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venerdì 1 marzo 2013

Sulla casa di Montecarlo Gianfranco Fini rischia il crac: potrebbe pagare 500mila euro di danni al processo civile, e noi tutti sinceramente ce lo auguriamo di cuore, dopo l'ultima immensa "gioia" che le elezioni politiche 2013 ci hanno riservato, il traditore Fini fuori dal Parlamento insieme al suo fido Italo Bocchino, due personaggi che hanno contribuito a demolire un'intera area politica solo per il proprio tornaconto privato e per il proprio egoismo ed egocentrismo!

GIANFRANCO FINI
MONTECARLO - (ITALIA) - Togliete pure i fuori-onda di Gianfranco Fini coi magistrati amici o gli imbarazzi giudiziari dovuti al suo ristrettissimo entourage in Vallettopoli, le escort alla Camera, la cricca di Anemone o il re dei videpoker Corallo. No. L'ex delfino di Almirante annegato nell'acquario dei pesci-pilota Bocchino, Granata e Briguglio, protagonista di una presidenza a Montecitorio a dir poco anti Cav prima e dopo il «che fai mi cacci?», verrà ricordato per l'incresciosa vicenda della casa di Montecarlo.
Il suo vecchio popolo, eppoi quel poco di «nuovo» che l'ha scaricato dopo averlo inizialmente seguito in Fli, non gliel'ha perdonata la storia dell'immobile monegasco della fascistissima contessa Colleoni donato ad An e attraverso società off-shore casualmente finito al cognato Giancarlo Tulliani. Non è passato sopra alle bugie e alla promessa (non mantenuta) di dimettersi di fronte all'«evidenza» sul proprietario dell'appartamento che persino un imbarazzato Michele Santoro non potè fare a meno di rimarcare. E anche se la magistratura romana ha provato in tutti i modi a «tutelare» la terza carica dello Stato non interrogando mai né lui né il cognato in Ferrari, indagando Fini solo il giorno della richiesta d'archiviazione, infischiandosene delle bugie al pm dell'onorevole-tesoriere Pontone oltre che delle perizie che accertavano la «non congruità» del prezzo di vendita col valore effettivo del quartierino, il marchio indelebile «Tulliani-Montecarlo» il Nostro se lo porterà appresso in eterno. Hai voglia a fargli capire che non tutto si risolve sul piano penale, come Gianfry va dicendo forte dell'archiviazione.
GIANFRANCO FINI (A SINISTRA) CON ALMIRANTE
E infatti la maledizione del Principato di Monaco lo seguirà anche fuori dalla Camera e dall'ufficio del gip che l'ha «salvato» girando la pratica ai giudici del tribunale civile. È infatti iniziata la causa intentata dall'avvocato Marco Di Andrea per conto della Destra di Storace, a nome dell'unico erede della contessa Colleoni, e cioè quel Paolo Fabri che rivuole indietro l'appartamento e il patrimonio di famiglia ancora invenduto. Fini e il fidatissimo finiano Donato Lamorte sono stati citati in giudizio per il mancato adempimento del cosiddetto «onere testamentario». Ovvero all'attuazione dei desiderata della nobildonna, certificato dal notaio, che vincolavano l'utilizzo della casa di Montecarlo alla «buona battaglia» del partito guidato da Gianfranco Fini. Onere che a detta dei ricorrenti, il cognato di Giancarlo Tulliani non avrebbe rispettato andando a strizzare l'occhio finanche al centrosinistra. Il processo civile, combattuto in punta di diritto, servirà a chiarire se Fini ha tradito i «vincoli» politici imposti nella donazione dalla discendente del condottiero Colleoni.
Se al cittadino comune Gianfranco Fini i giudici civili dovessero dare torto, il danno - dopo la beffa del prepensionamento da parlamentare - sarebbe enorme: mezzo milione di euro in risarcimento danni. Una cifra ricavata dalla differenza tra il valore dell'epoca della casa monegasca (819mila euro) e il corrispettivo (300mila euro) incassato dal suo vecchio partito direttamente dalla off-shore di Saint Lucia. In subordine, in caso di accoglimento, la richiesta mira a devolvere tutto o in parte il gigantesco «tesoro immobiliare» della Colleoni a una Fondazione che continui a perseguire «gli obiettivi del disciolto partito di Alleanza nazionale» o, nell'impossibilità, di devolverlo «alla Destra di Storace». Nelle carte «processuali» sono finite decine, centinaia, di dichiarazioni e prese d'atto di Fini che «evidenzierebbero un comportamento politico contraddittorio, incoerente e antitetico» con il pensiero identitario missino prima, e di An poi. L'ultimo tradimento: la svendita del gioiello di «famiglia» finito nella disponibilità di un'altra famiglia. La famiglia Tulliani.
                                                                                                                                                                 Fonte: http://www.ilgiornale.it

SCIOGLIERE ALLEANZA NAZIONALE: A COSA E A CHI E' SERVITO?

I risultati delle ultime votazioni alla Camera delle Politiche 2008
I risultati delle ultime votazioni al Senato delle Politiche 2008
SILVIO BERLUSCONI E GIANFRANCO FINI

