La società nordcoreana è senza dubbio una delle più gerarchizzate al mondo e anche una delle più poliziesche: i suoi membri formano oggetto di una sorveglianza costante e di dossier individuali costantemente aggiornati. Nel 1970 Kim Il-sung presentò, al quinto Congresso del Partito dei Lavoratori un sistema di classificazione che strutturava la società in tre classi – il nucleo, i "tiepidi" e gli ostili – e cinquantuno categorie. Da allora il sistema si è evoluto al ritmo delle operazioni regolari di riclassifcazione, ma lo stato di ciascuno continua a essere determinato dalla lealtà politica e dai precedenti familiari. Questa complessa gerarchia governa tutti gli aspetti della vita sociale: essa è determinante per le possibilità di accesso a posti di inquadramento in seno al partito e all'esercito, ma influisce ugualmente sull'accesso ai beni materiali. L'appartenenza di classe apre o chiude un accesso discriminatorio all'istruzione, alle promozioni e ai posti di responsabilità, ma anche ai privilegi che vi sono annessi: automobili, negozi speciali, appartamenti riscaldati e cure sanitarie.[5]
Le prime discussioni fra i governi delle due Coree in vista di un trattato di pace e di riunificazione si tennero nel 1972. In questo quadro la Corea del Nord propose nel 1980 la costituzione di una repubblica federale democratica di Koryo sulla base di un'autonomia regionale.[6]
La Corea del Sud accusò la Corea del Nord di aver organizzato nel 1983 un attentato con una bomba a Rangoon (attualmente Yangon, in Birmania), che uccise diciassette sudcoreani in visita ufficiale, di cui quattro membri di gabinetti ministeriali, nonché un altro attentato che causò la morte di centocinque passeggeri di un volo della Korean Airlines. Mancano gli elementi di prova a sostegno e il governo nordcoreano ha sempre negato ogni implicazione nell'attentato di Rangoon, ma un agente nordcoreano avrebbe al contrario riconosciuto di aver piazzato una bomba nell'attentato al volo della Korean Airlines.
Nel settembre 1984 la Corea del Nord versò un aiuto di 12 milioni di dollari alle vittime di inondazioni in Corea del Sud. Nel 1991 il lancio, in pieno periodo di opulenza statistica, della campagna "mangiamo solo due pasti al giorno" permetteva di dubitare, a partire dagli anni novanta, del successo annunciato nei discorsi ufficiali.
Nel maggio 1993 la Corea del Nord lanciò un missile Rodong che terminò la sua corsa nel mar del Giappone (chiamato mare Orientale dai coreani). Nel 1994 a Ginevra, successivamente alla morte di Kim Il-Sung, si riesce ad arrivare alla ratifica dell' Accordo Quadro, un compromesso che apriva i siti nucleari della Corea del Nord alle ispezioni dell'Aiea (Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica) ed impegnava il paese a sospendere il programma nucleare, in cambio di una cessione di due reattori ad acqua leggera che avrebbero permesso alla Corea del Nord di continuare la produzione di energia a scopi civili. Nel 2003 la Corea del Nord si ritirò dal trattato di non proliferazione nucleare, in un contesto di crisi diplomatica sulle armi nucleari in suo possesso.[11] In mancanza di soluzione della questione nucleare nella penisola coreana, la Corea del Nord non ha reintegrato tale trattato.
Dopo la morte del presidente Kim Il Sung l'8 luglio 1994, in questo contesto di crisi nucleare, la Corea del Nord osservò un lutto nazionale di tre anni fino al 1997, corrispondente alla durata del lutto per il padre nella società coreana tradizionale. Kim Jong-il è succeduto a suo padre Kim Il-sung come principale dirigente della Corea del Nord. Egli ha esercitato fino alla sua morte, avvenuta il 17 dicembre 2011, le funzioni di presidente del Comitato della difesa nazionale della Repubblica Popolare Democratica di Corea. Dopo la sua morte gli è succeduto il terzogenito Kim Jong-un.
Il 31 agosto 1998 la Corea del Nord procedette a un tentativo di lancio di un satellite artificiale, il "Kwangmyongsong 1", da un missile balistico Taepodong che aveva sorvolato Honshu, la principale isola del Giappone, che non era stato però informato di questo tiro. Non essendo stata trovata alcuna traccia del satellite malgrado l'annuncio ufficiale del successo di questo volo, gli specialisti ritengono che lo stadio superiore sarebbe caduto in panne prima della messa in orbita. Il 15 giugno 2000, su iniziativa del presidente della Corea del Sud Kim Dae-jung (che gli sarebbe valsa il premio Nobel per la pace nel 2000), fu firmata a Pyongyang la dichiarazione comune Nord-Sud tra i due dirigenti coreani in vista di una riunificazione della Corea in uno Stato indipendente e pacifico.[12]
Il 23 aprile 2004 una grave catastrofe ferroviaria fece almeno 161 morti e una zona di 800 metri di raggio fu rasa al suolo dall'esplosione nella città di Ryongchon.[13] Nell'ottobre 2005 il governo ritornò su alcune delle sue riforme economiche, il che fece temere un deterioramento della situazione alimentare.[14]
Il 4 luglio 2006 la Corea del Nord lanciò sette missili balistici, scatenando con ciò una situazione di tensione internazionale, che si aggravò con il primo test nucleare sotterraneo nordcoreano il 9 ottobre 2006 e determinò una condanna da parte dell'intera comunità internazionale (compresa la Cina, principale alleato della Corea del Nord), con la conseguente adozione di sanzioni economiche.[15]
Un progresso si ebbe finalmente nel febbraio 2007, quando la Corea del Nord accettò di smantellare i suoi impianti nucleari e di consentire agli ispettori internazionali dell'AIEA di entrare nel paese, in cambio di circa 400 milioni di dollari in petrolio e aiuti. Nei mesi successivi il Paese asiatico rispettò l'accordo chiudendo il reattore nucleare per la fabbricazione delle armi di Yongbyon e annunciando che avrebbe disattivato i propri impianti nucleari e sottoposto alle verifiche internazionali un resoconto di tutti i suoi programmi nucleari entro la fine del 2007.[16][17] Tuttavia il governo nordcoreano non procedette alla rivelazione.
Nell'aprile 2007 il parlamento nordcoreano destituì il primo ministro Hong Song Nam e nominò l'ex ministro dell'esercito e della marina Kim Yong-Il come suo successore.
La novità più importante però si ebbe nel successivo mese di maggio: per la prima volta in cinquantasei anni furono infatti ripristinati i collegamenti ferroviari tra la Corea del Nord e la Corea del Sud. Anche se l'effettiva realizzazione di una linea ferroviaria efficiente tra i due Paesi avrebbe richiesto molti anni per essere completata (soprattutto a causa delle gravi carenze infrastrutturali della Corea del Nord), nondimeno l'evento ebbe un forte valore simbolico e fu considerato un importante passo verso la riconciliazione.
Nell'ottobre 2007 Kim Jong Il e il presidente sud-coreano Roh Moo-hyun si incontrarono per il secondo vertice inter-coreano. I due capi stipularono un accordo per collaborare su vari progetti economici e concordarono inoltre di avviare un confronto per giungere alla firma di un trattato che avrebbe formalmente posto fine alla guerra di Corea.[18][19]
Oltre che una speranza per la pace e la stabilità politica della regione, il riavvicinamento tra le due Coree era un elemento indispensabile per aiutare la Corea del Nord a risolvere alcuni dei suoi cronici problemi, primo fra tutti quello della fame, che proprio nel 2007, secondo l'ONU, minacciava due milioni di nordcoreani su una popolazione di 23[20] e quello delle più generali condizioni di arretratezza del Paese, anche in quell'anno alle prese con i danni causati dalle ricorrenti inondazioni.[21] 
