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mercoledì 11 febbraio 2009

STORIA ELEMENTARE di fp - IL DUCE

Duce Termine aulico, derivante dal latino dux (condottiero), con il quale venne chiamato Benito Mussolini, prima dai seguaci del fascismo e in seguito diffusamente nel paese, soprattutto dalla stampa e dalla propaganda del regime. Sul termine dux e sul suo originale significato di guida furono ricalcati gli appellativi attribuiti ad altri dittatori europei tra le due guerre mondiali: Adolf Hitler (Führer), Francisco Franco (Caudillo), Ion Antonescu (Conducator).

Mussolini, Benito (Dovia di Predappio, Forlì 1883 - Giulino di Mezzegra, Como 1945), uomo politico, fondatore e leader del fascismo italiano.
Figlio di un fabbro, si avvicinò da giovanissimo al socialismo, anche per influenza del padre. Conseguito il diploma di maestro nel 1901, l'anno successivo fuggì in Svizzera per sottrarsi al servizio militare; vi rimase fino al 1904, segnalandosi come agitatore politico e attivista anticlericale. Rientrò in Italia, dove esercitò l'insegnamento fino a quando, nel 1909, si trasferì a Trento avviandosi all'attività giornalistica (fu direttore del settimanale L'avvenire del lavoratore). Tornato a Forlì, vi diresse la federazione socialista provinciale e il settimanale La lotta di classe. Nel 1911 fu tra i capi delle violente proteste popolari condotte in Romagna contro la guerra di Libia, e venne condannato a cinque mesi di carcere.
Al congresso del Partito socialista italiano di Reggio Emilia (luglio 1912) Mussolini si impose come uno dei leader dell'ala rivoluzionaria, e nel dicembre fu nominato direttore del quotidiano socialista Avanti!. Alla vigilia della prima guerra mondiale si schierò apertamente dalla parte degli interventisti, scelta che provocò la sua espulsione dal partito e lo privò della direzione dell'Avanti!. Fondò un nuovo quotidiano, Il Popolo d'Italia, dalle cui pagine condusse una vivace battaglia a favore dell'intervento. Arruolatosi come volontario nel settembre del 1915, partecipò al conflitto sino al febbraio del 1917, quando venne ferito.
Nel marzo del 1919 fondò a Milano i Fasci di combattimento, che derivavano il nome da un antico simbolo romano, il fascio littorio. Il movimento (che era nazionalista e antiliberale, ma avanzava anche rivendicazioni tipiche dei gruppi socialisti, come la giornata lavorativa di otto ore) ottenne l'appoggio, anche finanziario, dei grandi agrari e in seguito di importanti gruppi industriali.
Nel 1921, con la costituzione del Partito nazionale fascista, Mussolini abbandonò le aperture sociali del programma del 1919 e pose l'accento sulla difesa dello stato e sull'antiparlamentarismo, trovando seguaci in particolare tra i reduci di guerra, i gruppi giovanili e i ceti medi. Presentatosi invano alle elezioni del 1919, fu eletto deputato nel 1921. Dopo la marcia su Roma (28 ottobre 1922) ebbe da Vittorio Emanuele III l'incarico di formare il nuovo governo. Il passaggio al vero e proprio regime fascista avvenne dopo che Mussolini rivendicò alla Camera la responsabilità politica dell'assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti (discorso del 3 gennaio 1925), cui fece seguito una serie di provvedimenti che annullarono il precedente sistema liberaldemocratico.
Sotto l'autorità del duce (titolo con cui fu sempre più spesso chiamato dopo la marcia su Roma), il ruolo e la presenza dell'unico partito autorizzato, il Partito nazionale fascista, divennero preponderanti nella società e nelle istituzioni. Strumento nelle mani di Mussolini e di una cerchia ristretta di gerarchi, il partito si impossessò di molteplici associazioni giovanili, studentesche, ricreative, culturali e di enti parastatali.
Preoccupato di rafforzare il suo potere, Mussolini stipulò con la Santa Sede i Patti lateranensi (1929), che sancirono la conciliazione tra lo Stato italiano e la Chiesa, dopo mezzo secolo di contrasti. Salutato come uomo della Provvidenza anche da esponenti della Chiesa, il duce intraprese una politica estera volta a soddisfare le sue ambizioni espansionistiche e colonialistiche (conquista dell'Etiopia, 1935-36) e a stabilire, con la costituzione dellAsse Roma-Berlino (1936) e con la firma del patto Anticomintern (1937), più forti legami con la Germania nazista, insieme alla quale appoggiò il generale Francisco Franco nella guerra civile spagnola (1936-1939).
Sebbene isolato dalle potenze occidentali (che in seguito alla conquista dellEtiopia avevano sottoposto lItalia a sanzioni economiche), Mussolini ebbe un ruolo di mediatore nella questione dei Sudeti, che contrapponeva la Germania alla Cecoslovacchia. I positivi, se pur contraddittori, esiti del patto di Monaco che autorizzava la Germania, in un estremo tentativo di evitare lo scoppio di un conflitto europeo di vaste proporzioni, ad annettersi, dopo lAustria, i Sudeti non rilanciarono però il ruolo internazionale di Mussolini, né riavvicinarono lItalia alle potenze democratiche occidentali.

Fonte: http://www.youtube.com/user/LOGIKA1

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ITALIA-CINA

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