Visualizzazioni totali delle visite sul blog "Mitrokhin" dalla sua nascita: 08 Novembre 2007

Classifica settimanale delle news piu' lette sul blog Mitrokhin...

Cerca nel blog

Vota il mio blog...

siti migliori

Translator (Translate blog entries in your language!)

Post in evidenza

"I MIEI BRANI" 🎸🎶💞 TUTTI I VIDEO UFFICIALI DI TORRI CRISTIANO CANTAUTORE DI CARRARA (MS) - TOSCANA

TORRI CRISTIANO CANTAUTORE CANALE YOUTUBE DI CRISTIANO TORRI CANALE UFFICIALE DI TORRI CRISTIANO SU SPOTIFY PROFILO FACEBOOK DI TORRI CRISTI...

domenica 10 febbraio 2008

E' ufficiale: "La-Destra" di Storace si presenterà da sola alle elezioni del 13 e 14 Aprile 2008, Daniela Santanchè candidata Premier!!!

TRIESTE - E' ufficiale, il nuovo Partito "La-Destra" con a capo il Senatore Francesco Storace, ufficializza le sue intenzioni per la corsa alle prossime elezioni politiche del 13 e 14 Aprile 2008: il simbolo della fiaccola sarà presente sulle schede elettorali e si presenterà da solo con l'Onorevole Daniela Santanchè candidata Premier per "La-Destra"; dunque niente confluimento dentro il Partito del Popolo delle Libertà dell'Onorevole Pier Silvio Berlusconi e niente confederazione con il Centro-Destra di Alleanza Nazionale (che sembra intenzionata a confluire nel Partito di Berlusconi rinunciando a presentare il roprio simbolo) e niente alleanze con UDC o con la Lega Nord, il Senatore Francesco Storace da Trieste, dove con tutti i massimi dirigenti nazionali de "La-Destra" e tutti gli eletti arrivati da tutte le Regioni d'Italia stà celebrando la "Giornata del Ricordo" per commemorare le vittime dell'eccidio delle Foibe Carsiche, ha indicato definitivamente quella che sarà la prossima strada del Partito: lotta alla Sinistra e alternativa al Centro-Destra che oramai di Destra ha ben poco da presentare.
Gli ultimi sondaggi registrano, come abbiamo già detto, il 5,5% dei consensi per "La-Destra" che sfiorerebbe addirittura il 6% con l'Onorevole Daniela Santanchè candidata Premier.
Il popolo di Destra ora è pronto per dare il via alla Campagna Elettorale, Aprile è alle porte ed il lavoro da fare è tanto.

Alexander Mitrokhin

























Serbia: il filo-occidentale Tadic ha vinto le Presidenziali! Il personaggio...

BELGRADO (Reuters)
Il presidente serbo filo-occidentale Boris Tadic è stato rieletto ieri alla presidenza vincendo la sfida elettorale contro il nazionalista Tomislav Nikolic, ma la sua vittoria sul filo di lana potrebbe scatenare una nuova lotta sul futuro del paese.
Tadic ha vinto con il 50,5% contro il 47,8%, secondo il conteggio della commissione elettorale.
L'Unione europea ha salutato con sollievo la rielezione di Tadic, dicendo che accelererà l'avvicinamento alla candidatura Ue della più grande repubblica ex jugoslava.
"I risultati segnalano il desiderio della maggioranza del popolo in Serbia, che vuole proseguire il cammino verso l'Europa e vorrei dire che l'Europa è molto lieta di ciò", ha detto il capo della politica estera della Ue, Javier Solana, in una nota sul voto di ieri.
"Continueremo a lavorare con la Serbia e vorremmo che la Serbia si avvicini il più possibile alla strada europea", ha detto ai giornalisti.
Il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso ha definito la vittoria di misura di Tadic "una vittoria per la democrazia in Serbia e per i valori europei che noi condividiamo".
Ma per gli analisti serbia la vittoria mette in discussione la sopravvivenza della coalizione al potere, alla vigilia della secessione del Kosovo, la provincia a maggioranza albanese di cui si attende nelle prossime settimane la dichiarazione di indipendenza, con l'appoggio dell'Occidente.
Nelle presidenziali del 2004 Tadic aveva battuto Nikolic di nove punti percentuali, vittoria considerata dall'Occidente un segno che il nazionalismo reazionario che aveva alimentato la guerra in Jugoslavia stava diminuendo.
"Non c'è vincitore stavolta", ha commentato Dragoljub Zarkovic, caporedattore del settimanale d'informazione Vreme. "Formalmente sembra che Boris Tadic sarà presidente per i prossimi cinque anni, ma in sostanza il vincitore morale è Tomislav Nikolic".
Per Zarkovic il fatto che sette anni dopo la cacciata di Slobodan Milosevic i serbi sembrino ancora equamente divisi tra nazionalismo e una direzione filo-occidentale è un eloquente commento sulla divisione che attraversa la società serba.
Durante la campagna elettorale Tadic ha detto che, pur opponendosi all'indipendenza del Kosovo, la maggiore priorità della Serbia resta la membership europea.

