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sabato 8 ottobre 2011

STEVE JOBS - Discorso ai neolaureati di Stanford - (Sottotitoli in Italiano) - Non credete ai "Nuovi Eroi" del Capitalismo Mondiale!



« Stay hungry. Stay foolish. »
« Siate affamati. Siate folli. »
(Parole consclusive del discorso di Steve Jobs alla Stanford University

DIFFIDATE DAI FALSI MITI, 
DAI NUOVI SUPER-EROI DEL CAPITALISMO LIBERISTA!

CONSIDERAZIONI: Non vogliamo mettere in dubbio il grande talento e la genialità di un uomo che ha avuto il merito di aver creato un vero e proprio impero iper-tecnologico; di sicuro grazie alle sue intuizioni di Imprenditore di successo, partito dal "nulla" senza arte ne parte, senza nemmeno un titolo di studio adeguato, ha contribuito al progresso tecnologico dell'informatica ed ha fatto fare un grande balzo in avanti all'intera società umana, dapprima quella Americana e Occidentale, poi a tutta la società Mondiale.
Come lui e dopo di lui, pochi altri sono riusciti a scalare la vetta del successo partendo dalla base di una gavetta tutta sudore e intuizione, un esempio lo abbiamo di recente con il giovanissimo "inventore" di Face Book, il Social Network piu' famoso del Mondo, Mark Zuckerberg. O il multimiliardario Bill Gates, fondatore di Microsoft, il grande amico-rivale di Steve Jobs.
Ma Steve Jobs è stato reso piu' "Santo" di tutti dalla sua malattia, l'uomo invincibile, ammirato, odiato, amato da tutti, colui che con il suo impero si è arricchito a dismisura, colui che sembrava piegare tutto e tutti, è stato colpito proprio nel bel mezzo della sua folgorante carriera di imprenditore da quella strana e micidiale malattia che non guarda in faccia nessuno, quel "CANCRO-TUMORE" che non fa distinzioni ne di razza, ne di religione, ne di status sociale, ne di classe, ne di pensiero politico e ne di pensiero filosofico, il cancro forse è una tra le malattie piu' "democratiche" che esistano tra le tante malattie che ci sono in circolazione; il tumore può colpire con la sua crudeltà micidiale sia l'iper-miliardario che il piu' poveraccio che possa esistere sulla faccia della terra, puo' colpire l'attore piu' famoso o il cantante piu' amato, la star Hollywodiana piu' acclamata come l'impiegato comune, il muratore della porta accanto, lo studente squattrinato o il commerciante piu' occulato, il Presidente degli Stati Uniti d'America o quello della Federazione Russa, il Fascista o il Comunista, l'Anarchico o il Democratico, il Liberale o il Repubblicano, ogni essere umano che vive e respira in questo pianeta corre il rischio, ogni giorno che passa, di essere colpito da questa letale malattia ancora non del tutto sconfitta dalla medicina ufficiale.
Nemmeno i bambini sono al sicuro, nemmeno l'incallito fumatore come l'incallito salutista sono al sicuro, nessun individuo vegetariano od onnivoro che sia, nessuno può sfuggirgli se disgraziatamente nel suo DNA è stato scritto da Madre Natura che il suo organismo può essere esposto piu' di altri a tale rischio.
E Steve Jobs era uno di questi, colpito dal cancro proprio quando la sua vita era all'appice della sua folgorante carriera e del successo, quando dalla vita aveva avuto tutto o quasi: miliardi di dollari, case e automobili di lusso, grand hotel e ristoranti a cinque stelle, amicizie potenti e importanti sia nel mondo della politica, della moda, dello spettacolo, dell'economia e della società.
La malattia ieri e la recente "spettacolarizzazione" della sua morte oggi, lo ha reso "SANTO SUBITO" e consacrato uno degli uomini-simbolo piu' importanti del turbo-Capitalismo Statunitense e Mondiale, lo ha fatto salire sull'altare degli onori della cronaca e dell'Olimpo dell'economia liberista, di fatto lo ha reso un "MODELLO" di uomo invincibile e di sicuro successo, un modello che tutti i giovani soprattutto occidentali dovranno, anzi devono, da subito imitare per raggiungere "sicuri" risultati di successo nella vita e di grande fama, ricchezza, prestigio, potere e dominio sul mondo.
Mi dispiace se offendo qualcuno ma io dissento e voglio distaccarmi per un attimo da questo "teatrino" di auto-esaltazione che il Capitalismo Americano sta facendo oggi, speculando sulla morte sì di un grande genio, ma soprattutto di un essere umano, perchè Steve Jobs prima di tutto quello che voleva apparire era in realtà molto semplicemente un uomo, un individuo come lo siamo tutti noi.
Io non credo ai "NUOVI SUPER-EROI"del Capitalismo liberista, non credo a quel sistema dove là non lo dicono pubblicamente, ma le grandi vette del successo raggiunte da Steve Jobs sono dettate non solo dalle grandi intuizioni e dalle innovazioni scaturite dal genio, ma soprattutto sono dettate anche da una micidiale ed accannita concorrenza, a volte sleale, dove lo squalo piu' grande divora lo squalo piu' piccolo e dove non si guarda in faccia a nessuno, nemmeno ad una famiglia piena di stenti che non riesce ad arrivare alla fine del mese, nemmeno ai milioni di poveri di cui l'America è piena ma che nessuno ne parla e non vuole accorgersene, dove fino a prova contraria la Sanità Pubblica non esiste ancora del tutto e per avere un ricovero ospedaliero bisogna essere titolari di un assicurazione sanitaria.
Non credo nemmeno, appunto per quello che ho detto poc'anzi, che nella società Capitalista sul modello Americano, si possano fare soldi facili con successo garantito: la favola di Zuckerberg con Face Book, di Steve Jobs con Apple e così via, sono solo pochi esempi, sono la punta dell'Iceberg di una società basata su un vecchio detto di casa nostra, cioè "Mors tua Vita mea!" La tua morte è la mia vita, per proseguire nel mio successo devo abbatterti, non ho altra scelta come tu non ne hai un'altra se non per il fatto che mi devi abbattere se vuoi avere successo e piu' denaro, piu' ricchezza, piu' potere.
Purtroppo questo sistema Capitalista Americano, da quando è in atto il processo di Globalizzazione, stanno cercando piano piano di propinarcelo, di esportarcelo anche in Europa e in Italia, l'aggressione dei mercati è in espansione e lo stesso Capitalismo turbo-liberista ed edonistico ha bisogno soprattutto di questi "NUOVI EROI" per convincerci, proprio come Steve Jobs.
Invito per tanto a diffidare da questi falsi miti, che con la spettacolarizzazione della loro morte, ne fanno un'icona del modello piu' perfetto e piu' vincente che possa esistere...ma che in realtà è un sistema distruttivo, che arricchisce pochi e rende poveri tanti, che ti rende schiavo del lavoro e dei tuoi datori di lavoro, che ti annulla come individuo e ti rende succube del denaro e del potere, che non rispetta la tua famiglia, le tue opinioni, il tuo essere individuo in quanto tale e che non rispetta i tuoi ritmi ed i tuoi spazi vitali.
Spiegatemi che razza di sistema economico può essere un capitalismo liberista dove il tuo datore di lavoro può licenziarti da un giorno all'altro, per il solo fatto che magari da punto in bianco hanno deciso che per la tua azienda non servi piu' e sei diventato inutile solo per meri calcoli numerico-economici?
Il povero Steve Jobs era famoso piu' per le sue sfuriate, per i suoi sfoghi di collera verso i suoi dipendenti e collaboratori, per il suo maniacale perfezionismo che lo portava a tenere sotto pressione e sotto stress lavorativo non solo lui medesimo ma anche tutti i suoi subalterni; e se il suo modo di essere "figo" era quello di licenziare i suoi dipendenti dopo le vacanze di Natale avvisandoli proprio nei giorni di festa, bè, grazie, ritengo che l'Italia non abbia bisogno ne di modelli come Steve Jobs, ne di modelli come Zuckerberg o Bill Gates.
Diffidate dal Capitalismo liberista di stampo Statunitense, noi abbiamo bisogno di piu' umanità, di piu' libertà e democrazia, di piu' socializzazione.

