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sabato 19 gennaio 2008

Mastella si è dimesso dalla carica di Ministro della Giustizia..Prodi premier assume i suoi incarichi ad interim!!!

Santa Maria Capua Vetere - Il ministro della Giustizia, Clemente Mastella (che è pure sindaco di Ceppaloni, provincia di Benevento), è indagato per sette reati tra cui concorso esterno in associazione per delinquere, abuso d’ufficio e concussione; sua moglie, Sandra Lonardo, presidente del Consiglio regionale della Campania, agli arresti domiciliari per tentata concussione; il suocero di uno dei loro figli in carcere. Ventitré arresti nell’Udeur campano, compresi il sindaco di Benevento Fausto Pepe, due assessori e altrettanti consiglieri regionali; interdetti il prefetto di Benevento, un giudice del Tar campano e un vigile urbano.
Il Guardasigilli, per il quale non sono state chieste misure cautelari, è citato in un centinaio di intercettazioni telefoniche dove appare intento a fare incetta di poltrone nei suoi territori e nelle istituzioni, dal Consiglio regionale fino a piccoli comuni.
L’ordinanza di 400 pagine, firmata dal gip Francesco Chiaromonte su richiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere, ipotizza «un potere di controllo sulle attività degli enti pubblici e locali» fatto di corruzione, minacce, ricatti, connivenze, al quale Mastella «offriva un contributo concreto, specifico, consapevole e volontario». Conosceva «le iniziative intraprese dal Camilleri (consuocero e membro Udeur, ndr) e dai suoi complici nella realizzazione degli illeciti associativi». Indicava «le persone a cui rivolgersi “a suo nome”», prefigurava «le strategie comuni da adottare per consolidare il potere dell’Udeur». E alla guida di questa lobby che intrecciava politica e affari «consentiva alla associazione per delinquere in questione di rafforzarsi e conservare il potere di intervento sulle pubbliche amministrazioni».
Avrebbe brigato per insediare alla commissione Area sviluppo industriale di Benevento una persona di sua fiducia perché non gli avevano dato la presidenza dello Iacp di Benevento. Nomina ottenuta in virtù di «una strategia di pressione politica e amministrativa sul governatore della Campania, Antonio Bassolino»: il ministro da un lato scuoteva la giunta regionale con le ripetute minacce di dimissioni dei suoi uomini, e dall’altro avrebbe orchestrato «una campagna di stampa nella quale il Mastella strumentalmente attaccava il governatore in relazione alla gestione dei rifiuti».
Sempre il leader dell’Udeur, «in concorso con altri e con la moglie Alessandra Lonardo, ponevano in essere atti idonei a contrastare il direttore generale dell’ospedale San Sebastiano di Caserta»: secondo la Lonardo (dal 2005 presidente del Consiglio regionale), il dottor Annunziata «era da considerarsi “un uomo morto”» perché «non avrebbe recepito alcune indicazioni». Il manager sanitario non avrebbe cioè nominato i primari sollecitati dalla premiata coppia di Ceppaloni.
«Istigatore dell’associazione per delinquere», definisce Mastella il pm. Il ministro sarebbe intervenuto negli affari della Comunità montana del Taburno e perfino nella nomina dell’assessore ai Lavori pubblici di Cerreto Sannita, un paesino di quattromila abitanti. Poltrona conquistata dall’Udeur con la minaccia (agitata dai collaboratori di Mastella) di bloccare i finanziamenti regionali destinati al Piano di insediamento produttivo di Cerreto.
Ma sul ministro della Giustizia e sul suo entourage pesa anche un’altra inchiesta, condotta dal pm Donato Ceglie, su tonnellate di rifiuti tossici e liquami riversati nelle campagne di Ceppaloni. Un’associazione per delinquere simile a «una piovra tentacolare, un mostro fetido e immondo», per usare le parole del pm, che tocca persone vicine al ministro-sindaco, esponenti dell’Udeur, parenti di assessori comunali. Nell’inchiesta sono state arrestate 38 persone, in gran parte imprenditori accusati di aver avvelenato il sottosuolo campano, compresi terreni poi usati a scopo agricolo. Tuttavia le indagini del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri punterebbero al livello delle collusioni istituzionali. «Questi trasporti di immondizia tossica - spiega al Giornale Nino Rossi, ex sindaco di Ceppaloni ora consigliere comunale dei Ds - e il loro sversamento nelle campagne sono avvenuti in un territorio sul quale l’amministrazione comunale doveva svolgere controlli».
Ricapitolando, Sandra Lonardo ai domiciliari per tentata concussione nel quadro dell'inchiesta sulla sanità campana che ha portato a 30 provvedimenti cautelari (23 sono membri dell'Udeur). Coro di solidarietà dai parlamentari. Secondo l'accusa, il Guardasigilli avrebbe costretto il governatore ad alcune nomine. E il sito anti-Mastella festeggia a champagne!!!
CRONOLOGIA DELLA GIORNATA DELL'INQUISIZIONE DI MASTELLA E DELL'UDEUR NEL SUD ITALIA:
I coniugi Mastella "sono assolutamente tranquilli e sereni perché la loro difesa è molto semplice". Lo ha assicurato Titta Madia, avvocato di Sandra Lonardo Mastella, moglie di Clemente, da oggi agli arresti domiciliari con l'accusa di concussione.
Lasciando l'abitazione dei coniugi Mastella a San Giovanni, frazione di Ceppaloni, l'avvocato ha dichiarato ai cronisti: "E' fondamentale informarvi che in questa inchiesta non c'è nemmeno una tangente, né uno scambio di denaro. Ci sono solo contrasti su delle nomine: questa è la sostanza dell'inchiesta e non intendo entrare nel merito delle contestazioni. Ci difenderemo in tribunale e nelle sedi proprie".
"Normalmente in queste inchieste così clamorose - ha insistito l'avvocato - si parla di tangenti, qui invece non ce n'è nemmeno l'ombra. Parlare di nomine imposte è improprio. Ci sono contrasti politici su delle nomine che accadono in qualsiasi consesso politico sia esso regionale, sindacale eccetera". L'avvocato ha quindi informato i cronisti che anche i due figli di Mastella si trovano nella villa con i genitori.