Roma - (Italia) - (Martedì 10 Agosto 2010) - Dopo 14 anni esatti dalla sua nascita, (o per meglio dire dopo il suo restyling che ha trasformato il vecchio e recalcitrante Movimento Sociale Italiano del 4,5-5,5% di voti ad un più' moderno e dinamico Partito di Destra che si attestava al 12% dei voti sfiorando il 15% in alcune tornate elettorali), Alleanza Nazionale nel 2009 è stata sciolta per fondare il Popolo delle Libertà e insieme alla disciolta Forza Italia, movimento che faceva capo al Premier Berlusconi oggi Leader indiscusso del nuovo grande soggetto politico del Centro-Destra. Oggi sappiamo che la maggior parte degli iscritti al Partito di AN in un primo momento erano contrari allo scioglimento del movimento tanto è vero che la stessa dirigenza Nazionale insieme alle dirigenze locali non indettero mai assemblee consultative e non indettero mai Congressi Politici per votare o approvare tale e seria decisione ma ci furono solo "finte" riunioni tra i vari Rappresentanti Istituzionali del Partito e tra i vari Circoli Territoriali di AN, riunioni e meeting fittizie "coordinate e manovrate" dalle varie Correnti vicine al Presidente Nazionale "padre e padrone" Gianfranco Fini per appoggiare la scellerata decisione di "sopprimere" un'area politica con una sua precisa identità culturale, sociale e ideologica per confluire tutti insieme "appassionatamente" dentro il grande calderone del Popolo delle Libertà. Tutte le maggiori correnti di AN dovevano "obbedire" (ed hanno obbedito) al grande Capo-Traghettatore Gianfranco Fini e tutti coloro che non avrebbero (e di fatto non hanno) appoggiato la "grande svolta" di Fini sarebbero (e sono stati) "cacciati" tutti fuori dal Partito che si stava sciogliendo e non sarebbero mai stati ammessi a partecipare alla grande avventura del PDL e così infatti è stato fatto: uno tra tutti che si opponeva alle scelte imposte dall'esecutivo di AN che era fedele in gran parte a Fini fu Francesco Storace che difatti è stato poi escluso ed estromesso dalla cerchia degli ex-AN-MSI saliti al potere insieme al Cavaliere Berlusconi. In pratica, quello che oggi Fini rimprovera a Berlusconi è uguale a tutto quello che una volta in AN diversi esponenti politici rimproveravano allo stesso Fini; stesse accuse e stesso problema. In Alleanza Nazionale Fini influenzava pesantemente l'esecutivo politico del Partito e la sua Assemblea Nazionale imponendo diktat e con l'aiuto delle varie e diverse Correnti Politiche da lui stesso "fondate" con l'approvazione di uno Statuto che di fatto divideva e spezzettava il Partito in miriadi di Circoli Territoriali e Ambientali male coordinati tra loro dai vari dirigenti locali che non facevano altro se non di eseguire alla meglio gli ordini impartiti dai propri "Capi-Corrente" che facevano a gara tra loro per ingraziarsi i favori e le simpatie del Grande Capo Gianfranco Fini solo per aumentare il proprio potere o il proprio prestigio all'interno del Partito ed esclusivamente per cercare di occupare più spazi politici possibili e più cariche Politiche e Istituzionali possibili favorendo in questo modo l'esaltazione e l'egoismo Politico dei pochi singoli a discapito della grande e storica militanza, tutto a discapito della sana Politica partecipativa e attiva messa da parte e schiacciata violentemente da una politica passiva e disgregatrice di valori e di idee ma così voleva Fini con il vecchio e ormai collaudato detto: "DIVIDI ET IMPERA" che grazie allo Statuto che lui stesso aveva voluto quando il vecchio MSI fu sciolto a Fiuggi nel 1995 insieme alla soppressione del vecchio Statuto, aveva da subito messo in pratica prendendo le redini della guida di Alleanza Nazionale. Nessuno doveva "fiatare" e tutti dovevano "tacere" anche quando il Partito falliva e da subito chiare erano le scelte sbagliate, una per tutte l'idea dell'alleanza politica con la lista di Segni e l'introduzione dell'Elefantino nel simbolo elettorale; come non ricordare l'obbrobrio della coccinella sempre introdotta nel simbolo elettorale e da subito rimossa così come era stato rimosso l'Elefantino? Idee scellerate che avevano fatto male al Partito ma il Capo non ha mai pagato per le sue scelte, MAI! E MAI il Grande Capo Gianfranco Fini ha chiesto scusa ai suoi iscritti e membri del Partito in primis e ai propri elettori soprattutto! Per tutte le sue scelte sbagliate ed imposte al Partito solo i suoi più stretti collaboratori venivano "silurati" rei di aver lavorato male e male interpretato i progetti del Grande Capo Gianfranco Fini, perché LUI aveva sempre e comunque ragione! Tanti e troppi "capri espiatori" hanno pagato al posto suo, nei suoi 14 anni di guida dell'area politica di Destra; perché Fini l'ha sempre spuntata anche di fronte ai peggiori e gravi fallimenti della sua guida? Lui ha sempre e sordidamente "ricattato" i suoi "colonnelli" facendogli tacitamente palesare l'idea della perdita del potere e del prestigio se questi si sarebbero ribellati contro le sue decisioni, decisioni che erano SOLO SUE e che servivano in realtà SOLO alla sua ASCESA Politica! Perché Fini in realtà trattava AN non come un Partito Politico Pluralista formato da una comunità militante e da un'area con una identità ideologica e sociale molto forte e molto ben delineata, una comunità che partecipava attivamente con entusiasmo alla politica attiva in tutte le sue forme ed in tutte le tornate e le sfide elettorali su tutto il territorio Nazionale dalle Alpi alla Sicilia, dalla Sardegna a tutte le più grandi e piccole isole dello stivale, ma bensì Fini trattava il Partito come la SUA COSA personale! Alleanza Nazionale serviva a Fini solo per i suoi scopi personali e solo per la sua carriera politica, così allo stesso modo di AN se ne sono serviti i suoi "colonnelli" e tutti quei capetti che guidavano le faide e le Correnti interne al Partito. Fini riteneva Alleanza Nazionale la sua "creatura" in maniera così egoistica e possessiva che così come contribuì enormemente a farla nascere, allo stesso modo contribuì enormemente a farla morire. Anzi, si può tranquillamente dire alla luce dei fatti politici odierni che Alleanza Nazionale è stata praticamente uccisa dal suo stesso "padre-padrone"! Ora dunque rispondiamo alla domanda: a chi e a cosa è servito lo scioglimento di Alleanza Nazionale? Ovvio: come detto poc'anzi è servito solo ed esclusivamente a chi ha contribuito alla sua nascita prima e alla sua morte poi; in primis al suo ex-Presidente Gianfranco Fini "padre e padrone" che con il suo scioglimento è potuto sopravanzare di grado sopra la scaletta del carrierismo politico intrapreso dagli anni di Giorgio Almirante nel MSI-DN sino ad oggi e se appunto oggi Fini siede sulla poltrona della Presidenza della Camera dei Deputati è solo grazie alla schiacciante vittoria elettorale ottenuta dal PDL nel 2008 ed è sempre grazie alla nascita del PDL se oggi La Russa, Matteoli, Giorgia Meloni e tanti altri vari ex-AN siedono e lavorano all'interno dei Dicasteri del Governo Berlusconi; è grazie ancora al PDL di Berlusconi se Gianni Alemanno è oggi Sindaco della Capitale; ecco a chi è servita la morte di Alleanza Nazionale e dell'area politica che rappresentava: tutti i vantaggi solo a Fini ed ai suoi "soliti" fedeli Colonnelli e a nessun altro. Parte della militanza di AN ha seguito il Capo-Suicida con i suoi Colonnelli rappresentati dai vari Gasparri, Matteoli, La Russa, Alemanno ma la grande maggioranza dei militanti e dei membri del Partito ex-MSI ora ex-AN si è frammentata nei vari Partiti e Movimenti di area e di estrema Destra da Forza Nuova, Casa Pound, Fiamma Tricolore a La Destra di Storace, un altro ex illustre di AN cacciato via solo per averla pensata in maniera diversa dal suo Grande Capo Fini. Quello stesso Fini che oggi si lamenta con il Premier Berlusconi, reo di guidare il PDL in maniera troppo "autoritaria" e centralizzata con la grave colpa di soffocare e annullare il dibattito politico e democratico all'interno del PDL Co-fondato insieme ed oggi Co-smembrato ancora una volta, ancora per colpa di Fini. Quello stesso Fini che in AN non promuoveva e non appoggiava nessun tentativo di dibattito politico interno oggi "piange" e si lamenta, vuole il confronto delle idee e vuole il dibattito politico nel PDL, non gli basta la carriera fatta sino ad ora ma l'ex-Padre Padrone di AN sembra volere di più, anzi molto di più: come non leggere nei suoi occhi la voglia di sostituire il Premier in carica? La sua voglia di arrivare al comando, al vero potere della politica e della Nazione, la sua voglia di diventare Capo del Governo? Cos'è oggi dopo un anno dalla morte definitiva di AN a causa dei suoi stessi fondatori il Presidente della Camera Gianfranco Fini viene cacciato dal PDL e messo alla porta da un furente Berlusconi che non digeriva più i suoi capricci da "prima donna" e nella tragicommedia più comica che mai Fini con i pochi fedelissimi che sono stati disposti a seguirlo fonda un nuovo movimento chiamato "Futuro e Libertà per l'Italia" (FLI) costituendo gruppi autonomi in Parlamento (33 Deputati alla Camera e 10 Senatori al Senato) pochi numeri ma in grado di mettere a serio rischio la tenuta del Governo e la vita stessa della Legislatura. Come in AN Fini perdura con il suo inconfondibile stile del "DIVIDI ET IMPERA" appropriandosi indebitamente (come era nel suo stesso stile in AN) dell'appoggio del quotidiano politico del Secolo d'Italia (Giornale di Partito del vecchio MSI-DN e di AN poi...ma oggi perché deve essere vicino a Fini? Chi lo ha deciso? Quale ruolo riveste oggi il Secolo d'Italia e per quale motivo non è stato chiuso in quanto il Partito da cui era gestito era stato sciolto?) e con le sue Associazioni Culturali "Generazione Italia" e "Fare Futuro" contribuisce a disgregare ancora di più il panorama politico Italiano creando fratture nel tessuto sociale e politico nella Destra Nazionale, creando confusione e destabilizzazione sia all'interno delle Istituzioni sia all'esterno nella società civile. Dunque che senso ha oggi il suo nuovo ed ennesimo progetto politico? Ad un anno di distanza, sempre se è verità la sua voglia di confronto e dibattito politico all'interno del PDL (e noi ne dubitiamo fortemente) perché non ha mantenuto in vita Alleanza Nazionale all'interno della coalizione di Centro-Destra così come ha fatto e sta facendo la Lega Nord di Umberto Bossi? Che senso ha e che senso ha avuto sciogliere un Partito per poi costituirne uno nuovo appena un anno dopo? Con la morte di AN Fini ha decretato indirettamente nella realtà la sua morte Politica, perché oggi Fini ha svelato definitivamente la sua vera faccia che è quella di un uomo politico traditore ed opportunista, cinico calcolatore e carrierista, egoista e capriccioso quanto un "moccioso" che sempre vuole essere al centro delle attenzioni di tutto ciò che lo circonda. Fini ha tradito un'area di Destra identitaria e militante, culturalmente e socialmente attiva che oggi sopravvive a se stessa smembrata nei diversi movimenti di Destra ed Estrema Destra; Fini ha tradito gli stessi elettori ex-AN che lo hanno seguito nel PDL e gli hanno creduto, ignari di quello che sarebbe capitato da lì a un anno dopo; Fini ha tradito i valori che stanno di più a cuore all'elettore medio di Destra contraddicendosi più di una volta e facendo il contrario di quello che gli elettori di Destra si aspettavano tradendo il suo stesso programma elettorale sottoscritto alla fondazione del PDL; Fini ha tradito la Contessa Anna Maria Colleoni che a Montecarlo aveva lasciato in eredità al Partito di Destra che lei stessa "amava" e in cui lei stessa credeva un proprio appartamento, un'eredità lasciatagli proprio perché lei appunto credeva in quella Destra che Fini ha smembrato e cancellato quasi dal panorama Politico Italiano, anche lei dunque tradita da Fini e l'attuale scandalo che grazie a quell'appartamento è venuto a galla lo dimostra pienamente: anche amministrando quell'appartamento Fini e i suoi amici fedeli lo hanno "usato" come se fosse stata roba solo SUA e come con Alleanza Nazionale ne hanno fatto un "uso" privato, opportunistico e personalistico. A monte di tutto quello che è successo sino ad oggi, analizzando profondamente la vita politica di questo personaggio ex-pupillo di Giorgio Almirante negli anni '80 si può ben dire che di Fini ora più che mai bisogna assolutamente diffidare, si deve mettere in guardia la società civile e avvertire, informare per quanto sia possibile tutto l'elettorato di Centro-Destra di buona volontà e dissuadere gli elettori a non farsi tentare dal canto della sirena di "Futuro e Libertà per l'Italia" convincendo il cittadino sia moderato sia quello vicino alla Destra a non votare più per un uomo politico che "usa" le persone e le "cose" solo per i propri scopi, interessi e obbiettivi personali senza ritegno e senza rispetto alcuno per chicchessia.

Alexander Mitrokhin
 

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Serve un governo, non posso sciogliere le Camere!”

Il Capo dello Stato incalza i partiti: “Ora bisogna trovare una soluzione!”
 