Alexander Mitrokhin

LA BIOGRAFIA DI STEVE JOBS

Steve Jobs nel 2007
Steven Paul Jobs, noto semplicemente come Steve Jobs (San Francisco, 24 febbraio 1955[1]Palo Alto, 5 ottobre 2011), è stato un imprenditore e informatico statunitense.

Cofondatore di Apple Inc., di cui è stato AD fino al 24 agosto 2011, quando si è dimesso da CEO per divenire presidente del CdA; è stato proprietario di NeXT Computer e AD di Pixar prima dell'acquisto da parte della Disney. Era inoltre membro del CdA della Disney, di cui era anche il maggior azionista.
È noto per aver introdotto al grande pubblico il primo personal computer (Apple II) e prodotti di successo come iPod, iPhone e iPad. È stato tra i primi a riconoscere la potenzialità del mouse e dell'interfaccia a icone presenti sullo Xerox Star creando Macintosh. Jobs venne classificato primo tra i 25 uomini d'affari più potenti per il 2007 da Fortune[2] e persona dell'anno 2010 dal Financial Times.[3]
Nato da madre americana (Joanne Carole Schieble) e da padre siriano (Abdulfattah "John" Jandali, uno studente che sarebbe diventato più tardi professore di scienze politiche), Steve non fu educato dai suoi genitori naturali, ma fu dato in adozione appena nato. Fu adottato da Paul e Clara Jobs, residenti a Mountain View, nella contea di Santa Clara, in California. Steve ha una sorella biologica più giovane, Mona Simpson, scrittrice di successo.[4] Nel 1972 Jobs si diplomò all'istituto Homestead di Cupertino, in California, iscrivendosi al Reed College di Portland, nell'Oregon, ma abbandonò l'università dopo solo un semestre per andare a lavorare.
Nel 1974 era alla Atari con il suo amico Steve Wozniak, dove lavorarono su una prima versione della circuiteria del videogioco Breakout. Successivamente i due decisero di mettersi in proprio, fondando la Apple Computer il 1º aprile del 1976. Per finanziarsi, Jobs vendette il suo pulmino Volkswagen e Wozniak la propria calcolatrice. Apple fu fondata insieme a Ronald Wayne, che Jobs aveva conosciuto presso Atari: Wayne lasciò però quasi subito la società, non appena Apple ricevette la prima commessa. La prima sede della nuova società fu il garage dei genitori: qui lavorarono al loro primo computer, l'Apple I, inizialmente venduto ai membri dell'Homebrew Computer Club. Successivamente ottennero un finanziamento da un industriale, Mike Markkula, che versò nelle casse della società la somma di 250.000 dollari, ottenendo in cambio un terzo di Apple.
Nel 1977 Jobs e Wozniak lanciarono il primo personal computer (all'epoca si utilizzava ancora il termine microcomputer) destinato a conoscere una diffusione di massa: l'Apple II. Le vendite toccarono il milione di dollari. Nel 1980 la Apple si quotò in Borsa. Dalle ceneri della collaborazione con il PARC (Palo Alto Research Center) e dell'Apple Lisa (primo computer al mondo nella grande distribuzione a interfaccia grafica e mouse), il 24 gennaio 1984 Apple produsse un personal computer compatto e dotato di un nuovo sistema operativo a interfaccia grafica: l'Apple Macintosh. Dotato di icone, finestre e menu a tendina, il Mac riscosse un grande successo. Per il grande pubblico Jobs divenne la persona più in vista nel mondo dell'informatica. Dopo il lancio di Macintosh, il sodalizio Jobs-Wozniak si sciolse. Nel 1985 Wozniak lasciò Apple Computer per cambiare attività; Jobs a sua volta entrò in rotta di collisione con John Sculley, l'amministratore delegato che egli stesso aveva nominato, e anch'egli uscì dalla Apple. All'età di trent'anni decise di ripartire da capo, fondando una nuova compagnia, la NeXT Computer, con l'obiettivo di avviare una nuova rivoluzione tecnologica.
Nel 1986 acquistò la Pixar dalla LucasFilms, una casa di produzione cinematografica con l'ambizione di realizzare unicamente animazioni computerizzate. La NeXT produsse computer migliori e tecnologicamente più avanzati dei concorrenti, ma con prezzi più alti e non riuscì a imporsi sulla concorrenza, anche a causa della comparsa sul mercato di computer economici "cloni" dei PC IBM. Nel frattempo nel 1991 si sposò con Laurene Powell, con una cerimonia officiata da un monaco buddista. Dal matrimonio sono nati tre figli e successivamente Jobs ha anche riconosciuto la figlia Lisa, nata da una relazione con una pittrice. La Pixar si concentrò sulla produzione di lungometraggi al computer, riuscendo a sfondare nel 1995 con la produzione del film d'animazione Toy Story - Il mondo dei giocattoli, primo film d'animazione realizzato completamente in computer grafica 3D. Seguì un altro successo planetario con il film A Bug's Life. Nel 1996 la Apple Computer era in crisi; il sistema operativo Mac OS, montato sulle macchine Apple, era ormai obsoleto e l'azienda aveva necessità di cambiare e offrire qualcosa di nuovo sul mercato. L'azienda decise pertanto di acquistare una software house che disponesse di un moderno sistema operativo, da adattare successivamente a macchine con architettura PowerPC.
All'inizio la società pensò all'acquisizione della Be Inc., azienda fondata da due transfughi della Apple: il maggior candidato a diventare il nuovo sistema operativo di Apple sembrava quindi essere il BeOS, di cui era già in corso la portabilità per l'architettura PowerPC. In seguito, la Apple Computer contattò Steve Jobs. Jobs in cambio chiese che la Apple acquisisse la NeXT – in grave crisi – e l'affare andò in porto. Il NeXTSTEP, sistema operativo della NeXT, diviene la base di quello che fu il futuro OS di Apple, il Mac OS X, mentre lo sviluppo del vecchio Mac OS terminò con la versione 9.2.
Nel 1997, dopo risultati commerciali altalenanti, l'amministratore delegato di Apple Gil Amelio venne allontanato e Jobs assunse nuovamente la carica di CEO ad interim, ma senza stipendio (scherzosamente veniva chiamato iCEO; ricevendo la cifra simbolica di 1 dollaro all'anno). La sua mansione, peraltro, ha comportato diversi premi di produzione, tra i quali un jet privato da 90 milioni di dollari (1999), e poco meno di 30 milioni di dollari in azioni (2000-2002). Questo tipo di retribuzione non deve considerarsi straordinaria, infatti viene usata da molti dirigenti per i considerevoli vantaggi fiscali derivati dal capital gain.[senza fonte]