0RE 18.40 GLI ARRESTATI UDEUR SONO 23!
Terremoto giudiziario nell'Udeur. Sono 23 gli arresti eccellenti (4 in carcere, 19 ai domiciliari) ordinati dalla procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) tra gli esponenti campani del partito del ministro della giustizia Clemente Mastella, a cominciare da quello della moglie, Sandra Lonardo Mastella, presidente del consiglio regionale della Campania, che si trova da oggi pomeriggio ai domiciliari nella sua casa di Ceppaloni (Benevento). È accusata di tentata concussione nei confronti del direttore generale dell'ospedale di Caserta. I carabinieri hanno eseguito ordinanze di custodia in carcere nei confronti di Carlo Camilleri, consuocero dei Mastella, che si trova però in ospedale a Benevento da ieri sera; Vincenzo Lucariello, difensore civico della Regione Campania, il cui telefono cellulare «bollente» ha messo in luce l'intreccio di affari della presunta lobby; Antonello Scocca e Domenico Pianese. Provvedimento restrittivo ma con il beneficio dei domiciliari per 19 indagati: Sandra Lonardo Mastella; il sindaco di Benevento, Fausto Pepe; Carlo Banco; Erminia Florenzano; l'assessore regionale al personale Andrea Abbamonte e quello all'ambiente Luigi Nocera; Francesco Cardone, i consiglieri regionali Ferdinando Errico e Nicola Ferraro; Nino Lombardi, presidente della comunità montana del Titerno; Angelo Padovano; Francesco Zaccaro, Antonio Barbieri; Letizio Napoletano; Paolo Budetta; Cristiana Fevola e Ugo Ferrara. Interdetto dall'ufficio di giudice del Tar Campania, Ugo De Maio; da quello di vigile urbano, Luigi Treviso; da prefetto di Benevento, Giuseppe Urbano.
L'indagine è basata su intercettazioni telefoniche disposte nell'ambito di una inchiesta che portò all'arresto nel giugno dello scorso anno dell'ex direttore generale della Provincia di Caserta, Antony Acconcia e di due consiglieri provinciali con le accuse di associazione per delinquere, corruzione, concussione, turbativa d'asta e falso in atti pubblici. «Le indagini, condotte dalla procura da circa un anno, hanno preso spunto da conversazioni telefoniche relative alla gestione degli appalti e servizi pubblici nella Provincia di Caserta e hanno consentito di far luce su un tessuto di illecito radicato nell'area politica, amministrativa e giudiziaria della Campania». Così scrive la procura di Santa Maria Capua Vetere in una nota che precisa alcuni contorni dell'inchiesta.
Poco prima che le venisse notificato l'arresto Sandra Mastella aveva escluso le sue dimissioni. Il suo portavoce ha aggiunto: «È tranquilla e serena con la sua coscienza. Ha piena fiducia nella magistratura per una vicenda che non ha al centro una dazione di denaro, ma solo una diversità di giudizi intorno a nomine». Ha poi ribadito il concetto parlando di «banali contrasti» che emergerebbero dalla lettura degli atti.