Fonte: http://it.reuters.com/

Elezioni in Serbia: chi ha vinto e chi ha perso?

Chi sono i vincitori e chi gli sconfitti delle elezioni del 21 gennaio scorso in Serbia?

A vincere, sia in termini di successo politico che di numero di voti ottenuti, sono stati i partiti del blocco che ha lottato per abbattere il regime di Milosevic con in testa il Partito Democratico e il Partito Democratico Serbo, che sono riusciti a conservare e riattivare il proprio elettorato in queste consultazioni nonostante abbiano dovuto gestire, prima col governo Djindjic e poi con quello Kostunica, molti aspetti dolorosi della transizione economica e sociale. Io credo che il loro successo dipenda proprio dalla responsabilità dimostrata in campo sociale, con esecutivi che hanno cercato di minimizzare i costi della transizione, smentendo chi sosteneva volessero attuare una politica di tipo esclusivamente neo-liberista. Hanno perso invece quei partiti che del regime di Milosevic hanno fatto parte integrante, radicali in testa. Infatti il Partito Radicale Serbo, sebbene sia ancora il primo nel paese, non è riuscito a realizzare i dividendi dell’essere all’opposizione in un periodo così travagliato, e si trova ora in una posizione di stallo. Credo che questo sia dovuto da una parte alla loro incapacità di approfittare politicamente della situazione e dall’altra al fatto che l’attenzione dei radicali è tradizionalmente focalizzata su temi soprattutto politici, come la questione del Kosovo e quella della resistenza alla collaborazione col tribunale dell’Aja, che secondo me non erano i primi nella lista delle priorità degli elettori.


All’interno del cosiddetto blocco democratico, però, mentre il Partito Democratico di Tadic ha raddoppiato i propri consensi, il Partito Democratico Serbo di Kostunica è rimasto fermo sulle stesse posizioni. Questo a cosa è dovuto?


Il successo di Tadic, secondo me, deriva dalla sua capacità di rinnovare il partito, e di allontanarne i suoi elementi più aggressivi, elementi che ne facevano, alla vigilia delle scorse elezioni del 2003, un partito molto conflittuale e poco preparato a collaborare con altre formazioni politiche. Il risultato del Partito Democratico Serbo, che ha ottenuto 8mila voti in meno delle scorse elezioni pur essendosi presentato in coalizione con il partito “Nuova Serbia”, può essere secondo me spiegato dall’insistere di Kostunica sul tema dell’unità nazionale, dai suoi continui appelli a superare le differenze e le divisioni e a fare fronte comune. Questa strategia si è rivelata vincente l’anno scorso, quando si trattava di rinnovare la costituzione, ma in campagna elettorale non paga, perché il voto è per definizione una scelta di campo. Nonostante il risultato in parte deludente, Kostunica rimane comunque l’attore politico più forte, visto che è l’unico che può giocare su due fronti, potendo proporre alleanze sia al Partito Democratico che al Partito Radicale. La sua posizione strategica al centro dello spettro politico, rende il DSS più forte dei voti che ha ottenuto nelle urne. Se guardiamo il risultato dei radicali, ci accorgiamo che, oltre ad essere rimasti il primo partito, hanno aumentato in termini assoluti il numero di voti.


Perché ritiene che il loro risultato non possa essere definito una vittoria?