Mentre lo sviluppo di Mac OS X era ancora in corso, Jobs lanciò l'iMac, un fortunatissimo modello di personal computer all-in-one, cioè comprendente schermo e le altre componenti nello stesso telaio del computer, riducendo notevolmente l'ingombro sulla scrivania, rientrando nel mercato dei prodotti di massa. Fino ad allora la Apple si era accontentata di dominare due mercati di nicchia, quello della progettazione grafica e della musica, isolandosi dal mondo IBM. Il 2001 fu l'anno del lancio ufficiale di Mac OS X, basato sul NeXTSTEP, che come questo utilizza un kernel Unix.
Con il Mac OS X Apple consolidò la propria quota di mercato. Mac OS X da allora è stato costantemente aggiornato e migliorato ed è stato commercializzato in numerose versioni successive, ognuna presentata con significative innovazioni (quella distribuita dal 2011 è Mac OS X 10.7 Lion). Quasi contemporaneamente al lancio del nuovo sistema operativo e del nuovo computer, Jobs decise anche di lanciarsi nel settore della musica digitale con l'iPod, un lettore digitale di musica avanzato presentato il 21 ottobre 2001, e iTunes, un software attraverso cui è possibile ascoltare musica e acquistarla attraverso il servizio online iTunes Music Store, che stabilì ben presto un primato di vendite e fu riscritto in seguito anche per il sistema operativo Microsoft Windows per aumentarne ulteriormente la diffusione. Attualmente (2011) l'iPod è il lettore multimediale più venduto al mondo, con una quota di mercato superiore all'80%, mentre iTunes Store è il "mercato" digitale più usato al mondo, con 10 miliardi di brani venduti.[senza fonte] Per significare lo spostamento del proprio core business dal mercato dei computer a quello più generale del multimediale, Jobs fece ribattezzare Apple Computer Inc. nel gennaio 2007, chiamandola semplicemente Apple Inc. Dopo un battage pubblicitario durato diversi mesi, il 29 giugno 2007 Apple iniziò a commercializzare un nuovo prodotto lungamente atteso, l'iPhone, un telefono cellulare con un tasto solamente posto in basso col quale si interagisce tramite lo schermo multi-touch, comprendente anche le funzioni di navigazione su Internet tramite Wi-Fi (come un computer notebook), fotocamera, lettore di file multimediali (audio, video, immagini).
Con l'introduzione di tale prodotto, Steve Jobs pose le basi per l'ingresso di Apple nel settore della telefonia cellulare. Nei primi 200 giorni di vendita, l'iPhone conquistò il 19% del mercato degli smartphone con 4 milioni di unità vendute.[5] Attualmente la Apple è la prima produttrice di cellulari negli Stati Uniti. Il 27 gennaio 2010, Steve Jobs, alla conferenza Apple allo Yerba Buena Center for the Arts Theater di San Francisco, dopo una attesa reclamata a più voci da fan e media, presenta il tablet targato Apple: l'iPad. Alla base raccoglie il successo dell'iPhone, di nuovo introduce l'iBookstore, piazzando l'iPad come gestore e visualizzatore di libri e contenuti cartacei. Apple con la guida di Jobs continua a produrre e commercializzare Mac OS X, Mac, iPod, iPhone e iPad, prodotti che portarono l'azienda a divenire un riferimento nel campo dell'elettronica di consumo.
Dopo aver scoperto nel 2004 una rara forma di tumore maligno al pancreas, meno aggressiva della forma più comune,[6] sviluppatosi nei 9 mesi precedenti apparentemente senza sintomi, viene sottoposto a duodenocefalopancreatectomia per la rimozione del cancro. A causa della malattia, Jobs sviluppa il diabete di tipo uno e incarica Tim Cook come amministratore delegato Apple. Tuttavia nel 2009 vengono divulgate notizie contrastanti sulla salute di Steve Jobs, a causa anche della sua annunciata assenza al Macworld Conference & Expo di gennaio. Il 20 giugno 2009 esce un articolo sul sito internet del Wall Street Journal spiegando che nel corso del mese di aprile 2009, ha subito un trapianto di fegato nello stato del Tennessee e le sue condizioni di salute sono buone. Apple Inc. conferma il suo rientro per la fine del mese di giugno 2009.[7] Durante questo periodo Steve Jobs non sale sul palco del Moscone Center di San Francisco a presentare nuovi prodotti per ben due volte. La prima il 6 gennaio in occasione dell'ultima partecipazione di Apple al MacWorld Trade Show della casa editrice IDG, la seconda l'8 giugno per la WWDC 2009. In entrambi i casi sul palco è salito Phil Schiller, vice presidente per il product marketing a livello mondiale, per presentare tra gli altri i nuovi pacchetti iLife e iWork, il nuovo iPhone 3Gs e il rinnovo della linea MacBook Pro. Il 9 settembre 2009 Steve Jobs torna sul palco a presentare il rinnovo dell'intera gamma di iPod. Il 17 gennaio 2011 Apple annuncia che Steve Jobs ha richiesto un nuovo congedo medico, precisando che Jobs rimane il CEO di Apple continuando a occuparsi delle principali questioni strategiche, ma sostituito per le questioni di tutti i giorni da Tim Cook, il COO di Apple.[8] Il 2 marzo 2011, in occasione dell'evento di presentazione dell'iPad 2 compare sul palco a sorpresa. Il 24 agosto 2011 si dimette da amministratore delegato di Apple annunciando di volere chiedere al Consiglio di Amministrazione la conferma di Tim Cook come suo successore e nuovo CEO di Apple.[9][10]. La Apple ha rilasciato una sentita dichiarazione affermando che Jobs è morto a Palo Alto, in California, il 5 ottobre 2011, a 56 anni, ricordandolo come brillante e innovatore.
Molte persone note negli USA hanno rilasciato dichiarazioni sulla morte di Steve Jobs, fra cui il Presidente degli USA Barack Obama, il fondatore della Microsoft Bill Gates, Bob Iger della Walt Disney Company, il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, Sergey Brin e Larry Page, fondatori di Google, Tim Cook, CEO di Apple, Meg Whitman, presidente e CEO di HP, Steve Ballmer, CEO di Microsoft, Choi Gee-Sung, CEO di Samsung, Peter Chou, CEO di HTC Co., Shantanu Narayen, presidente e CEO di Adobe System Inc. e Jong-seok Park, presidente e CEO di LG Electronics. Di altro tenore le dichiarazioni di Richard Stallman che ha affermato che «nessuno merita di dover morire, [...] ma tutti ci meritiamo la fine dell'influenza maligna di Jobs sul computing» e ha definito Jobs «il pioniere del computer inteso come prigione cool, progettato per separare gli stolti dalla propria libertà».[11][12]