Il processo di distensione dei rapporti con la Corea del Sud e con il resto della comunità internazionale era ed è ancora oggi strettamente legato all'effettivo rispetto, da parte della Corea del Nord, degli impegni assunti riguardo all'abbandono del programma nucleare, sul quale permangono forti incertezze, determinate proprio dal comportamento ambiguo e ondivago del Paese asiatico.
All'inizio del 2008 alcune tensioni segnarono nuovamente i rapporti tra Pyongyang e Seul a causa dell'espulsione dalla Corea del Nord di alcuni funzionari sudcoreani e del successivo lancio di missili nel mar Giallo "a scopo dimostrativo".[22][23]
Ciononostante, le speranze per una Corea del Nord finalmente denuclearizzata si materializzarono di nuovo nei mesi successivi, quando il governo nordcoreano fornì agli Stati Uniti a maggio e poi alla Cina a giugno gran parte (anche se non tutte) delle informazioni richieste sul programma nucleare condotto negli ultimi anni (soprattutto riguardo al plutonio riprocessato o arricchito per le armi nucleari), distruggendo inoltre una torre di raffreddamento nel suo reattore principale di Yongbyon. Gli Stati Uniti a loro volta promisero di depennare la Corea del Nord dalla lista degli "Stati canaglia" (i Paesi che favoriscono il terrorismo) e revocarono alcune sanzioni contro il Paese[24] Nel mese di luglio Stati Uniti, Cina, Corea del Nord, Corea del Sud, Russia e Giappone annunciarono un altro accordo che consentiva agli ispettori internazionali di visitare le installazioni nucleari della Corea del Nord per confermare che aveva chiuso il principale impianto di trattamento a Yongbyon. In cambio la Corea del Nord avrebbe ricevuto assistenza finanziaria ed energetica.
L'aiuto straniero di origine pubblica e privato continuò dopo questa epoca. Gli Stati Uniti sbloccarono ad esempio, nell'ottobre 1998, 300.000 tonnellate di aiuti alimentari, ma la Corea del Sud era di gran lunga il primo fornitore.[10] La Corea del Nord però non accetta più aiuti umanitari dalla fine del 2006 e aspetta un sostegno sotto forma di cooperazione allo sviluppo.
Mentre la crisi alimentare della Corea del Nord continuava ad aggravarsi,[25] i progressi fatti in estate sulla via del disarmo nucleare sembrarono subire una brusca battuta di arresto a settembre, quando le autorità nordcoreane minacciarono di riaprire l'impianto per l'arricchimento del plutonio di Yongbyon e ne allontanarono gli ispettori delle Nazioni Unite. La mossa seguiva le proteste dei nordcoreani per il mancato rispetto della promessa degli Stati Uniti di togliere il Paese dalla loro lista delle nazioni che sponsorizzano il terrorismo e le notizie, poi smentite, che il presidente Kim avesse subito un grave ictus, facendo nascere dubbi su chi stesse realmente guidando il Paese asiatico.[26][27] La partita a scacchi diplomatica proseguì con il suo imprevedibile andamento nell'ottobre 2008, quando il dipartimento di Stato statunitense tolse la Corea del Nord dalla sua lista degli Stati che sponsorizzano il terrorismo, dopo che il paese aveva accettato di consentire agli ispettori internazionali l'accesso al suo impianto nucleare di Yongbyon e di continuare lo smantellamento della sua infrastruttura per il trattamento del plutonio.[28]
La lenta chiusura del programma nucleare della Corea del Nord è giunta a una fase di stallo nell'aprile 2009, quando il 4 aprile la Corea del Nord ha lanciato quello che ha detto essere un satellite, ma che altri governi hanno sostenuto fosse un test per un missile a lunga gittata. Sebbene, secondo tutti i resoconti affidabili, il lancio sia stato un fallimento e la testata del missile sia precipitata nell'oceano, la comunità internazionale ha duramente condannato il gesto della Corea del Nord.[29] Come risposta il Paese asiatico ha abbandonato i colloqui per il disarmo e, dopo aver espulso gli ispettori dell'ONU, ha annunciato la ripresa del programma nucleare.[30][31] 
All'inizio del 2011 la carenza di cibo e di servizi primari per i cittadini ha determinato alcuni episodi di protesta dei cittadini nei confronti del regime: il 14 febbraio nelle città di Jongju, Yongchon e Sonchon, nella provincia del Nord Pyongan presso il confine con la Cina, numerosi cittadini hanno reclamato elettricità e riso, usando come megafoni improvvisati dei fogli di carta. I tentativi del dipartimento per la sicurezza di Stato di individuare i responsabili delle manifestazioni si sono rivelati inefficaci per l'inusuale riluttanza dei cittadini a fornire informazioni.[32]
Durante la festa del 16 febbraio il tentativo della polizia di reprimere le proteste con la forza ha scatenato una reazione generale. Il 24 febbraio si sono registrati molti feriti e alcuni morti nei violenti scontri tra dimostranti e forze dell'ordine a Sinuiji, città confinante con la Cina.[33] Il 17 dicembre 2011 Kim Jong-il morì per un infarto e venne subito acclamato successore il suo terzogenito ventottenne Kim Jong-un, che ha cercato di mettersi in mostra sin dall'inizio, quando il 15 aprile 2012, per il centenario della nascita del "presidente eterno" Kim il sung, il suo Paese fece un test missilistico, che però non andò a buon fine. Le reazioni dei Paesi vicini non tardarono ad arrivare, specialmente dalla Corea del Sud. Il giorno seguente, alla parata militare organizzata per la celebrazione del centenario dalla nascita, Kim Jong-un parlò alla folla riunita, evento più che raro visto che Kim Jong-il l'aveva fatto solo due volte negli ultimi diciassette anni. Durante l'estate ci furono grosse epurazioni di generali a Pyongyang, specialmente Ri yong-ho, capo di stato maggiore dell'esercito. Allo stesso tempo Jong-un si fece nominare maresciallo. Il 12 dicembre 2012, a quasi un anno dalla morte di Kim Jong-il, la Corea del Nord ha fatto un test missilistico riuscendo a lanciare un satellite in orbita, provocando anche questa volta le proteste internazionali.
Il 29 marzo 2013 il regime nordcoreano ha annunciato la proclamazione dello stato di guerra con la Corea del Sud.[34] Il 3 aprile lo stato maggiore dell'esercito ha ufficialmente annunciato il via libera a un attacco nucleare contro gli Stati Uniti in caso di aggressione.[35]
Fra il 1994 e il 1998 una grave carestia colpì la Corea del Nord. Le stime del numero delle vittime sono molto variabili, da 220.000 (secondo i dati ufficiali) a più di tre milioni di morti secondo certe organizzazioni non governative. L'emergenza fu tale che per la prima volta nella sua storia il Paese uscì dal suo isolazionismo e chiese un aiuto umanitario ai Paesi esteri nel giugno 1995.
Le ragioni di questa crisi sanitaria sono molteplici secondo le fonti. Le autorità nordcoreane sottolineano l'impatto negativo delle inondazioni del 1995 e del 1996, oltre che della siccità del 1997 che ne fu la causa principale. Per gli osservatori internazionali, come Amnesty International o ancora Medici senza frontiere, il sistema economico ne sarebbe ugualmente responsabile,[7] come pure la rottura dei legami economici e strategici dopo la scomparsa dell'Unione Sovietica e la normalizzazione delle relazioni tra la Cina e la Corea del Sud.[8]
Nel 1995 e nel 1998 Pyongyang beneficiò di volumi sempre crescenti di aiuti alimentari (più di un miliardo di dollari in quattro anni) e l'appello lanciato nel 1999 dalle Nazioni Unite, per un importo di 376 milioni di dollari, rappresenta il secondo programma di assistenza internazionale dopo l'ex Iugoslavia, essenzialmente per ragioni politiche e per evitare il crollo potenzialmente catastrofico del regime.[9]
 