Il motivo principale è che, molto probabilmente, rimarranno ancora una volta esclusi dal governo. Sono le terze elezioni in cui, pur ottenendo il maggior numero di voti, i radicali non riescono a raggiungere il traguardo che si erano proposti, mettendo insieme le politiche del 2003, le presidenziali del 2004 ed il voto del 21 gennaio 2007. Questa situazione è frustrante sia per il partito che per i suoi elettori, e credo che alla lunga porterà ad una perdita della sua popolarità. In queste elezioni si è visto che il Partito Radicale non riesce a mobilitare altre forze oltre al suo elettorato tradizionale, ed infatti l’alta affluenza ha significato un miglior risultato per i partiti democratici, mentre i radicali sono rimasti al palo. Per finire, non bisogna dimenticare che il Partito Radicale perde posizioni in parlamento, passando da 82 a 81 deputati. Quasi tutti i sondaggi davano per spacciato il Partito Socialista Serbo, orfano di Milosevic, che invece è riuscito a superare la soglia di sbarramento al 5% e ad entrare in parlamento.


A cosa è dovuta la capacità di sopravvivenza di questa formazione politica?


Il partito socialista, effettivamente, ha avuto un risultato molto migliore del previsto, pur correndo con due handicap non indifferenti. Il primo è l’aver rinunciato all’eredità di Milosevic, operazione politicamente rischiosa e che poteva portare all’esaurimento del suo elettorato tradizionale, il secondo la presenza alle elezioni della coalizione “Unione dei Pensionati Serbi-Partito Socialdemocratico”, che ha raccolto circa il 3% delle sue preferenze soprattutto tra i pensionati, pescando voti proprio in uno dei principali serbatoi elettorali del partito socialista. Nonostante ciò, il partito è riuscito a superare lo sbarramento, e credo che questo risultato sia dovuto soprattutto all’attenzione mostrata dal partito verso temi sociali, alla sua capacità di presentarsi come rappresentante degli esclusi dalla transizione, cosa che i radicali hanno saputo fare molto meno. Io non mi sorprenderei se in futuro, restando così le cose, molti voti iniziassero a passare proprio dal partito radicale a quello socialista. Venendo alla formazione del prossimo esecutivo, l’ipotesi ventilata dalla maggior parte degli analisti serbi e internazionali è quella di una coalizione DS-DSS, insieme a G17+.


Quali sono i principali problemi che i partiti di Kostunica e Tadic dovranno superare per giungere ad un accordo di governo?


Il vero problema è Kostunica, o meglio la sua volontà di voler restare primo ministro anche nel prossimo esecutivo. Se Kostunica insisterà nel voler essere premier, prevedo colloqui molto tesi, che potrebbero anche fallire. Infatti, non vedo come i democratici possano rinunciare a guidare il governo, dopo che le elezioni li hanno portati ad essere il primo partito di questa possibile coalizione. Se invece Kostunica si farà da parte, puntando a restare leader del suo partito, a fare il ministro o a candidarsi per le prossime elezioni presidenziali, che si terranno entro la fine di quest’anno, credo che un accordo potrà essere raggiunto molto in fretta.


Presto dovrebbero iniziare in Serbia le privatizzazioni di molte importanti società pubbliche. Ci potrebbe essere uno scontro anche per assumere il controllo di questo processo?


Anche questo è un tema delicato, che può senz’altro portare a tensioni. Gestire le privatizzazioni, o almeno l’inizio di questo processo, è proprio uno dei principali incentivi a partecipare al prossimo esecutivo. Si parla innanzitutto di privatizzare la Naftna Industrija Srbije, compagnia petrolifera il cui valore è stato recentemente stimato intorno ai sei miliardi di euro, ma anche la Elektrodistribucija, società di distribuzione elettrica, le ferrovie e la Telekom Srbija. Si tratta di una torta enorme, e chi ne controlla la privatizzazione può aspettarsi sicuramente dei grossi benefici.


D’altra parte però far parte di questo esecutivo vuol dire avere a che fare con la questione del Kosovo…


Questa è l’altra faccia della medaglia. Quale che sia la proposta finale di Ahtisaari, questa non sarà affatto favorevole alla Serbia, e chi si troverà a governare con questa patata bollente tra le mani avrà non pochi problemi a gestire gli sviluppi della situazione. Può essere letta in questa prospettiva la dichiarazione del leader dei radicali Nikolic nella notte elettorale, quando ha detto: “Non ci vediamo nel governo che verrà creato dopo queste consultazioni, ma vorremmo essere in quello che lo seguirà”. Nikolic ha invitato i propri elettori alla pazienza, perché è convinto che la soluzione della questione kosovara sarà così negativa per la Serbia che porterà il prossimo governo a fondo, dandogli la possibilità di una vittoria schiacciante alle prossime elezioni. E’ questa la loro strategia, e io credo che rigetterebbero un’eventuale proposta di alleanza da parte di Kostunica, anche nel momento in cui questa dovesse essere davvero messa sul tavolo.