Fonte: http://it.wikipedia.org 

Libya Bombing: 'Interventions never end!'

venerdì 23 settembre 2011

Strauss-Kahn NON ARRENDERTI, noi ti vogliamo PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FRANCESE! Caccia via dall'Eliseo il "cattivo" Sarkozy...Strauss Khan torna al piu' presto in politica e candidati alle prossime elezioni Presidenziali...noi ti appoggiamo e ti sosteniamo con la propaganda elettorale! - Strauss-Kahn N'abandonnez pas, nous voulons PRÉSIDENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE! Dall'Eliseo Chasse le «mauvais» Sarkozy! Strauss Khan revient plus "rapidement dans la politique et les candidats à la prochaine élection présidentielle ... nous vous soutiendrons et nous appuyons la propagande électorale!


Strauss-Kahn N'abandonnez pas, nous voulons PRÉSIDENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE! Dall'Eliseo Chasse le «mauvais» Sarkozy! Strauss Khan revient plus "rapidement dans la politique et les candidats à la prochaine élection présidentielle ... nous vous soutiendrons et nous appuyons la propagande électorale!
 
Martine Aubry, candidata alle primarie socialiste per le presidenziali 2012 si trova in una situazione imbarazzante dopo le rivelazioni, domenica sera sul canale televisivo TF1, di Dominique Strauss Kahn!

Domenica sera vi è stato sconcerto fra i giornalisti che negli scorsi mesi avevano intervistato Martine Aubry riguardo alla candidatura di Strauss Kahn alle primarie socialiste.
Durante la sua apparizione televisiva di ieri sera, Strauss Kahn ha dichiarato che sì, un patto elettorale esisteva fra lui e la Aubry, perché lui intendeva candidarsi alle primarie del partito socialiste. Primarie che avrebbe sicuramente vinto, stando a diversi opinionisti.
Nelle diverse interviste rilasciate ai media nei mesi del calvario newyorchese del compagno di partito, interrogata riguardo all’esistenza di un patto elettorale, Martine Aubry rispondeva che no, non c’era nessun patto. Fra lei e Strauss Kahn esisteva unicamente un ragionamento politico comune.
Il patto in questione è il famoso Pacte de Marrakech, dal luogo in cui i due lo avevano concordato, nell’autunno del 2010.
Adesso Martine Aubry viene considerata la candidata di ripiego, quella che ha approfittato delle disgrazie di Strauss Kahn. Perché il patto voleva che fosse lui a candidarsi e non lei. Entrambi avevano impegni che li facevano esitare, lui la conduzione del Fondo monetario e lei la conduzione del PS, ma alla fine era stato deciso che lui si sarebbe candidato, perché aveva concrete possibilità di venire eletto persino alla presidenza della nazione.
Dopo il suo arresto a New York, a seguito della vicenda Nafissatou Diallo, la Aubry aveva rotto il patto e annunciato la sua candidatura alle primarie.
Senza ombra di dubbio la posizione elettorale di Martine Aubry si fa ora critica e – come era prevedibile – il ritorno in Francia di Strauss Kahn si rivela ricco di colpi di scena. 

(Fonte: www.adelfo.it)

Il 14 maggio, Dominique Strauss-Kahn, direttore del Fondo Monetario Internazionale (FMI), pronto a candidarsi per il Partito Socialista all’Eliseo nel 2012, è stato arrestato all’aeroporto di New York, con l’accusa di aver sequestrato e tentato di violentare una cameriera del Sofitel in Times Square, dove alloggiava. La notizia, le immagini del suo arresto e del processo, hanno fatto il giro del mondo, destando naturalmente molto scalpore in Francia. Dopo la sua assoluzione,  13 milioni di francesi sono stati incollati alla tv per sentire i 23 minuti d’intervista e le pubbliche scuse di “DSK”.

