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giovedì 31 gennaio 2008

Napolitano incarica Marini. Primi segnali di Grande Centro?

Tratto dalla Repubblica di ROMA - Incarico a Franco Marini. Come previsto. Napolitano ha voluto fornire, come aveva promesso, le “motivazioni” della sua decisione. In sintesi: 1) prima della crisi c’era un dialogo sulla riforma elettorale, non si vede perché non possa dare frutti; 2) sciogliere le Camere è decisione “gravosa”, l’ultima che il presidente vorrebbe prendere; 3) sentiti i partiti emerge che quasi tutti vorrebbero una riforma del sistema elettorale, ma alcuni ritengono impossibile farla adesso; 4) il capo dello Stato ha quantomeno il dovere di provarci, Marini è la persona adatta; 5) Se qualcuno avesse dei dubbi, in questa scelta non c’è nulla di dilatorio. Incarico per la legge elettorale. Questo, insomma, ha deciso il capo dello Stato. Per la precisione si tratta di un incarico a “verificare le possibilità di consenso su un preciso progetto di riforma della legge elettorale e di sostegno ad un governo funzionale all’approvazione di quel progetto e all’assunzione delle decisioni più urgenti in alcuni campi”.LEGGI IL DISCORSO DI NAPOLITANOMarini accetta. Marini, forse non del tutto convinto, lascia da parte i dubbi e assicura presidente e paese che ci proverà con tutte le sue forze nonostante sappia benissimo “che l’incarico è gravoso”. Da domani si mette in pista. Dal centrosinistra avrà tutto il sostegno, dal centro, almeno, tutta l’attenzione. Casini e Mastella fanno sapere che prima di decidere ascolteranno. Il presidente Udc aggiunge che, comunque, “i margini sono stretti”. Da Forza Italia, Lega e An (magari con sfumature diverse) un bel “niet”: si andrà dal “tempo perso” allo “scusa, ma non adesso”. Marini sentirà, rifletterà e riferirà al capo dello Stato. Se ci saranno margini formerà il governo e andrà alle Camere a cercare la fiducia, altrimenti Napolitano dovrà sciogliere Camera e Senato e indire elezioni politiche presumibilmente per aprile. La giornata. E’ la sintesi della giornata. Il 29 gennaio, in questa crisi segna un punto di non ritorno. I margini, salvo ulteriori sorprese, si sono ridotti e le opzioni sul tappeto sono rimaste due: governo per la riforma elettorale e, come ha detto Napolitano, “per l’assunzione delle decisioni più urgenti in alcuni campi”, o elezioni. Marini, comunque, tenta la difficile avventura. La Consulta. Non è ancora uscito da Montecitorio dove è andato a consultarsi con il presidente della Camera Fausto Bertinotti che, dalla Consulta, gli arriva un non piccolo aiuto. La Corte Costituzionale, infatti, nel giudizio di ammissibilità dei referendum, ha detto che l’attuale “Porcellum” ha in sé non poche carenze. In particolare la Consulta sente il “dovere di segnalare al Parlamento l’esigenza di considerare con attenzione gli aspetti problematici di una legislazione che non subordina l’attribuzione del premio di maggioranza al raggiungimento di una soglia minima di voti e/o di seggi”. Marini potrà mostrare la sentenza a Berlusconi (e, soprattutto, a Fini che il referendum l’ha sostenuto e lo sostiene) per dire: “Vedete? Si può andare al voto con questa roba?”. La chiamata al Quirinale. La prima metà della giornata è vissuta sull’attesa del tempo di riflessione di Giorgio Napolitano. Alle 15 arriva una prima nota dal Quirinale: “Il capo dello Stato ha convocato il presidente del Senato, Franco Marini, al Quirinale per le 17″. Chiaro che è la chiamata per l’incarico. Resta solo da vedere il contenuto della decisione di Napolitano. Scontato che Marini accetterà, magari solo per senso di responsabilità. Il colloquio. Il colloquio dura circa mezz’ora. Napolitano aveva poche cose da dire che Marini già non sapesse o non avesse capito. Il presidente del Senato sapeva benissimo che, al di là del suo pessimismo, non poteva sottrarsi a questo tentativo. Poco dopo le 17,30, esce il segretario generale del Quirinale Donato Marra e legge poche righe: “Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito al presidente del Senato Franco Marini l’incarico di verificare la possibilità di consenso su una riforma della legge elettorale e di sostegno a un governo funzionale all’approvazione di tale riforma e all’assunzione delle decisioni più urgenti”. L’accettazione. Poi, i due protagonisti. Napolitano conferma, spiega il contenuto dell’incarico “finalizzato” a cercare una maggioranza sulla legge elettorale e fornisce le famose “motivazioni”. Marini accetta con poche parole: “So bene che si tratta di un impegno non semplice, anzi gravoso”. Il presidente del Senato sottolinea che “nelle attese dei cittadini c’è una attenzione forte per la modifica della legge elettorale”. Quindi assicura di affrontare questa sua missione “nei tempi più brevi possibili” e con “grande serietà“. “Ci metterò tutta la mia determinazione”, è la sua assicurazione finale. Marini fa sapere che comincia domani e, poi, si reca a Montecitorio per parlare con Bertinotti. I commenti delle forze politiche arrivano neanche troppo immediati. Di sicuro, sono tutti abbastanza scontati. Le reazioni. Tutte positive quelle del centrosinistra. Tutte o quasi negative dall’altra parte. Il primo è Bossi. Piuttosto netto: “Meno male che Napolitano ha dato solo un mandato esplorativo… Perchè qui stanno comunque cercando di far passare il tempo e adesso è il momento di dire basta ai giochi di prestigio”. Casini e Berlusconi, che, nel frattempo, si sono visti a Montecitorio, si affidano a un comunicato congiunto in cui promettono le riforme nella prossima legislatura. “Impegno a promuovere le riforme costituzionali necessarie ed utili al Paese con la convinzione che queste non possano essere realizzate nel solo perimetro di una parte politica. Poi, ciascuno per conto proprio, ribadiscono i rispettivi punti di vista. Berlusconi fa sapere che non c’è spazio e che dirà a Marini che si deve andare subito al voto. Casini assicura che ascolterà Marini ma che ritiene che i margini siano sempre più stretti. Sulla stessa linea Mastella e l’Udeur. Fini ci mette una lapidaria previsione: “E’ largamente prevedibile che il presidente Marini verificherà rapidamente l’insussistenza di qualsiasi possibilità di varare una legge elettorale largamente condivisa. Rimetterà il mandato e calerà il sipario”. Pochi minuti e arriva il giudizio di ammissibilità della Consulta che restituisce un po’ di speranza al tentativo di Marini. Colpo di scena serale. Baccini e Tabacci lasciano l’Udc in polemica con la linea Casini. E’ un atto che segna la nascita del Grande Centro, Marini ha qualche carta in più da giocare.


lunedì 28 gennaio 2008

Ultimo atto possibile del Governo Prodi: 500 mila clandestini regolarizzati!!!


Luca Lorenzi, "Gioventù Italiana": Sono queste le alternative rimaste al nostro paese, infatti il Ministro per le Parti Sociali Paolo Ferrero di Rifondazione Comunista ha ieri scritto all’ex premier Prodi, pregandolo di un ultimo intervento straordinario. Se la cosa andasse a buon fine sarebbe l’ultimo regalo di questo governo che di danni all’ Italia ne ha fatti fin troppi e che per non volersi smentire vorrebbe come ultimo regalarci 500 mila nuovi immigrati regolarizzati.
Un ultima maxi sanatoria prima della prematura dipartita di una sinistra quanto mai indifferente ai problemi del paese.
Ad oggi questo paese avrebbe bisogno di riforme radicali dall’emergenza abitativa a quella sociale, per non parlare degli aumenti che in questi anni sono ricaduti nelle tasche delle famiglie italiane, riguardanti i servizi un tempo pubblici e funzionanti e ad oggi sempre più privatizzati e scadenti.
La realtà è che il potere d’acquisto dei salari dopo l’entrata in vigore dell’ Euro si è dimezzato , e questo governo non ha fatto nulla per arginare questa lenta deriva.
Noi ci auguriamo di tornare subito al voto e che non possa esserci il tempo tecnico e legale per questa sanatoria di 500 mila clandestini che diventerebbero cittadini regolari e che andrebbero ulteriormente a pesare sulle casse del sistema sociale del nostro paese.
Luca Lorenzi
Dirigente Nazionale "Gioventù Italiana"
"La Destra"

ARRIVANO MINACCE DI MORTE AL LEADER DE "LA-DESTRA" FRANCESCO STORACE!!!

Il clima si fa torbido. Ora ci sono intimidazioni, che gli inquirenti verificheranno nella loro potenzialità. Oggi, nel mio ufficio, ho trovato una lettera contenente minacce – rivolte anche ad altri esponenti del centrodestra – con attaccato un proiettile.
La missiva recitava: “Alcuni giorni passati una nostra cellula ha scritto ai fratelli Berlusconi al Giornale.. Li abbiamo informati che alla prima occasione si prenderanno un colpo in testa e poi salteranno in aria, come è successo con la Bhutto.
Il nostro obiettivo è ora esteso ai seguenti politici, che ci hanno offeso molte volte e che fanno campagne anti islam e anti immigrati.
Umberto Bossi e Roberto Calderoli della Lega. Gianfranco Fini fascista di An con Gasparri e Alemanno. Pierferdinando Casini e Buttiglione di Udc falsi cattolici. Storace della Destra fascista.
Vi avvertiamo che alla prima occasione salterete in aria ma prima per essere certi che morirete vi spariamo una pallottola in testa. Quella allegata è solo un avvertimento.
Noi siamo imprevedibili pertanto non cercateci, vi cerchiamo noi.
Allah è grande”.
Ecco il risultato delle campagne di odio contro di noi, ecco cosa succede quando al confronto politico si sostituisce la demonizzazione dell’avversario, che diventa un nemico.
Ma noi non ci fermiamo. Noi andiamo avanti: non rinunceremo mai alle nostre idee, non rinunceremo mai a tenere alti i nostri valori.