Ma esiste davvero questa possibilità? Sul serio Kostunica potrebbe orientarsi verso una coalizione con i radicali, in quello che dall’esterno sembrerebbe un vero suicidio politico, almeno per quanto riguarda la sua credibilità internazionale?


Sì, è possibile, soprattutto se si trova costretto da un mancato accordo con i democratici e senza alternative. Ci sono almeno tre motivi per cui Kostunica potrebbe prendere in considerazione una coalizione con i radicali. Il primo è quello, già menzionato, di poter gestire i processi di privatizzazione. Il secondo è la volontà politica di proteggere e allo stesso tempo controllare i servizi di sicurezza, proprio quei servizi che non vogliono le riforme, che non vogliono l’arresto di Mladic e che non vogliono che vengano presi gli assassini di Djindjic. Alcuni dei personaggi dell’entourage di Kostunica, come Rade Bulatovic, capo dei servizi, sono stati direttamente implicati nelle indagini sull’omicidio di Djindjic, e potrebbero forzare il leader del DSS a rimanere al potere a tutti i costi, anche a quello di un’alleanza con i radicali, pur di continuare a godere di una qualche forma di protezione. L’ultimo motivo riguarda il desiderio di Kostunica di affrontare in prima persona il processo di definizione del destino del Kosovo, tema che gli è caro più di ogni altro. A Kostunica riesce difficile vedersi escluso dal posto di comando proprio nel momento in cui viene deciso il futuro assetto della regione. A proposito di Kosovo, l’annuncio delle proposte sullo status finale della regione verranno presentate da Ahtisaari il 2 febbraio, proprio nel bel mezzo delle consultazioni per la formazione del nuovo esecutivo.


Pensi che questo possa avere un effetto destabilizzante sui colloqui per creare la nuova coalizione di governo?


Forse, ma credo di no. Ad essere presentato, infatti, non sarà il piano dettagliato sul destino del Kosovo, ma probabilmente una serie di proposte non troppo definite. A quel punto, quasi sicuramente, la diplomazia internazionale inizierà un processo di discussione delle proposte presentare da Ahtisaari, operazione che richiederà vari mesi, e che quindi dovrebbe dare il tempo di portare avanti le consultazioni e di formare il governo in un clima relativamente tranquillo.


Tornando alle operazioni di voto, né i partiti in lizza né i numerosi osservatori internazionali hanno denunciato irregolarità sostanziali. Credi che questo sia l’inizio di un nuovo clima politico in Serbia?


Il processo elettorale è stato, nel suo complesso, impeccabile, fatto sottolineato dai molti osservatori dell’Osce con cui ho avuto modo di dialogare. Da questo punto di vista siamo davvero di fronte ad un cambiamento di importanza epocale per il paese, e credo si possa affermare che i partiti del blocco democratico si sono dimostrati, in questa occasione, degli ottimi organizzatori della competizione elettorale. Rimane naturalmente da verificare cosa succederebbe in eventuali prossime elezioni organizzate dei radicali che, ricordiamo, durante il regime di Milosevic sono stati complici di numerosi brogli e irregolarità.




Relazione-Intervista di Dusan Pavlovic, docente alla Facoltà di Scienze Politiche di Belgrado, tra i più autorevoli analisti politici in Serbia.




Gli orrori della Seconda Guerra Mondiale...per non dimenticare, per non ripetere gli stessi errori!!!