 


venerdì 7 aprile 2017

L'attacco chimico è stato orchestrato ad'arte dai ribelli anti-Assad per coinvolgere gli Stati Uniti nel conflitto Siriano, la farsa del bombardamento sotto falsa bandiera è stato costruito per influenzare l'opinione pubblica e prepararla alla guerra contro Damasco, Donald Trump è cascato nella trappola propagandistica della falsa notizia! Химическая атака была организована по ad'arte против Асада повстанцев вовлечь Соединенные Штаты в сирийском конфликте, фарс ложной бомбардировки флага был построен, чтобы повлиять на общественное мнение и готовиться к войне против Дамаска, Дональд Трампа Он попал в ловушку пропаганды ложных новостей! The chemical attack was orchestrated by ad'arte anti-Assad rebels to engage the United States in the Syrian conflict, the farce of false flag bombing was constructed to influence public opinion and prepare for war against Damascus, Donald Trump It fell into the propaganda trap of false! نظمت هجوم كيماوي من قبل ad'arte ضد المتمردين الأسد للانخراط الولايات المتحدة في الصراع السوري، تم بناء مهزلة من التفجيرات العلم كاذبة، للتأثير على الرأي العام والاستعداد للحرب ضد دمشق، دونالد ترامب، حصل في فخ الدعاية أخبار كاذبة!