Senatore
Francesco Storace
"La-Destra"

Veltroni: Governo per le riforme e i salari, basta un anno. Incomprensibile un 'no'!!!

Un breve incontro tra Walter Veltroni e il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, in piazza Santa Anastasia, ha preceduto la conferenza stampa nella quale il segretario del Pd ha fatto il punto sul processo di costituzione dei circoli e rinnovato l’appello ad un governo di unità nazionale per le riforme, da realizzare “in 8-12 mesi. Un rinvio sarebbe incomprensibile”. Veltroni ha parlato non solo di necessità della riforma elettorale ma anche delle riforme istituzionali (superamento del bicameralismo perfetto) possibili a suo avviso nell’arco di un anno.
Da Berlsuconi bizantinismi Il no di Berlusconi a dar vita ad un governo per le riforme "fa parte dei bizantinismi incomprensibili della politica italiana", ha detto il segretario del Pd, che domani salirà al Quirinale. Un no che, per Veltroni, "è reso ancor più incomprensibile" dalle dichiarazioni di chi dice che "le riforme saranno fatte dalla prossima legislatura, mentre i cittadini chiedono perche' non farle adesso". Ancor di più, sottolinea il leader del Pd, "in un momemnto in cui c'è un'occasione unica per fare le riforme che sono già incardinate in Parlamento. Se ci fosse l'intelligenza sulla necessità di farle, potremmo dare al nostro Paese quelle riforme di cui ha bisogno".
Salari troppo bassiPer l'eventuale governo 'a tempo', peraltro, Veltroni identifica un altro terreno d'intervento, quello dei salari. I dati "sulle retribuzioni dei dipendenti mostrano che questa è una questione di grande urgenza. Spero che si faccia un governo che ponga al centro questo tema, di come si possano aumentare i salari e la produttività al tempo stesso. Sarebbe uno strumento per far ripartire tutta l'economia".Il Pd e la strategia elettorale"Ho visto una mappa oggi su un giornale delle posizioni interne al Pd che sembrava fatta per sorteggio: a chi tocca...? Fa parte dello stato delle cose presenti", ha detto Veltroni smentendo accordi interni al Pd già in vista delle elezioni. Parlando della Campania, peraltro, Veltroni ha ammesso "l'esigenza di un segno di discontinuità". Un solo partito “Noi siamo nati tre mesi fa e possiamo dire che si sono già fortemente mescolate le identità. Sono diventate per chi lavora nel Pd praticamente irrintracciabili, se non nel passato. Il Pd deve saper esprimere e interpretare il nuovo della società italiana, deve, soprattutto in certe regioni (penso alla Campania), saper interpretare il tanto di nuovo che c’è nella società e guarda al centrosinistra”.
“Penso che l’Italia abbia bisogno di un tono di voce volto a unire e non a separare, a costruire e non a contrapporre”, ha detto ancora Veltroni.
Franceschini: puntiamo a 8500 circoli“Siamo a metà strada – ha detto Dario Franceschini alludendo alla formazione dei circoli del Pd – I numeri della partecipazione sono significativi, parlano di 1 milione e 200mila persone che hanno partecipato a questa fase anche in regioni a noi non particolarmente favorevoli. Questo numero va confrontato con i 300mila che partecipavano ai Congressi: sono più militanti che semplici iscritti, dai quali si manifesta una domanda di politica nuova, disponibile ad organizzarsi”.

Crisi di Governo, oggi è il terzo giorno di consultazioni!

Da Napolitano tutti i rappresentanti dei partiti:





Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ripreso le consultazioni per uscire dalla crisi di governo. Non erano attese grosse novità rispetto a quanto emerso nei giorni scorsi con uno scenario ben delineato che vede due partiti che voterebbero subito (Lega e An), uno favorevole ad un governo istituzionale (Prc) e un altro che lo vorrebbe (l'Udc). Domani saliranno al Quirinale Pd e Forza Italia
18:04 - ''Non e' mia intenzione dimettermi per candidarmi eventualmente alla carica di senatore o di deputato''. Lo ha precisato il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, oggi durante il consiglio comunale in riferimento ad una dichiarazione fatta in mattinata dalla presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso.
17:20 - Il leader del Pd Walter Veltroni lancia un ennesimo appello alle forze politiche affinche' vi sia ''un'assunzione nazionale di responsabilita''' in modo da andare al voto ''fra 8-10-12 mesi'' avendo fatto prima le riforme di cui il Paese ha bisogno.
17: 15- ''Se andremo alle elezioni, lavoreremo per fare una lista unitaria di tutta la sinistra''. Lo ha detto il ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, prima di entrare nel palazzo della Provincia a Roma per l'inaugurazione di una mostra sulla Shoah.
17:00 - Luca Cordero di Montezemolo ha ribadito la necessità di arrivare a una nuova legge elettorale prima di andare al voto anticipato. "Me lo auguro. Quella di una nuova legge elettorale è una richiesta disperata che noi facciamo. Perché è sotto gli occhi di tutto quello che è successo senza la governabilità", ha detto il presidente di Confindustria a Pordenone, prima di partecipare all'assemblea degli industriali locali.
16:36 - ''E' fondamentale accelerare il processo di unita' a sinistra''. Lo ha dichiarato il senatore di Insieme con l'Unione, Mauro Bulgarelli, secondo il quale la costruzione di una casa comune della sinistra ''e' divenuta una priorita' inderogabile, soprattutto nell'eventualita' che si debba andare in tempi stretti al voto''.
15:55 - ''Quando cadi, devi tornare dagli elettori, gli unici abilitati a dare un parere al di la' degli schieramenti e degli interessi di partito. Speriamo con tutto il cuore che gli altri partiti della sinistra comprendano che non e' piu' il tempo del politicismo''. Lo ha affermato la senatrice Manuela Palermi, capogruppo del Pdci a Palazzo Madama.
15:40 - "Se i partiti non riescono, da qui a due mesi, a metter mano a una riforma elettorale tanto vale ridare al piu' presto la parole ai cittadini che, in democrazia, e' tutt'altro che un atto eversivo''. E' quanto ha scritto nel suo blog il senatore dimissionario dell'Unione democratica, Willer Bordon.
15:10 - ''Vogliamo un governo di scopo per la riforma della legge elettorale, perche' il cosiddetto Porcellum e' una legge pessima che non garantisce la stabilita'. Eravamo a buon punto con la bozza Bianco. Una riforma elettorale si potrebbe fare entro giugno a meno che Berlusconi, Bossi e Fini non facciano gli interessi dei loro partiti''. Lo ha detto il presidente dei senatori del Prc Giovanni Russo Spena.
14:50 - ''L'attuale legge elettorale premia le coalizioni. Dichiarare morto il centrosinistra, trasformare le elezioni in una resa deiconti a sinistra, equivale a dire: prego, Berlusconi si accomodi! E' una linea che condanna tutti alla sconfitta". E' quanto dichiarato da Fabio Mussi, leader della Sinistra Democratica.
14:05 - ''L'Italia dei Valori dice si' a un governo istituzionale di due o tre mesi per andare alle elezioni, dice no ad un ribaltone dato da un cambio di maggioranza e non stara' mai piu' con i traditori dell'altro giorno''. Lo ha affermato Antonio Di Pietro.
13:50 - ''Vorremmo partire come un partito indipendente poi vedremo quali saranno le alleanze da fare. La legge elettorale costringe ad allearsi, quindi faremo un'alleanza. Quale? In questo momento non lo dico: ma la maggior parte degli osservatori lo immagina.Centrodestra? Vedremo...''. Queste le parole di Lamberto Dini ospite di Panorama del Giorno su Canale 5.
13:05 - ''Se ci troveremo in una situazione in cui sara' necessario scendere in campo per vincere una campagna elettorale che sara' durissima, sono pronta a scendere in campo e questo vale anche per il sindaco di Torino Sergio Chiamparino''. Lo ha detto la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, in merito alla crisi di governo.
12:50 - ''Qualora non ci fosse la possibilita' di dare vita a un governo a termine di scopo, credo dovra' esserci, nel Pd una volonta' soggettiva di creare liste con alternanza uomo donna, in modo di avere una presenza femminile almeno al 40% anche se mi battero' per una quota del 50%''. Questa la proposta lanciata dal ministro per le Pari Opportunita' Barbara Pollastrini, durante il suo intervento al Convegno sulla donne e la leadership a Milano.
12:45 - ''Due giorni fa ho parlato con Berlusconi il quale mi ha assicurato che si andrà alle elezioni prima dell'estate. Ritengo che questa eventualità abbia una probabilità tra il 60 e il 70%''. Lo ha detto il sindaco di Catania, Umberto Scapagnini, uscendo dalla riunione dei parlamentari siciliani di Forza Italia a Palermo.
12.38 - "La delegazione di An ha chiesto al presidente di sciogliere le Camere e di ridare la parola agli elettori", ha detto Gianfranco Fini. "Abbiamo ribadito che l'Italia ha bisogno di un governo che abbia una maggioranza e che affronti i temi come la sicurezza, i salari e il rilancio delle imprese. Oggi non c'è condizione perché nasca". Secondo Fini, "non ha senso un governo per la legge elettorale: in 24 mesi si sono fatte solo discussioni". Quanto al referendum, "si farà tra un anno". 12.01 - La delegazione di Alleanza nazionale è al Quirinale a colloquio con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Con il capo dello Stato nello studio alla Vetrata ci sono il leader di An Gianfranco Fini ed i capigruppo alla Camera e al Senato del suo partito, Ignazio La Russa ed Altero Matteoli. Quella di Alleanza nazionale è l'ultima delegazione ad essere ricevuta oggi al Quirinale. Le consultazioni riprenderanno domani mattina alle 10.30, quando Napolitano vedrà Forza Italia e, un'ora dopo, il Partito democratico. Nel pomeriggio di domani, a partire dalle 17.30, sono in agenda gli incontri con i presidenti emeriti della Repubblica: al Colle saliranno nell'ordine Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi.
11.48 - "Abbiamo espresso la nostra contrarietà rispetto ad intimidazioni inquietanti e sollecitato un governo a termine di scopo per sbloccare la legge elettorale sull'impianto della bozza Bianco". E' la posizione di Rifondazione comunista, ribadita dal segretario Franco Giordano al presidente della Repubblica. Giordano chiede che, in ogni caso, "tutte le forze della sinistra si presentino unitariamente alle elezioni".
10.47 - "Un Paese in ginocchio ha bisogno di un governo di pacificazione tra la gente più responsabile di centrodestra e di centrosinistra. Se non è possibile, elezioni subito. Siamo indisponibili a pasticci e trasformismi''. Lo ha detto il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini al termine del colloquio al Quirinale con il presidente della Repubblica.
10.07 - La delegazione dell'Udc è a colloquio con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Quirinale. Ad incontrare il capo dello Stato, nello studio Alla Vetrata, ci sono il leader dei centristi Pier Ferdinando Casini, i capigruppo alla Camera e al Senato Luca Volontè e Francesco D'Onofrio, il segretario del partito Lorenzo Cesa e il presidente Rocco Buttiglione.
9.44 - ''Elezioni politiche immediate, senza sostegno ad alcun tipo di governo istituzionale''. E' quanto ha chiesto la Lega al presidente Napolitano, secondo quanto riferisce il capogruppo alla Camera Roberto Maroni. ''Il sistema è bloccato: più si ritarda nel tornare alle urne e più danni deve sopportare il Paese''. ''Il presidente della Repubblica - ha detto Maroni - sciolga subito le Camere senza ritardo per consentire la formazione di un governo che affronti le questioni più urgenti: questioni che non possono essere gestite da un governo senza maggioranza. Dalla vicenda Alitalia all'emergenza rifiuti, dalla garanzia di adeguati salari alle famiglie alle nomine nelle grandi aziende''.
9.12 - A colloquio con il Capo dello Stato Giorgio Napolitano nello studio alla Vetrata ci sono il leader del Carroccio Umberto Bossi, i capigruppo di Camera e Senato, Roberto Maroni e Roberto Castelli e il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli.