IL FATTO - Il 14 maggio, Dominique Strauss-Kahn, direttore del Fondo Monetario Internazionale (FMI), pronto a candidarsi per il Partito Socialista all’Eliseo nel 2012 e molto temuto da avversari e no, è stato arrestato all’aeroporto di New York, con l’accusa di aver sequestrato e tentato di violentare una cameriera di origini guineiane, Nafissatou Diallo, al Sofitel di Times Square, dove lui alloggiava.  La notizia, le immagini del suo arresto e del processo, hanno fatto il giro del mondo, destando naturalmente molto scalpore in Francia e, in tutti questi mesi, i media hanno seguito la torbida vicenda giudiziaria. Dopo la denuncia della Diallo, anche la reporter e scrittrice francese Tristane Banon, aveva espresso l’intenzione di portare Strauss-Kahn in tribunale con la stessa accusa (una violenza sessuale che si sarebbe consumata nel 2003), ma poi è stata dissuasa dalla madre, che era stata amante di lui, e quest’ultimo ha querelato la 32enne giornalista e scrittrice per calunnia. Alla fine il giudice ha dichiarato che la cameriera del Sofitel, avrebbe mentito  e, referti medici alla mano, dimostrato che il rapporto è stato consenziente. Lei ha un passato poco pulito, è stata accusata di vendere droga (che il marito traffica)e prostituirsi ai clienti dell’albergo, quindi giudicata non attendibile. Strauss-Kahn è stato assolto il 23 agosto, ma sebbene non abbia commesso il reato, almeno ha ritenuto suo dovere presentare, un po’ come Clinton all’epoca della Lewinsky, le sue scuse pubbliche per averla (nuovamente) tradita, alla terza moglie Anne Sinclair, ex giornalista (che gli è stata sempre accanto), ai figli e naturalmente ai francesi, tredici milioni dei quali hanno seguito in diretta il suo “mea culpa”.
IL PRECEDENTE - Non era neppure la prima volta che Strauss Kahn, spesso chiamato semplicemente “DSK” dalla stampa francese, si trovava al centro di uno scandalo sessuale: il 18 ottobre 2008 il Wall Street Journal ha rivelato indagini interne per accertare se non avesse fatto favoritismi per la sua amante Piroska Nagy, da lungo tempo responsabile del dipartimento del Fondo Monetario Internazionale in favore dell’Africa, e lei lo ha accusato di abuso di potere a fini sessuali. Già allora, Strauss-Kahn aveva presentato scuse pubbliche alla sempre fedele ed indulgente Anne Sinclair  e all’FMI, argomentando di aver commesso un erreur de jugement , errore di valutazione, intrecciando una relazione con la Nagy. Il 25 ottobre di quell’anno, la commissione d’inchiesta del Fondo, assolve Strauss-Kahn, ma lo licenzia il 6 maggio proprio per aver commesso “atti regrettables et reflétant une grave erreur de jugement (incresciosi e rivelatori di un grave errore di valutazione )”.
LE (CONTRASTANTI) REAZIONI FRANCESI – La Francia si è sentita umiliata per lo scandalo Diallo. A maggio, Marine Le Pen, figlia di Jean-Marie e Segretario del Front National di estrema destra, ha condannato l’accaduto e Nathalie Kosciuko-Morizet, Ministro dell’Ambiente, ha dichiarato che la Francia ne è stata la prima vittima. Gli altri, in seno al partito di DSK, hanno mostrato più cautela: “Chiamo tutti ad aspettare la verità dei fatti e a rispettare la presunzione d’innocenza, e di conservare la decenza necessaria”, ha dichiarato il segretario del PS, Martine Aubry.  Commenti analoghi anche da Segolène Royal e François Hollande – entrambi candidati alle presidenziali – che hanno invitato il partito all’unità ed al comportamento responsabile. Calma mostrata anche dall’ ”Unione per un Movimento Popolare” (UMP), il partito di Sarkozy, un membro del quale ha definito “di una crudeltà insostenibile”, le immagini del Presidente del Fondo Monetario Internazionale portato via in manette. Tuttavia celebri giornali francesi, hanno sottolineto l’ipocrisia di fondo dell’atteggiamento del gruppo politico del presidente francese in carica, avversario di Strauss-Kahn. Le Monde ha parlato di “sconvolgimento che scuote il Partito socialista”, Le Parisien e Le Figaro di “colpo di fulmine alla campagna elettorale socialista”, mentre 20minutes considera oramai “impossibile” la candidatura alle presidenziali dell’economista e politico. La Charente Libre ha sottolineato che “Nel campo di Sarkozy, nessuno si rallegra pubblicamente dello scandalo che colpisce l’immagine della Francia, ma sotto sotto, Nicholas Sarkozy ha di nuovo qualche ragione per sperare in una rielezione”. Il giornale La Croix definisce quella faccenda un’ “umiliazione” per tutta la République o più precisamente “un’umiliazione per DSK e per i suoi, se è innocente. Un’umiliazione per la Francia in ogni caso e, al di là degli intrighi politici, l’immagine del nostro Paese è già da tempo alterata”.
PICCO DI ASCOLTI - Non sorprendono più di tanto perciò i 13.000.000 di spettatori incollati al Tf1 la sera di domenica, per l’intervista apologetica dell’ex Presidente del Fondo Monetario Internazionale: si è trattato del picco di ascolti più alto delle news serali registrato dall’emittente dalle violenze urbane del 2005. Le reazioni sono discordanti: chi parla di “forza e sincerità” delle dichiarazioni di Strauss-Kahn, chi d’“indecenza”. I primi a farsi sentire sono stati naturalmente i membri del Partito Socialista. I sostenitori di Hollande Pierre Moscovici, Andre' Vallini e Bruno Le Roux, si sono serviti dell’intervista per attaccare la sfidante dell’ex compagno di Segolène Royal , Martine Aubry. Il messaggio è chiaro: se Strauss-Kahn non si fosse trovato nei guai, lei non avrebbe avuto la possibilità di candidarsi. Segolène Royal ha dichiarato di voler “voltare pagina”, che “questa trasmissione ha consentito di chiudere qualcosa che ci ha tenuti troppo occupati e ha dichiarato che “credo non sia più di attualità” un posto per DSK nel governo, se lei dovesse vincere alla presidenziali. Il deputato Jack Lang, sembra soddisfatto dell’intervista: “Credo che abbia dato tutte le risposte che ci si aspettava, su quanto avvenuto all’Hotel Sofitel, sulla procedura che lo ha messo in stato di accusa, sull’assoluzione” e si dice convinto che la Francia avrà di nuovo bisogno “dell’incredibile competenza ed esperienza” di Strauss-Kahn. Arnaud Montebourg, altro candidato socialista all’Eliseo non concorda: “Avrebbe potuto, avrebbe dovuto presentare delle scuse in modo da consentirci di parlare di altro". Jean François Copé, Segretario generale dell’UMP, vorrebbe, come l’ “avversaria” Royal, che la trasmissione televisiva chiudesse questa “sceneggiata durata troppo a lungo” e l’ha trovata,  benché sia stata presentata come inevitabile, “patetica e triste”.Anche nella capitale francese i commenti sono spesso discordi. C’è l’uomo a cui Strauss-Kahn non è sembrato sincero e che recitasse una messa in scena e la donna che invece sostiene che abbia ammesso il suo errore e “non possiamo nemmeno chiedergli più di questo”. Resta ora da vedere quale sarà il futuro dell’ex Presidente del FMI ed ex aspirante Presidente francese, arrestato casualmente all’aeroporto dedicato a John Fitzgerald Kennedy (JFK), anche lui conosciuto con una sigla, anche lui fedifrago, ma mai accusato di stupro. (Fonte: www.fusiorari.org)

Ultimo aggiornamento Giovedì 22 Settembre 2011 - Ore 18:21


Strauss-Kahn parla ai Francesi in TV: «Ho sbagliato, ma non ci fu violenza!» Prima intervista dell'ex direttore del Fmi ed ex candidato all'Eliseo accusato di stupro a New York e poi prosciolto!


Strauss-Kahn, prima intervista in tv: "Ho fatto uno sbaglio, ho colpe morali!"