59 Missili Americani sparati dalle navi al largo della Siria
TUTTI I VIDEO, CLICCA SU QUESTO LINK
SIRIA - Il presidente russo Vladimir Putin considera i raid statunitensi in Siria "un'aggressione contro uno Stato sovrano in violazione delle norme di diritto internazionale, su pretesti inventati", ha riferito il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov. "Quest'azione di Washington - ha aggiunto Peskov - arreca un danno considerevole alle relazioni russo-americane, che erano già compromesse. Ma soprattutto, non ci avvicina all'obiettivo finale della lotta contro il terrorismo internazionale, ma al contrario pone dei seri ostacoli per la costituzione di una coalizione internazionale per la lotta contro il terrorismo".
La Russia, che sostiene il regime di Damasco con la sua aviazione da fine settembre 2015, in Siria ha dispiegato aerei ed elicotteri che potrebbero essere rimasti danneggiati nel raid. Poco prima che 59 missili tomahawk colpissero la base aerea di Al Chaaryate, l'ambasciatore russo ad interim presso le Nazioni Unite aveva messo in guardia gli Usa dal condurre "un'azione tragica e dubbia".
"Dobbiamo pensare - ha detto - alle conseguenze negative. Pensate all'Iraq e alla Libia". Non è chiaro se i russi siano stati informati dell'attacco aereo: il Pentagono sostiene di sì, mentre il segretario di Stato americano non solo ha smentito, ma ha anche accusato Mosca di aver "fallito" in Siria, non riuscendo ad evitare l'attacco.
Putin, dal canto suo, continua ad affermare "che l'esercito siriano non dispone di armi chimiche" e che gli osservatori internazionali lo hanno certificato. "Ignorare l'uso da parte dei terroristi di armi chimiche aggrava la situazione", prosegue. Ora la domanda è come reagirà davvero il Cremlino, al di là delle dichiarazioni ufficiali di rito. Forse qualche risposta arriverà dalla visita di Tillerson a Mosca prevista la settimana prossima. 
Gli Stati Uniti hanno lanciato 59 missili cruise verso la base aerea siriana da cui si presume sia partito l'attacco con armi chimiche nella provincia di Idlib. Si tratta di missili 'Tomahawk', lanciati da due navi americane di stanza nel Mediterraneo. E' il primo attacco diretto Usa alla Siria dall'insediamento del presidente Donald Trump.
"Nessun bambino dovrebbe soffrire" come hanno sofferto quelli siriani, ha affermato Trump. E ha aggiunto: il bombardamento americano in Siria e' nel "vitale interesse della sicurezza" degli Stati Uniti. La Siria ha ignorato gli avvertimenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu, ha sottolineato Trump. E ha chiesto al mondo di unirsi agli Usa "per mettere fine al flagello del terrorismo".
LA BASE AEREA SIRIANA COLPITA DAI MISSILI USA
Sono cinque i morti nell'attacco americano alla base militare siriana di Shayrat, tra cui tre soldati e due civili. Lo ha detto Talal Barazi, il governatore della provincia di Homs, aggiungendo che altre 7 persone sono rimaste ferite.
Il Comitato di Difesa della Duma di Stato (la Camera bassa) russa afferma che l'attacco missilistico degli Stati Uniti contro la Siria potrebbe peggiorare i rapporti tra Mosca e Washington, nonché portare a un ampliamento dei conflitti armati in Medio Oriente. Lo riportano i media russi.
Secondo Mosca gli Usa avevano deciso di attaccare la Siria già prima della strage avvenuta tre giorni fa nella provincia siriana di Idlib per un presunto attacco con armi chimiche di cui sono accusate le truppe di Damasco: lo sostiene il ministero degli Esteri russo, secondo cui la carneficina di Idlib è stata per gli americani solo "un pretesto". "E' evidente - dichiarano da Mosca in un comunicato letto dalla portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova - che l'attacco con i missili da crociera americani è stato preparato in anticipo. Ad ogni esperto è chiaro che la decisione di effettuare gli attacchi è stata presa da Washington prima degli eventi ad Idlib che sono stati semplicemente usati come pretesto per dimostrare la forza".
"La Russia prima di tutto chiederà una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Questo può essere considerato come un atto di aggressione da parte degli Stati Uniti contro uno Stato dell'Onu", ha detto ai media russi Viktor Ozerov, presidente del comitato di Difesa e sicurezza del Consiglio federale (Parlamento) russo.
L'attacco americano sulla base militare siriana "viola la legge internazionale. Washington ha compiuto un atto di aggressione contro uno Stato sovrano", ha sottolineato il presidente russo Vladimir Putin, citato dal portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, secondo i media russi. La Russia ha deciso di sospendere il memorandum con la coalizione a guida americana per la prevenzione degli incidenti e sulla garanzia della sicurezza dei voli durante l'operazione in Siria: lo riferisce il ministero degli Esteri russo. 
L'attacco americano in Siria "è un atto di aggressione con un pretesto assolutamente inventato" e "ricorda la situazione del 2003, quando gli Usa e la Gran Bretagna, con alcuni loro alleati, hanno invaso l'Iraq": lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov.
La Nato "rimanda alle autorità degli Stati Uniti per quanto riguarda" commenti agli attacchi in Siria. Lo riferisce un funzionario dell'Alleanza Atlantica, aggiungendo di "poter confermare che il Segretario generale, Jens Stoltenberg, è stato informato dal Segretario alla Difesa americano, James Mattis, prima degli attacchi".
Cinquantanove missili Tomahawk, spediti a colpire al-Shayrat, in Siria, in quella che il presidente Donald Trump, nella dichiarazione ufficiale della Casa Bianca, ha definito "un attacco militare sulla base aerea da dove l'attacco chimico è stato lanciato".
"Non possono esserci dubbi sul fatto che la Siria abbia usato armi chimiche, violando i suoi obblighi sotto la convenzione delle armi chimiche, e ignorando le sollecitazioni del Consiglio di sicurezza della Nato", sostiene il presidente americano, a pochi giorni dall'attacco che ha fatto molte vittime a Khan Sheikhun, nella provincia di Idlib occupata dalle milizie ribelli islamiste.

La risposta è arrivata durante la notte e sulle modalità le versioni per ora si contraddicono. "Non ci sono state discussioni o contatti preventivi, né ci sono stati dopo l'attacco con Mosca", ha detto alla stampa il segretario di Stato Rex Tillerson, parlando da Mar-a-Lago. Tuttavia la versione del ministro di Trump confligge con quanto sostenuto dal Pentagono.
Di "molteplici conversazioni" attraverso il canale di comunicazione esistente con la base di Latakia, in Siria, parla il portavoce del Pentagono Jeff Davis, secondo cui ci sarebbe stata coordinazione. "Ci sono russi alla base - ha commentato - e abbiamo preso precauzioni straordinarie per non colpire l'area dove i russi si trovano". 
 

mercoledì 5 aprile 2017

Bombardamento con armi chimiche in Siria, ha ragione il Governo di Mosca a difendere Assad, Presidente legittimo in carica a Damasco: tutti i resoconti sull'uso di gas sono fake news! Bombardment with chemical weapons in Syria, he is right, the Moscow government to defend Assad, legitimate president in office in Damascus: all reports on the use of gas is a fake news! Бомбардировка с применением химического оружием в Сирии, он прав, московское правительство, чтобы защитить Асад, законный президент в офисе в Дамаске: все отчеты по использованию газа являются поддельными новостями!

Damasco nega ogni responsabilità. Per la Russia la risoluzione Onu è "inaccettabile". Il vescovo di Aleppo: "Non credo sia colpa del Governo!"
 
Una città nel nord della Siria è stata esposta ad agenti tossici provenienti da un arsenale ribelle colpito in un bombardamento aereo. E' questa la tesi di Mosca, che bolla le notizie sull'attacco chimico nella provincia di Idlib, dove sono morte 72 persone, come "false". Ma la Turchia avverte Russia e Iran che i raid sono "una grave violazione degli accordi per il cessate il fuoco che mette estremamente a rischio la tregua".
 
ASSAD e PUTIN
La tesi della Russia: "Esploso arsenale chimico dei ribelli" - Il portavoce del ministero della Difesa russo, il generale maggiore Igor Konashenkov, ha detto che le attività militari russe hanno registrato martedì un attacco delle forze aeree siriane su depositi di armi e una fabbrica di munizioni nella periferia orientale della città di Khan Sheikhoun. Le autorità di Mosca hanno poi aggiunto che armi chimiche prodotte dalla fabbrica sono state utilizzati in Iraq e lo stesso tipo di arsenale era stato utilizzato in precedenza dai ribelli ad Aleppo, dove si erano riscontrate sintomatologie simili a quelle osservate a Khan Sheikhoun.

Damasco nega attacco con gas tossici: "Accuse false" - Il comando generale delle forze armate siriane "smentisce categoricamente" di avere compiuto un attacco chimico a Khan Sheikhun. Lo si legge in un comunicato diffuso dall'agenzia governativa Sana. Le forze armate "non hanno e non useranno mai questi materiali in nessun luogo o momento", si legge ancora nella nota, in cui si afferma che lo stesso comando generale "ritiene responsabili per l'uso di sostanze chimiche e tossiche i gruppi terroristi e i loro seguaci".

Il vescovo di Aleppo: "Strage non compiuta dal governo" - "In questa situazione così frammentata, con tanti interessi e attori in gioco, è difficile poter essere sicuri al cento per cento di come stanno le cose. Ma per quello che conosciamo in base alle nostre esperienze, non riesco proprio a immaginare che il governo siriano sia così sprovveduto e ignorante da poter fare degli errori così madornali". Così il vescovo siriano Antoine Audo, alla guida della diocesi caldea di Aleppo.