Dresda - Poco dopo le 22 della notte fra il 13 e il 14 febbraio 1945, un gruppo di Pathfinder (battistrada), cioè bombardieri impegati per indicare i bersagli, sorvola la città lasciando cadere nugoli di bengala. La città è illuminata a giorno, alle 22,15 i portelloni dei vani bomba di 245 quadrimorori lancaster si spalancano e mollano quasi simultaneamente il loro carico di morte. Cade un tappeto di bombe da 2000 kg l'una; il loro compito è preparare il terreno alle bombe che seguiranno. Subito dopo viene un ondata di ordigni al fosforo, al napalm, alla termite, in grado di sviluppare temperature di migliaia di gradi seguita da una seconda ondata peggiore della precedente. Quella notte si muore di mille morti, una più atroce dell'altra. Si è dilaniati dalle esplosioni, schiacciati dai muri che crollano, carbonizzati negli incendi delle case. Di più: si muore in maniera più "raffinata". Per mancanza di ossigeno, combusto dal furore degli incendi, arsi dagli schizzi di fosforo che si appiccica adosso e non si può togliere ne spegnere, ustionati dal catrame della strade che a causa del calore si è fuso e bolle come acqua. Si muore di feuersturm: un curiosissimo fenomeno dove l'altissima temperatura che si viene a creare brucia tutto l'ossigeno presente nel centro cittadino creando un immenso vuoto, questo richiama aria fresca e ricca di ossigeno dalla campagna, generando venti che alimentano gli incendi. Nei rifugi migliaia di esseri umani sono arrostiti senza che il fuoco li tocchi. Chi si salva dal fuoco è annientato dall'ossido di carbonio. Dresda divamperà ancora per 4 giorni e 4 notti consumata da un incendio inestinguibile che ridurrà (e non è un modo di dire) 20 km quadrati in cenere.; i supestiti tentano di portare soccorrsi, ma in molti casi, la cosa più pietosa da fare è dare il colpo di grazia a esseri informi che di umano non hanno più neanche la voce. L'inutile incursione terroristica su Dresa, città inerme e priva di obbiettivi militari o strategici, ha fatto secondo una stima prudente 300.000 morti. Le due bombe atomiche di Hiroshima e di Nagasaki ne faranno insieme meno di 150.000!!!


Fonte: http://orematt.splinder.com/

FOIBE CARSICHE: 10 FEBBRAIO, LA GIORNATA DEL RICORDO!!!


NON DIMENTICHIAMO LE TANTE VITTIME ITALIANE CHE DURANTE E DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE SONO STATE OGGETTO DEI SOPPRUSI, DELLE ANGHERIE E DELLA CRUDELE PULIZIA ETNICA MESSA IN ATTO DAI PARTIGIANI COMUNISTI DEL MARESCIALLO TITO...CRIMINI COMMESSI ALL'OMBRA DELLA FALCE E MARTELLO, DELLE STELLE E DELLE BANDIERE ROSSE YUGOSLAVE...E' RISAPUTO CHE ALL'ORRENDO MASSACRO PARTECIPARONO DIVERSI COMBATTENTI ITALIANI APPARTENENTI ALLE BRIGATE PARTIGIANE COMUNISTE CHE MILITAVANO SULLE MONTAGNE DEL NORD-EST ITALIA AI CONFINI CON LA SLOVENIA, CERTO NON TUTTI I PARTIGIANI ITALIANI FURONO COMPLICI DELLA BARBARIE, MA TANTI SI MACCHIARONO DELL'ORRENDO DELITTO DEL FRATRICIDIO!!! COLLABORARONO CON I SOLDATI TITINI SOGNANDO LA RIVOLUZIONE BOLSCEVICA IN ITALIA PER IL DOPO-GUERRA AD IMITAZIONE DELL'ALLORA UNIONE SOVIETICA STALINIANA!!! PACE E SERENITA' ALLE ANIME DEI POVERI DEFUNTI MASSACRATI, MARTIRI DELL'ITALIA DISASTRATA DEL 1943...ONORE AI CAMERATI DI OGGI, PORTATORI DEL SANO IDEALE DI AMOR DI PATRIA!!! W L'ITALIA...W LA LIBERTA'...W LA-DESTRA...

Berlusconi rilancia: “Pensiamo a governare!"

