Juan Domingo Perón Sosa (Lobos, 8 ottobre 1895, secondo alcune fonti Mamoiada, NU, 26 marzo 1891 – Olivos, 1 luglio 1974) è stato un militare e politico argentino. [1]
Perón e sua moglie Eva erano molto popolari in una parte del popolo argentino e considerati come delle vere e proprie figure iconiche dai sostenitori del Partito Peronista. I seguaci di Perón plaudivano ai suoi sforzi per eliminare la povertà e dare dignità al lavoro, i suoi detrattori, invece, lo hanno considerato un demagogo e un dittatore. Diede vita al movimento politico conosciuto come Peronismo, movimento che si proponeva quale terza via fra capitalismo e socialismo. È stato uno dei presidenti argentini più discussi[2], anche per aver dato asilo e nascosto i nazisti che scappavano dai processi per crimini di guerra al termine della Seconda guerra mondiale.
Perón e sua moglie Eva erano molto popolari in una parte del popolo argentino e considerati come delle vere e proprie figure iconiche dai sostenitori del Partito Peronista. I seguaci di Perón plaudivano ai suoi sforzi per eliminare la povertà e dare dignità al lavoro, i suoi detrattori, invece, lo hanno considerato un demagogo e un dittatore. Diede vita al movimento politico conosciuto come Peronismo, movimento che si proponeva quale terza via fra capitalismo e socialismo. È stato uno dei presidenti argentini più discussi[2], anche per aver dato asilo e nascosto i nazisti che scappavano dai processi per crimini di guerra al termine della Seconda guerra mondiale.
Juan Peron entrò nella scuola militare all'età di 16 anni e dopo il diploma fece rapidamente carriera nei vari gradi. Prestò servizio in Italia alla fine degli anni trenta nel ruolo di osservatore militare [3] e in questo periodo apprese la dottrina fascista che sarebbe stata la base ideologica del Partito Giustizialista .
Nel giugno del 1943, con il grado di colonnello, svolse un ruolo di primo piano nel golpe militare del GOU (Grupo de Oficiales Unidos) contro il governo civile di Ramón Castillo. Inizialmente sottosegretario alla guerra sotto il generale Pedro Ramírez, divenne ministro del lavoro e dello stato sociale nel novembre dello stesso anno ed in seguito vicepresidente e segretario alla guerra sotto il generale Edelmiro Farrell (febbraio 1944).
Nel giugno del 1943, con il grado di colonnello, svolse un ruolo di primo piano nel golpe militare del GOU (Grupo de Oficiales Unidos) contro il governo civile di Ramón Castillo. Inizialmente sottosegretario alla guerra sotto il generale Pedro Ramírez, divenne ministro del lavoro e dello stato sociale nel novembre dello stesso anno ed in seguito vicepresidente e segretario alla guerra sotto il generale Edelmiro Farrell (febbraio 1944).
Costretto alle dimissioni dagli oppositori all'interno delle stesse forze armate il 9 ottobre del 1945, Perón fu arrestato dopo poco, tuttavia manifestazioni di massa organizzate dal sindacato CGT portarono al suo rilascio il 17 ottobre, ed inoltre il supporto popolare gli aprì la strada alla presidenza con il 56% dei voti nelle elezioni del 24 febbraio 1946.
Perón perseguì una politica sociale che mirava all'aumento dei poteri della classe operaia. Espanse enormemente il numero di lavoratori iscritti al sindacato e aiutò a fondare la potente Confederazione Generale del Lavoro (CGT). Definì questa come la «terza posizione» (definizione ripresa in seguito da numerosi movimenti antagonisti radicali europei, compresi quelli italiani), tra il capitalismo e il comunismo, sebbene egli fosse dichiaratamente anti-americano ed anti-britannico. Perón spinse molto anche verso l'industrializzazione del paese; nel 1947 annunciò il primo piano quinquennale per dare un aiuto alle industrie appena nazionalizzate. La sua ideologia, soprannominata peronismo e che ebbe come sbocco istituzionale la costituzione del Partito Giustizialista (Partido Justicialista), ebbe grande influenza tra i partiti politici argentini.
Perón perseguì una politica sociale che mirava all'aumento dei poteri della classe operaia. Espanse enormemente il numero di lavoratori iscritti al sindacato e aiutò a fondare la potente Confederazione Generale del Lavoro (CGT). Definì questa come la «terza posizione» (definizione ripresa in seguito da numerosi movimenti antagonisti radicali europei, compresi quelli italiani), tra il capitalismo e il comunismo, sebbene egli fosse dichiaratamente anti-americano ed anti-britannico. Perón spinse molto anche verso l'industrializzazione del paese; nel 1947 annunciò il primo piano quinquennale per dare un aiuto alle industrie appena nazionalizzate. La sua ideologia, soprannominata peronismo e che ebbe come sbocco istituzionale la costituzione del Partito Giustizialista (Partido Justicialista), ebbe grande influenza tra i partiti politici argentini.
La seconda moglie di Perón, Eva Duarte de Perón (1919 - 1952, che aveva sposato Perón il 2 ottobre 1945), conosciuta con l'affettuoso diminutivo di Evita, aiutò il marito con il sostegno del sindacato e dei gruppi femminili e gestì gran parte dell'attività propagandistica del coniuge. Perón rivinse le elezioni nel 1951: tuttavia i problemi economici, l'alto livello della corruzione e i conflitti con la Chiesa cattolica contribuirono alla sua destituzione con un colpo di stato militare organizzato nel settembre del 1955. Si recò in esilio in Paraguay, da dove infine riparò a Madrid. Sposò la cantante e ballerina di un night club, Isabel Martínez de Perón nel 1961.