Cremlino: "Continuiamo a sostenere Assad" - E intanto Mosca precisa che continuerà a sostenere il regime di Damasco. "La Russia e le sue forze armate continuano l'operazione per sostenere la campagna antiterroristica per la liberazione del Paese svolta dalle forze armate della Repubblica araba siriana", ha affermato il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov. Inoltre il ministero degli Esteri russo ha bollato i resoconti sull'attacco chimico a Idlib, in Siria, come "fake".

Ankara a Mosca e Teheran: "Tregua a forte rischio" - Ma la Turchia alza i toni e ritiene che l'attacco chimico sia stato compiuto dall'aviazione del regime siriano. Ankara, fa sapere il portavoce del ministero degli Esteri turco, Huseyin Muftuoglu, ha "portato all'attenzione" delle ambasciate di Russia e Iran che si tratta di "una violazione molto grave degli accordi per il cessate il fuoco", ricordando "le responsabilità degli altri due Paesi garanti" della tregua di Astana e spiegando che "violazioni del genere mettono estremamente a rischio la prosecuzione del cessate il fuoco".

Mosca respinge la bozza di risoluzione Onu - Il presidente siriano Bashar al Assad deve "cooperare pienamente con il meccanismo di inchiesta e con Onu e Opac. Deve fornire i dati dei voli militari del giorno dell'attacco, i nomi degli individui al comando di squadre ed elicotteri, e accesso alle basi aeree da cui si crede siano state lanciate le armi chimiche". E' quanto chiede la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu elaborata da Usa, Francia e Gran Bretagna. Mosca, però, "rigetta in modo categorico" la bozza di risoluzione.

Francia: "Samo di fronte a crimini di guerra" - "Stiamo parlando di crimini di guerra, crimini di guerra con armi chimiche": lo ha detto l'ambasciatore francese all'Onu, Francois Delattre, a margine della riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza Onu sulla Siria. "Siamo chiari - ha aggiunto - l'attacco nella provincia di Idlib è avvenuto in una zona dove operano l'esercito e l'aviazione siriana".

Papa: "Ferma deplorazione, strage inaccettabile" - "Assistiamo inorriditi agli ultimi eventi in Siria, faccio appello - ha detto il Papa circa la strage di Idlib - alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche, a livello locale e internazionale, affinché cessi questa tragedia e si rechi sollievo a quella cara popolazione da troppo tempo stremata dalla guerra". Il Pontefice ha espresso "ferma deplorazione per l'inaccettabile strage avvenuta ieri nella provincia di Idlib, dove sono state uccise decine di persone inermi, tra cui tanti bambini".
 


mercoledì 8 marzo 2017

또한 군사 훈련을 실시 할 수있는 권한 북한은 ...... 심지어 한국과 미국이 군사 훈련을 수행 미사일 시험을 실시 할 수있는 권한이; 왜 북한은 '자유롭게 군사 훈련을 실시 할 수 없습니까? IL TEST MISSILISTICO DELLA COREA DEL NORD E' LEGITTIMO: LA COREA DEL SUD INSIEME AGLI STATI UNITI D'AMERICA EFFETTUANO SPESSO ESERCITAZIONI MILITARI CONGIUNTE NELL'AREA, PERCHE' DEVE ESSERE IMPEDITO AL GOVERNO DI KIM JONG UN? 남북한 김정은 만세 사이 만세 평화!

