Roma - Leggo sul "Corriere della Sera": "Benedetto XVI si raccoglie in preghiera a Ground Zero, dove sorgevano le Twin Towers abbattute dai terroristi l’11 settembre 2001, e chiede al "Dio della Pace" di convertire "coloro che hanno il cuore e la mente consumati dall’odio" (1). Ed io mi confermo nell’idea che, se bisogna fare "santo subito" Giovanni Paolo II°, bisogna fare "santo immediatamente" Ratzinger. Mentre è ancora vivente e senza aspettare che raggiunga il suo "Creatore". Il quale creatore, di Benedetto XVI, non è il "Buon Dio padre di tutti gli uomini", ma Jahvé, il "dio nazionale dei giudeocristiani". Che, essendo giudeocristiani, stanno nella grazia di Dio, quali che siano i loro crimini e i loro delitti. E giustamente Benedetto XVI non prega per coloro che bombardano ed uccidono in Afganistan e in Iraq né per coloro che vessano e massacrano in Palestina.
Il "Buon Papa" prega per coloro che, bombardati, uccisi e costretti all’esilio dai giudeocristiani, dovessero nutrire verso costoro sentimenti di odio. Anch’io prego il Buon Dio: "Signore, confondi l’impostura e gli impostori. Chiama davanti a te Benedetto XVI".
Ovviamente, quello che il "Buon Papa" predica a New York "vale zero a Roma", culla della Cristianità. E, difatti, quando a Roma risuonano parole di odio per fatti accaduti negli anni 1943/1945, Benedetto XVI corre a nascondersi nell’armadio della sacrestia. Perché "gli Ebrei hanno diritto di odiare nei millenni chi ha fatto loro del male"; gli altri, invece, devono "perdonare" coloro che li massacrano e continuano allegramente a massacrarli. Un modo invero singolare (perfido?) di interpretare i Vangeli.
Il "Buon Papa" prega per coloro che, bombardati, uccisi e costretti all’esilio dai giudeocristiani, dovessero nutrire verso costoro sentimenti di odio. Anch’io prego il Buon Dio: "Signore, confondi l’impostura e gli impostori. Chiama davanti a te Benedetto XVI".
Ovviamente, quello che il "Buon Papa" predica a New York "vale zero a Roma", culla della Cristianità. E, difatti, quando a Roma risuonano parole di odio per fatti accaduti negli anni 1943/1945, Benedetto XVI corre a nascondersi nell’armadio della sacrestia. Perché "gli Ebrei hanno diritto di odiare nei millenni chi ha fatto loro del male"; gli altri, invece, devono "perdonare" coloro che li massacrano e continuano allegramente a massacrarli. Un modo invero singolare (perfido?) di interpretare i Vangeli.
Antonino Amato
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