ORE 18,03 CONCUSSIONE A BASSOLINO!
Mastella sarebbe indagato per concussione al governatore della Campania Antonio Bassolino. L'ipotesi di reato ipotizzata farebbe riferimento alle trattative politiche per la nomina di dirigenti negli enti amministrativi campani.
Per tale vicenda Mastella e' indagato in concorso con il consuocero Carlo Camilleri e gli assessori dell'Udeur Luigi Nocera ed Andrea Abbamonte. In particolare avrebbero costretto Bassolino ad assicurare loro la nomina a commissario dell'Asi di Benevento di una persona ''liberamente designata da Mastella''.

ORE 17,50 INDAGATO MASTELLA!
Le agenzie battono un flash: indagato anche il ministro della giustizia Clemente Mastella nell' ambito dell'inchiesta condotta dalla procura di Santa Maria Capua Vetere che ha portato ai domiciliari la moglie.

ORE 17,41 BRACCIO DI FERRO, CAMERA SOSPESA!
La conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha deciso una sospensione dei lavori fino a domattina alle 11, in attesa di una risposta da parte del governo sulle dimissioni del ministro della Giustizia. Prima di allora, alle 9,30 si terrà una nuova riunione dei capigruppo che riceveranno comunicazioni dal presidente del Consiglio.
La decisione è stata presa dopo un lungo braccio di ferro tra maggioranza e opposizione. Il centrodestra ha insistentemente chiesto la presenza del premier Romano Prodi per chiarire quanto sta accadendo, mentre la maggioranza ha chiesto tempo per lasciare modo al Guardasigilli di riflettere e affrontare la difficile situazione familiare dopo gli arresti domiciliari decisi nei confronti della moglie, Sandra Lonardo.

ORE 17,20 MARINI: PRODI IN SENATO!
"Abbiamo un ministro dimissionario che non ha ancora fornito le sue determinazioni finali. Il presidente del Consiglio ha respinto le sue dimissioni. Se esse verranno confermate, naturalmente inviteremo il presidente del Consiglio a intervenire in Senato. A oggi ci è sembrato che il rilievo della questione fosse tale da non lasciare senza dibattito politico questa assemblea".
Lo ha detto il presidente del Senato, Franco Marini, replicando all'intervento del capogruppo di Forza Italia, Renato Schifani, che aveva sollecitato la presenza del premier nell'aula di Palazzo Madama. Schifani ha detto che è inquietante e imbarazzante lo scenario delineato dal Guardasigilli nell'intervento di questa mattina alla Camera.
"Un ministro che dichiara di avere paura pone problemi che meritano una riflessione e un dibattito alla presenza dell'interno governo. Si rischia una frattura nel sistema Paese che merita un'analisi e una risposta da parte del presidente del Consiglio. Auspico che Prodi, senza nessuna venatura polemica, venga lui a sottoporsi al confronto in quest'aula. Le parole di Mastella sono pesanti e vanno tenute in considerazione perchè non è sufficiente un dibattito in questa maniera che si limiti al resoconto della giornata».