 
TEST MISSILISTICO IN COREA DEL NORD
또한 군사 훈련을 실시 할 수있는 권한 북한은 ...... 심지어 한국과 미국이 군사 훈련을 수행 미사일 시험을 실시 할 수있는 권한이; 왜 북한은 '자유롭게 군사 훈련을 실시 할 수 없습니까? 북부 정부는 자기 결정의 국제법의 '미덕으로 군사 훈련을 실시 할 권리가있다! 북한의 정부와 최대한 연대! 남북한 김정은 만세 사이 만세 평화!
COREA DEL NORD - Le autorità militari sudcoreane parlano di un lancio "multiplo" di proiettili che avrebbero volato per un migliaio di chilometri circa: tre sarebbero finiti dritti dritti nelle acque territoriali giapponesi. Per l'ira conseguente ma inerte del premier Shinzo Abe che proprio ieri notte aveva finito di festeggiare l'ultima vittoria conseguita nel suo partito: il cambio delle regole che gli permetteranno di ripresentarsi alle elezioni e diventare così il capo del governo più longevo della storia di Tokyo. Una ragione in più - se ma si fosse alla ricerca di qualcun'altra - per occuparsi del dittatore di Pyongyang. "Il lancio è in evidente violazione della risoluzione dell'Onu: è un'azione estremamente pericolosa" ha detto Abe. E ci mancherebbe. L'ultima volta che si trovò sotto attacco il premier si trovava nientemeno che fianco a fianco al nuovo leader del mondo libero. Dovette interrompere il simpatico week end di colloqui al sole della Florida per presentarsi insieme al presidente degli Stati Uniti davanti alla tv e condannare praticamente con le stesse parole di oggi il lancio di un missile allora di media distanza. Lo stesso Donald Trump apparendo accanto a lui aveva promesso: "L'America resta al fianco del suo alleato giapponese". Ma a fare che? Intanto nella notte arriva una dura condanna da Washington: "Difenderemo gli alleati con tutti mezzi disponibili". E a distanza di ore Sean Spider, portavoce della Casa Bianca, precisa che tra mosse all'esame ci sono anche i sistemi antimissili Usa Thaad, progettati per colpire missili balistici a medio e corto raggio.
I missili lanciati oggi sono per la verità proprio la risposta del regime alle esercitazioni congiunte tra America e Corea del Sud. Il dittatore del Nord aveva già avvertito che Pyongyang avrebbe risposto a quelle che ritiene non solo "provocazioni" ma addirittura "prove di invasione". E con la sparatoria di missili dalla base di Tongchang-ri ha dimostrato di fare molto sul serio. Come molto su serio aveva fatto anche dopo la denuncia congiunta di America e Giappone. Invece di diminuire l'attività militare Pyongyang s'è lanciata in una delle più gravi azioni criminali internazionali degli ultimi tempi: americani e sudcoreani sono infatti convinti che c'è proprio Pyongyang dietro all'assassinio all'aeroporto di Kuala Lumpur di Kim Jong-Un, il fratellastro del dittatore, il delitto alla vigilia di San Valentino per cui finora sono finte in carcere e incriminate una donna vietnamita e una indonesiana, accusate di averlo avvelenato con il gas nervino, che è un'arma di distruzione di massa che la Corea del Nord possiede purtroppo in quantità.
L'attacco missilistico ha ovviamente messo nuovamente in allarme le cancellerie di mezzo mondo. Americani e sudcoreani si sono subito riattaccati al telefono rosso. Mentre le loro truppe continuavano le esercitazioni il nuovo consigliere per la sicurezza di Trump, il generale H.R. McMaster, ha chiamato l'omologo Kim Kwan-jin, che fra l'altro si trova a gestire l'emergenza mentre il paese è ancora senza presidente della Repubblica, che lì è anche il capo del governo, per l'impeachment di Park Geun-yhe, accusata di malaffari di Stato con la sua amica sciamana Choi Soon-il.
La linea tra Washington e Seul non è mai stata così rovente. Proprio in queste ore sono in corso i preparativi per la visita ancora tutta da confermare del segretario di stato Usa Rex Tillerson. Il ministro degli esteri di The Donald volerà in Sud Corea, Giappone e anche in Cina a metà mese. Incontri ad altissimo livello compresi quelli con il presidente cinese Xi Jinping che sarebbe stato invitato alla Casa Bianca per incontrarsi direttamente con Trump. Il tempo stringe. La visita di Tillerson è vista proprio come un'accelerazione dovuta a quella che fino a ieri era la doppia e oggi è diventata la tripla offensiva nordcoreana: il lancio del missile intercontinentale, l'assassinio del fratellastro del dittatore, adesso la nuova pioggia di missili. Su tutto, l'incubo della bomba atomica. Serve l'avvertimento davvero di tutti per fermarlo. A cominciare appunto da Pechino, che in passato Trump ha accusato di non fare abbastanza. "La Cina si oppone alle violazioni delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu da parte della Corea del Nord", ha detto un portavoce del ministero degli Esteri cinese, che ha invitato alla calma non solo Pyongyang, ma anche Corea del Sud e Stati Uniti.
Anche la Russia è preoccupata per i lanci di missili della Corea del Nord ma sollecita moderazione nella reazione alle ultime mosse di Pyongyang. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.  "Questi sono i passi che portano ad un ulteriore aumento della tensione nella regione. Mosca tradizionalmente invita tutte le parti a dar prova di moderazione e, naturalmente, la Russia avrà uno scambio di opinioni sulla questione con i Paesi interessati".
Per il responsabile europeo per la politica estera, Federica Mogherini, quanto accaduto "dimostra ancora una volta che le minacce che il mondo sta affrontando sono gravi ed è necessario che l'Unione europea sia un protagonista, rispetto alla questione della sicurezza, serio e affidabile, ovviamente nella nostra regione rispetto ai i nostri vicini, ma anche in luoghi lontani" ha detto a margine del Consiglio affari esteri. Anticipando come i ministri degli esteri e della Difesa Ue discuteranno prossimamente un pacchetto di proposte su come rendere l'Ue "più credibile, più affidabile e più forte anche nel campo della sicurezza e della difesa".