L'impresa di Fiume del 1919 di Gabriele D'Annunzio!

Storico documentario sull'impresa di Gabriele D'Annunzio, il "vate" Poeta e grande uomo Politico di azione, occupa militarmente la città di Fiume sostenuto da un esercito di volontari!!!

domenica 27 gennaio 2008

Berlusconi: "O voto, o in milioni a Roma"!!!

Berlusconi: "Pdl in simbolo elezioni"!
"Se non otteniamo il voto, credo che milioni di persone andranno a Roma per chiederlo". Così Silvio Berlusconi, parlando in collegamento telefonico con l'assemblea nazionale di Rete Italia, organizzata da Formigoni. "Credo che tutti i partiti, visto che andremo a votare con la legge vigente, vorranno andare col loro simbolo. Noi potremmo inserire il richiamo al Pdl. E i candidati verranno scelti con un referendum nei gazebo".
A due giorni dalle consultazioni di Forza Italia al Colle, Silvio Berlusconi quindi ribadisce che la linea con cui Forza Italia si muove in questa crisi e' una sola: richiesta di voto anticipato. Insomma, nessun ripensamento. Anzi, Berlusconi pensa gia' alla camapgna elettorale e anche al simbolo con cui la formazione di centrodestra si presentera' agli elettori: "Lo decideremo insieme, comunque penso di inserire nel simbolo di Forza Italia anche il richiamo al Popolo delle Liberta'. Immagino che tutti i partiti, visto che andremo a votare con la legge vigente, vorranno andare con il loro simbolo. Noi potremmo inserire il richiamo al Pdl. Dobbiamo credere in questa prospettiva di cambiare il modo di fare politica". Il leader del centrodestra non teme di essere imbrigliato nell'azione di governo dai 'piccoli' se tornera' a palazzo Chigi: "Abbiamo fatto sufficiente esperienza per saperci guardare da questi rischi. Credo che a questi nostri alleati possiamo dare visibilita' e sostegno ma e' con i loro voti che devono essere capaci di eleggere i loro rappresentanti". Infine, un annuncio: la possibilita' che vi siano personalita' della sinistra nel suo futuro esecutivo, se vincera' le elezioni: "All'interno di questa sinistra ci sono persone di buon senso, di buona volonta' che volessero condividere con noi certe responsabilita' per delle riforme, magari poco popolari, non saremo certo noi a dire di no".Veltroni: "Riforme in 12 mesi"Se Berlusconi insiste con le elezioni subito, Veltroni rilancia la riforma elettorale. "E' necessario riscrivere le regole del gioco, e noi siamo disposti a farlo", afferma il leader del Pd a Firenze, aggiungendo di essere convinto "che sia possibile prendere 8-10 mesi, forse un anno, per avviare la stagione delle riforme: cambiare la legge elettorale, i regolamenti parlamentari, dimezzare il numero dei parlamentari". E in quanto al voto, per Veltroni "si vada dando almeno al paese una nuova legge elettorale". "Invito tutti alla responsabilita' nazionale. Faccio un appello sincero al senso di responsabilita' nazionale di tutte le forze politiche e dei loro leader che conosco e che rispetto. Lo faccio nell'interesse del Paese per scrivere nuove regole del gioco", ha concluso Veltroni intervenuto alla convention del Pd 'Ambientalismo del fare'.

Primarie Usa, Obama vince in S.Carolina!!!

Trionfa con il 55%, a Hillary il 27% :
Con il 55 per cento dei voti, Barack Obama ha vinto le primarie democratiche in South Carolina. Il senatore dell'Illinois ha "schiacciato" Hillary Clinton, seconda con il 27 per cento. Terzo John Edwards, che ha racimolato il 18 per cento. "Il futuro ha vinto sul passato - ha detto Obama nel discorso della vittoria a Columbia - La scelta in questa elezione non è di razza, religione, sesso, non è di ricchi contro poveri, neri contro bianchi".
''Siamo tutti uniti a cambiare le disastrose politiche dell'amministrazione Bush'', ha detto Obama dicendosi pronto a combattere ''lo status quo di Washington''. ''Non sarà facile. Il cambiamento non sarà facile, prenderà tempo, faremo errori, ma c'è gente in America che conta su di noi, che non può permettersi altri quattro anni senza mutua, senza salari decenti. Abbiamo la maggioranza dei voti, la maggioranza dei delegati, la coalizione più diversa di americani che abbiamo visto in moto molto tempo''.Obama trionfa dunque nel Nel South Carolina, Stato Usa dove i neri rappresentano oltre metà dell'elettorato. Il candidato ha avuto il voto degli afroamericani e dei giovani, mentre Hillary Clinton non è riuscita a conquistare neanche la maggioranza del voto femminile. Secondo l'analisi del voto della Cnn il senatore dell'Illinois ha potuto contare in media sul sostegno del 79,25 dei neri, con picchi dell'83% nella fascia dai 30 ai 44 anni, contro il 18,25 della senatrice di New York. A prescindere dal colore il senatore dell'Illinois ha ottenuto il voto del 68% degli elettori da 18 a 29 anni e il 62% di quanti hanno tra 30 e 44 anni. Non solo. Obama è anche riuscito a convincere l'elettoratonon afroamericano più giovane: il 52% di quanti hanno tra i 18 e i 29 anni hanno votato per lui mentre il 42% degli over 60 ha scelto Hillary Clinton. Tra l'elettorato bianco Obama ha vinto il favore del 29,25% degli elettori contro il 36,75 della rivale diretta. Per Obama hanno votato il 55% dei democratici di sesso maschili contro il 23% per l'ex first lady, ma anche il 53 delle donne lo ha preferito alla Clinton, che ha ottenuto solo il 30% del voto femminile.Intanto anche Caroline Kennedy, la figlia del presidente assassinato cui Obama viene spesso paragonato, ha deciso di sostenere la corsa alla Casa Bianca del senatore dell'Illinois. Bill Clinton avrebbe avuto un effetto negativo sulla campagna della moglie. Sei elettori su dieci hanno detto che l'aggressiva campagna dell'ex presidente a favore della moglie è stato un fattore a cui hanno pensato nel segreto dell'urna. Nonostante il terzo posto nello Stato dove è nato, Edwards ha detto che resterà in gara, almeno fino al Super Martedì del 5 febbraio, quando si voterà in una ventina di Stati. ''Sono qui per restare'', ha detto l'ex senatore della North Carolina rassicurando i suoi sostenitori: ''Finanziariamente, siamo a posto''.Il 5 febbraio vanno al voto una ventina di Stati per un totale di circa 1.600 delegati alla Convention del partito democratico che a fine agosto investirà il candidato per la corsa alla Casa Bianca. Tra questi i popolosi California e New York.