PIERLUIGI BERSANI, LEADER DEL P.D.
ROMA - Pier Luigi Bersani lancia un programma di sette-otto punti su cui votare la fiducia a un governo di centrosinistra. Beppe Grillo rimarca il “niet” alle apertura del Pd. Silvio Berlusconi propone di fare una nuova legge elettorale e poi tornare subito al voto. Il rebus del futuro governo sembra lontano da una soluzione. Il problema è che nessuna forza politica sembra in grado di avere la maggioranza in Senato. In questa situazione di incertezza Giorgio Napolitano interviene per lanciare un messaggio chiaro ai partiti: «Andare a rivotare non mi interessa. Non ho potere di scioglimento delle Camere». 
Il Capo dello Stato ha parlato con i giornalisti uscendo dall’Università Von Humboldt di Berlino, dove ha tenuto una «lecture». «Dubito che un nuovo presidente possa pensare solo a sciogliere le Camere». «Bisogna vedere come dare un governo all’Italia... Poi nel merito non entro». E sulle idee di Bersani taglia corto: «Non ho letto il suo programma». Ma comunque «Potremo superare le difficoltà che ci sono davanti nelle prossime settimane, dando un’immagine giusta del nostro paese». Lo ha detto Napolitano sottolineando anche che ogni volta che si vota «come in altri paesi, in un processo democratico ci sono delle incognite. Siamo sereni abbiamo fiducia nelle nostre potenzialità». 
Quanto al suo futuro, Napolitano assicura che «la decisione è automatica, quando sono finiti i 7 anni bisogna procedere all’elezione di un nuovo presidente. Non esistono proroghe, non esistono elezioni a tempo». Il capo dello Stato s’è poi soffermato sulla crisi economica. Secondo Napolitano, in una Unione Europea «che ha abbracciato i valori di una economia sociale e di mercato, non si può non lanciare l’allarme per il configurarsi in Europa di una grave questione sociale», o nascondere «la tendenza delle nostre economie a generare meno occupazione, scarsa occupazione, cattiva occupazione». «Qui si pone e risulta ineludibile, oggi più che mai, il discorso sulle istituzioni, sulle regole, sui canali di rappresentanza della volontà popolare. In questo campo si sono prodotti vuoti e distorsioni, di cui largamente si nutrono le posizioni di disincanto e sfiducia verso la costruzione europea». 

Il Papa ha concluso il suo Pontificato Giovedì 28 Febbraio 2013, si aprono ufficialmente i "giochi" per designare il suo successore...

L'ultimo saluto del Papa a Castel Gandolfo...


ROMA - «Grazie per la vostra amicizia e il nostro affetto. Come sapete, tra poco, io non sarò più Pontefice, sono semplicemente un pellegrino che inizia l'ultima tappa del suo pellegrinaggio in questa terra. Ma vorrei ancora con il mio cuore lavorare per il bene comune della chiesa e della comunità. E mi sento molto appoggiato dalla vostra amicizia. Grazie vi porto con tutto il cuore la mia benedizione». Sono queste le ultime parole pubbliche di Benedetto XVI pronunciate dal balcone della residenza estiva di Castel Gandolfo. Un messaggio brevissimo rivolto ai fedeli raccolti sotto il palazzo. Alle 20 e un secondo è iniziato ufficialmente il periodo di Sede vacante.                 
GUARDIE SVIZZERE - La fine del Pontificato di Benedetto XVI si è chiusa con una cerimonia simbolica: le guardie svizzere hanno chiuso il portone del palazzo di Castel Gandolfo. Il picchetto delle guardie svizzere ha poi lasciato la sede pontificia e questo atto segna anche visivamente la fine del pontificato di Papa Benedetto XVI, che da questo momento è «solo» Pontefice emerito. Ratzinger è destinato a rimanere nella storia della Chiesa per il suo atto di rinuncia senza precedenti da oltre sette secoli a questa parte.

Papa Benedetto XVI a Castel Gandolfo
L'ADDIO AL VATICANO - Alle 17, l'elicottero con a bordo il Pontefice è atterrato nell'eliporto della cittadina sui Colli Albani, a poca distanza dal Palazzo pontificio dove il Papa uscente risiederà nei prossimi due mesi. Pochi minuti prima, il Pontefice era uscito per l'ultima volta dal Palazzo Apostolico nel cortile di San Damaso dove ha salutato il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, il sostituto Angelo Becciu, il personale e i prelati presenti, congedandosi da loro per l'ultima volta.                 
CAMPANE - Quindici minuti di volo e ad accogliere il Santo Padre, ci sono il cardinale presidente del Governatorato vaticano Giuseppe Bertello, il segretario arcivescovo Giuseppe Sciacca, il vescovo di Albano Marcello Semeraro, il direttore delle Ville pontificie Saverio Petrillo, il sindaco Milvia Monachesi, Il viaggio in elicottero a Castel Gandolfo.
LE CAMPANE - A Castel Gandolfo sono suonate le campane per segnalare ai fedeli che Papa Benedetto XVI è partito dal Vaticano. Le campane hanno interrotto il Rosario che viene recitato dalle 16.30. La piazza è stracolma e i fedeli hanno invaso tutte le strade laterali del centro. Prima delle campane un lungo applauso è scattato in piazza per Benedetto XVI.         
ULTIMO TWEET - «Grazie per il vostro amore e il vostro sostegno. Possiate sperimentare sempre la gioia di mettere Cristo al centro della vostra vita». È l'ultimo tweet di Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI, prima della rinuncia al Pontificato, che avverrà oggi alle 20.

Il papa mentre saluta uno ad uno i cardinali (Ansa)
COMMIATO - Queste sono le ultime ore da Papa. Joseph Ratzinger ha iniziato giovedì mattina la sua ultima giornata nelle vesti di Pontefice della Santa Romana Chiesa con l'incontro con i cardinali: «La vostra vicinanza e il vostro consiglio mi sono stati di grande aiuto, grazie. Anche in momenti in cui qualche nuvola ha oscurato il cielo, abbiamo cercato di servire... abbiamo donato speranza». Ai porporati si è appellato affinché «il collegio dei cardinali sia come un'orchestra in cui le diversità» possano portare ad «una concorde armonia». E poi ha detto: «Continuerò ad esservi vicino nella preghiera, specialmente nei prossimi giorni. Tra di voi c'è anche il futuro Papa al quale oggi prometto la mia incondizionata riverenza e obbedienza».
SALUTO AI CARDINALI- Come da lui stesso annunciato l'11 febbraio scorso, dopo l'ultima udienza generale di mercoledì, davanti a quasi 150 mila fedeli accorsi in Vaticano, Benedetto XVI rinuncia oggi al trono di Pietro. In mattinata Ratzinger si è congedato dai circa 70 cardinali già presenti a Roma; altri arriveranno nei prossimi giorni per partecipare al conclave per l'elezione del suo successore. All'incontro nella Sala Clementina hanno partecipato anche i porporati già convenuti nella Santa Sede dalle loro sedi estere. Ognuno di loro ha potuto fermarsi a parlare con lui. L'ultimo pranzo di Benedetto XVI in Vaticano è avvenuto con i segretari e la famiglia pontificia. «Non credo che ci fossero altri invitati», ha riferito il direttore della Sala stampa vaticana Padre Federico Lombardi.                 
QUELLA PORTA CHIUSA - Dalle ore 20 di giovedì 28 febbraio, Ratzinger vestirà la talare semplice bianca senza mantellina, mentre l'anello piscatorio e il suggello verranno segnati: «Non è che debbano venire distrutti in modo che non ne rimanga nemmeno un pezzo, basta che non siano più integri e cioè siano resi inservibili», precisa il Vaticano. I documenti personali del Pontefice lo seguiranno nella residenza estiva e il resto delle carte andrà negli archivi vaticani. Gli unici segni esteriori della fine del Pontificato saranno alle 17.50 la chiusura del portone del palazzo di Castel Gandolfo, con le guardie svizzere che lasceranno il loro servizio e torneranno in Vaticano (la responsabilità della sicurezza di Ratzinger passa alla gendarmeria della Santa Sede) e, alle 20, la chiusura degli appartamenti papali: verranno sigillati, dal momento che Ratzinger non è più Papa, e nessuno potrà accedervi fino all'arrivo del nuovo Pontefice. Da allora sarà «sede vacante» e partirà l'iter per l'elezione del nuovo Pontefice.

(modifica il 1 marzo 2013)
 © RIPRODUZIONE RISERVATA

venerdì 8 febbraio 2013

Ecco perchè oggi dobbiamo votare per il partito de "La Destra" di Francesco Storace: Lo Spot per le Politiche 2013...


 ALLE ELEZIONI POLITICHE 24-25 FEBBRAIO 2013
 BASTA FARE UNA X SUL SIMBOLO PER VOTARE...

Dal voto partirà l'appello per una grande 
Costituente di un popolo di destra da riunire....