ORE 17,10 LA REAZIONE DI BEPPE GRILLO!
"La nostra immagine all'estero, tra la spazzatura, la moglie di Mastella e la solidarietà di Prodi è ormai compromessa". Beppe Grillo dedica un accenno al caso Lonardo nella sua battaglia sul blog ai finanziamenti all'editoria. ’Un piccolo passo dell’uomo, ma un grande balzo per l’umanita’’. Cosi’ in maniera caustica Beppe Grillo commenta le dimissioni del ministro Clemente Mastella dopo gli arresti domiciliari per tentata concussione in concorso della moglie Sandra Lonardo. Comunque ha aggiunto Grillo, raggiunto telefonicamente dall’Ansa: ’ho molte altre cose da dire sull’argomento. Le scrivero’ sul mio blog’.
"Anche le testate finanziate per stranieri e emigranti all'oscuro di quello che avviene nel nostro Paese, come l'arcinoto 'Polesani nel mondò o il Gruppo l'Espresso (1 milione 700 mila euro di contributi all'anno) potranno fare poco - ironizza il comico legando la vicenda di oggi alla polemica contro la 'Casta dei giornalì condotta insieme a Beppe Lopez - per cambiare la situazione".

ORE 16,11 PARLA IL PROCURATORE!
Mariano Maffei, procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, ha definito ''disgustosa'' la polemica sollevata dal ministro della Giustizia Clemente Mastella oggi in Parlamento. Il magistrato ha detto che ''si riserva ogni azione nelle sedi competenti'' per le affermazioni di Mastella a seguito delle quali ipotizza ''calunnie ed offese alla mia reputazione''.

ORE 14,15 'VICINO A MIA MOGLIE!
Il ministro Mastella è irremovibile: "Ringrazio Prodi, ma devo stare accanto a mia moglie "

ORE 14,03 PRODI RESPINGE LE DIMISSIONI!
E' ufficiale, dopo le voci circolate tutta la mattina il premier ha deciso di respingere le dimissioni del Guardasigilli

ORE 13 BERLUSCONI: GRAVITA' INAUDITA!
"Quello che e' successo al Senatore Mastella e' di una gravita' inaudita. Mi dispiace per lui e per sua moglie Sandra e rinnovo a tutti e due l'espressione della piu' convinta ed affettuosa solidarieta' gia' espressa in Parlamento dall'onorevole Bondi a nome mio e di Forza Italia".
Lo afferma il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che aggiunge: "Ma al di la' dell'aspetto umano c'e' un problema politico che e' ancora piu' grave. Il ministro della Giustizia ha detto oggi in Parlamento le stesse cose che dico io ormai da molti anni e che mi hanno fruttato gli attacchi non solo della magistratura, ma anche di tanta parte della maggioranza di governo".
Insomma, chiede l'ex premier, "che faranno e che diranno adesso questi signori davanti alla drammatica denuncia del Ministro della giustizia? La condividono? E come mai in Parlamento tutti hanno dato a lui la solidarieta' che non hanno mai dato a me? Era finta e solo a parole o nasceva dalla condivisione di quel giudizio e di quella denuncia?". E, poi, insiste Berlusconi, "che dicono il Presidente del Consiglio e il Governo della 'emergenza democratica', della 'giustizia ad orologeria', del 'pacchetto di mischia' e della 'trappola scientifica, mediatico-giudiziaria' denunciate in Parlamento dal loro Guardasigilli?".

ORE 13,26 UDEUR: DIMISSIONI IRREVOCABILI!
"Se come sembra Prodi respingerà le dimissioni, Mastella le confermerà". Lo dice ai cronisti il senatore dell'Udeur Tommaso Barbato che è stato riunito fino a pochi minuti fa con Clemente Mastella ed altri esponenti del partito alla Camera.

ORE 12,45 MASTELLA LASCIA MONTECITORIO!
Si è concluso nell'Aula di Montecitorio il dibattito sulle dimissioni del ministro della Giustizia, Clemente Mastella. Il Guardasigilli ha lasciato l'Aula con gli occhi lucidi e senza lasciare altre dichiarazioni ai cronisti che lo attendevano.
Quindi si è riunito nella sala del governo con i capigruppo dell'Udeur al Senato e alla Camera, Tommaso Barbato e Mauro Fabris, con tutti i deputati del Campanile e con il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti.