Anche la Farnesina "condanna" "i ripetuti test di missili" e "lo sviluppo di un arsenale nucleare", si legge in una nota, "costituiscono una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale e una aperta violazione delle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza".
 




giovedì 2 marzo 2017

Chi è Francesco Gabbani? - Occidentali's Karma - L'intervista a Standing Ovation con Antonella Clerici andata in onda il giorno Venerdi' 24 Febbraio 2017

FRANCESCO GABBANI
  
La Spezia - Sono passate due settimane dal trionfo al Festival di Sanremo e Francesco Gabbani confessa di non essersi ancora reso conto appieno del successo che lo ha travolto. È tornato a casa, nel paese in provincia della Spezia il cui sindaco gli ha mandato subito un telegramma («Siamo orgogliosi di te») e ha cominciato a pensare al futuro, al nuovo disco e all’esibizione all’Eurovision Song Contest, mentre la sua “Occidentali’s Karma” viaggia verso i 29 milioni di visualizzazioni su YouTube.
Francesco, come è cambiata la tua vita dopo quell’11 febbraio sul palco del Teatro Ariston?
«Non c’è modo di capacitarsi appieno del viaggio che ha intrapreso “Occidentali’s Karma”. Provo uno stupore che non riesco a descrivere, soprattutto quando penso a milioni di contatti sul web. Quanto a me, sono lo stesso Francesco che va a far la spesa o che va qualche volta al ristorante con la famiglia. Il premio al Festival di Sanremo è una soddisfazione indescrivibile, ma la mia vita è fatta di passeggiate nei boschi o in montagna tra Carrara e Ortonovo, di pedalate in bicicletta e ovviamente di musica».
La tua passione per la musica, dai tempi dei Trikobalto formati da te e dai fratelli sarzanesi Zarcone, ha resistito a tutto.
«Eh sì, a 34 anni di porte in faccia ne avevo prese tante e dopo un po’ le tumefazioni fanno male, nonostante la passione, che non mi ha mai abbandonato fin da quando ero bambino. Poi è andata com’è andata, con la vittoria nella sezione Giovani del 2016 e poi ancora quest’anno, fra i Campioni. E adesso devo sbrigarmi a finire l’album nuovo, perché assieme alla Bmg vogliamo rispettare la data d’uscita, prevista per metà primavera».
Un concerto a Carrara dove sei nato o a Ortonovo dove risiedi sarebbe un evento per questo territorio?
«Sicuramente è nei miei piani tenere un concerto anche dalle mie parti, ma non credo sarà possibile a breve. Sia chiaro: fosse per me, lo farei subito, ma ci sono impegni imminenti a cui devo far fronte. Senza dubbio, quando prepareremo un concerto, mi piacerebbe che fosse una festa in grande: una festa di tutti, fatta di musica e di divertimento, magari in uno spazio capiente, dove possa partecipare chiunque ne abbia voglia».
Divertimento, ballabilità, ma anche riflessione: il testo della tua canzone sta riscuotendo molta attenzione e consensi.
«Credo che l’ “intelligenza demodé” la recupereremmo tutti, se solo ci prendessimo quotidianamente del tempo per pensare e per riflettere. Non intendo necessariamente abbandonarsi alla meditazione, ma più che altro al pensare. Ecco: il pensiero è l’unica cosa che può essere la vera palestra per l’intelligenza, in una società dove tutto scorre, appunto “panta rei”, in modo troppo frenetico».
Te la sei presa anche con i tuttologi del web...
«Con i miei co-autori ho voluto ironizzare con quella parola, invitando tutti ad approfondire la conoscenza di ciò che c’interessa davvero, senza basarci solo su una ricerca sul web, a base di Google o Wikipedia».
Il tuo “cercasi” che è un annuncio quasi commerciale, diventa “Cerca sì”, tra esortazione rafforzativa e unica soluzione: cosa significa e in quale direzione viaggia?
«Il “Cerca sì” è più che altro un’esortazione a ricercare ciò che ci porta il bene. Quante volte proviamo un senso d’insoddisfazione, senza nemmeno essere in grado di capire che cosa ci manca? Ecco, per prima cosa bisognerebbe provare a porsi delle domande, a ricercare in se stessi le risposte, prima di affrontare i quesiti della vita che ci circonda».
Dopo il successo, tutti fanno a gara ad essere stati già da prima tuoi amici, o vorrebbero diventarlo ora…
«Devo essere grato davvero a tante persone, che negli anni mi hanno sostenuto anche prima che le cose andassero bene. Ho una cerchia di collaboratori e di amici, che sono quelli che mi accompagnano da tempo, ma devo dire grazie anche a quelli che hanno creduto in me e che hanno fatto il tifo attraverso i canali social, o anche semplicemente votando la mia canzone durante il Festival. Gli amici “veri” sono quelli con cui non si parla di lavoro o che non gliene frega nulla, se ho vinto Sanremo o se ho un album in uscita».
Ci sono artisti verso i quali ti senti in qualche modo “in debito”?
«Devo dire che non ho mai avuto un idolo, nella musica e neppure nello sport. O meglio, non ne ho mai avuto uno in particolare. Musicalmente sono “onnivoro”, ovvero riesco ad ascoltare la musica più disparata, dalla canzone d’autore italiana, all’hard-rock, passando per il pop. Ammiro molti artisti, ma se devo citarne due, allora dico Adriano Celentano e Franco Battiato».
Adesso stai lavorando al nuovo disco. Qualche anticipazione?
«Ci sarà da pedalare e mi dividerò presto tra Milano e Varese, dove l’album verrà registrato e arrangiato. Ho in mente varie idee e molte sono già in fase di realizzazione. Il cd conterrà ovviamente “Occidentali’s Karma”, “Foglie al gelo”, che fa parte della colonna sonora del film “Poveri ma ricchi” di Fausto Brizzi, ma gli altri brani saranno inediti».
© Riproduzione riservata Fonte:http://www.ilsecoloxix.it/