Fonte: http://www.tgcom.mediaset.it/

Adolf Hitler Cartoon...

Ultimo video della GIORNATA DELLA MEMORIA...un cartoon satirico che prende in giro la figura inquietante di quello che è stato il dittatore del Terzo Reich...Adolf Hitler nel bunker a Berlino visto da questo simpatico autore!!! Per "sdrammatizzare" un giorno comunque triste...carico di dolore, carico del ricordo di milioni di morti innocenti!!!

Corea del Nord: dittatura Comunista stile Mao Zedong!

In Corea del Nord si imita il Regime Comunista Cinese di Mao Zedong tanto è vero che i due Paesi Comunisti sono grandi "amici"!!!

Il genocidio Cambogiano...

Pol Pot...spietato e sanguinario Stalinista Cambogiano, devasta il suo Paese con veri e propri stermini di massa..si calcolano oltre 2 milioni di morti, vittime del Regime Comunista Cambogiano!!!

Lenin parla...

Incredibile, eccezionale documento storico originale, restaurato a colori sul creatore dell'Unione Sovietica e precursore di Stalin al potere di Mosca!!! Anche se i tempi bui di Stalin sono alle porte, già con Lenin in Russia il futuro KGB lavora per stroncare gli oppositori politici...fucilazioni e deportazioni sono all'ordine del giorno nell'ancora caotica ed embrionale URSS!!!

FOIBE: Noi non dimentichiamo!

Documentario interessante sulle foibe...altro dramma umano, il razzismo dei Comunisti Yugoslavi Titini contro gli Italiani in Istria durante la guerra ma ancora peggio anche dopo la Seconda Guerra Mondiale!!!

Mao Zedong: dittatura Comunista Cinese!!!

Un documento storico sul dittatore Comunista Cinese Mao Zedong...come fece Stalin in Russia, pure Mao non era da meno in fatto di repressioni sanguinarie e deportazioni, discriminazioni etniche (vedi Tibet) e Religiose (Vedi Cristianesimo e Buddismo)...anche in Cina negli anni della Rivoluzione i Campi di Concentramento per la rieducazione politica ed i lavori forzati non si contano...

I funerali di Stalin...

A differenza di Hitler e Mussolini, lo spietato e sanguinario dittatore Comunista ebbe alla sua morte l'onore di essere commemorato in un solenne e grandioso FUNERALE DI STATO!!!

Stalin...l'uomo d'acciaio!!!

Documento storico originale sul dittatore che per 30 anni ha comandato e sottomesso ai suoi voleri un'impero gigantesco!!!

[CNN] Saddam Hussein: morte di un dittatore!

Anche Saddam Hussein, giustiziato alla fine del 2006, il 30 Dicembre, era accusato di genocidio e deportazioni...soprattutto il povero popolo Kurdo era stato perseguitato duramente dal suo regime...caso strano una volta Saddam aveva detto che nella storia ammirava Hitler e Stalin...proprio da Stalin nei suoi anni di potere aveva imitato non solo il modo di fare ma anche il look con i baffoni neri, folti, sotto il naso!!!

Czeczenia...la guerra infinita!!!

Fin dai tempi di Stalin la Cecenia è stata per la Madre Russia un problema serio...Stalin ha spesso perseguitato duramente questo popolo rude che a stento si piegava ai suoi voleri!!! Anche il popolo Ceceno ha dovuto subire deportazioni di massa dentro i GULAG Sovietici!!!

Yalta (1945)

Documento storico integrale sulla memorabile Conferenza di Yalta...

Churchill, Stalin e Roosevelt a Yalta!

La Conferenza di Yalta...dove si erano decisi i destini dell'Europa e del Mondo intero!!! Documento storico...

L'anomalia: Joseph Stalin!!!

Eppure è vero, un dittatore spietato e cinico come Stalin ha contribuito, combattendo a fianco delle Democrazie Occidentali, alla caduta del Nazismo in Germania ed alla sconfitta del potente esercito Tedesco...tuttavia ciò che faceva Hitler in mezza Europa lui a sua volta lo faceva a "casa sua"!!! Deportazioni, esecuzioni sommarie, discriminazioni etniche e religiose all'interno dei territori dell'Unione Sovietica!!! Ma i Comunisti hanno vinto e si sà...il prezzo da pagare è stato il silenzio!!! Ma ad oggi, caduta anche l'Unione Sovietica, perchè non si rammentano ufficialmente questi crimini? Perchè nella SHOAH non si ricorda anche gli Ebrei uccisi nei Gulag Sovietici? Forse ancora queste verità sono scomode politicamente???

Morte nei Gulag Sovietici...

Una lunga scia di morte in tutta l'Unione Sovietica...migliaia e migliaia di campi di concentramento, "ARCIPELAGO GULAG", anche i Comunisti seppur vincitori contro i Nazisti Tedeschi, hanno infangato la dignità dell'essere umano!!!

Deportazione in un Gulag Siberiano nel 1940!

Il capo-padrone dell'Unione Sovietica, il "Comunista d'Acciaio", era noto anch'egli per il suo forte antisemitismo...odiava Troszkj proprio perchè era di origini Ebraiche, molti Ebrei Russi, Ucraini e delle altre Regioni che componevano l'impero dei Soviet furono internati nei gelidi e tetri GULAG perchè ritenuti "TRADITORI" della causa Rivoluzionaria e "Reazionari"!!! Durante la Seconda Guerra Mondiale non solo i Nazisti dunque compivano crimini contro l'Umanità!!!

Gulag: non solo Nazisti!!!

Durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, gli Ebrei morivano a migliaia insieme ad altri detenuti politici dentro i durissimi campi di concentramento Sovietici...chiamati in Russia GULAG!!! Campi che uffioialmente dovevano "RIEDUCARE" politicamente per un tempo determinato i detenuti per riammetterli nella società Sovietica, in realtà erano dei veri e propri Lager dove i detenuti costretti a pesantissimi lavori forzati, donne e uomini indistintamente, morivano di stenti, freddo, denutrizione e torture sistematiche!!! Anche quì gli Ebrei sono stati sterminati dai Comunisti, anche questo fatto oggi va ricordato!!!

Il Lager di Aushwitz!

Aushwitz, migliaia di Ebrei Polacchi insieme ai "cugini" Europei hanno patito gli stenti della durissima prigionia...e molti vi hanno trovato la morte!!!

Lager di Dachau: il video!

Un eccezionale documento sul lager di Dachau...nel GIORNO DELLA MEMORIA PER NON DIMENTICARE! NON SOLO LA SHOAH...MA TUTTE LE SHOAH DEL MONDO CHE HANNO COLPITO POPOLI, NAZIONI, CULTURE E IDEALI POLITICI!!! Non solo SHOAH Ebraica...non dimentichiamo tutte le vittime di tutte le guerre del Mondo!!!

Ultimo discorso Mussolini!

Siamo nel giorno del 16 Dicembre 1944...la guerra è ormai ad un punto cruciale, le forze dell'Asse (Germania, Italia, Giappone) stanno perdendo su tutti i fronti, l'Europa brucia nel fuoco delle macerie, i campi di sterminio sono stracolmi di dolore e morte...Mussolini sulla via del tramonto pronuncia il suo ultimo, memorabile discorso pubblico e radiofonico!!!

Mussolini (e Hitler): discorso in tedesco a Berlino!

Prima visita ufficiale di Benito Mussolini in Germania a Berlino...nel 1937 in un perfetto Tedesco il Duce parla di pace al popolo Nazista di Hitler!!! Purtroppo due anni più tardi egli stesso si farà ingannare dal Fuhrer che lo trascinerà nel baratro della Seconda Guerra Mondiale!!!

Il testamento di Benito Mussolini!

In questo filmato uno degli ultimi scritti di Benito Mussolini, testamento scritto presumibilmente nei giorni prima del suo arresto da parte dei combattenti Partigiani che lo fucileranno insieme alla sua amante Claretta Petacci!!!

DICHIARAZIONE DI GUERRA DI BENITO MUSSOLINI!

E' il 10 Giugno del 1940, a due anni dall'emanazione delle leggi razziali, l'Italia si decide ad entrare in guerra a fianco della Germania di Hitler!!! Il Fascismo ormai in caduta libera da due anni..

Mussolini a Trieste nel 1938!

Il Duce Benito Mussolini il 18 Settembre del 1938 pronuncia il suo primo ed ultimo discorso "razzista"! Non nè pronuncierà mai più da quel giorno, Mussolini non era razzista, tuttavia per compiacere ad Hitler o forse addirittura "spinto" dallo stesso Fuhrer a promulgare quelle leggi nefaste come prova di fedeltà all'alleanza pattuita tra i due leader Europei poco tempo prima, a Trieste si dovette adeguare al tremendo corso della storia!!!

Cerimonie per la Visita del Fuhrer in Italia!

Storico ed interessantissimo documento sulle celebrazioni per la visita solenne del Fuhrer Adolf Hitler in Italia...è l'inizio della fine del vero ideale Fascista!!!

Adolf Hitler il grande oratore...

Uno dei tantissimi discorsi che Adolf Hitler ha tenuto in pubblico...non si contano i suoi interventi e le persone che vi hanno assistito! In questo video tutta la sua arte oratoria, magnetizzante e travolgente!!!

Discorso di Mussolini e Hitler: 7 maggio 1938 a Roma!