Tratto da Il Tempo: Berlusconi rilancia. Veltroni va da solo, il Cavaliere vuole fare di più. Andare oltre. «Non dobbiamo pensare solo a vincere, ma a governare. E governare bene» […] spiega a Francesco Storace, Daniela Santanchè e Teodoro Buontempo che riceve in serata. Prima li tranquillizza e fa capire che l’ipotesi di sole quattro liste, soltanto quelle dei soci fondatori del centrodesra(FI, An, Udc e Lega), non è in campo: «Non esiste». E sposta l’attenzione: «Non è quello il punto. Dobbiamo pensare al dopo. Non voglio più le fibrillazioni che abbiamo avuto l’altra volta». Sotto sotto, il Cavaliere non lo dice ma immagina una coalizione nella quale An e Udc sono meno forti, meno capaci di condizionare l’esecutivo. Quella che vive Berlusconi è una sorta di «sindrome Follini», il ricordo di quelle giornate passate a rispondere a ogni minima battuta, sempre velenose, dell’allora segretario Udc. Le discussioni estenuanti sul modo e sui tempi della riduzione delle tasse, il continuo mettere in discussione il contratto con gli italiani firmato in diretta tv da Bruno Vespa. No, mai più. Il Cavaliere pensa ad una dozzina di disegni di legge, già scritti e belli che pronti, da presentare agli alleati. Chi ci sta, bene, ha l’obbligo di sottoscrivere pubblicamente. Altrimenti si va avanti lo stesso. Per questo non si esclude nulla. «Possiamo anche immaginare una lista unica, del Popolo delle Libertà», spiega al primo alleato che vede dopo la morte di mamma Rosa. Già, la mamma. Non è un fatto secondario. Certo, Berlusconi ha fatto di tutto in questi giorni per mostrarsi sereno e fingere di andare avanti come se nulla fosse successo. In privato non è così. «Non ho dormito in queste ultime notti», racconta. Poi si torna a parlare di politica. Si fanno ipotesi, ipotesi su ipotesi. L’indicazione è quella di presentarsi agli italiani con un chiaro segno di unità. Oggi a maggior ragione dopo l’uscita di Veltroni che «yes, we can» («sì, noi possiamo») ha annunciato la corsa solitaria. E certo il centrodestra non può rispondere con venti liste. Si pensa a semplificare. Viene rispolverata la vecchia soluzione dei quattro soci fondatori affiancati da una lista con tutti gli altri dentro sotto la dicitura «Berlusconi presidente». Oppure anche la lista Popolo delle Libertà, da affiancare alle altre. In questo senso spinge Michela Vittoria Brambilla, che sventola sondaggi per i quali il valore aggiunto dei suoi Circoli sarebbe del 5-6 per cento. Forse anche più se si considera che potrebbero pescare in un elettorato di delusi del centrosinistra. Insomma, siamo in una fase di studio. Si cercano schemi diversi. Si pensano le varie formazioni da proporre in campo, come sfruttare al meglio, nelle pieghe della legge elettorale, il modo per affondare gli avversari. E di avere un Parlamento fedele, una maggioranza compatta. Proprio per questo è stato delegato un gruppo ristretto di Forza Italia che, a via dell’Umiltà, ha il compito preciso di mettere a punto tutte le soluzione, di andare avanti facendo proiezioni con i sondaggi. Si tratta di incontri interlocutori. Berlusconi non ha ancora scoperto le carte della sua campagna elettorale. Lo farà più avanti, ha sempre fatto così. Le idee migliori le ha sempre tirate fuori nel finale. Ma le linee guida, quelle sì, sono chiare. O si è con lui o sarà difficile trovare spazio nel prossimo Parlamento.
Molta Fantasia - (di Francesco Storace): I giornali si sbizzarriscono a raccontare la chiacchierata di ieri con Berlusconi, con me, Daniela e Teodoro. Molto semplicemente, gli abbiamo detto che La Destra è pronta a combattere con la propria lista, che non chiediamo ospitalità in liste altrui. Berlusconi conosce chi siamo e sa da chi si deve guardare. Domenica, da Trieste, si parte.


Fonte: http://www.ladestra.info/

FOIBE...PER NON DIMENTICARE!!!

Durante la Seconda Guerra Mondiale, all'indomani del 1943 nelle terre Istriane e Dalmate in Croazia e Slovenia, le truppe Comuniste del Maresciallo Tito iniziano ad effettuare una vera e propria pulizia etnica a danno dei cittadini Italiani che risiedevano da decenni in quelle zone, gli Italiani furono cacciati dalle loro case e dalle loro terre, uccisi, torturati, umiliati...300MILA Italiani gettati per la maggior parte vivi dentro le foibe carsiche...per non dimenticare che anche il Comunismo fù un regime sanguinario e per certi versi anche peggiore di quel Fascismo che condannava quegli stessi Italiani ad un'unica sentenza di morte da parte dei partigiani Titini!!!

LA GIORNATA DEL RICORDO: LE FOIBE CARSICHE!!!