ORE 12,40 SANDRA LONARDO INFLUENZATA!
"Frastornata, ma tranquilla, perchè in questi casi si è soli con la propria coscienza. E io sono tranquilla". Sandra Lonardo Mastella conferma all'Agi di non aver avuto notificato alcun provvedimento restrittivo che la riguardi, e di essere nella sua casa di Ceppaloni solo perchè «ho ancora un pò di influenza, brividi di freddo. Già questa mattina alle 7 avevo telefonato al vicepresidente del Consiglio regionale Mucciolo per chiedergli di presenziare alla conferenza dei capigruppo. Non vado in Consiglio, nonostante per un attimo, dopo queste notizie di stamani, avessi pensato di farlo. Ma non mi sento bene".

ORE 12,37 NO ALLE DIMISSIONI!
Romano Prodi sarebbe orientato a respingere le dimissioni di Clemente Mastella da Guardasigilli. Secondo quanto si apprende da fonti di governo, infatti, il presidente del Consiglio, anche alla luce degli orientamenti emersi dal dibattito parlamentare e le espressioni di stima e solidarietà giunte da maggioranza e opposizione, avrebbe intenzione di chiedere a Mastella di restare al suo posto.

ORE, 10,30, IL DISCORSO IN AULA!
Clemente Mastella si è dimesso. Con un commosso intervento alla Camera, il ministro della Giustizia ha annunciato le dimissioni in seguito al provvedimento deciso dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di Sandra Lonardo Mastella, presidente del Consiglio Regionale della Campania e moglie del ministro della Giustizia Clemente Mastella.
Il gip che ha disposto il provvedimento, avrebbe ravvisato gli estremi di una tentata concussione in contrasti che ci sarebbero stati in passato con il direttore generale dell'ospedale di Caserta.
Ho resistito nel fortino", ha detto il guardiasigilli nel suo applaudito intervento a Montecitorio, ma ora che "toccano i miei affetti, la mia famiglia, mia moglie, getto la spugna". "E' la prima volta, confesso, che in vita mia ho paura", ha aggiunto, riferendosi a "colpi bassi e imprevisti", a un "concertato volume di fuoco per distruggere la tua persona, la tua dignità, i tuoi valori".
Mastella ha confessato di considerare "tutto irreale, innaturale, fuori da ogni logica che si componga con la vita politica fatta anche di scontri, di rivalse, di umori, di indicazioni, di raccomandazioni lecite solo per alcuni ordini, illecite per la classe politica". "Mi dimetto - ha aggiunto - perché tra l'amore per la mia famiglia e il potere scelgo il primo". Sandra Lonardo Mastella si è detta sconcertata per la notizia degli arresti domiciliari, ma serena. "Apprendo dalla televisione una notizia sconcertante, che sarebbero stati disposti gli arresti domiciliari nei miei confronti per tentata concussione. Mi sento assolutamente serena - dice il presidente del Consiglio regionale della Campania - non ho nulla da temere e fornirò all'autorità giudiziaria qualunque chiarimento che mi venga richiesto".
E ancora: "È stata ordita una trappola scientifica contro di me vile ed ignobile. Così come vile ed ignobile è stato prendere in ostaggio mia moglie a cui voglio un mondo di bene". "Mi dimetto per senso dello Stato". Clemente Mastella ha in faccia il segno della sconfitta quando annuncia -in aula alla Camera- che lui getta la spugna: "Lo faccio senza tentennamenti", perche' difficile (anche se "avrei potuto") restare al proprio posto "come un ministro della Giustizia che non riesce a difendere neppure la moglie" da "accuse balorde".
E dunque, via dal governo, "per aprire- Mastella lo promette- la questione fondamentale dell'emergenza democratica tra politica e magistratura". Gia', perche'- conclude il ministro citando Fedro- "gli umili soffrono quando i potenti si combattono".
In un altro passaggio il Guardasigilli spiega: ''Mi dimetto sapendo che un' ingiustizia enorme e' la fonte inquinata di un provvedimento perseguito con ostinazione da un procuratore che l' ordinamento giudiziario manda a casa per limiti di mandato e di questo mi addebita la colpa''.
''Colpa che invece - aggiunge Mastella - non ravvisa nell' esercizio domestico delle sue funzioni per altre vicende che lambiscono suoi stretti parenti e delle quali e' bene che il Csm e altri si occupino''.
"Ho provato, ho creduto, ho sperato che la frattura tra politica e magistratura potesse essere ricomposta, attraverso la dialettica, il confronto, il dialogo, l'incontro. Ma devo prendere atto che nonostante abbia lavorato giorno e notte per dimostrare la mia credibilità e la mia buona fede di interlocutore affidabie per il mondo della giustizia, oggi mi accorgo che sono stato percepito cime un avversario da contrastare, se non addirittura come un nemico da abbattere".