 Dopo cinque anni di lotta politica si spazza via l'onta del tradimento
FINALMENTE RINASCE DALLE URNE
LA GRANDE VOGLIA DI DESTRA
Dal voto partira' l'appello per una grande Costituente di un popolo da riunire
Oggi e domani ci giochiamo cinque anni di destino. Della Nazione, del Lazio, della Lombardia e del Molise. Vanno al voto tutti gli italiani, non c'e' girone di ritorno, non c'è ballottaggio. O noi o la sinistra, ogni altro voto - Grillo compreso - favorisce Bersani.
Il centrodestra oggi ha un pezzo in più di affidabilità, rappresentata dalla nostra coerenza. Sembra lontano anni luce quel 2008 in cui brillava accanto a Berlusconi la stella di Fini. Ora ci siamo noi a rappresentare la tradizione politica della destra italiana e la trazione sociale della coalizione. La Destra, con i suoi candidati e le sue candidate, arrivera' da lunedì sera in Parlamento, quando gli scrutini elettorali prenderanno finalmente atto che la nostra presenza politica nel Paese e' incancellabile. Consentitemi di esserne orgoglioso.
Quella pattuglia di deputati e senatori spazzerà via l'onta del tradimento delle nostre idee e sarà la soddisfazione più grande per chi ha lottato in questi anni. Non abbiamo cambiato bandiera, noi lo potremo dire a tutti.
Poi, ci sarà il dopo elezioni. Il risultato elettorale determinerà anche la mia posizione politica personale. Col partito ragioneremo comunque sul futuro delle idee della nostra destra e come organizzare ancora meglio la raccolta del consenso. A me piacerebbe una grande Costituente, composta dai nostri eletti al Parlamento e nelle regioni, inclusi quanti hanno aderito al Movimento nelle assemblee regionali dove si e' già votato, e da loro lanciare il grande appello alla riunificazione. Magari scrivendolo assieme agli intellettuali che più si sono spesi, penso a nomi come Marcello Veneziani e Pietrangelo Buttafuoco. Ma anche un altro pensatore come Fabio Torriero.
La sovranità e' il fulcro attorno al quale tutto deve ruotare e per cui vale la pena di battersi. 
Per dare credibilità al progetto e' bene spendersi in queste ultime ore di voto con tanti indecisi a cui possiamo rivolgerci con la serena convinzione di chi sta dalla parte giusta. Abbiamo un progetto e gambe su cui farlo muovere. Non ci manca il coraggio.
L'Italia ha disperato bisogno di punti di riferimento. 
Dopo le elezioni non ci saranno più egoismi di sorta. Saremo leali con chi lo e' stato con noi e con chi intende esserlo. Non saremo disponibili con i campioni del sotterfugio. Sappiamo già chi sono.
Alle urne, adesso! Per barrare il simbolo del partito più bello e appassionante che esiste. La croce su La Destra aiuta a garantire che i nostri valori resteranno eterni.
Roma - (ITALIA) - Oggi e domani ci giochiamo cinque anni di destino. Della Nazione, del Lazio, della Lombardia e del Molise. Vanno al voto tutti gli italiani, non c'e' girone di ritorno, non c'è ballottaggio. O noi o la sinistra, ogni altro voto - Grillo compreso - favorisce Bersani.Il centrodestra oggi ha un pezzo in più di affidabilità, rappresentata dalla nostra coerenza. Sembra lontano anni luce quel 2008 in cui brillava accanto a Berlusconi la stella di Fini. Ora ci siamo noi a rappresentare la tradizione politica della destra italiana e la trazione sociale della coalizione. La Destra, con i suoi candidati e le sue candidate, arrivera' da lunedì sera in Parlamento, quando gli scrutini elettorali prenderanno finalmente atto che la nostra presenza politica nel Paese e' incancellabile. Consentitemi di esserne orgoglioso.Quella pattuglia di deputati e senatori spazzerà via l'onta del tradimento delle nostre idee e sarà la soddisfazione più grande per chi ha lottato in questi anni. Non abbiamo cambiato bandiera, noi lo potremo dire a tutti.Poi, ci sarà il dopo elezioni. Il risultato elettorale determinerà anche la mia posizione politica personale. Col partito ragioneremo comunque sul futuro delle idee della nostra destra e come organizzare ancora meglio la raccolta del consenso. A me piacerebbe una grande Costituente, composta dai nostri eletti al Parlamento e nelle regioni, inclusi quanti hanno aderito al Movimento nelle assemblee regionali dove si e' già votato, e da loro lanciare il grande appello alla riunificazione. Magari scrivendolo assieme agli intellettuali che più si sono spesi, penso a nomi come Marcello Veneziani e Pietrangelo Buttafuoco. Ma anche un altro pensatore come Fabio Torriero.La sovranità e' il fulcro attorno al quale tutto deve ruotare e per cui vale la pena di battersi. Per dare credibilità al progetto e' bene spendersi in queste ultime ore di voto con tanti indecisi a cui possiamo rivolgerci con la serena convinzione di chi sta dalla parte giusta. Abbiamo un progetto e gambe su cui farlo muovere. Non ci manca il coraggio.L'Italia ha disperato bisogno di punti di riferimento. Dopo le elezioni non ci saranno più egoismi di sorta. Saremo leali con chi lo e' stato con noi e con chi intende esserlo. Non saremo disponibili con i campioni del sotterfugio. Sappiamo già chi sono.Alle urne, adesso! Per barrare il simbolo del partito più bello e appassionante che esiste. La croce su La Destra aiuta a garantire che i nostri valori resteranno eterni.

Francesco Storace
Segretario Nazionale de La Destra

sabato 26 gennaio 2013

Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini, Mario Monti: lo strano "trio" della politica Italiana, un'ex Demo-Cristiano, un'ex-Missino, un'ex-Professore in quota Goldman Sachs in odore acre di ambienti Massonici legati all'alta Finanza! Tre uomini in netta contraddizione tra loro e tra loro stessi, che si venderebbero l'anima al diavolo pur di salvare la loro posizione e la loro poltrona, tre uomini ex-traditori di ex-alleati e di loro stessi, tre uomini bugiardi fin dentro il loro midollo osseo, tre uomini assolutamente da evitare e da NON VOTARE, per il bene dell'Italia e di tutto il popolo onesto e lavoratore! Non date spazio in Parlamento e in Senato agli ex-avversari che ora sono alleati...avranno i voti solo dalle Lobby Massoniche e Finanziarie, la loro sarà ed è una politica falsa, farsata e di facciata!

MILANO - (Italia) – Svelata la lista Monti, lista unica per il Senato. Pier Ferdinando Casini è capolista in cinque regioni: Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia. Capolista in Toscana è Pietro Ichino, in Umbria Linda Lanzillotta. Due i cattolici capolista: Andrea Olivero (Piemonte) e Gianpiero Della Zuanna (Veneto). A loro va aggiunto Mario Giro della Comunità di Sant’Egidio, terzo in Campania. L’intero elenco dei candidati è stato pubblicato sul sito Agenda Monti (guarda tutti i candidati).
“Le liste le abbiamo già chiuse”: nel tardo pomeriggio di sabato era stato proprio Casini a informare i giornalisti del buon esito del vertice a Montecitorio con Mario Monti e Gianfranco Fini. “Abbiamo parlato di politica, come sempre. Siamo in campagna elettorale, come sapete”, ha aggiunto il leader dell’Udc.
All’incontro era presente anche il ministro per la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi. Il nodo era la definizione della lista unica al Senato (in particolare i candidati della Puglia), ma una volta sistemato questo punto si è discusso della linea e del programma, come ha precisato lo stesso Riccardi: “È stata una conversazione ad ampio spettro, importante, con Fini e Casini”. Quello che ne è emerso, ha spiegato Riccardi, è “una prospettiva per il Paese, che sta nascendo, e la necessità di continuare l’opera riformatrice. Abbiamo parlato molto del Mezzogiorno e delle famiglie italiane”.
Monti è poi protagonista di una simpatica gaffe. Si è detto “non completamente d’accordo” con Antonio Funiciello, presidente dell’associazione Libertà Eguale, che aveva collocato Fassina, Vendola, Fini e Bocchino tra quanti hanno ostacolato le riforme: “Casini e Bocchino”, ha detto Monti, hanno costituito quella “componente che, forse per ragioni tattiche, ha creato meno problemi alle riforme iniziate e che hanno trovato limiti seri perchè conservatori da una parte e l’altra del parlamento hanno posto dei limiti”. Mentre su Vendola e Fassina: “Non l’ho potuto vedere all’opera in Parlamento, ma Fassina… Non è onorevole? Questo dimostra che i laureati alla Bocconi sanno far sentire la propria voce anche in quelle sedi in cui non sono presenti”.

Fonte: http://www.blitzquotidiano.it

LA STAMPA DEL 13 FEBBRAIO 2008:  "Casini vuole contare di più, ma c’è Fini sulla sua strada!" (Il leader di An Gianfranco Fini a Silvio Berlusconi: perché noi rinunciamo al simbolo e lui no? Riferendosi a Pier Ferdinando Casini!)

LA REPUBBLICA DEL 12 NOVEMBRE 2006: "Cdl, Casini polemico con Gianfranco Fini, "Gli sarei grato se mi rispettasse!"

IL GIORNALE DEL 23 DICEMBRE 2012: MARIO MONTI DICHIARA, "Non lo so ancora. Ma dentro di me qualcosa mi dice di no!" Il presidente del Consiglio Mario Monti affida a una chiacchierata con il fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari i dubbi che non gli hanno ancora permesso di sciogliere la riserva sul suo futuro impegno in politica.  

NON VOTATE PER LA LISTA MONTI, NON VOTATE PER QUESTA FINTA LISTA CIVICA, NON VOTATE QUESTA LISTA MENZOGNERA!
QUESTO E' UN PARTITO DI FACCENDIERI E TRADITORI! HANNO CANDIDATO AMICI, PARENTI, FIGLI, NIPOTI E PRONIPOTI COSI' COME E' NEL LORO STILE, COSI' COM'E' NELLO STILE DI GIANFRANCO FINI - ELISABETTA TUGLIANI! (CASA DI MONTECARLO DOCET) RICORDATE BENE DI CIO' CHE HANNO FATTO IN PASSATO: HANNO TRADITO I LORO IDEALI ED HANNO PENSATO SOLO AI LORO INTERESSI PRIVATI, HANNO PENSATO SOLO A LORO STESSI ED AL LORO PORTAFOGLIO!