Parigi (FRANCIA), 23 Sertembre 2011 - (TMNews) - I pm di Parigi hanno deciso di mettere a confronto in un aula di tribunale Dominique Strauss-Kahn e Tristane Banon, la scrittrice che accusa l'ex direttore generale del Fondo Monetario Internazionale di aver tentato di violentarla otto anni fa. Lo ha annunciato in un breve comunicato il procuratore della Repubblica Francese.
"Il collegio difensivo di Dominique Strauss Kahn è venuto a conoscenza della decisione della Procura di procedere con il tradizionale confronto nell'inchiesta preliminare che è stata aperta" avevano riferito poco prima gli avvocati dell'ex ministro socialista, confermando indiscrezioni di stampa. Strauss Kahn "aveva già informato gli inquirenti che si sarebbe messo a disposizione" avevano precisato i legali.
Soltanto ieri, la giornalista e scrittrice che ha denunciato Strauss Kahn per un tentativo di stupro nel 2003 aveva affermato la sua volontà di un confronto diretto perché l'ex numero uno del Fmi la guardasse "dritta negli occhi" dicendole che "i fatti che lei denuncia sono solo immaginari". Strauss Kahn ha sporto, a sua volta, denuncia nei confronti di Banon per calunnia. Intervistato di recente da Tf1 ha definito "immaginarie" le accuse della scrittrice, figlia di una dirigente del Ps Francese. (Fonte Afp) 

L'ex direttore del Fmi accusato e poi prosciolto dall'accusa di aver stuprato una cameriera racconta la sua verità: "Nessuna violenza, ma ho mancato l'appuntamento con i francesi che avevano posto in me la speranza di un cambiamento!"

PARIGI - Dominique Strauss-Kahn respinge ogni accusa di violenza o di rapporto a pagamento con Nafissatou Diallo, la cameriera del Sofihotel di Manhattan che lo ha trascinato in tribunale con l'accusa di stupro, ma ammette una "colpa morale", nei confronti "di mia moglie, dei miei figli e anche dei francesi". E' questo uno dei passaggi chiave dell'intervista che l'ex direttore del Fondo monetario internazionale ha concesso questa sera in diretta alla rete televisiva privata francese Tf1.
"Ho mancato l'appuntamento con i francesi che avevano posto in me la speranza di un cambiamento", ha detto parlando per la prima volta pubblicamente della vicenda che lo ha portato sotto processo negli Stati Uniti. Parole che hanno fatto da prologo alla conferma che ha rinunciato definitivamente a candidarsi all'Eliseo in vista delle prossime elezioni del 2012: "Avrei voluto presentarmi per le presidenziali, ma non lo farò!"
"Ho avuto paura, molta paura - ha proseguito - quando sei preso in un meccanismo del genere hai l'impressione che può farti a pezzi". L'aver sopportato i momenti difficili passati, ha quindi spiegato, è stato merito soprattutto della moglie. Anne Sinclair, ha detto, è una "donna eccezionale", "senza di lei non ce l'avrei fatta". Dsk ha quindi confermato di aver avuto un rapporto sessuale con la cameriera, ma ha ribadito che "in quanto avvenne", nella camera del Sofitel Hotel, "non ci furono violenze, coercizioni, aggressioni
né furono commessi crimini. Alla domanda se si senta vittima di una macchinazione, Strauss-Kahn ha risposto: "Una trappola? E' possibile. Un complotto? Vedremo!"
Davanti la sede parigina dell'emittente, una cinquantina di persone hanno atteso l'arrivo dell'economista manifestando a sostegno delle dignità delle donne. 
Strauss Kann oltre che della vicenda newyorchese, dalla quale è uscito prosciolto, deve rispondere anche di uno scandalo a sfondo sessuale in Francia. Tristane Banon, 32 anni, giornalista e scrittrice, figlia di una dirigente locale socialista, sostiene infatti da anni - anche se inizialmente l'ha fatto con meno decisione - che Strauss-Kahn la aggredì a scopo di violenza nel febbraio 2003, nell'appartamento dell'allora dirigente socialista. Lei le aveva chiesto un'intervista, durante la quale poi Dsk avrebbe provato a violentare la giovane e avvenente giornalista che si era trovato davanti. Durante l'intervista in tv l'ex direttore del Fmi ha respinto però anche questa accusa.  "In quell'incontro non c'è stata alcuna aggressione né violenza, la versione fornita (da Banon) è frutto di immaginazione e calunniosa", ha affermato.
 
Fonte: http://www.repubblica.it/

Parigi - (FRANCIA) - Lo scandalo sessuale? «Un errore nei confronti di mia moglie e dei miei figli». La corsa all'Eliseo? «Ho mancato il mio appuntamento con i francesi. Che avevano fiducia in me». È la prima uscita pubblica di Dominique Strauss-Kahn al suo rientro a Parigi dopo la vicenda giudiziaria americana, l' accusa dalla quale è stato scagionato di aver violentato una cameriera all'hotel Sofitel di New York. L'ex direttore generale del Fondo monetario internazionale ed ex possibile candidato socialista alla presidenza della Repubblica parla ai microfoni di TF1, la prima rete televisiva privata d'Oltralpe , al tg delle 20.
«HO AVUTO PAURA» - Ma cosa è davvero accaduto quella famosa notte a New York, chiede la giornalista. «Quanto accaduto non ha nulla a che fare con al violenza, né con aggressioni, né altri atti criminali come è stato riconosciuto dalla Procura di Manhattan. Ma quello che è successo non è solo una relazione inappropriata, ma un errore», è stata la risposta. «Ho una colpa morale di cui non vado fiero - ha aggiunto Dsk - e credo di non aver ancora finito di pentirmene» ha continuato il politico socialista confessando di «aver avuto paura, molta paura. Quando sei preso in un meccanismo del genere hai l'impressione che possa farti a pezzi. Sono stato umiliato». Strauss-Kahn non ha escluso che possa essersi trattato di «una trappola, una cospirazione - ha detto - Vedremo.»
LE ACCUSE DELLA BANON? IMMAGINARIE - Quanto alla giornalista francese Tristane Banon che lo accusò di tentato stupro, Strauss-Kahn ha liquidato la vicenda (sulla quale è in corso un'indagine) come «immaginaria»,l una ricostruzione «calunniosa - ha detto - non ci fu nessuna aggressione, nessuna violenza». Lei sostenne invece di aver rischiato di esser violentata durante un'intervista, nel 2003 raccontando che Strauss-Kahn tentò di slacciarle i jeans e il reggiseno e le mise le mani in bocca e nella biancheria.
MIA MOGLIE UNA DONNA STRAORDINARIA «Se ho potuto resistere è grazie a mia moglie Anne Sinclair, una donna straordinaria, senza di lei non ce l'avrei fatta»
TEMPO PER RIFLETTERE - Strauss-Kahn è apparso rammaricato soprattutto di non aver potuto prender parte alla competizione per la successione a Sarkozy. «Evidentemente non sarà così», ha detto aggiungendo che ora intende «prendere tempo per riflettere, per riposare e per ritrovarsi: tutta la mia vita è stata consacrata a cercare di essere utile al bene comune. Si vedrà!»
 