A Maggio del 1938 il Fuhrer Adolf Hitler visita l'Italia ed è ospite a Roma accolto dal Re e dal Duce Benito Mussolini, Hitler è reduce dal successo dell'annessione dell'Austria alla Germania, inganna il Mondo intero ed imbroglia lo stesso Mussolini parlando di pace...una pace che non ci sarà mai!!! Dopo soli 4 mesi da quella visita solenne, nel Settembre del 1938 in Italia vengono emanate le leggi razziali volute dallo stesso Fuhrer, un anno dopo, il 1° Settembre del 1939, la Germania sotto ordine di Hitler invade la Polonia dando così inizio alla tragedia: lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e lo sterminio sistematico degli Ebrei di mezza Europa!!!

Trieste - Settembre 1938: Le leggi razziali!

Benito Mussolini pronuncia il fatidico discorso sulle leggi razziali...quì il VERO IDEALE FASCISTA muore sotto la spinta Nazionalsocialista Tedesca che vuole l'Italia alla stregua di una grande Provincia del Terzo Reich!!! Un'Italia allineata dunque all'ideologia Nazista fortemente antisemita e razzista!!!

Campi di Concentramento in Herzegovina!

Non solo SHOAH...l'Europa moderna, democratica e civile ha dovuto subire anche gli orrori che potete visionare in questo storico documentario del 1993...

Radovan Karadžić e gli altri mattatori della ex-Yugoslavia!

Nel prezioso documentario i 3 uomini politici delle 3 Nazioni Balcaniche (Croazia, Bosnia, Serbia) che hanno devastato l'intera ex-Yugoslavia!!!

Deportazioni a Zvornik! (Bosnia)

Macerie e cadaveri fanno da cornice al passato dramma delle deportazioni nelle guerre Balcaniche del 1992-1995!!!

Campi di Concentramento in Krajina! (Bosnia)

Tra il 1992 e il 1995 in Bosnia abbiamo rivissuto l'orrendo dramma delle deportazioni e delle discriminazioni a sfondo etnico e religioso!!! No...non siamo nel 1945...insieme alla SHOAH dobbiamo ricordare anche questi drammatici avvenimenti di storia recentissima!!! Per non dimenticare...

Lo sterminio degli Ebrei: la SHOAH!

Con il termine Shoah venne ufficialmente indicato lo sterminio degli ebrei operato dai nazisti. Questo vocabolo venne usato per la prima volta nel 1938 nella Palestina sottoposta al mandato britannico durante una riunione del Comitato Centrale del Partito Socialista, in riferimento al pogrom della cosiddetta “Notte dei Cristalli”.
Nella parola Shoah, voce biblica che significa “catastrofe, disastro”, è implicito che quanto è accaduto non ha alcun significato religioso, contrariamente a ciò che richiama il termine olocausto, spesso usato, che rinvia a un’idea di sacrificio di espiazione. La Shoah è piuttosto un genocidio, ovvero un’azione criminale che, attraverso un complesso e preordinato insieme di azioni, è finalizzata alla distruzione di un gruppo etnico, nazionale, razziale o religioso.
Ben sei milioni di ebrei (secondo fonti tedesche), giovani, vecchi, neonati e adulti, furono uccisi dalla violenza nazista. La Shoah si sviluppò in cinque diverse fasi: I. la privazione dei diritti civili dei cittadini ebrei; II. la loro espulsione dai territori della Germania; III. la creazione di ghetti circondati da filo spinato, muri e guardie armate nei territori conquistati a est dal Terzo Reich, dove gli ebrei furono costretti a vivere separati dalla società e in precarie condizioni sanitarie ed economiche; IV. i massacri delle Einsatzgruppen (squadre di riservisti incaricate di eliminare ogni oppositore del nazismo nei territori conquistati dell’Ucraina e della Russia) durante le azioni di rastrellamento; V. la deportazione nei campi di sterminio in Polonia dove, dopo un’immediata selezione, gli ebrei venivano o uccisi subito con il gas o inviati nei campi di lavoro e sfruttati fino all’esaurimento delle forze, per essere poi comunque eliminati. Queste tappe possono essere suddivise in due periodi storici:- dal 1933 al 1940, quando il nazismo vide la soluzione della questione ebraica nell’emigrazione;- dal 1941 al 1945, quando venne attuato lo sterminio.Il nazismo fece dell’attacco agli ebrei uno dei propri elementi fondanti. Dal momento in cui giunse al potere, si scagliò contro i cittadini ebrei con ogni mezzo di propaganda e con una fitta campagna di leggi. Per convincere anche la pubblica opinione della necessità di questa lotta, furono utilizzate le accuse di deicidio, di inquinamento della razza ariana e di arricchimento mediante lo sfruttamento del lavoro e delle disgrazie economiche altrui. Gli ebrei, secondo i piani dei gerarchi nazisti, avrebbero dovuto scomparire dalla faccia della terra. Il progetto di Hitler, infatti, era quello di rendere tutto il mondo Judenfrei (libero dagli ebrei). Dal momento dell’entrata in guerra, la Germania rese sempre più violenta la lotta contro i civili ebrei, iniziandone l’eliminazione fisica. Con il proseguire del conflitto, più si profilava certa una sconfitta per il Terzo Reich, più si faceva intensa la guerra dei nazisti agli ebrei, come se la loro distruzione totale potesse costituire una vittoria compensatrice. La furia violenta del nazismo si scagliò però non solo contro gli ebrei, ma anche contro: i tedeschi dissidenti (dall’apertura del campo di Dachau, 1933); gli zingari (discriminati già nel 1935 e deportati dal 1939); i Testimoni di Geova (perseguitati nel 1933 e internati dal 1935); i prigionieri di guerra (dall’inizio del 1939); i partigiani (dal momento in cui venivano annessi nuovi territori al Reich); gli omosessuali (incarcerati e condannati dal 1934); i portatori di handicap (sterilizzati dal 1933; nel 1939 i primi a essere gassati in apposite “case di cura” o su camion destinati alla gassazione, in base al Programma Eutanasia); una parte del clero (dal 1937, quando papa Pio XI, nell’Enciclica Mit Brennender Sorge, prese aperta posizione contro la Germania hitleriana).Bisogna però ricordare che, mentre ebrei e zingari furono vittime dello sterminio sistematico di interi gruppi familiari, colpevoli solo di esistere, tutti gli altri vennero perseguitati perché avversari del regime al potere o non adatti al nuovo ideale nazista di “uomo tedesco”. Questa differenza si rispecchiava anche nelle diverse tipologie di campi creati dai nazisti per i propri nemici. In base a un’indagine compiuta da G. Schwarz, uno dei maggiori studiosi dell’universo concentrazionario, i gerarchi nazisti istituirono più di 10.000 campi sul suolo del Terzo Reich. Cinquanta erano le categorie in cui venivano suddivisi i lager, in base alle diverse finalità, ma sei in tutto erano i campi di sterminio dove i deportati venivano selezionati e uccisi con il gas, creati solo per ebrei e zingari: sono questi i luoghi della Shoah.Alla fine della prima guerra mondiale, dopo le norme del Trattato di Versailles, la situazione politica e sociale della Germania era altamente instabile. La lenta riconversione delle industrie belliche secondo il Trattato, la riduzione dell’esercito a 100.000 unità imposta dai vincitori, il crollo dei cambi nel 1927 e quello della Borsa di New York nel 1929 favorirono la creazione di gruppi organizzati e violenti che rappresentavano, in opposte fazioni, il malcontento generale. Ordine sociale ed economico e riscossa agli occhi dei vincitori della guerra del 1914-1918 furono le richieste più pressanti che provenivano da vari strati della frantumata società tedesca della Repubblica di Weimar. L’austriaco Adolf Hitler seppe dare la risposta sbagliata, ma brutale e convincente, a queste domande. Il 24 febbraio 1920, tra i fumi di una birreria, Hitler espose al Partito dei Lavoratori Tedeschi, di cui faceva parte dal luglio 1919, il proprio programma incentrato sull’antisemitismo e sul principio di “ristabilire la disciplina militare e inculcare nuovamente nella truppa i sentimenti nazionali e patriottici”. Nell’aprile 1920 il Partito cambiò nome e divenne Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori.Il programma politico di Hitler era chiaro: egli predicava la superiorità della razza ariana, incarnata dai popoli tedeschi, su tutte le altre. Per raggiungere questo scopo voleva l’annientamento delle razze inferiori che avevano contaminato la purezza germanica e la conquista di uno spazio vitale in cui tornare a far prosperare gli eletti ariani.Dal 1923 Hitler divenne un punto di riferimento per tutti i movimenti dell’estrema destra tedesca. Il 9 novembre 1923, forte del consenso ottenuto, organizzò il Putsch (colpo di Stato) a Monaco; dopo il suo fallimento e la conseguente incarcerazione egli capì che il potere in Germania avrebbe dovuto contare su solidi appoggi degli industriali, su un apparente rispetto della legalità e sulla ricompattazione del popolo tedesco. Condannato a cinque anni di reclusione per “alto tradimento”, Hitler trascorse agli arresti meno di un anno, in cui dettò al compagno di cella Rudolf Hess (divenuto poi un importante personaggio del nazismo) il Mein Kampf. In questo scritto Hitler rese pubblico il suo pensiero politico e il suo progetto di uno Stato basato su un nuovo ordine politico, sociale e razziale. Il 27 febbraio 1925, tornato in libertà, ricostituì il Partito Nazionalsocialista, sciolto dopo il fallimento del Putsch. Da quel momento sino al 1929 Hitler tentò di darsi una presentabilità a livello internazionale e nazionale, cercando di rendersi gradito agli ambienti industriali proponendosi come difensore della proprietà privata, sfumando in modo molto abile l’aspetto anticlericale del Partito e promovendone una riorganizzazione interna secondo la quale tutto avrebbe ruotato sempre più attorno a lui. Una costante di quegli anni di preparazione fu l’utilizzo di una forte campagna antisemita e antibolscevica, in base alla quale gli ebrei erano visti come i “burattinai del comunismo” che avrebbero voluto dominare il mondo. La propaganda di queste idee fu affidata a giornali di partito e comizi che, utilizzando toni duri, volgari ed esasperati, avrebbero raggiunto facilmente i ceti più disagiati. Per dare man forte alle proprie idee, il Partito Nazionalsocialista utilizzò anche squadre di picchiatori; nel 1921 nacquero infatti le SA (Sturmabteilungen) e nell’aprile del 1925 le SS (Schutzstaffeln), un corpo paramilitare, ispirato a rigidi criteri di arianità e fedeltà al capo. La grande crisi economica del 1929 portò un clima favorevole alle idee di Hitler che riuscì ad affermarsi alle elezioni del 1930, successo che crebbe fino a raggiungere il 44 per cento dei consensi alle elezioni del 1933. Divenuto cancelliere, egli eliminò dalla scena politica, in modo apparentemente legale, tutti i suoi oppositori. Il 28 febbraio 1933, infatti, i comunisti vennero messi fuori legge, poiché incolpati dell’incendio del Reichstag (provocato in realtà dai nazisti). Con le leggi di “degiudeizzazione” del 1933, con cui veniva ordinato il licenziamento e l’esclusione degli ebrei da tutte le funzioni pubbliche, Hitler diede subito prova di mantener fede agli impegni elettorali, ponendo le basi dello Stato razziale e creando nuovi posti di lavoro per gli ariani. Egli aveva vinto le elezioni, infatti, promettendo Arbeit und Brot (pane e lavoro) e la riscossa comune contro i nemici interni ed esterni del Reich. In base a un ordine del 22 marzo 1933 venne ufficializzato per questo scopo l’utilizzo di campi di concentramento con l’apertura di Dachau, dove i primi a essere deportati furono gli oppositori, i Testimoni di Geova, gli zingari e chiunque fosse risultato sospetto al nuovo regime. Nel frattempo erano costanti i soprusi ai danni degli ebrei tedeschi, che venivano descritti dalla propaganda nazionalsocialista come estranei al popolo della “Grande Germania”. Contrariamente a quanto sostenuto dalla propaganda, da anni la comunità ebraica era parte integrante della società tedesca, diversamente da quanto accadeva nell’Europa dell’Est, dove l’integrazione sociale e culturale della minoranza ebraica era progradita più lentamente. Con le leggi di Norimberga del 15 settembre 1935, Hitler diede ufficialità alle proprie idee antisemite già espresse nel Mein Kampf. Da quel momento gli ebrei divennero ufficialmente cittadini inferiori per legge e nascita. Numerose furono le leggi che scandirono la loro vita “diversa”, come quella per cui dovevano frequentare solo luoghi a loro riservati (esistevano addirittura panchine solo per ebrei) o quella per cui dovevano premettere ai nomi propri Israel, se maschi, o Sarah, se femmine.Intanto dal 1936, con l’occupazione della Renania, Hitler fece ripartire la macchina bellica tedesca in vista di una campagna di espansione, che mirava a risarcire i tedeschi delle condizioni imposte dal Trattato di Versailles e puntava alla conquista dello “spazio vitale” per il Terzo Reich (il terzo impero tedesco dopo il Sacro Romano Impero Germanico del 962 e l’Impero Tedesco del 1871). Così, nello stesso anno, accanto alle truppe dello spagnolo Franco e dell’alleato italiano Mussolini, i nazisti presero parte alla guerra civile spagnola. Il 13 marzo 1938 venne annessa l’Austria (Anschluss) e i Sudeti divennero territorio tedesco. Ma la notte tra il 9 e il 10 novembre venne anche scatenata una vera e propria caccia all’uomo contro gli ebrei, in cui furono bruciate centinaia di sinagoghe, distrutte gran parte delle loro proprietà e uccise 90 persone: dalla quantità dei vetri rotti rimasti per le strade, quella notte fu chiamata “Notte dei cristalli” (Kristallnacht). Da allora ebbero inizio le deportazioni nei campi anche degli ebrei arrestati nel corso delle azioni punitive. Sin da quei primi anni, quindi, possiamo oggi capire come la Germania nazista combatté due guerre parallele: una contro i nemici esterni, che ebbe inizio il 1° settembre 1939 e sfociò nel dramma della seconda guerra mondiale; l’altra contro gli ebrei, cittadini inermi, secondo le leggi naziste colpevoli di esistere. Da qui ebbe origine la Shoah, la cui legalizzazione si formulò in tre tappe fondamentali:
1935: leggi di Norimberga;
1939: leggi sull’emigrazione forzata degli ebrei dal territorio tedesco verso i ghetti nella Polonia occupata;
1942: Conferenza di Wannsee.Questi tre eventi furono scanditi da una serie di provvedimenti burocratici che permettevano a qualsiasi uomo ariano di commettere crimini contro un suo simile pur continuando a considerarsi un buon cittadino, e anzi per questo essere ricompensato dallo Stato.