     Alexander Mitrokhin



sabato 12 gennaio 2013

Massa-Carrara (Toscana): Lo strano caso dell'ex Consigliere Comunale del PDL (Centro-Destra) Silvia Vanelli, assunta pochi giorni fa nello Staff del Sindaco di Carrara Angelo Zubbani (Partito Socialista - Centro-Sinistra), assunta direttamente con nomina d'ufficio, Silvia Vanelli farà parte della Segreteria politica del Sindaco del Comune di Carrara! Le polemiche sono subito fioccate dirompenti, sia dall'area di destra che da quella della sinistra, ma l'ex Consigliere del PDL Silvia Vanelli, (già ex-Consigliere Provinciale di Forza Italia e di Alleanza Nazionale) si è trincerata dietro un secco "No comment!" Nel nostro blog già 6 anni prima, avevamo messo in guardia i partiti locali con un post "Silvia Vanelli la gatta smorta del PDL?", (che quì sotto riproponiamo) sulla natura ambigua di questa donna che ha utilizzato (e tutt'oggi utilizza) la politica solo per i suoi scopi personali e solo per il proprio tornaconto privato! A partire dai vertici piu' alti, (Gianfranco Fini, Presidente della Camera dei Deputati, ex-Segretario Nazionale del vecchio Movimento Sociale Italiano e di Alleanza Nazionale dopo, disciolta dallo stesso per confluire all'interno del PDL di Silvio Berlusconi e subito dopo un anno, fuoriuscitovi per fondare un altro piccolo e ridicolo partito chiamato Futuro e Libertà), fino ad arrivare ai vertici piu' bassi, come appunto l'ex-Consigliera del PDL che è stata prima ancora, Coordinatrice Comunale di Alleanza Nazionale a Carrara, ex-delfina fedelissima dell'ex-Presidente Provinciale di AN Ezio Gino Ronchieri, tutti responsabili della demolizione di un'intera area politica, la destra appunto, sfasciata contro la volontà stessa della base degli iscritti e dei militanti, distrutta a tavolino dai capoccia Romani guidati da Fini e dai capoccia locali che un tempo a Fini guardavano con favore, solo per meri e vergognosi scopi personalistici, affaristici e di potere individualista che in un solo colpo di spugna ha cancellato un partito rappresentante di un'intera comunità di destra che si attestava al 15% dei consensi elettorali ed era oltretutto in continua ascesa! Gianfranco Fini e Silvia Vanelli: due poli, uno in alto ed uno in basso, due faccie comunque di una stessa medaglia, la medaglia dell'incoerenza, la medaglia della viltà, del disonore, della politica prezzolata, dell'egoismo e dell'edonismo, dell'individualismo e del narcisismo estremo, di una politica utilizzata solo per i propi guadagni, per il proprio tornaconto personalissimo che esula dalla società e dalla pubblica amministrazione! Fini come la Vanelli, hanno per anni preso in giro tutto l'elettorato di destra, hanno ingannato, hanno farsato il loro impegno politico, hanno destabilizzato l'intera area di destra, hanno sfruttato il simbolo, l'idea, il progetto politico e la filosofia ideologica che stava alla base di quella parte del popolo che per decenni ha sempre votato a destra (MSI e AN) sia a Roma come a Carrara ed in tutta l'Italia! Il disonore e la vergogna non hanno mai fine: taluni Consiglieri si fanno eleggere tramite i voti dei partiti per poi rinnegarli subito dopo essere entrati a Palazzo, chi cancella la propria storia politica, alla fine perde il lume della ragione!

Carrara: un'ex-AN nello staff della Sinistra!


(Sopra, la locandina de Il Tirreno di Carrara)

SILVIA VANELLI
Carrara (MS) - Toscana - Vergognosa assunzione in Comune a Carrara: l'ex-consigliera del Pdl e di Alleanza Nazione, Silvia Vanelli è entrata ufficialmente nella segreteria della Presidenza del Consiglio Comunale.
Fermo restando che sono assunzioni relative al funzionamento degli organi politici, riteniamo a dir poco indecoroso che simili assunzioni avvengano probabilmente in forza di accodi e strategie politiche, e non sul merito e sulle competenze, come invece viene richiesto ai tanti giovani italiani, magari pure laureati, che in questi mesi non avendo santi in paradiso si ritrovano disoccupati.
L'assunzione della Vanelli altro non è che un tipico esempio di mercimonio politico, attuato dagli stessi soggetti che io stesso avevo denunciato come infiltrati nel centrodestra carrarese, fin dai tempi degli scandali della "Strada dei marmi": arrivisti eletti con i voti del centrodestra, che una volta giunti nelle sale del potere non hanno esitato a vendersi al primo offerente in cambio di quattro denari. Il comportamento di Silvia Vanelli ha del vergognoso, e la notizia della sua assunzione nella segreteria del Consiglio altro non è che la degna concretizzazione di quello di cui tutti sospettavamo già da tempo.
Era una Consigliera di opposizione fino a pochi mesi fa, ora invece si ritova a servire l'amministrazione che lei stessa avrebbe dovuto, in questi anni, fronteggiare con il suo ruolo che gli era stato dato dal voto popolare.
Il Sindaco e il Presidente del Consiglio possono assumere chi vogliono, ma arrivare ad assumere una ex consigliera, sembra proprio un vero affronto alla decenza. Tutto ovviamente nel silenzio più assoluto. Dove sono i Grillini e le forse di opposizione? Tutti zitti?
Io non starò zitto, e preannuncio una azione di forza con i disoccupati carraresi. Sotto al Comune, a chiedere le immediate dimissioni della neo assunta.

Gianni Musetti
Segretario provinciale LA DESTRA

La "gatta smorta" dei Partiti della CDL a Carrara...

SILVIA VANELLI
Carrara - (MS) - Toscana (Mercoledì 28 Novembre 2007) - E' la "gatta smorta" dei Partiti del Centro-Destra di Massa-Carrara, si chiama Silvia Vanelli, entra come giovane militante nel nuovissimo Partito appena costituito dall'imprenditore Italiano Silvio Berlusconi, futuro Premier vincitore delle elezioni del 1994..."Forza Italia" sarebbe stata da subito la sua "casa"! Da buona "gatta smorta" inizia a flirtare politicamente (e non) con diversi militanti e dirigenti locali, sicura del suo fascino da "strega" amaliatrice, crea divisioni e gelosie tra i suoi pretendenti...le fratture sono la sua "forza" e lei riesce ad ottenere un colleggio alle elezioni Provinciali, viene eletta Consigliere Provinciale di Forza Italia, carica che manterrà per 5 anni, tutto nel mentre il suo partito si sfascia ed il suo Presidente Provinciale Riccardo Forfori viene destituito dal suo incarico a causa delle diatribe e delle lotte intestine (Riccardo e Silvia hanno avuto una relazione sentimentale per diverso tempo)...passata la crisi in Forza Italia, fuoriuscito Riccardo Forfori dallo stesso Partito, per lei gli spazi si fanno sempre più stretti e alle successive elezioni viene "trombata" e come per "magia" non è più Consigliere Provinciale.
Dunque? Lascia Forza Italia e traghetta nel Partito piu' "vicino", cioè Alleanza Nazionale...i flirt politici continuano, le gelosie trà i suoi nuovi pretendenti continuano, le divisioni continuano...lei riesce a farsi eleggere come Consigliere Comunale a Carrara da capolista per AN...dopo essere stata prima nominata Consigliere retribuito nel Parco delle Apuane insieme al suo ex-amante Forfori dal Presidente Provinciale di AN Ezio Ronchieri.
Risultato? Forza Italia è oggi rinata a "nuova vita"! Si è rafforzata mentre Alleanza Nazionale è oggi a Carrara un Partito in pieno sfascio totale, con evidenti emorragie interne, dirigenti e militanti storici fuoriusciti a decine per confluire in nuovi Partiti di destra o più semplicemente per prendersi una piccola pausa di riflessione, delusi dall'andamento politico della destra locale.
Silvia Vanelli è dunque la "gatta smorta" della politica nostrana?

Fonte: Comunicato inviatomi da un lettore anonimo!

I POVERI ILLUSI DI AN E AG NON CI FANNO PENA!

Roma - (Italia) - (Martedì 26 Febbraio 2008) - Si odono dalle sezioni di Azioni Giovani e Alleanza Nazionale pianti, senso di smarrimento e rabbia isterica. Poveri illusi, poveri stolti credevano che il signor Gianfranco Fini non li avrebbe mai abbandonati e invece, ha deciso con una telefonata di sciogliere il suo partito "socialdemocratico" per inchinarsi al "divino" Berlusconi il quale ha definitivamente chiarito che il "popolo della libertà" non é un partito di destra e nulla ha a che vedere con la destra.
Sinceramente dei militanti un po' spaesati che si illudevano e credevano che Alleanza Nazionale fosse un partito di destra e erede degli ideali del M.S.I. non me ne frega più di tanto; facciano quello che vogliono e, se hanno una propensione per il sado-masochismo o l'autolesionismo votino pure Fini e Berlusconi perché sciocchi erano, sciocchi lo sono e sciocchi lo rimarranno se continueranno a dire signor Si a Gianfranco Fini e a Silvio Berlusconi.Esistono dei rimbambiti patentati in Alleanza Nazionale e degli addormentati che sarebbero disposti a seguire i loro capi, e dirigenti anche se questi si buttassero da una rupe o scegliessero di allearsi con le Brigate Rosse. Ma ciò che interessa a me e a molti altri, che amiamo un po' di nostalgie, che siamo coerenti e che siamo soprattutto persone serie é sapere che destino ha il logo della fiamma tricolore e la scritta M.S.I. e la fiaccola tricolore (emblema del glorioso FdG) perché quei simboli non possono essere lasciati in mano a dei guastafeste screanzati con la faccia come la latta che per anni si sono trincerati dietro quei gloriosi loghi, rubando voti e prendendo per il culo gli utili idioti che fino a ieri ci credevano.

Fonte: Circoli della Destra Nazional-Democratica
 

SCIOGLIERE ALLEANZA NAZIONALE:

A COSA E A CHI E' SERVITO?