LA SOLIDARIETA' DI PRODI!
Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha telefonato al ministro della Giustizia, Clemente Mastella, non appena appresa la notizia del provvedimento nei confronti della moglie del Guardasigilli, Sandra Lonardo. Nel corso della conversazione il premier ha espresso al leader del partito del Campanile la sua solidarietà per quanto avvenuto.


I COMMENTI POLITICI!
"Un gesto raro" di "grande responsabilità istituzionale e politica". Così il presidente dei senatori dell'ulivo Anna Finocchiaro commenta con i giornalisti le dimissioni del ministro della Giustizia Clemente Mastella, in seguito alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto la moglie Sandra Lonardo. "Vorrei sottolineare un fatto: il provvedimento di cattura, annunciato questa mattina da una tv locale - osserva - non è stato notificato ancora all'interessata. C'è qualcosa che non funziona".
Il Pd esprime «solidarietà umana e politica» a Clemente Mastella e chiede al ministro Guardasigilli di «proseguire nel suo lavoro». Lo ha detto in aula alla Camera il vicesegretario del partito, Dario Franceschini, subito dopo l'annuncio delle dimissioni.
"L'Udc non abbandona la linea garantista: nessuno e' colpevole fino a sentenza definitiva, fiducia nella magistratura, chiamata ad accertare rapidamente le eventuali responsabilita'". Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell'Udc, parte da questa premessa per dire: "Pur comprendendo la delicatezza della situazione, riteniamo che il ministro della giustizia, al quale esprimiamo la nostra piena solidarieta' -per ragioni di diritto e di responsabilita' istituzionale- non debba rimettere il proprio incarico".
"Esprimo la mia personale solidarieta' a Clemente Mastella per la vicenda che coinvolge la sua famiglia. Lo invito a non far mancare il suo apporto al lavoro del governo per il Paese". E' quanto afferma Vannino Chiti, ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, dopo aver appreso la notizia della vicenda giudiziaria che ha coinvolto la moglie del ministro della Giustizia, Clemente Mastella.

STORACE FUORI DAL CORO «Non è mai un bel giorno, quando una persona viene arrestata, ma La Destra non si associa alla solidarietà ipocrita sul caso della signora Mastella, che vede gareggiare chi teme per le sorti del governo e chi auspica la sua caduta». È quanto dichiara il segretario nazionale de La Destra, Francesco Storace. «Sappiamo tutti -prosegue- che Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto» rileva Storace «soprattutto quando governa l'amministrazione della giustizia. A maggior ragione deve valere per la moglie di Cesare. È evidente che se il magistrato ha sbagliato pagherà. Ma questo -conclude- non è un motivo per inquinare le decisioni della giustizia».