Foiba di Basovizza e Monrupino (Trieste) - Oggi monumenti nazionali. Diverse centinaia sono gli infoibati in esse precipitati. [leggi]Foiba di Scadaicina sulla strada di Fiume.Foiba di Podubbo - Non è stato possibile, per difficoltà, il recupero.Il Piccolo del 5.12.1945 riferisce che coloro che si sono calati nella profondità di 190 metri, hanno individuato cinque corpi - tra cui quello di una donna completamente nuda – non identificabili a causa della decomposizione.Foiba di Drenchia - Secondo Diego De Castro vi sarebbero cadaveri di donne, ragazze e partigiani dell’Osoppo.Abisso di Semich – "…Un'ispezione del 1944 accertò che i partigiani di Tito, nel settembre precedente, avevano precipitato nell'abisso di Semich (presso Lanischie), profondo 190 metri, un centinaio di sventurati: soldati italiani e civili, uomini e donne, quasi tutti prima seviziati e ancor vivi. Impossibile sapere il numero di quelli che furono gettati a guerra finita, durante l'orrendo 1945 e dopo. Questa è stata fina delle tante Foibe carsiche trovate adatte, con approvazione dei superiori, dai cosiddetti tribunali popolari, per consumare varie nefandezze. La Foiba ingoiò indistintamente chiunque avesse sentimenti italiani, avesse sostenuto cariche o fosse semplicemente oggetto di sospetti e di rancori. Per giorni e giorni la gente aveva sentito urla strazianti provenire dall’abisso, le grida dei rimasti in vita, sia perché trattenuti dagli spuntoni di roccia, sia perché resi folli dalladisperazione. Prolungavano l’atroce agonia con sollievo dell’acqua stillante. Il prato conservò per mesi le impronte degli autocarri arrivati qua, grevi del loro carico umano, imbarcato senza ritorno…" (Testimonianza di Mons. Parentin - da La Voce Giuliana del 16.12.1980).Foibe di Opicina, di Campagna e di Corgnale – "Vennero infoibate circa duecento persone e tra queste figurano una donna ed un bambino, rei di essere moglie e figlio di un carabiniere …"(G. Holzer 1946).Foibe di Sesana e Orle - Nel 1946 sono stati recuperati corpi infoibati.Foiba di Casserova sulla strada di Fiume, tra Obrovo e Golazzo. Ci sono stati precipitati tedeschi, uomini e donne italiani, sloveni, molti ancora vivi, poi, dopo aver gettato benzina e bombe a mano, l’imboccatura veniva fatta saltare. Difficilissimi i recuperi.Abisso di Semez - Il 7 maggio 1944 vengono individuati resti umani corrispondenti a ottanta - cento persone. Nel 1945 fu ancora "usato".Foiba di Gropada - Sono recuperate cinque salme. " Il 12 maggio 1945 furono fatte precipitare nel bosco di Gropada trentaquattro persone, previa svestizione e colpo di rivoltella "alla nuca". Tra le ultime: Dora Ciok, Rodolfo Zuliani, Alberto Marega, Angelo Bisazzi, Luigi Zerial e Domenico Mari"Foiba di Vifia Orizi - Nel mese di maggio del 1945, gli abitanti del circondario videro lunghe file di prigionieri, alcuni dei quali recitavano il Padre Nostro, scortati da partigiani armati di mitra, essere condotte verso la voragine. Le testimonianze sono concordi nell'indicare in circa duecento i prigionieri eliminati.Foiba di Cernovizza (Pisino) - Secondo voci degli abitanti del circondario le vittime sarebbero un centinaio. L'imboccatura della Foiba, nell'autunno del 1945, è stata fatta franare.Foiba di Obrovo (Fiume) – È luogo di sepoltura di tanti fiumani, deportati senza ritorno.Foiba di Raspo - Usata come luogo di genocidio di italiani sia nel 1943 che nel 1945. Imprecisato il numero delle vittime.Foiba di Brestovizza - Così narra la vicenda di una infoibata il "Giornale di Trieste" in data 14.08.1947. "Gli assassini l'avevano brutalmente malmenata, spezzandole le braccia prima di scaraventarla viva nella Foiba. Per tre giorni, dicono i contadini, si sono sentite le urla della misera che giaceva ferita, in preda al terrore, sul fondo della grotta."Foiba di Zavni (Foresta di