I risultati delle ultime votazioni alla Camera delle Politiche 2008
I risultati delle ultime votazioni al Senato delle Politiche 2008

SILVIO BERLUSCONI E GIANFRANCO FINI

Roma - (Italia) - (Martedì 10 Agosto 2010) - Dopo 14 anni esatti dalla sua nascita, (o per meglio dire dopo il suo restyling che ha trasformato il vecchio e recalcitrante Movimento Sociale Italiano del 4,5-5,5% di voti ad un più' moderno e dinamico Partito di Destra che si attestava al 12% dei voti sfiorando il 15% in alcune tornate elettorali), Alleanza Nazionale nel 2009 è stata sciolta per fondare il Popolo delle Libertà e insieme alla disciolta Forza Italia, movimento che faceva capo al Premier Berlusconi oggi Leader indiscusso del nuovo grande soggetto politico del Centro-Destra. Oggi sappiamo che la maggior parte degli iscritti al Partito di AN in un primo momento erano contrari allo scioglimento del movimento tanto è vero che la stessa dirigenza Nazionale insieme alle dirigenze locali non indettero mai assemblee consultative e non indettero mai Congressi Politici per votare o approvare tale e seria decisione ma ci furono solo "finte" riunioni tra i vari Rappresentanti Istituzionali del Partito e tra i vari Circoli Territoriali di AN, riunioni e meeting fittizie "coordinate e manovrate" dalle varie Correnti vicine al Presidente Nazionale "padre e padrone" Gianfranco Fini per appoggiare la scellerata decisione di "sopprimere" un'area politica con una sua precisa identità culturale, sociale e ideologica per confluire tutti insieme "appassionatamente" dentro il grande calderone del Popolo delle Libertà. Tutte le maggiori correnti di AN dovevano "obbedire" (ed hanno obbedito) al grande Capo-Traghettatore Gianfranco Fini e tutti coloro che non avrebbero (e di fatto non hanno) appoggiato la "grande svolta" di Fini sarebbero (e sono stati) "cacciati" tutti fuori dal Partito che si stava sciogliendo e non sarebbero mai stati ammessi a partecipare alla grande avventura del PDL e così infatti è stato fatto: uno tra tutti che si opponeva alle scelte imposte dall'esecutivo di AN che era fedele in gran parte a Fini fu Francesco Storace che difatti è stato poi escluso ed estromesso dalla cerchia degli ex-AN-MSI saliti al potere insieme al Cavaliere Berlusconi. In pratica, quello che oggi Fini rimprovera a Berlusconi è uguale a tutto quello che una volta in AN diversi esponenti politici rimproveravano allo stesso Fini; stesse accuse e stesso problema. In Alleanza Nazionale Fini influenzava pesantemente l'esecutivo politico del Partito e la sua Assemblea Nazionale imponendo diktat e con l'aiuto delle varie e diverse Correnti Politiche da lui stesso "fondate" con l'approvazione di uno Statuto che di fatto divideva e spezzettava il Partito in miriadi di Circoli Territoriali e Ambientali male coordinati tra loro dai vari dirigenti locali che non facevano altro se non di eseguire alla meglio gli ordini impartiti dai propri "Capi-Corrente" che facevano a gara tra loro per ingraziarsi i favori e le simpatie del Grande Capo Gianfranco Fini solo per aumentare il proprio potere o il proprio prestigio all'interno del Partito ed esclusivamente per cercare di occupare più spazi politici possibili e più cariche Politiche e Istituzionali possibili favorendo in questo modo l'esaltazione e l'egoismo Politico dei pochi singoli a discapito della grande e storica militanza, tutto a discapito della sana Politica partecipativa e attiva messa da parte e schiacciata violentemente da una politica passiva e disgregatrice di valori e di idee ma così voleva Fini con il vecchio e ormai collaudato detto: "DIVIDI ET IMPERA" che grazie allo Statuto che lui stesso aveva voluto quando il vecchio MSI fu sciolto a Fiuggi nel 1995 insieme alla soppressione del vecchio Statuto, aveva da subito messo in pratica prendendo le redini della guida di Alleanza Nazionale. Nessuno doveva "fiatare" e tutti dovevano "tacere" anche quando il Partito falliva e da subito chiare erano le scelte sbagliate, una per tutte l'idea dell'alleanza politica con la lista di Segni e l'introduzione dell'Elefantino nel simbolo elettorale; come non ricordare l'obbrobrio della coccinella sempre introdotta nel simbolo elettorale e da subito rimossa così come era stato rimosso l'Elefantino? Idee scellerate che avevano fatto male al Partito ma il Capo non ha mai pagato per le sue scelte, MAI! E MAI il Grande Capo Gianfranco Fini ha chiesto scusa ai suoi iscritti e membri del Partito in primis e ai propri elettori soprattutto! Per tutte le sue scelte sbagliate ed imposte al Partito solo i suoi più stretti collaboratori venivano "silurati" rei di aver lavorato male e male interpretato i progetti del Grande Capo Gianfranco Fini, perché LUI aveva sempre e comunque ragione! Tanti e troppi "capri espiatori" hanno pagato al posto suo, nei suoi 14 anni di guida dell'area politica di Destra; perché Fini l'ha sempre spuntata anche di fronte ai peggiori e gravi fallimenti della sua guida? Lui ha sempre e sordidamente "ricattato" i suoi "colonnelli" facendogli tacitamente palesare l'idea della perdita del potere e del prestigio se questi si sarebbero ribellati contro le sue decisioni, decisioni che erano SOLO SUE e che servivano in realtà SOLO alla sua ASCESA Politica! Perché Fini in realtà trattava AN non come un Partito Politico Pluralista formato da una comunità militante e da un'area con una identità ideologica e sociale molto forte e molto ben delineata, una comunità che partecipava attivamente con entusiasmo alla politica attiva in tutte le sue forme ed in tutte le tornate e le sfide elettorali su tutto il territorio Nazionale dalle Alpi alla Sicilia, dalla Sardegna a tutte le più grandi e piccole isole dello stivale, ma bensì Fini trattava il Partito come la SUA COSA personale! Alleanza Nazionale serviva a Fini solo per i suoi scopi personali e solo per la sua carriera politica, così allo stesso modo di AN se ne sono serviti i suoi "colonnelli" e tutti quei capetti che guidavano le faide e le Correnti interne al Partito. Fini riteneva Alleanza Nazionale la sua "creatura" in maniera così egoistica e possessiva che così come contribuì enormemente a farla nascere, allo stesso modo contribuì enormemente a farla morire. Anzi, si può tranquillamente dire alla luce dei fatti politici odierni che Alleanza Nazionale è stata praticamente uccisa dal suo stesso "padre-padrone"! Ora dunque rispondiamo alla domanda: a chi e a cosa è servito lo scioglimento di Alleanza Nazionale? Ovvio: come detto poc'anzi è servito solo ed esclusivamente a chi ha contribuito alla sua nascita prima e alla sua morte poi; in primis al suo ex-Presidente Gianfranco Fini "padre e padrone" che con il suo scioglimento è potuto sopravanzare di grado sopra la scaletta del carrierismo politico intrapreso dagli anni di Giorgio Almirante nel MSI-DN sino ad oggi e se appunto oggi Fini siede sulla poltrona della Presidenza della Camera dei Deputati è solo grazie alla schiacciante vittoria elettorale ottenuta dal PDL nel 2008 ed è sempre grazie alla nascita del PDL se oggi La Russa, Matteoli, Giorgia Meloni e tanti altri vari ex-AN siedono e lavorano all'interno dei Dicasteri del Governo Berlusconi; è grazie ancora al PDL di Berlusconi se Gianni Alemanno è oggi Sindaco della Capitale; ecco a chi è servita la morte di Alleanza Nazionale e dell'area politica che rappresentava: tutti i vantaggi solo a Fini ed ai suoi "soliti" fedeli Colonnelli e a nessun altro. Parte della militanza di AN ha seguito il Capo-Suicida con i suoi Colonnelli rappresentati dai vari Gasparri, Matteoli, La Russa, Alemanno ma la grande maggioranza dei militanti e dei membri del Partito ex-MSI ora ex-AN si è frammentata nei vari Partiti e Movimenti di area e di estrema Destra da Forza Nuova, Casa Pound, Fiamma Tricolore a La Destra di Storace, un altro ex illustre di AN cacciato via solo per averla pensata in maniera diversa dal suo Grande Capo Fini. Quello stesso Fini che oggi si lamenta con il Premier Berlusconi, reo di guidare il PDL in maniera troppo "autoritaria" e centralizzata con la grave colpa di soffocare e annullare il dibattito politico e democratico all'interno del PDL Co-fondato insieme ed oggi Co-smembrato ancora una volta, ancora per colpa di Fini. Quello stesso Fini che in AN non promuoveva e non appoggiava nessun tentativo di dibattito politico interno oggi "piange" e si lamenta, vuole il confronto delle idee e vuole il dibattito politico nel PDL, non gli basta la carriera fatta sino ad ora ma l'ex-Padre Padrone di AN sembra volere di più, anzi molto di più: come non leggere nei suoi occhi la voglia di sostituire il Premier in carica? La sua voglia di arrivare al comando, al vero potere della politica e della Nazione, la sua voglia di diventare Capo del Governo? Cos'è oggi dopo un anno dalla morte definitiva di AN a causa dei suoi stessi fondatori il Presidente della Camera Gianfranco Fini viene cacciato dal PDL e messo alla porta da un furente Berlusconi che non digeriva più i suoi capricci da "prima donna" e nella tragicommedia più comica che mai Fini con i pochi fedelissimi che sono stati disposti a seguirlo fonda un nuovo movimento chiamato "Futuro e Libertà per l'Italia" (FLI) costituendo gruppi autonomi in Parlamento (33 Deputati alla Camera e 10 Senatori al Senato) pochi numeri ma in grado di mettere a serio rischio la tenuta del Governo e la vita stessa della Legislatura. Come in AN Fini perdura con il suo inconfondibile stile del "DIVIDI ET IMPERA" appropriandosi indebitamente (come era nel suo stesso stile in AN) dell'appoggio del quotidiano politico del Secolo d'Italia (Giornale di Partito del vecchio MSI-DN e di AN poi...ma oggi perché deve essere vicino a Fini? Chi lo ha deciso? Quale ruolo riveste oggi il Secolo d'Italia e per quale motivo non è stato chiuso in quanto il Partito da cui era gestito era stato sciolto?) e con le sue Associazioni Culturali "Generazione Italia" e "Fare Futuro" contribuisce a disgregare ancora di più il panorama politico Italiano creando fratture nel tessuto sociale e politico nella Destra Nazionale, creando confusione e destabilizzazione sia all'interno delle Istituzioni sia all'esterno nella società civile. Dunque che senso ha oggi il suo nuovo ed ennesimo progetto politico? Ad un anno di distanza, sempre se è verità la sua voglia di confronto e dibattito politico all'interno del PDL (e noi ne dubitiamo fortemente) perché non ha mantenuto in vita Alleanza Nazionale all'interno della coalizione di Centro-Destra così come ha fatto e sta facendo la Lega Nord di Umberto Bossi? Che senso ha e che senso ha avuto sciogliere un Partito per poi costituirne uno nuovo appena un anno dopo? Con la morte di AN Fini ha decretato indirettamente nella realtà la sua morte Politica, perché oggi Fini ha svelato definitivamente la sua vera faccia che è quella di un uomo politico traditore ed opportunista, cinico calcolatore e carrierista, egoista e capriccioso quanto un "moccioso" che sempre vuole essere al centro delle attenzioni di tutto ciò che lo circonda. Fini ha tradito un'area di Destra identitaria e militante, culturalmente e socialmente attiva che oggi sopravvive a se stessa smembrata nei diversi movimenti di Destra ed Estrema Destra; Fini ha tradito gli stessi elettori ex-AN che lo hanno seguito nel PDL e gli hanno creduto, ignari di quello che sarebbe capitato da lì a un anno dopo; Fini ha tradito i valori che stanno di più a cuore all'elettore medio di Destra contraddicendosi più di una volta e facendo il contrario di quello che gli elettori di Destra si aspettavano tradendo il suo stesso programma elettorale sottoscritto alla fondazione del PDL; Fini ha tradito la Contessa Anna Maria Colleoni che a Montecarlo aveva lasciato in eredità al Partito di Destra che lei stessa "amava" e in cui lei stessa credeva un proprio appartamento, un'eredità lasciatagli proprio perché lei appunto credeva in quella Destra che Fini ha smembrato e cancellato quasi dal panorama Politico Italiano, anche lei dunque tradita da Fini e l'attuale scandalo che grazie a quell'appartamento è venuto a galla lo dimostra pienamente: anche amministrando quell'appartamento Fini e i suoi amici fedeli lo hanno "usato" come se fosse stata roba solo SUA e come con Alleanza Nazionale ne hanno fatto un "uso" privato, opportunistico e personalistico. A monte di tutto quello che è successo sino ad oggi, analizzando profondamente la vita politica di questo personaggio ex-pupillo di Giorgio Almirante negli anni '80 si può ben dire che di Fini ora più che mai bisogna assolutamente diffidare, si deve mettere in guardia la società civile e avvertire, informare per quanto sia possibile tutto l'elettorato di Centro-Destra di buona volontà e dissuadere gli elettori a non farsi tentare dal canto della sirena di "Futuro e Libertà per l'Italia" convincendo il cittadino sia moderato sia quello vicino alla Destra a non votare più per un uomo politico che "usa" le persone e le "cose" solo per i propri scopi, interessi e obbiettivi personali senza ritegno e senza rispetto alcuno per chicchessia.

