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domenica 20 aprile 2008

Stalin...in breve chi era l'uomo forte dell'Unione Sovietica!

(Iozif Vissarionoviec Dezugaesvili, Gari 1879 - Mosca 1953). Detto STALIN, politico sovietico. Da giovane frequentò il seminario teologico di Tbilisi, da cui venne espulso nel 1899 per aver partecipato all'attività di un gruppo socialista georgiano. Entrato nel Partito operaio socialdemocratico russo, si schierò con la frazione dell'"Iskra", guidata da Lenin. Nel 1901 venne eletto membro del comitato socialdemocratico clandestino a Tbilisi e successivamente dirigente dell'intero Caucaso. Arrestato nell'aprile 1902 e deportato in Siberia, fuggì dopo qualche mese. Dopo la rottura del partito tra bolscevichi e menscevichi si schierò con i primi. Durante la rivoluzione del 1905 non ebbe un ruolo importante, ma organizzò rapine ed espropri per raccogliere denaro per il partito. Partecipò ai congressi bolscevichi di Stoccolma (1906) e Londra (1907) e divenne leader del partito a Baku. Più volte arrestato e deportato, riuscì sempre a fuggire. Nel 1912 entrò a far parte del comitato centrale del partito bolscevico e l'anno successivo divenne direttore della "Pravda". Si recò poi in Austria dove scrisse la sua unica opera di rilievo teorico, Il marxismo e la questione nazionale, a favore dell'autodeterminazione dei popoli oppressi. Tornato in Russia, fu arrestato ed esiliato in Siberia dove rimase fino allo scoppio della rivoluzione nel febbraio 1917. Tra il febbraio e l'ottobre fu nuovamente condirettore della "Pravda" ed ebbe una posizione rilevante nell'organizzazione del VI congresso del partito. Durante l'insurrezione di ottobre non ebbe alcun ruolo militare. Nel primo governo bolscevico ricoprì la carica di commissario alle nazionalità, che tenne per cinque anni. Durante la guerra civile organizzò la difesa di Tsaritsyn e fu commissario politico della cavalleria di Budënnij. Alla fine della guerra civile favorì l'invasione della Georgia. Nel 1919 fu nominato commissario all'Ispettorato operaio e contadino, un organismo di controllo e supervisione della nuova amministrazione statale sovietica. Nel 1922 venne eletto segretario generale del Pcus, una carica organizzativa che permetteva di controllare l'intero apparato del partito e, attraverso di esso, del governo. Durante la malattia di Lenin formò un "triumvirato" con Zinov'ev e Kamenev per contrastare Lev Trockij col quale era già entrato in contrasto durante la guerra civile. Dopo la morte di Lenin il "triumvirato" tenne nascosto il testamento del capo del partito in cui si suggeriva di rimuovere Stalin dalla carica di segretario del Pcus, in precedenza meramente esecutiva ma cui egli riuscì a conferire un immenso potere. Nel 1924 espose la teoria del "socialismo in un paese solo" che segnò l'abbandono dell'internazionalismo a favore di un nazionalismo che crebbe negli anni. Tra il 1925 e il 1927 sconfisse l'opposizione di Trockij cui si erano uniti Zinov'ev e Kamenev, espellendoli dal partito. Nel 1928-1929 fu la volta del gruppo guidato da Bucharin, Tomskij, Rikov. Nel 1929 dette il via all'' industrializzazione forzata dell'Urss e alla collettivizzazione forzata delle campagne. A partire dal 1936 organizzò le grandi epurazioni attraverso cui eliminò completamente la vecchia guardia bolscevica. Dette sempre maggiori poteri alla polizia politica, creando un sistema dittatoriale (vedi stalinismo) e imprigionando milioni di persone nel Gulag. Durante la seconda guerra mondiale riuscì a coagulare la volontà di resistenza dei popoli sovietici anche facendo appello alla "grande guerra patriottica" e fu, assieme a W. Churchill e F.D. Roosevelt, uno dei "tre grandi" che sconfissero il nazismo. Dopo la guerra impose il sistema socialista ai paesi dell'Europa orientale, accentuando il carattere dispotico del suo dominio. Morì per un attacco di emorragia cerebrale.


Fonte: http://www.pbmstoria.it per ulteriori approfondimenti andare su http://en.wikipedia.org/wiki/Joseph_Stalin

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ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
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