Tarnova) - Luogo di martirio dei carabinieri di Gorizia [leggi] e di altre centinaia di sloveni oppositori del regime di Tito.Foiba di Gargaro o Podgomila (Gorizia) - Vi furono gettate circa ottanta persone.Capodistria - Le Foibe - Dichiarazioni rese da Leander Cunja, responsabile della Commissione di indagine sulle Foibe del capodistriano, nominata dal Consiglio esecutivo dell'Assemblea comunale di Capodistria: "Nel capodistriano vi sono centosedici cavità, delle ottantuno cavità con entrata verticale abbiamo verificato che diciannove contenevano resti umani. Da dieci cavità sono stati tratti cinquantacinque corpi umani che sono stati inviati all’Istituto di medicina legale di Lubiana. Nella zona si dice che sono finiti in Foiba, provenienti dalla zona di S. Servolo, circa centoventi persone di etnia italiana e slovena, tra cui il parroco di S. Servolo, Placido Sansi. I civili infoibati provenivano dalla terra di S. Dorligo della Valle. I capodistriani, infatti, venivano condotti, per essere deportati ed uccisi, nell'interno, verso Pinguente. Le Foibe del capodistriano sono state usate nel dopoguerra come discariche di varie industrie, tra le quali un salumificio della zona"Foiba di Vines - Recuperate dal Maresciallo Harzarich dal 16.10.1943 al 25.10.1943 cinquantuno salme riconosciute. In questa Foiba, sul cui fondo scorre dell'acqua, gli assassinati dopo essere stati torturati, finirono precipitati con una pietra legata con un filo di ferro alle mani. Furono poi lanciate delle bombe a mano nell'interno. Unico superstite, Giovanni Radeticchio, ha raccontato il fatto. [leggi]Cava di Bauxite di Gallignana - Recuperate dal 31 novembre 1943 all'8 dicembre 1943 ventitré salme di cui sei riconosciute. Don Angelo Tarticchio nato nel 1907 a Gallesano d’Istria, parroco di Villa di Rovigno. Il 16 settembre 1943 - aveva trentasei anni - fu arrestato dai partigiani comunisti, malmenato ed ingiuriato insieme ad altri trenta dei suoi parrocchiani, e, dopo orribili sevizie, fu buttato nella foiba di Gallignana. Quando fu riesumato lo trovarono completamente nudo, con una corona di spine conficcata sulla testa, i genitali tagliati e messi in bocca.Foiba di Terli - Recuperate nel novembre del 1943 ventiquattro salme, riconosciute.Foiba di Treghelizza - Recuperate nel novembre del 1943 due salme, riconosciute.Foiba di Pucicchi - Recuperate nel novembre del 1943 undici salme di cui quattro riconosciute.Foiba di Surani - Recuperate nel novembre del 1943 ventisei salme di cui ventuno riconosciute.Foiba di Cregli - Recuperate nel dicembre del 1943 otto salme, riconosciute.Foiba di Cernizza - Recuperate nel dicembre del 1943 due salme, riconosciute.Foiba di Vescovado - Scoperte sei salme di cui una identificata.
Altre foibe da cui non fu possibile eseguire recupero nel periodo 1943 - 1945: Semi - Jurani - Gimino - Barbana - Abisso Bertarelli - Rozzo - Iadruichi.Foiba di Cocevie a 70 chilometri a sud-ovest da LubianaFoiba di San Salvaro.Foiba Bertarelli (Pinguente) - Qui gli abitanti vedevano ogni sera passare colonne di prigionieri ma non ne vedevano mai il ritorno.Foiba di Gropada.Foiba di San Lorenzo di Basovizza.Foiba di Odolina - Vicino Bacia, stilla strada per Matteria, nel fondo dei Marenzi.Foiba di Beca - Nei pressi di Cosina.Foibe di Castelnuovo d'Istria – "Sono state poi riadoperate - continua il rapporto del Cln - le foibe istriane, già usate nell'ottobre del 1943".Cava di bauxite di LindaroFoiba di Sepec (Rozzo)...

mercoledì 6 febbraio 2008

Primarie USA...i risultati Stato per Stato...


Clicca sull'immagine per aprire la pagina
del Sole 24 Ore: risultati Stato per Stato delle elezioni Americane...le Primarie per eleggere il futuro candidato alla Presidenza degli Stati Uniti!!!

Fonte: http://www.ilsole24ore.com/

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!