Alexander Mitrokhin

sabato 5 gennaio 2013

习近平总书记到河北省阜平县看望困难群众回访 - 1月5日,新进中央委员会的委员、候补委员学习贯彻党的十八大精神研讨班在中央党校开班。中共中央总书记、中共中央军委主席习近平在开班式上发表重要讲话。新华社记者黄敬文摄



1月5日,新进中央委员会的委员、候补委员学习贯彻党的十八大精神研讨班在中央党校开班。中共中央总书记、中共中央军委主席习近平在开班式上发表重要讲话。新华社记者黄敬文摄
习近平在新进中央委员会的委员、候补委员学习贯彻党的十八大精神研讨班开班式上发表重要讲话强调
毫不动摇坚持和发展中国特色社会主义在实践中不断有所发现有所创造有所前进
李克强主持 张德江俞正声刘云山王岐山张高丽出席
    新华社北京1月5日电(记者 徐京跃 霍小光)新进中央委员会的委员、候补委员学习贯彻党的十八大精神研讨班5日在中央党校开班。中共中央总书记、中共中央军委主席习近平在开班式上发表重要讲话。他强调,道路问题是关系党的事业兴衰成败第一位的问题,道路就是党的生命。中国特色社会主义,是科学社会主义理论逻辑和中国社会发展历史逻辑的辩证统一,是根植于中国大地、反映中国人民意愿、适应中国和时代发展进步要求的科学社会主义,是全面建成小康社会、加快推进社会主义现代化、实现中华民族伟大复兴的必由之路。
    习近平指出,全党同志必须坚持以邓小平理论、“三个代表”重要思想、科学发展观为指导,毫不动摇坚持和发展中国特色社会主义,坚持马克思主义的发展观点,坚持实践是检验真理的唯一标准,发挥历史的主动性和创造性,清醒认识世情、国情、党情的变和不变,永远要有逢山开路、遇河架桥的精神,锐意进取,大胆探索,敢于和善于分析回答现实生活中和群众思想上迫切需要解决的问题,不断深化改革开放,不断有所发现、有所创造、有所前进,不断推进理论创新、实践创新、制度创新。
    开班式由中共中央政治局常委李克强主持,中共中央政治局常委张德江、俞正声、刘云山、王岐山、张高丽出席。
    习近平在讲话中指出,党的十八大精神,说一千道一万,归结为一点,就是坚持和发展中国特色社会主义。今年是邓小平同志提出建设中国特色社会主义进入31个年头了。习近平重点从历史和现实的角度,就坚持和发展中国特色社会主义谈了自己的学习体会。他从6个时间段分析了社会主义思想从提出到现在的历史过程,内容包括空想社会主义产生和发展,马克思、恩格斯创立科学社会主义理论体系,列宁领导十月革命胜利并实践社会主义,苏联模式逐步形成,新中国成立后我们党对社会主义的探索和实践,我们党作出进行改革开放的历史性决策、开创和发展中国特色社会主义。
    习近平指出,邓小平同志开创了中国特色社会主义,第一次比较系统地初步回答了在中国这样经济文化比较落后的国家如何建设社会主义、如何巩固和发展社会主义的一系列基本问题,用新的思想观点,继承和发展了马克思主义,开拓了马克思主义新境界,把对社会主义的认识提高到新的科学水平。
    习近平强调,中国特色社会主义是社会主义而不是其他什么主义,科学社会主义基本原则不能丢,丢了就不是社会主义。一个国家实行什么样的主义,关键要看这个主义能否解决这个国家面临的历史性课题。历史和现实都告诉我们,只有社会主义才能救中国,只有中国特色社会主义才能发展中国,这是历史的结论、人民的选择。随着中国特色社会主义不断发展,我们的制度必将越来越成熟,我国社会主义制度的优越性必将进一步显现,我们的道路必将越走越宽广。我们就是要有这样的道路自信、理论自信、制度自信,真正做到“千磨万击还坚劲,任尔东西南北风”。
    习近平指出,我们党领导人民进行社会主义建设,有改革开放前和改革开放后两个历史时期,这是两个相互联系又有重大区别的时期,但本质上都是我们党领导人民进行社会主义建设的实践探索。中国特色社会主义是在改革开放历史新时期开创的,但也是在新中国已经建立起社会主义基本制度、并进行了20多年建设的基础上开创的。虽然这两个历史时期在进行社会主义建设的思想指导、方针政策、实际工作上有很大差别,但两者决不是彼此割裂的,更不是根本对立的。不能用改革开放后的历史时期否定改革开放前的历史时期,也不能用改革开放前的历史时期否定改革开放后的历史时期。要坚持实事求是的思想路线,分清主流和支流,坚持真理,修正错误,发扬经验,吸取教训,在这个基础上把党和人民事业继续推向前进。
    习近平强调,马克思主义必定随着时代、实践和科学的发展而不断发展,不可能一成不变,社会主义从来都是在开拓中前进的。坚持和发展中国特色社会主义是一篇大文章,邓小平同志为它确定了基本思路和基本原则,以江泽民同志为核心的党的第三代中央领导集体、以胡锦涛同志为总书记的党中央在这篇大文章上都写下了精彩的篇章。现在,我们这一代共产党人的任务,就是继续把这篇大文章写下去。坚持马克思主义,坚持社会主义,一定要有发展的观点。我们的事业越前进、越发展,新情况新问题就会越多,面临的风险和挑战就会越多,面对的不可预料的事情就会越多。我们必须增强忧患意识,做到居安思危,懂就是懂,不懂就是不懂;懂了的就努力创造条件去做,不懂的就要抓紧学习研究弄懂,来不得半点含糊。
    习近平指出,共产党员特别是党员领导干部要做共产主义远大理想和中国特色社会主义共同理想的坚定信仰者和忠实践行者。我们既要坚定走中国特色社会主义道路的信念,也要胸怀共产主义的崇高理想,矢志不移贯彻执行党在社会主义初级阶段的基本路线和基本纲领,做好当前每一项工作。革命理想高于天。没有远大理想,不是合格的共产党员;离开现实工作而空谈远大理想,也不是合格的共产党员。衡量一名共产党员、一名领导干部是否具有共产主义远大理想,是有客观标准的,那就要看他能否坚持全心全意为人民服务的根本宗旨,能否吃苦在前、享受在后,能否勤奋工作、廉洁奉公,能否为理想而奋不顾身去拼搏、去奋斗、去献出自己的全部精力乃至生命。一切迷惘迟疑的观点,一切及时行乐的思想,一切贪图私利的行为,一切无所作为的作风,都是与此格格不入的。
    1月5日,新进中央委员会的委员、候补委员学习贯彻党的十八大精神研讨班在中央党校开班。中共中央政治局常委李克强主持开班式。新华社记者黄敬文摄
    李克强在主持开班式时指出,习近平总书记的重要讲话对社会主义的历史发展进程特别是我们党探索中国特色社会主义的历史进程和伟大实践,对坚持和发展中国特色社会主义需要把握的几个重大理论问题,进行了系统而深刻的阐述。对于深入理解和贯彻落实党的十八大精神,进一步增强坚持和发展中国特色社会主义的自觉性和坚定性,具有重要的指导意义,要认真学习、深刻领会、切实贯彻。
    在京中共中央政治局委员、中央书记处书记,以及有关方面负责同志出席开班式。
    新华社北京12月31日电 中共中央政治局12月31日召开会议,听取中央纪律检查委员会工作汇报,研究部署2013年党风廉政建设和反腐败工作。中共中央总书记习近平主持会议。
“只要有信心,黄土变成金”
——习近平总书记到河北阜平看望困难群众回访
    新华社河北阜平12月31日电(记者霍小光、李斌、张涛、王昆)“北上太行山,艰哉何巍巍!”
    元旦前夕,习近平总书记冒着零下十几摄氏度的严寒,来到地处太行山深处的全国扶贫开发重点县河北省阜平县,看望困难群众,共商脱贫致富之策。
    这是一次行程紧凑、内容务实的调研——29日下午3时从北京出发,30日下午1时许离开,20多个小时,往来奔波700多公里,走访两个贫困村,召开两场座谈会。
    这是一次特殊的看望——在十八大报告提出全面建成小康社会目标背景下,总书记第二次外出考察就专程看望老区困难群众,不仅传递出重要政策信息,也是新一届中央领导集体“实干兴邦”的具体行动。
    浓浓的民生情怀——“总书记带来了温暖,全村家家户户都没少”
    出阜平县城向西40多公里,已进入太行山深处。30日临近晌午,记者到达了平均海拔1500多米的龙泉关镇骆驼湾村。尽管阳光明媚,可室外温度只有零下13摄氏度。
