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martedì 10 febbraio 2009

Eluana Englaro: Sig.ra Margherita Coletta, Suore Misericordine di Lecco, Card. Angelo Bagnasco...

"Eluana non voleva morire!!!"

Lettera aperta di Pietro Crisafulli...

La redazione di Tgcom ha ricevuto questa lettera da Pietro
Crisafulli (fratello di Salvatore che nel 2005 si risvegliò dopo
due anni di stato vegetativo nel quale era caduto dopo un grave
incidente stradale) e ha deciso di pubblicarla integralmente:

"Le bugie del padre Beppino"

In questi giorni di passione e sofferenza, nei quali
stiamo seguendo con trepidazione il "viaggio della morte"
di Eluana Englaro, non posso restare in silenzio di fronte
a un evento così drammatico.

Era il maggio del 2005 quando per la prima volta ho
conosciuto Beppino Englaro. Eravamo entrambi invitati
alla trasmissione "Porta a Porta". Da quel giorno siamo rimasti
in contatto ed amici, ci siamo scambiati anche i numeri di telefono,
per sentirci, parlare, condividere opinioni. Nel marzo del 2006 andai
in Lombardia, a casa di Englaro, in compagnia di un conoscente
(la foto in alto a destra lo testimonia, ndr).

Dopo l'appello a Welby da parte di Salvatore, Beppino capì
che noi eravamo per la vita. Da quel momento le strade
si divisero.

All'epoca anch'io ero favorevole all'eutanasia. Facemmo
anche diverse foto insieme, e visitai la città di Lecco.
Nella circostanza Beppino Englaro mi fece diverse confidenze,
tra le quali che i rappresentanti nazionali del Partito Radicali
erano suoi amici. Ma soprattutto, mentre eravamo a cena in
un ristorante, in una piazza di Lecco, ammise una triste
e drammatica verità.

Beppino Englaro si confidò a tal punto da confessarmi,
in presenza di altre persone, che 'non era vero niente
che sua figlia avrebbe detto che, nel caso si fosse ridotta
un vegetale, avrebbe voluto morire'. In effetti, Beppino,
nella sua lunga confessione mi disse che alla fine,
si era inventato tutto perché non ce la faceva più
a vederla ridotta in quelle condizioni. Che non era più
in grado di sopportare la sofferenza e che in tutti questi
anni non aveva mai visto miglioramenti. Entro' anche
nel dettaglio spiegandomi che i danni celebrali erano
gravissimi e che l'unica soluzione ERA FARLA MORIRE
e che proprio per il suo caso, voleva combattere fino
in fondo in modo che fosse fatta una legge, proprio
inerente al testamento biologico.

In quella circostanza anch'io ero favorevole all'eutanasia
e gli risposi che l'unica soluzione poteva essere quella
di portarla all'estero per farla morire, in Italia era impossibile
in quanto avevamo il Vaticano che si opponeva fermamente.

Ma lui sembrava deciso, ostinato e insisteva per arrivare
alla soluzione del testamento biologico, perché era convinto
che con l'aiuto del partito dei Radicali ce l'avrebbe fatta. (...)

Questa è pura verita'. Tutta la verita'. Sono fatti reali che ho
tenuto nascosto tutti questi anni nei quali comunque
io e i miei familiari, vivendo giorno dopo giorno accanto
a Salvatore, abbiamo fatto un percorso interiore e spirituale.
Anni in cui abbiamo perso la voce a combattere, insieme
a Salvatore, a cercare di dare una speranza a chi invece vuol
vivere, vuol sperare e ha diritto a un'assistenza e cure adeguate.
E non ci siamo mai fermati nonostante le immense difficoltà
e momenti nei quali si perde tutto, anche le speranze.

E non ho mai reso pubbliche queste confidenze, anche perché
dopo aver scritto personalmente a Beppino Englaro, a nome
di tutta la mia famiglia, per chiedere in ginocchio di non far
morire Eluana, di concedere a lei la grazia, fermare questa sua
battaglia per la morte, pensavo che si fermasse, pensavo
che la sua coscienza gli facesse cambiare idea. Ma invece no.
Lui era troppo interessato a quella legge, a quell'epilogo
drammatico. La conferma arriva, quando invece di rispondermi
Beppino Englaro, rispose il Radicale Marco Cappato, offendendo
il Cardinale Barragan, ma in particolare tutta la mia famiglia.
Troverete tutto nel sito internet

www.salvatorecrisafulli.it

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ITALIA-CINA

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