Fonte: http://www.binario21.org/

Il giorno della memoria: la "SHOAH"!!!

Nel 2003 in Italia si contavano 45 mila cittadini ebrei tra cui 35 mila regolarmente iscritti alle Comunità delle città in cui risiedono. Gli ebrei italiani rispetto ai circa 15 milioni di ebrei che vivono in tutto il mondo rappresentano il 2,6 per mille.
In Italia esistono ufficialmente 20 Comunità a ciascuna delle quali fa capo una circoscrizione territoriale che comprende anche piccole Comunità o semplici nuclei che, per la loro esiguità, non possono costituire una Comunità organizzata a sé stante. Tutte, grandi o piccole che siano, hanno una vita interna organizzata e regolata dallo Statuto dell'Ebraismo italiano. La Comunità di Torino, di media grandezza, comprendeva sempre nel 2003 circa 1100 iscritti.
Scopo delle Comunità è quello di provvedere al soddisfacimento delle esigenze religiose, associative, sociali e culturali degli ebrei.
Dunque, se ad oggi su circa 60 milioni di Italiani si contano non più di 50 mila Ebrei Italiani, nel 1938 sui 22 milioni di Italiani dell'epoca non credo potevano essercene molti di più; chiaro è che il movimento Fascista non era fondato su un'ideologia razzista come lo era il Nazionalsocialismo, chiamare oggi alla luce della storia quelle leggi come leggi "Nazifasciste" non è del tutto appropriato, certo non si discute sull'infamante qualità morale di una legge che mirava a discriminare quegli stessi cittadini che prima di essere Ebrei erano soprattutto Italiani! Le stesse comunità Ebraiche avevano contribuito alla costituzione ed al progresso dello Stato Fascista, tuttavia Benito Mussolini si era oramai piegato ai voleri ed ai sogni di "grandezza" e di "onnipotenza" dell'Austro-Germanico Adolf Hitler, e se fino a prima del 1938 Hitler ammirava Mussolini e lo considerava suo grande "ispiratore" venerandolo come un "maestro", dopo il 1938 cambiava opinione su di lui considerandolo alla stregua di un vice-Fuhrer sino ad arrivare a considerarlo più modestamente come un fedele "vassallo" capo-popolo del governo "fantoccio" di Berlino durante la guerra civile scoppiata dopo l'annuncio dell'armistizio del nefasto 8 Settembre 1943, guerra fratricida che aveva portato alla costituzione della Repubblica Sociale Italiana al Nord in contrapposizione di quello che restava di una Monarchia sfaldata al Sud!
E' sì giusto ricordare gli errori e gli orrori del "nostro" passato che hanno causato la morte di milioni di innocenti, ma il "bombardamento" mediatico sulla "SHOAH" rischia di "stancare" a lungo andare anche le menti più sensibili a questo tipo di drammi umani, soprattutto per il fatto che questi orrori non si sono fermati nell'Aprile 1945, mese della liberazione dell'Europa dal Nazismo e fine della guerra...ma sono continuati in maniera più ridotta e silenziosa negli Stati Comunisti di mezzo mondo, nelle varie guerre e guerricciole civili scoppiate via via tra i paesi dell'America latina, dell'Africa, dell'Asia e del Medio-Oriente nei 60 anni post-Seconda Guerra Mondiale e post-Guerra Fredda; solo nel 1992 si riaffacciava in Europa il dramma delle deportazioni, dei campi di concentramento, degli stermini e delle fosse comuni: nessuno si ricorda più della mattanza di Sarajevo? Delle guerre balcaniche che per 5 anni hanno causato morte e distruzione con l'Europa intera e quegli stessi Stati che si definivano "civili" e "democratici" che stavano a "guardare"? Con i partiti di Centro-Sinistra di mezza Europa che protestavano contro gli attacchi NATO quando vecchi, donne e bambini venivano torturati ed uccisi per DISCRIMINAZIONE RAZZIALE E RELIGIOSA all'interno dei lagher sparsi nel territorio Bosniaco? Dunque correva l'anno 1992-1993, appena 15 anni fa, perchè all'interno del GIORNO DELLA MEMORIA non si inseriscono anche i ricordi di tutti gli OLOCAUSTI subiti dall'UMANITA' negli ultimi 60 anni del '900? Certo, con i 6 milioni di Ebrei di mezzo mondo deportati ed uccisi, la SHOAH rappresenta nella scala dei valori la più immensa tragedia del secolo passato comprese alle vittime stimate di circa 50 milioni di morti in 6 anni di guerra tra civili e militari; tuttavia anche le disgrazie più o meno grandi causate dai regimi dittatoriali Comunisti, dai regimi Militari, dai regimi del fondamentalismo Islamico...non sono da meno; non devono esistere morti di serie A e morti di serie B...tutti gli OLOCAUSTI devono essere ricordati, commemorati, condannati come crimini commessi contro l'UMANITA'!!!
Alexander Mitrokhin






sabato 26 gennaio 2008

Il presidente della Regione Sicilia Cuffaro si dimette: "Dimissioni irrevocabili!"