    年过九旬的老奶奶冯秀荣,坐在向阳的墙根下晒着太阳。就在刚才,她和习近平总书记握过手。“这么冷的天,总书记还来。”见到记者,老人的一句话朴实真切。
    骆驼湾村是个特困村,村里608口人有428人为贫困人口,2011年农民人均纯收入只有900多元。村路两边,不少房子低矮破旧,石块垒起的围墙上,靠着一捆捆用来烧火取暖的秸秆,寒风吹来,“哗哗”作响。
    走进村民唐宗秀家,一张土炕占去半间屋子,炕上摆着一个取暖的火盆。余下半间,就放着两个柜橱和一张桌子。
    67岁的唐宗秀说:“总书记知道咱们这儿困难,来访察访察生活好不好,不叫咱受罪。他进来屋里,也没嫌干不干净就坐下来,说我的口音像山西话,和我拉家常,可是亲切。”
    “他问我种了几亩地、粮食够吃不够吃、养猪了没有。还问我有什么要求。我跟他说,现在不赖,没什么要求。”唐大妈说。
    唐宗秀家门外的小路用石头铺砌而成,走在上面深一脚浅一脚。她特意搀扶着送总书记走出门外,“我叫他慢着点,他也叫我慢着点,说路不好走。”
    村民唐荣斌家,屋里一口水缸的盖子上放着一桶食用油,地上是一袋50斤的白面,炕上一床崭新的棉被和一件军大衣格外抢眼。唐荣斌说:“这些都是总书记送给我的。这么大领导来我们村,这是头一次。”
    一台21英寸彩电是唐荣斌家唯一的大家电。他边把电视打开边说:“总书记就是站在这儿,让我打开电视,问我能看几个台,还问我家里的电话能不能打长途。”
    让唐荣斌印象最深的是,总书记叮嘱他要把小孙子的教育搞好,说希望在下一代,下一代要过好生活,首先得有文化。
    从县城到龙泉关镇这一路,阜平县委书记李宁太和总书记坐在一辆越野车上。“说老实话,一开始挺紧张,但总书记特别和蔼可亲,就像朋友一样同我讨论阜平的未来。车开了一个小时,他问了一个小时。”李宁太说。
    李宁太还告诉记者,总书记在阜平县住宿的房间只有16平方米。宾馆餐厅经理贾春红也说,总书记一行的工作餐严格按照“四菜一汤”标准配备,都是家常菜,还特别交代不上酒水。
    记者在顾家台村的村口见到村支书顾叔军时,他正组织发放慰问品。“总书记带来了温暖,全村家家户户都没少。”村民冯海花说。
    保定市委书记许宁说:“播种什么能收获什么。党中央关心基层群众,就一定会收获群众对党的拥护,收获我们党执政能力的不断增强。”
    见群众、听真话、摸实情——“总书记这次就是来看‘穷’的”
    据记者了解,这次考察是习近平总书记亲自提出的,目的是了解中国最贫困地方和群众的真实情况,思考经济社会发展的“短板”,共商全面建成小康社会大计。总书记强调,不管路多远、条件多艰苦,都要服从于此行的目的。经过有关同志调研,最终把目的地选在了阜平县农民人均纯收入不到1000元的两个村。
    领导机关提出的要求非常明确,就是要确保总书记在考察中见群众、听真话、摸实情,绝不允许弄虚作假。村民有什么说什么,说不上来不要紧,但不能搞“培训”,更不能“导演”。村民家里也不许搞装饰,要保持村里生活的原生态,不要为这次考察活动添置哪怕一个新板凳。
    得知上级要求后,当地一些干部担心,总书记看到阜平发展这么多年仍旧这么贫困,会不会对我们的工作不满意?
    李宁太开始也有顾虑。他说,像骆驼湾和顾家台这样的特困村,只占全县村子数量8%不到。但要把最穷的这一面原原本本展现给总书记,心里还是有些打鼓。
    李宁太说,总书记不仅充分肯定了阜平近年扶贫工作的成绩,还对我们发展中遇到的一些难题给予支持,与我们一起寻找特困地区脱贫致富的路子。“全面建成小康社会,不能把我们贫困地区落下不是?”李宁太说。
    当地各级干部对中央的要求也逐渐理解了。保定市委书记许宁说,总书记这次就是来看“穷”的。只有原汁原味地看,只有对真实情况深入了解,才能做出正确决策。
    在实地调查、深入了解情况后,30日上午,习近平在顾家台村和干部群众进行了座谈。“我给总书记汇报了今后怎么干好工作,提出我们村子也要实现翻番奔小康。总书记马上说,你翻番人均收入也才两千,离小康还有很远距离。说这话时,他紧锁着眉头。”村支书顾叔军回忆说。
    座谈中,习近平提出了“把帮助困难群众脱贫致富摆在更加突出位置”的新要求。顾叔军说,总书记提出“因地制宜、科学规划、分类指导、因势利导”4句话并做了解释,“每一句话,都有深刻的涵义,他明确要求各项扶持政策要进一步向革命老区、贫困地区倾斜。”
    栽上“摇钱树”、养起“下蛋鸡”——“总书记盼着我们富,我们也想着发财致富”
    阜平历史悠久。早在夏商时期境内就有人类居住。史料记载,“阜”为“兴旺昌盛”之意,寄托了千百年来世世代代阜平人的美好愿望。
    李宁太说,阜平是晋察冀边区政府所在地,曾经在这里战斗生活过的聂荣臻元帅留下了“阜平不富,死不瞑目”的心愿。在座谈会上,习近平总书记还深情回忆起了与聂帅交往的故事。
    在顾家台村,记者见到17岁的顾文香,村民顾成虎的女儿。总书记到家中走访时,她没有在屋,觉得有些遗憾。正在阜平职教中心读高中一年级的她,已经萌生了退学的想法。她说,自己最大的愿望就是赶快挣钱养家。
    “我妈、我哥都有重病。家里太穷了!爸爸这么大年纪还要去种地……”说着说着,她竟泣不成声。
    “习总书记来看我们,就是想帮我们富起来。我还是不能退学,要好好学习,将来假如我能挣2000块钱,我就给家里1500。”简单的心愿打动了在场的人们。
    龙泉关镇党委书记郄大建说,因为贫困,一些年轻人纷纷外迁,村子里面缺少发展后劲。今后要想方设法让人才留下来,就像总书记强调的“只要有信心,黄土变成金”。
    面对扶贫攻坚难题,今年以来,河北省开展加强基层建设年活动,选择5010个穷村乱村,派出1.5万余名干部驻村帮扶。指着村里新修的道路以及休闲健身小广场,顾家台村驻村帮扶工作组组长、保定银行党委委员王恩东说,我告诉总书记我们为村里办了十件实事,总书记给予肯定。我们下定决心,不摘“穷帽”绝不撤离。
    “没有这些穷村的小康,全面建成小康社会就是一句空话。”河北省委书记张庆黎说,目前河北省仍有1万多个村处于贫穷落后状态,明后两年,省里将再选定5000多个村,选派3万多名干部驻村帮扶,通过解决一家一户村民办不了的大事难事,为村民找到致富路。
    “总书记希望我们经过三年努力,把村子规划好、建设好,既要有文化,收入也大大增加。”顾家台村村支书顾叔军说,让他感到有些意外的是,总书记临上车前转身叮嘱他说,希望早日听到乡亲们脱贫致富的好消息,“以后有什么事可以找他,或者写信”。
    习近平离开村子时已近中午12点,村民纷纷涌上前来争着和总书记握手道别。村民冯海花回忆,总书记说:“希望下次来,村里有更大的变化”。
    “总书记盼着我们富,我们也想着发财致富,两下子想到一块去,就一定能成!”冯海花说。

    12月29日至30日,中共中央总书记、中央军委主席习近平在河北省阜平县看望慰问困难群众。这是习近平在龙泉关镇骆驼湾村到困难群众唐荣斌家看望。新华社记者 兰红光 摄
    新华社石家庄12月30日电 中共中央总书记、中央军委主席习近平近日到河北省阜平县看望慰问困难群众,考察扶贫开发工作。他强调,消除贫困、改善民生、实现共同富裕,是社会主义的本质要求。对困难群众,我们要格外关注、格外关爱、格外关心,千方百计帮助他们排忧解难,把群众的安危冷暖时刻放在心上,把党和政府的温暖送到千家万户。
    29日下午,习近平冒着零下十几摄氏度的严寒,驱车300多公里来到地处太行山深处的阜平县。阜平是革命老区,是当年晋察冀边区政府所在地。阜平县也是全国重点贫困县。习近平对老区干部群众十分挂念,元旦前特地来到这里看望。 >>>详细内容

Fonte: www.gov.cn

ITALIA-CINA

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