Fonte: www.ilcorriere.it

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Messaggio ai cittadini Italiani da Anonymous-Italia...la crisi economica e finanziaria del Paese rischia di compromettere la pace sociale e gli equilibri della pacifica convivenza civile!


TESTO

Ciao popolo italiano.
Anonymous vi stanno osservando.
La qualità della vostra informazione è molto bassa.
La maggiorparte dei vostri giornali prende finanziamenti dal governo e mente sull'attuale situazione politica.
I vostri network televisivi, in nome del primo ministro Silvio Berlusconi, diffondono una visione distorta della realtà.
Solo il 50% della popolazione italiana usa internet e questo piace al vostro governo.
Loro non vogliono un alto uso di Internet.
Il vostro parlamento è pieno di politici collusi con organizzazioni criminali, come la mafia.
Uno dei maggiori partiti italiani, Lega Nord, usa metodi fascisti e razzisti per governare.
I partiti di opposizione non hanno la forza politica necessaria a contrastare questa deriva illiberale.
I vostri diritti sono in pericolo.
I cittadini italiani devono svegliarsi.
I cittadini italiani devono combattere prima che sia troppo tardi.
Governo Italiano:
Anonymous ti sta osservando.

L'informazione è libera.
Noi siamo Anonymous.
Noi siamo una legione.
Noi non perdoniamo.
Noi non dimentichiamo.
Aspettaci.

Noi cittadini del mondo occuperemo piazza affari, in contemporanea a Wall Street e alle principali borse europee.
Vogliamo protestare contro il signoraggio, che ha ridotto le nostre democrazie in dittature economiche, che ci hanno resi schiavi di un sistema, in cui l’etica e la morale, non hanno più importanza.
Le banche centrali private, stanno commettendo un grosso crimine nei confronti dell’umanità e i nostri governanti ne sono i complici.
Noi cittadini, per pagare il debito pubblico, siamo costretti a vivere condizioni di vita poco dignitose.
Noi protestiamo perché rivogliamo:

- la sovranità popolare

- i diritti sociali che ci stanno negando

- un’informazione libera dalle logiche di potere politico ed economico

L’iniziativa vuole essere anche un momento di sensibilizzazione e comprensione dei problemi economici.
Tutti i gruppi e movimenti, che condividono gli obiettivi, sono invitati ad aderire, diffondere l’evento e partecipare.

La giornata oltre ad avere uno scopo informativo sulle tematiche economiche, vuole diventare un momento di confronto e interazione tra cittadini, da cui far emergere proposte e collaborazioni.
Per garantire il rispetto reciproco ci ispireremo alle regole delle assemblee degli Indignatos spagnoli, per permettere a chiunque lo desideri e si ritrovi nei valori dell’antifascismo, antirazzismo, antisessismo e della non violenza, di poter partecipare attivamente esprimendo la propria opinione o proposta. L’iniziativa è indipendente da qualsiasi organizzazione partitica.

PROGRAMMA:

- ore 11.30 Giulietto Chiesa www.giuliettochiesa.it

- assemblea con tema “controinformazione ed economia”

- assemblea con tema “economia e lavoro precario”

- ore16.00 Salvatore Tamburro http://www.democraziadirettasovranitamonetaria.it/

- assemblea con tema “economia, mafie e spazi pubblici”

- ore 18.30 Moni Ovadia http://www.moniovadia.it/

- assemblea con tema “cultura ed economia”

DOCUMENTO MANIFESTO - ANTIBAKS DAY 17 SETTEMBRE 2011

Noi cittadini che ci siamo riuniti davanti alla borsa di Milano: siamo indignati per la dittatura economica che stiamo vivendo. Vogliamo sottolineare che siamo persone pacifiche, che non hanno nessuna intenzione né provocare le forze dell'ordine, né di creare disordini, ma semplicemente fare le nostre richieste:

1) Chiediamo alla Banca Centrale Europea e alla Banca dItalia (che per il 95% è in mano a private società per azioni) di farsi carico del Debito Pubblico, che hanno generato a nostre spese. Non vogliamo che tale debito gravi sulle spalle dei cittadini. I governi di turno, per mantenere i patti con le banche, vengono obbligati ad effettuare tagli sulla spesa pubblica e ad innalzare le imposte. Il Signoraggio Bancario, ossia la truffa generata da questo sistema finanziario, è il male che vogliamo debellare dalla nostra società.

2) Chiediamo il ripristino della Sovranità Monetaria. Lo Stato deve avere il potere di gestire la propria politca monetaria e di emettere la moneta necessaria al soddisfacimento della spesa pubblica, in modo tale che tutti i beni e servizi utili al benessere della collettività siano garantiti, senza generare nuovo debito. Chiediamo quindi la Nazionalizzazione delle Banche Centrali. Vogliamo che il potere di emettere moneta sia esclusivamente nelle mani del popolo e non in quelle delle banche private. La moneta deve essere di proprietà del portatore.

3) Riteniamo che la politica rappresentativa sia un fallimento, in quanto non è più in grado di rappresentare il volere popolare. In una democrazia è il popolo che deve governare. Chiediamo quindi, che venga dato il giusto potere agli strumenti di democrazia diretta: proposte di legge e referendum. Vogliamo che in parlamento vengano discusse le iniziative popolari. A tal riguardo chiediamo l'introduzione di referendum propositivi e confermativi.

4) Chiediamo che lo Stato come Istituzione garante dei diritti dei cittadini, non subisca direttive da istituzioni sovra-nazionali, non elette democraticamente dalla popolazione (BCE:Banca Centrale Europea, FMI: Fondo Monetario Internazionale, BM: Banca Mondiale, OMC: Organizzazione Mondiale del Commercio, Commissione Europea), nè da altre istituzioni segrete, quali il gruppo Bilderberg o la Commissione Trilaterale .

IN SINTESI chiediamo:

- estinzione del debito pubblico e eliminazione del signoraggio bancario

- sovranità monetaria nelle mani del popolo

- democrazia diretta

- libertà culturale dai poteri economici
Fonte: http://www.anon-news.blogspot.com/ e http://www.youtube.com/user/anonymousvsberlusca

sabato 17 settembre 2011

Russia - Agosto 1991 - 2011: 20 anni fa il golpe che affondò l'Urss e causò disastri politici ed economici in tutta l'Europa dell'Est ed in mezzo Mondo!



Il colpo di stato sovietico del 1991 fu il tentativo di colpo di stato da parte di alcuni membri del governo sovietico di deporre il presidente Mikhail Gorbačëv e prendere il controllo della nazione. Il suo fallimento, e i risvolti politici che ne seguirono, segnarono la dissoluzione dell'Unione Sovietica.