"Francamente preferisco la via dell'umiltà. Lo faccio per non tradire quegli ideali ai quali sono stato educato, lo faccio per la mia famiglia e lo faccio come ultimo atto di rispetto verso i siciliani, che in questi anni ho servito con dedizione, semplicità e con quella onestà che sono certo mi verrà completamente riconosciuta". Il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, ha motivato così, nel suo discorso in aula, la decisione di dimettersi. "Fino a quando non ci sarà una sentenza definitiva - ha spiegato - ci sarà una verità processuale e una verità sostanziale. Con la mia decisione rispetterò la prima, in coerenza con il comportamento che ho tenuto in questi anni nei confronti della magistratura e delle istituzioni, ma con determinazione - ha concluso il Governatore - mi batterò, in tutte le sedi, per l'affermazione della verità sostanziale, a difesa della mia vita pubblica e privata". "Ho vissuto anni di intensa sofferenza confortato, oltre che dall'affetto di tanti siciliani, dalla cristiana consapevolezza che nella vita di un uomo essa non è mai vana", ha detto Cuffaro, proseguendo il suo discorso in aula. "Mi ha confortato il riconoscimento, anche da parte del giudice, di quanto nel mio cuore era stato sempre certo: ossia l'assoluta estraneità del mio agire e del mio sentire, pubblico e privato, alle finalità di un'organizzazione come la mafia". "Ma tale sollievo - osserva il Governatore - non mi ha mai sottratto a quell'intensa riflessione che oggi mi vede nuovamente di fronte a voi per comunicarvi le mie irrevocabili dimissioni dalla carica di Presidente della Regione". Cuffaro spiega infine: "Già al momento della sentenza sentivo dentro di me il dovere di compiere questo passo, ma ho deciso di attendere sino all'approvazione del Bilancio e della Legge Finanziaria, per senso di responsabilità verso una terra che continuerò ad amare e che in questi anni ho servito fedelmente, consegnando ad essa tutto il mio tempo e le mie energie".Ad anticipare le dimissioni di Salvatore Cuffaro era stato suo fratello Silvio, che lo aveva accompagnato questa mattina all'Assemblea regionale siciliana. "Si dimetterà, ce lo ha detto. Non poteva fare altrimenti, questo accanimento giudiziario, ma anche politico non poteva andare avanti", aveva detto Silvio Cuffaro, che aveva aggiunto: "Lo accoglieremo in famiglia per dargli la serenita' che merita. Ora sì che vale la pena di fare festa con i cannoli"."Oggi - aveva aggiunto Silvio Cuffaro - sarebbe stato davvero il caso di festeggiare con i cannoli. Mio fratello è molto sereno, adesso potrà occuparsi della sua famiglia".



Fonte: http://www.rainews24.rai.it/

Maddie - Diffuso identikit del sospetto rapitore - Lo conosci ?


I genitori di Madeleine McCann, la bimba britannica sparita nell’Algarve portoghese nel maggio scorso, hanno diffuso il primo identikit di colui che, secondo il racconto di testimoni, potrebbe essere il sequestratore della piccola.
Lo schizzo, realizzato a carboncino da una disegnatrice formatasi nell’Fbi, mostra un uomo dall’aspetto sinistro, i capelli che sfiorano le spalle, baffi lunghi e denti pronunciati.
In una conferenza stampa a Londra, il portavoce dei McCann, Clarence Mitchell, ha chiesto la collaborazione internazionale per rintracciare l’uomo. E si è domandata: “Chi è? Dov’è? Quale rapporto ha, se ne ha, con la sparizione di Madeleine?”.
Svolta nelle indagini, il rapitore ha un volto - Il ritratto si basa sulla testimonianza di una turista inglese, Gail Cooper, che nei giorni della sparizione della bimba si trovava nella zona.
La Cooper, 50 anni, alloggiava in una casa a circa 600 metri dall’appartamento della famiglia McCann e in varie occasioni vide un uomo che la insospettì. Secondo i McCnn, la descrizione coincide con quella fatta da Jane Turner, un’amica dei genitori di Madeleine che ha raccontato di aver visto un uomo portare in braccio una bimba con un pigiama rosa, la notte in cui la bimba sparì.
Sospetti su un nordafricano visto aggirarsi attorno a bambini - Cooper ha raccontato di aver incontrato il sospettato, un uomo - secondo lei - tra i 30 e i 40 anni, di origine nordafricana, in tre occasioni.
Il 20 aprile, mentre mangiava in un ristorante, lo vide camminare sulla spiaggia sotto una pioggia torrenziale; quello stesso giorno, l’uomo bussò alla sua porta, per chiederle denaro per un orfanotrofio (che si scopri’ essere inesistente). Due giorni più tardi, l’uomo era sulla spiaggia che guardava un gruppo di bambini che giocavano.
Identikit consegnato alle autorità - News of the World, che ha pubblicato l’identikit, ha fatto ricerche sul racconto della Cooper e ha trasmesso i particolari all’agenzia di detective dei McCann, ‘Metodo 3′. Secondo la portavoce dei McCann, l’identikit, che è stato consegnato all’Interpol e alle polizie britannica e portoghese, è un “sensazionale passo in avanti” nelle ricerche.
Fonte :
Se pensi che assomigli a qualcuno che conosci o che hai visto segnalacelo
URGENTEMENTE !
Diffondete a tappeto !
Grazie.
IL COMITATO TROVIAMO I BAMBINI

Ora basta!!! Gli italiani non ne possono più delle vostre figuracce!!!

Il governo Prodi ha perso un pezzo della sua maggioranza; ha perso un partito (l'Udeur) che ha sempre condiviso in tutto e per tutto fino a sottoscrivere l'enciclopedia programmatica dell'Unione nell'ormai passato 2006। Ebbene, oggi il moderato e centrista partito di Clemente Mastella sfiducia la maggioranza e il governo Prodi per i motivi che bene o male abbiamo captato tutti quanti (indagine giudiziaria a suo carico e a carico della sua famiglia-partito e molte altri motivi che impedivano all' Udeur di stare oramai nel governo di centro-sinistra)। La critica però non deve e non può riguardare soltanto questo fallimentare governo; ma il sistema politico italiano in generale quindi il sistema elettorale e e anche il frastornato, confuso e caotico "centro-destra" nonché la stupida ed irrazionale logica delle coalizioni politiche.
Se infatti Mastella vota la sfiducia con l'opposizione, vorrà dire che l'UDEUR potrebbe passare con la oramai bollita Casa delle Libertà visto che sembra compatta (dopo le polemiche, le lotte dure tra AN-FI-UDC e altri partiti vari) sul ripresentare Silvio Berlusconi come candidato unico proclamato e stra-proclamato.
Male, malissimo! In questo modo cosa si vorrebbe far succedere con elezioni immediate e con questa legge elettorale (il "porcellum") che obbliga i partiti a coalizzarsi e impedisce la governabilità? Il progetto berlusconiano é quello di creare una coalizione dove dentro c'é tutto e il contrario di tutto; quella stessa coalizione ormai non é più credibile: é incredibile e rappresenta la "destra" della sinistra come del resto lo é e lo é stato dal 1994.
Berlusconi é infatti una creatura di Craxi e dei socialisti; un uomo che non ha mai esitato un momento per farsi gli affari suoi senza ritegno morale, a stipulare accordi televisivi con l'allora Unione sovietica; l'uomo amico di Putin (colui che ha riabilitato Stalin e Breznev).
Confondere il voto della DESTRA con il voto di chi ha voluto l'indulto (Clemente Mastella), di chi ha rubato e non ha chiesto neppure scusa agli italiani (Stefania Craxi, Stefano CladoroŠ); con chi ha smascherato il golpe militare del Generale De Lorenzo (Lino Iannuzzi); con i mafiosi vari che militano in forza italia e in Alleanza Nazionale, nell'UDC ; con gli atei cannati di Taradash e Della Vedova e con i traditori ipocriti di Alleanza Nazionale, con chi del tricolore italiano se ne é sempre pulito il culo e continua a sventolare fazzoletti verdi? NOI NON CI STIAMO! MAI PIU' CI STAREMO! Caro Berlusconi, fino a quando dovremo sopportare i tuoi diabolici progetti di creare mostri che vogliono unire la destra, il centro e i compagni socialisti e Turigliatto ma soprattutto fino a quando dureranno le tue confusioni politiche ed ideologiche?! BASTA COSI'! Distruggiamo tutto il sistema, distruggiamo i partiti ambigui e i loro leader perchè oggi più che mai é necessaria una definitiva chiarezza politica e ideologica।
LA DESTRA é DURA e PURA oppure é TRAVESTITA? Cari Camerati, LA DESTRA HA UNA DIGNITA' MORALE!!!
Fonte: Circolo "Destra Nazional Democratica"

"Elected!" (Io voglio essere eletto!)