계급투쟁의 철리를 새겨주는 력사의 고발장 - 모란봉이 전하는 이야기 - 《북인권보고서》의 실체를 까밝힌다 - 《한몸 던져서라도 싸드배치를 막겠다》 남조선각계가 주장 외 1건 - 우리의것을 더 좋게, 더 많이 - 경애하는 최고령도자 김정은동지께서

 
계급투쟁의 철리를 새겨주는 력사의 고발장
 
 
모란봉이 전하는 이야기
 
 
《북인권보고서》의 실체를 까밝힌다
 
 
《한몸 던져서라도 싸드배치를 막겠다》 남조선각계가 주장 외 1건
 
 
우리의것을 더 좋게, 더 많이

 
경애하는 최고령도자 김정은동지께서
조선인민군 제966대련합부대 지휘부를 시찰하시였다
 
조선로동당 위원장이시며 조선민주주의인민공화국 국무위원회 위원장이시며 조선인민군 최고사령관이신 우리 당과 국가, 군대의 최고령도자 김정은동지께서 조선인민군 제966대련합부대 지휘부를 시찰하시였다.
조선인민군 총정치국장인 조선인민군 차수 황병서동지, 조선인민군 총참모부 제1부총참모장 겸 작전총국장인 륙군상장 리영길동지가 동행하였다.
최고사령관기와 공화국기가 펄펄 휘날리고있는 대련합부대 지휘부에는 위대한 김정은동지를 수반으로 하는 당중앙위원회를 목숨바쳐 사수해갈 투철한 수령결사옹위정신이 용암마냥 끓어번지고있었다.
경애하는 최고령도자동지를 현지에서 대련합부대의 지휘관들이 맞이하였다.
경애하는 최고령도자동지께서 지휘부에 도착하시자 장병들이 터치는 《만세!》의 환호성이 천지를 진감하며 맑고 푸른 조국의 하늘가에로 메아리쳐갔다.
경애하는 최고령도자동지께서는 열광의 환호를 올리는 장병들에게 따뜻이 손을 저어 답례하시고 그들과 함께 기념사진을 찍으시였다.
기념촬영이 끝나자 부대장병들은 설사 하늘땅이 뒤집히고 세상천지가 열백번 변한다 해도 추호의 흔들림없이 경애하는 최고령도자동지만을 믿고 따르며 한몸이 그대로 총이 되고 폭탄이 되여 우리의 운명이고 미래이신 최고령도자동지를 결사보위해갈 충정의 마음을 담아 《김정은 결사옹위!》의 구호를 목청껏 불렀다.
경애하는 최고령도자동지께서는 위대한 수령님과 위대한 장군님의 현지교시판, 위대한 장군님의 친필비, 혁명사적관, 연혁실을 돌아보시였다.
위대한 수령님과 위대한 장군님의 천리혜안의 작전적예지와 현명한 령도에 의하여 1967년 9월 1일에 조직된 대련합부대는 우리 수령님께서 8차례, 우리 장군님께서 33차례, 경애하는 최고령도자동지께서 11차례나 시찰하신 영광넘친 부대이다.
경애하는 최고령도자동지께서는 위대한 수령님과 위대한 장군님께서 대련합부대의 싸움준비와 전투력강화를 위해 바치신 헌신과 로고가 력력히 어리여있는 귀중한 사적물들과 사적자료들을 보시면서 승리와 영광의 한길을 걸어온 부대의 발전로정을 감회깊이 회고하시였다.
위대한 수령님과 위대한 장군님의 손길아래 무적필승의 전투대오로 자라난 대련합부대는 지난 기간 우리 당의 선군혁명령도를 충직하게 받들어왔으며 사회주의조국을 믿음직하게 보위하기 위한 투쟁과 당이 맡겨준 사회주의대건설전투장마다에서 자랑찬 위훈을 세움으로써 수많은 공화국영웅, 로력영웅들을 배출하였다고 말씀하시였다.
력대 지휘성원들의 사진들을 하나하나 보아주시며 대련합부대 지휘관들속에 항일혁명투사들이 정말 많았다고, 이것만 보아도 위대한 수령님과 위대한 장군님께서 이곳 부대를 얼마나 중시하시였는가를 잘 알수 있다고 하시였다.
2011년 12월 13일 위대한 장군님께서 이곳 부대가 진행하는 훈련을 보아주시는 사진문헌에서 오래도록 눈길을 떼지 못하시며 그날은 우리 장군님의 위대한 생애의 마지막 4일전이였다고, 부대장병들은 언제나 이날을 잊지 말아야 한다고 절절히 당부하시였다.
혁명사적관과 연혁실을 인민군적으로 제일 잘 꾸린것 같다고 치하하시면서 군인들속에서 교양사업을 실속있게 짜고들어 그들이 위대한 수령님과 위대한 장군님의 령도자욱이 뜨겁게 어려있는 부대에서 군사복무를 하는 남다른 긍지와 자부심을 안고 싸움준비와 전투력강화의 자랑찬 성과로 우리 수령님과 우리 장군님의 불멸의 업적을 빛내여가게 하여야 한다고 말씀하시였다.
경애하는 최고령도자동지께서는 작전지휘실에서 대련합부대장으로부터 방어작전계획보고를 청취하시였으며 군사연구실, 사격관, 교환근무장을 비롯한 여러곳을 돌아보시면서 훈련실태와 전투동원준비정형을 구체적으로 료해하시였다.
경애하는 최고령도자동지께서는 부대장병들이 침략전쟁연습에 광분하고있는 미제와 남조선괴뢰역적패당의 책동을 예리하게 주시하면서 원쑤들이 감히 덤벼든다면 천겹, 만겹의 성새가 되고 방탄벽이 되여 혁명의 수뇌부를 믿음직하게 보위해갈 멸적의 의지를 안고 싸움준비완성에 비약의 박차를 가해가고있는데 대하여 커다란 만족을 표시하시였다.
경애하는 최고령도자동지께서는 부대에서 군사연구실을 비롯한 훈련거점들을 훌륭히 꾸려놓았을뿐만아니라 올해를 훈련의 해로 정해준 당의 의도에 맞게 훈련혁명 5대방침관철을 위한 투쟁을 힘있게 벌림으로써 지휘관, 참모부 일군들에게 우리 당의 군사전략전술사상과 주체전법을 깊이 체득시키고 그것을 현대전의 요구와 양상, 적들의 변화되는 전쟁수행방식에 맞게 능숙히 활용할수 있도록 훈련을 짜고들고있는것은 좋은 일이라고 말씀하시였다.
지휘관, 참모부 일군들이 당이 새롭게 밝혀준 군사전략전술사상과 전법에 립각하여 부대의 두뇌로서의 작전전술적안목과 창조적능력, 배짱과 담력을 완벽하게 소유한 유능한 작전가, 싸움군지휘관으로 준비하고있으며 모든 군인들을 맡겨진 임무를 자립적으로, 능동적으로 수행해나갈수 있는 일당백의 맹장들로 억세게 준비시키고있는데 대하여 치하하시였다.
경애하는 최고령도자동지께서는 대련합부대가 맡고있는 임무가 대단히 중요하다고 하시면서 당이 제시한 군력강화의 4대전략적로선과 3대과업을 틀어쥐고 부대장병들을 사상과 신념, 도덕의 강자로 억세게 키울데 대한 문제, 유사시 적들의 그 어떤 침공도 일격에 격파분쇄할수 있도록 방어작전지대를 난공불락의 요새, 불퇴의 선으로 만들데 대한 문제, 불의에 공중강습하는 적들을 무자비하게 타격소멸할수 있는 대책들을 빠짐없이 세워놓을데 대한 문제, 새로 창안제작한 전투기술기재들을 더욱 완성할데 대한 문제 등 부대의 싸움준비와 전투력을 백방으로 강화하는데서 지침으로 되는 강령적인 과업들을 제시하시였다.
경애하는 최고령도자동지께서는 식당, 수영장, 목욕탕 등 여러곳을 돌아보시면서 군인들의 생활을 친어버이심정으로 따뜻이 보살펴주시였다.
식당의 밥먹는칸온도보장대책을 잘 세움으로써 군인들이 뜨끈한 곳에서 식사를 할수 있게 되였다고 기뻐하시였고 감격에 겨워 눈물을 흘리는 취사원들의 손을 일일이 잡아주시며 어머니심정으로 군인들에게 여러가지 음식들을 다양하게 잘 해먹이라고 이르시였다.
군인 일인당 매일 250g씩 먹일수 있도록 지난해 콩농사를 잘했다고 하시였고 랭장고에 산더미같이 쌓여있는 물고기와 주렁주렁 매달려있는 고기를 보시고 이곳 부대에 살림살이를 잘하는 후방일군들이 있다고 못내 기뻐하시였다.
수영장과 목욕탕을 잘 꾸려놓았는데 설계도 잘하고 시공도 흠잡을데가 없다고 하시면서 최근에 당에서 맡겨준 건설대상들을 보란듯이 일떠세운 부대의 일솜씨가 다르다고 하시였다.
부대군인들의 문화정서생활에 적극 리용하고있는 문화기재들도 자체로 생산하고있는데 질이 높다고, 다른 부대들에도 공급해주고있는것은 좋은 일이라고 하시면서 해당 단위 일군들의 수고를 헤아려주시였다.
넓고 시원한 운동장과 규모있게 일떠선 지휘부청사들을 바라보시며 멋있다고, 마음에 든다고, 부대를 돌아보니 정신이 맑아진다고 하시면서 지휘관들과 병사들이 합심하여 강철같은 군기를 확립하고 최정예혁명강군의 전투적기상과 면모를 더욱 튼튼히 갖춤으로써 창립 50돐이 되는 올해에 오중흡7련대칭호를 반드시 쟁취하라고 말씀하시였다.
경애하는 최고령도자동지께서는 이날 군인회관에서 대련합부대예술선전대의 공연을 관람하시였다.
경애하는 최고령도자동지께서는 대련합부대예술선전대원들이 당정책을 민감하게 반영한 작품들을 가지고 훌륭한 공연을 진행한데 대하여 만족을 표시하시고 공연활동에서 나서는 귀중한 가르치심을 주시였다.
경애하는 최고령도자동지께서는 대련합부대가 지키고있는 초소들에 대하여 마음을 놓는다고 하시면서 부대의 전체 장병들이 만단의 전투동원태세를 빈틈없이 갖춤으로써 사회주의조국을 총대로 굳건히 수호해가리라는 기대와 확신을 표명하시였다.
조선인민군 제966대련합부대의 장병들은 부대에 찾아오시여 무적의 담력과 지략을 안겨주시고 당중앙뜨락을 지켜선 문전보초병이라는 최상최대의 믿음을 안겨주신 경애하는 최고령도자동지에 대한 고마움에 솟구치는 격정을 누르지 못하면서 최고령도자동지께서 주신 전투명령을 결사관철할 충정의 맹세를 다지였다.

본사정치보도반
 

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!