In Argentina, gli anni cinquanta e sessanta furono segnati da frequenti cambi di governo e da un'insufficiente crescita economica, con continue rivendicazioni sociali e sindacali. Non essendo il governo riuscito a rivitalizzare l'economia e a sopprimere l'escalation terroristica dei gruppi peronisti come i Montoneros alla fine degli anni sessanta e nei primi settanta, si aprì la strada al ritorno di Perón. Il generale Alejandro Lanusse aveva assunto il potere nel marzo del 1971 e aveva dichiarato l'intenzione di ripristinare la democrazia costituzionale a partire dal 1973. Dall'esilio, Perón sostenne i peronisti di sinistra e le organizzazioni sindacali più attive.
In Argentina, gli anni cinquanta e sessanta furono segnati da frequenti cambi di governo e da un'insufficiente crescita economica, con continue rivendicazioni sociali e sindacali. Non essendo il governo riuscito a rivitalizzare l'economia e a sopprimere l'escalation terroristica dei gruppi peronisti come i Montoneros alla fine degli anni sessanta e nei primi settanta, si aprì la strada al ritorno di Perón. Il generale Alejandro Lanusse aveva assunto il potere nel marzo del 1971 e aveva dichiarato l'intenzione di ripristinare la democrazia costituzionale a partire dal 1973. Dall'esilio, Perón sostenne i peronisti di sinistra e le organizzazioni sindacali più attive.
Il 1° marzo del 1973 si tennero in Argentina le elezioni generali. Anche se a Perón fu impedito di concorrere, gli elettori votarono come presidente un suo sostenitore, Héctor Cámpora. Campora si dimise nel luglio dello stesso, spianando la strada a nuove consultazioni. A quel punto la confusione era tale che da più parti si invocava il ritorno di Perón. Egli tornò al suo paese natale e vinse la tornata elettorale, divenendo presidente per la terza volta, nell'ottobre del 1973, affidando a sua moglie Isabel il ruolo di vicepresidente.
Il nuovo regime peronista si disfece per via dei conflitti tra i sostenitori di sinistra e quelli di destra. Nel tentativo di ristabilire l'ordine pubblico, il governo deliberò alcuni provvedimenti di emergenza. Perón morì il 1° luglio 1974, con tali problemi ancora non risolti e a lui succedette Isabel. Quest'ultima fu rovesciata da un golpe il 24 marzo del 1976 ed il suo esecutivo fu sostituito da una giunta militare.
Perón è sepolto nel Cementerio de la Chacarita a Buenos Aires, Argentina.
Il nuovo regime peronista si disfece per via dei conflitti tra i sostenitori di sinistra e quelli di destra. Nel tentativo di ristabilire l'ordine pubblico, il governo deliberò alcuni provvedimenti di emergenza. Perón morì il 1° luglio 1974, con tali problemi ancora non risolti e a lui succedette Isabel. Quest'ultima fu rovesciata da un golpe il 24 marzo del 1976 ed il suo esecutivo fu sostituito da una giunta militare.
Perón è sepolto nel Cementerio de la Chacarita a Buenos Aires, Argentina.
Onorificenze:
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone Ordine al Merito della Repubblica Italiana— Roma, 16 novembre 1953.[4]
Curiosità:
C'è una teoria, sostenuta e argomentata da alcuni studiosi sardi (Peppino Canneddu[5], Gabriele Casula[6] e Raffaele Ballore[7], secondo cui Perón sarebbe stato, in realtà, un emigrato sardo, tale Giovanni Piras di Mamoiada, inventatosi natali argentini per sfuggire alla coscrizione durante la prima guerra mondiale.
La notizia del Peron sardo appare per la prima volta nel marzo del 1951, in un articolo a firma Nino Tola, avvocato-giornalista di Mamoiada.
Data e luogo di nascita sono in discussione anche in Argentina. L'anagrafe è contestata da Hipolito Barreiro che nella sua pubblicazione Juancito Sosa, un indio Teuelche del 2000- Buenos Aires sostiene che Juan Peron non è nato a Lobos l'8 ottobre 1895 ma a Roque Perez il 7 ottobre 1893.Recentemente è stato richiesto l'esame del DNA, non dai parenti del Piras (che non hanno mai avuto pretese sulla successione), ma dall'argentina Marta Susana Holgado, che ha promosso una causa presso la magistratura argentina sostenendo di essere figlia di Perón e reclamando una parte della sua eredità. Il ricercatore Raffaele Ballore non sostiene più la teoria del Piras; pur rimanendo convinto delle sue origine sarde ora esclude scientificamente che si tratti del Piras di Mamoiada[8].
La notizia del Peron sardo appare per la prima volta nel marzo del 1951, in un articolo a firma Nino Tola, avvocato-giornalista di Mamoiada.
Data e luogo di nascita sono in discussione anche in Argentina. L'anagrafe è contestata da Hipolito Barreiro che nella sua pubblicazione Juancito Sosa, un indio Teuelche del 2000- Buenos Aires sostiene che Juan Peron non è nato a Lobos l'8 ottobre 1895 ma a Roque Perez il 7 ottobre 1893.Recentemente è stato richiesto l'esame del DNA, non dai parenti del Piras (che non hanno mai avuto pretese sulla successione), ma dall'argentina Marta Susana Holgado, che ha promosso una causa presso la magistratura argentina sostenendo di essere figlia di Perón e reclamando una parte della sua eredità. Il ricercatore Raffaele Ballore non sostiene più la teoria del Piras; pur rimanendo convinto delle sue origine sarde ora esclude scientificamente che si tratti del Piras di Mamoiada[8].
Fonte: http://it.wikipedia.org/
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