Gli eventi

Nell'agosto 1991, dopo una trattativa di notevole complessità, il presidente sovietico Mikhail Sergeevič Gorbačëv si apprestava a siglare il nuovo patto federativo dell'Unione Sovietica che, di lì a poco, avrebbe mutato la propria denominazione ufficiale da Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche in quella, presumibilmente, di Unione delle Repubbliche Sovietiche Sovrane.
Dodici dei paesi già facenti parte dell'URSS erano prossimi alla firma, la Federazione Russa, l'Ucraina, la Bielorussia, la Moldavia, la Georgia, l'Armenia, l'Azerbaijan, il Kazakistan, il Turkmenistan, il Kirghizistan, l'Uzbekistan ed il Tagikistan. Solo si esclusero le Repubbliche Baltiche, ovvero, Lituania, Lettonia ed Estonia, che finalmente, dopo più di cinquant'anni, ebbero l'attesa possibilità di liberarsi dall' occupazione sovietica e di riconquistare una totale indipendenza dall' Unione.
D'altronde, pochi mesi prima, oltre il 70% dei cittadini sovietici chiamati alle urne, aveva espresso il proprio sostegno ad una rinnovata Unione. Il Segretario del PCUS, nonché Presidente dell'Unione Sovietica, aveva deciso di prepararsi al gravoso impegno riposandosi nella dacia presidenziale in Crimea.
Era il 19 agosto quando, su ordine di alti gradi del Partito, timorosi delle incombenti novità, Gorbačëv veniva trattenuto contro la sua volontà in Crimea, non potendo quindi recarsi alla sigla del nuovo accordo federativo: era l'inizio del tentativo di colpo di stato che, a dispetto delle intenzioni tanto degli autori, quanto delle vittime, avrebbe condotto ad un risultato impensabile fino a poco tempo prima: la dissoluzione dell'Unione Sovietica.
I golpisti erano personaggi di spicco della politica sovietica: il capo del KGB Vladimir Krjučkov, il ministro degli Interni Boris Pugo, il ministro della Difesa Dmitry Yazov, il vice-presidente dell'Urss Gennadij Janaev, il primo ministro Valentin Pavlov, il capo della segreteria di Gorbačëv, Valerij Boldin. Il loro intento era chiaro: preservare l'Unione dall'insorgere delle nazionalità, impedire un alleggerimento del potere centrale, preservare il primato del PCUS.
Il vice presidente Gennadij Janaev prese potere della televisione e della radio immediatamente dopo l'annuncio con gli altri leader del colpo di stato e rilasciò una debole denuncia del regime precedente, portando immediatamente a credere che egli non fosse l'uomo adatto a portare l'ordine pubblico ricercato disperatamente dagli insorti. Grandi dimostrazioni pubbliche contro i leader del colpo di stato ebbero luogo a Mosca e a Leningrado e le lealtà divise degli organismi di difesa e sicurezza fecero sì che le forze armate non attaccassero i dimostranti.
Il presidente della RSSF russa Boris Eltsin guidò la resistenza dalla Casa Bianca, l'edificio del parlamento russo. Dopo l'annuncio di Janaev, Eltsin denunciò vigorosamente il colpo di stato. Ad un certo punto, durante la dimostrazione, salì su un carro armato e, con un megafono, condannò la "junta". La forte presa di posizione di Eltsin contrastava nettamente con il debole comunicato di Janaev. Questa immagine, trasmessa dai telegiornali di tutte le televisioni mondiali, divenne una delle più durevoli di tutto il colpo e rafforzò enormemente la posizione di Eltsin. Un assalto all'edificio del parlamento programmato dal Gruppo Alfa, le forze speciali del KGB, fu annullato quando le truppe si rifiutarono unanimemente di eseguire l'ordine. Un'unità di carri armati disertò dalle forze del governo e si pose in difesa del parlamento con le armi puntate verso l'esterno.
Ci furono confronti armati nelle strade vicine, incluso uno in cui tre dimostranti furono accidentalmente feriti a morte dai carri armati, ma comunque la violenza fu sorprendentemente limitata. Il 21 agosto la grande maggioranza delle truppe spedite a Mosca si schierò apertamente con la resistenza e tolse l'assedio. Il golpe rovinò su sé stesso e Gorbačëv ritornò a Mosca sotto la protezione delle forze di Eltsin.
Una volta tornato a Mosca, Gorbačëv agì come se avesse dimenticato i cambiamenti occorsi nei tre giorni precedenti. Tornato al potere Gorbačëv promise di espellere dal Partito Comunista dell'Unione Sovietica i rivoltosi.

Fine del PCUS

Il 24 agosto Mikhail Gorbachev si dimise da Segretario Generale del PCUS. Vladimir Ivashko divenne Segretario Generale del PCUS fino al 29 agosto, giorno in cui si dimetteva. Lo stesso giorno il Presidente Boris Yeltsin, con proprio decreto N.83 transferiva gli archivi del PCUS alle autorità dell'archivio di Stato. Il 25 agosto Boris Yeltsin con proprio Decreto N.90 nazionalizzava le proprietà del PCUS in Russia (che includeva non solo le sedi di comitati di partito ma anche istituzioni educative, hotel, ecc.).
Il 6 novembre Boris Yeltsin con proprio Decreto n.169, metteva fine e proibiva l'attività del PCUS in Russia.

Data 19 - 21 agosto 1991
Luogo bandiera URSS
Esito Dissoluzione dell'Unione Sovietica
Schieramenti
Bandiera dell'URSS Comitato Statale per lo Stato di Emergenza Red Army flag.svg Armata Rossa
Emblema del KGB.png KGB
Partito Liberal-Democratico dell'Unione Sovietica[1]

Repubbliche sovietiche in appoggio al colpo:
bandiera RSS Bielorussa[2]
bandiera RSS Azera[2]
bandiera Transnistria[3] Appoggio internazionale Bandiera della Palestina Palestina[4][5]
Bandiera dell'Iraq Iraq[5]
Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia[4]
Bandiera della Libia Libia[4][5]
Bandiera del Sudan Sudan[5]
bandiera Russia Manifestanti anticomunisti

Repubbliche ostili al colpo:[2]
bandiera Estonia
bandiera Lettonia
bandiera Lituania
bandiera RSS Moldava Appoggio internazionale: bandiera Stati Uniti d'America[4] Bandiera dell'Unione europea Unione europea[4]
Comandanti
Bandiera dell'URSS Gennadij Janaev
Bandiera dell'URSS Dimitrij Jazov
Bandiera dell'URSS Vladimir Kryuchkov
Bandiera dell'URSS Alexander Burak
Bandiera della Russia Boris El'cin
Bandiera della Russia Aleksandr Ruckoj
Bandiera della Russia Konstantin Kobets

Fonte: http://it.wikipedia.org/

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!