LA VICENDA GIUDIZIARIA!
Il Gip di Santa Maria Capua Vetere, a quanto apprende Apcom, ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di Sandra Lonardo Mastella, presidente del Consiglio Regionale della Campania e moglie del ministro della Giustizia Clemente Mastella.
Il Gip, secondo quanto si è appreso, avrebbe ravvisato gli estremi di una tentata concussione in contrasti che ci sarebbero stati in passato con il direttore generale dell'ospedale di Caserta. Un conflitto, quello fra la signora Mastella e il dirigente ospedaliero, che politicamente ha radici profonde: l'uomo era molto vicino ai Popolari-Udeur al momento della designazione mentre si è poi avvicinato al presidente della Provincia Sandro De Franciscis.
Il personaggio: Chi è la moglie di Clemente Mastella?
Alessandrina Lonardo, chiamata da tutti Sandra, è nata in una frazione di Ceppaloni, San Giovanni in provincia di Benevento il 9 marzo 1953. Dopo aver trascorso la sua infanzia e parte dell'adolescenza nel piccolo comune del beneventano si trasferisce con la famiglia, all'età di 12 anni, in America, a Oyster Bay, nell'isola di Long Island, New York.
Qui continua gli studi interrotti in Italia, ma i suoi contatti con l'Italia non si interrompono dal momento che dopo aver concluso il liceo americano consegue in Italia il diploma di scuola superiore e frequenta l'università 'Orientale' di Napoli dove si laurea in filosofia e contemporaneamente inizia a lavorare. Insegna inglese presso le scuole di formazione professionale della Regione Campania dove continua a ricoprire incarichi fino a raggiungere il ruolo di dirigente nel settore della sanità.
Nel 1975 sposa il compaesano Clemente Mastella. Dal matrimonio nascono due figli, Pellegrino ed Elio. In seguito la famiglia si arricchisce di una nuova presenza, Sascha, bimba che arriva dalla Bielorussia. Sandra Lonardo ha poi ricoperto l'incarico di presidente del consiglio di amministrazione del Comitato provinciale della Croce Rossa di Benevento.
Alla fine degli anni '90 è eletta vicepresidente nazionale della sezione femminile della Cri e nel 2003 viene nominata commissario straordinario della Croce rossa della Regione Campania e presidente del X Centro di mobilitazione Campania-Molise e Calabria.
Dal 2004 al 2005, in qualità di amministratore dell'azienda di cura, soggiorno e turismo di Capri organizza varie manifestazioni che vanno dalla cucina alla cultura. La sua esperienza politica, ufficialmente, inizia nel 2001 quando si candida alle politiche nel collegio di Capua Piedimonte Matese. Successivamente viene inserita nel listino del presidente della Regione Campania Antonio Bassolino e il 24 maggio del 2005 viene eletta presidente del Consiglio regionale della Campania. Carica che le viene riconfermata il 18 dicembre dello scorso anno.
Nel corso della primavera-estate 2006 le sono stati recapitati diversi proiettili in diverse missive arrivate via posta. Minacce firmate da una sedicente organizzazione terroristica. Il 13 luglio del 2006 subì un incidente automobilistico la cui dinamica non è stata mai del tutto chiarita.
ANCHE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIA CUFFARO E' INDAGATO!!!

Il presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, e' stato condannato a 5 anni nel processo per le 'talpe' alla Dda di Palermo. La sentenza e' stata emessa dalla terza sezione penale del Tribunale, presieduta da Vittorio Alcamo. I giudici si erano ritirati in camera di consiglio alle 9.45 di mercoledi' scorso. Il tribunale ha escluso l'aggravante di aver favorito la mafia. A Cuffaro e' stata applicata anche la pena accessoria dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici. I pm avevano chiesto la pena di 8 anni. Condannato a 5 anni nel processo per le 'talpe' alla Dda, ma non per mafia, Salvatore Cuffaro annuncia che non intende dimettersi. "E' stata una giornmata drammatica, difficile, ma mi conforta che ora tutti sanno che non ho favorito la mafia. So che devo da domani mattina di buon'ora ora come sempre incontrero' la gente e alle 8 devo sedermi al mio travolo di lavoro perche' la Sicilia ha bisogno di un presidente che la faccia crescere", ha detto Cuffaro dopo la lettura del verdetto nell'aula bunker di Pagliarelli. Condannato, ma "confortato" dall'esclusione del reato di favoreggiamento della mafia, il presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, ringrazia i suoi avvocati e quanti lo hanno sostenuto: "Sono stato un cliente distratto e indisciplinato, ma un imputato modello. Abbraccio i miei difensori, per me sono stati dei fratelli. Senza di loro non so se ce l'avrei fatta. Ringrazio e abbraccio mia moglie i miei figli e i miei genitori e le centinaia di migliaia di suiciliani che mi hanno sostenuto e che hanno continuato fino alla fine a pregare per me".

Fonti: http://qn.quotidiano.net/ e http://www.agi.it/


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ITALIA-CINA

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PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!