1972 - Alice Cooper famosissimo rock-singer degli anni '70-'80 canta "I wanna be elected!" ("Io voglio essere eletto!") Presa in giro delle primarie Americane e dei politici Americani dell'epoca! Questo simpatico video-clip lo dedichiamo al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi per la sua irriverente voglia di elezioni anticipate!!! Sta scalpitando per tornare a Palazzo Chigi...???

"Welcome to my nightmare!" ("Benvenuto nel mio incubo!")

Video-clip rock simpatico del 1975 dove Alice Cooper canta attorniato dai pupazzi del Mappet Show! "Benvenuto nel mio incubo!" Dedicato all'ormai ex-premier Romano Prodi, così Giovedì scorso Prodi "cantava" ai Senatori che votavano la sua "sfiducia"!!!

E come al solito il "Titanic" è affondato...

La Camera aveva dato la fiducia al governo Prodi con 326 sì e 275 no. I votanti erano stati 601. Una falla che si era aperta dopo l'ennesimo scontro del "Titanico" Prodi contro l'iceberg della grave crisi scaturita dall'uscita dalla maggioranza del multi-corrotto partitino UDEUR guidato dal suo ex-Ministro della Giustizia Clemente Mastella, indagato insieme alla moglie e ad altri 23 suoi collaboratori per corruzione e concussione...appunto una grande falla che ha continuato ad imbarcare "acqua" sotto i ponti di una coalizione che si è completamente sfaldata al Senato nella lunga giornata di Giovedì 24 Gennaio 2008; il "Titanic" Prodi finalmente è affondato dopo una eterna agonia durata quasi 3 giorni, in Senato 161 voti no e 156 sì con 5 senatori astenuti ed altrettanti che si sono assentati tra cui Giulio Andreotti hanno dato il colpo di grazia.
La maggioranza di Centro-Sinistra che aveva vinto le elezioni Politiche del 2006 con 26mila voti di scarto, grazie soprattutto ai voti degli Italiani all'estero che dopo la riforma targata Mirko Tremaglia (Alleanza Nazionale) possono votare e contribuire alla costituzione del Governo Italiano, non esiste più; non solo numericamente ma anche politicamente, questa maggioranza per lo più formata da un'accozzaglia di Partiti e Partitini molto eterogenei tra loro, molto diversi sia nella loro costituzione, sia nei loro valori, sia nella loro provenienza storica di base è "deceduta" Giovedì scorso in Senato dopo un lungo "coma" farmacologico protratto avanti da un governo che da sempre è stato "ostaggio" di una Sinistra ambigua, doppiogiochista e qualunquista: Comunisti ed ex-Comunisti che dentro il palazzo mantenevano le poltrone e gli incarichi Ministeriali mentre fuori, per le strade e le piazze manifestavano ed organizzavano scioperi contro lo stesso Governo di cui facevano parte.
I due anni del Governo Prodi hanno lacerato l'intero Paese con gli sprechi di denaro e risorse pubbliche, con i "finti" tagli alle spese in eccesso, con il tasso di corruzione che è salito alle stelle assieme al tasso della criminalità e la sicurezza pubblica crollata a terra, con i cittadini medi che non riescono più ad arrivare alla fine del mese colpa degli stipendi che grazie all'euro impazzito hanno perso metà del loro potere di aquisto! Sui posti di lavoro in questi due anni del Governo Prodi ci sono stati più "morti bianche" e più incidenti di quanto non succedeva anche prima, colpa degli scarsi controlli da parte di quegli Enti Statali che dovrebbero garantire e tutelare la salute e l'incolumità del lavoratore stesso.
E la lista dei disastri, delle mancate riforme, dell'economia Italiana che ancora stenta a decollare, dell'emergenza sanitaria e dell'emergenza rifiuti nel Sud Italia, della nuova legge elettorale che in questi due anni non è mai stata nemmeno discussa se non negli ultimi mesi del 2007 e di tanto altro ancora sarebbe troppo lunga per elencarla, tuttavia penso che la maggioranza degli Italiani sia ben contenta della fine di questo nefasto Governo "mortadella" ed ancora quegli stessi Italiani che avevano comunque votato la coalizione di Centro-Sinistra vogliono ora a grande ragione le elezioni Politiche; il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sciolga subito le Camere dopo le consultazioni per evitare pericolosi vuoti di potere e pericolose lacerazioni sociali, perchè il popolo Italiano è completamente sfiduciato nei confronti di uno Stato sempre più assente, sempre più lontano dai veri problemi della gente che è stanca di tutte queste pantomime della Politica Italiana.
Andare subito al voto dunque, al massimo non più tardi del mese di Aprile di quest'anno! L'Italia è in una delicata fase in cui l'emergenza Democratica è ad altissimi livelli, perdendo tempo in inutili dibattiti, consultazioni, votazioni di fiducia non porta altro che il rischio di risvegliare in taluni circoli politici extra-parlamentari la voglia di ricostituire movimenti e nuclei terroristici che vedrebbero reclutare le loro stesse forze nel bacino di quei cittadini stremati dalla povertà sociale e dall'ansia per un futuro gramo dove queste persone non avrebbero più niente da perdere se non la loro vita stessa.
Alexander Mitrokhin

Dopo la caduta del Governo via alle consultazioni: Prodi si defila: "Riforme? No, non accetterò alcun incarico!"

Sono iniziate al Quirinale le consultazioni del presidente della Repubblica dopo la caduta del governo Prodi. Termineranno martedì. l'Udc chiede un governo istituzionale. Prodi si tira fuori: "Non posso essere io la persona che può adempiere al ruolo di guidare un governo per le riforme. Se si perde in parlamento anche solo per un voto, vuol dire che questo schema ha perso. Farò il nonno". Berlusconi: "Diremo a Napolitano di andare al voto con questa legge!"
Ecco quì riassunta la lunga giornata di Giovedì 24 Gennaio 2008: Romano Prodi non ce l'ha fatta. L'Aula del Senato ha negato la fiducia al governo con 161 no e un astenuto contro 156 voti favorevoli. I pronostici più infausti si sono avverati, l'Unione non ha la maggioranza a Palazzo Madama e a nulla questa volta è servito mobilitare i senatori a vita. Troppe le defezioni: al no di Clemente Mastella e Tommaso Barbato si sono aggiunti quelli di Franco Turigliatto (l'unico no targato sinistra), Lamberto Dini e il colpo di grazia inferto da Domenico Fisichella. Cinque voti di troppo, senza contare l'astensione di Giuseppe Scalera (e quella dell'ultimo minuto del senatore a vita Giulio Andreotti), che risultano fatali.
L'ANNUNCIO: Il presidente del Senato Franco Marini annuncia il responso e in Transatlantico a Palazzo Madama esplode la gioia anche dei deputati del centrodestra, arrivati per assistere alla debacle del governo Prodi. Al centro del salone, davanti allo schermo al plasma, c'è anche l'ex ministro della Giustizia Clemente Mastella: aspetta di leggere le cifre sul tabellone lontano da vecchi e nuovi alleati. Poi, lui che è stato l'artefice di questa crisi, scivola via senza parlare.
OSTINAZIONE: Venire in Senato a contarsi è stata una scelta di coerenza, rivendica Prodi, non testardaggine. Eppure i numeri parlavano chiaro e a inizio seduta, alle tre del pomeriggio, non c'era nessuno pronto a scommettere che sarebbe andata diversamente. Neanche il premier: «È finita», scrive via sms a un amico a un certo punto della seduta, mentre è seduto nell'emiciclo della Camera alta. Lamberto Dini entra e non saluta, Mastella va ripetendo che lui e i suoi sono fuori. L'aria che tira è di disfatta, nei corridoi e nelle stanze del Palazzo non c'è la fibrillazione delle volte scorse. Il centrodestra fa i conti e sa che questa volta la spallata è arrivata davvero. «Li ho contati uno a uno - dice Francesco Storace - e non hanno scampo. Male che vada finiamo 159 a 157 per noi». Il Partito democratico sa che la forbice sarà anche maggiore. Chi tiene il pallottoliere del Senato da due anni già immagina che i voti contrari saranno 161. Se il Professore, tirando dritto, non dando ascolto nè al Pd nè al Quirinale, voleva sfidare i traditori e mettere in risalto le crepe nei cespugli c'è riuscito. I diniani sono tre e ciascuno vota a modo suo: Dini si schiera ed è no, Scalera opta per l'astensione, Natale D'Amico resta con l'Unione. Tre anche i senatori del Campanile: qui Mastella e Barbato non rinnovano la fiducia, mentre Nuccio Cusumano offre il sostegno a Prodi. Divisione dal sapore amaro, quella in casa Udeur. In Aula volano insulti, qualcuno racconta anche di sputi, e Cusumano finisce per sentirsi male. Sviene, verrà portato in infermeria.
DA OGGI: Spetterà come è ovvio al capo dello Stato sciogliere il nodo, delineare lo scenario futuro. Da oggi, con i presidenti delle Camere, cominceranno le consultazioni al Quirinale. Certo il voto anticipato non è mai stata l'opzione prediletta da Napolitano, che vorrebbe cambiare prima la legge elettorale. Ed era questo l'obiettivo del forcing del Colle sul premier affinchè evitasse di andare alla conta al Senato. E ora? Elezioni subito, chiedono con forza Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. Il governo istituzionale, o tecnico o delle riforme, sembra allontanarsi. A volerlo sono solo in tre: il Pd, l'Udc e un pezzo di Rifondazione, ma non bastano a renderlo una realtà. Anche se l'ipotesi è ancora in piedi e non a caso, a voto proclamato, tutti gli occhi si puntano sul banco della presidenza del Senato.

Sfiducia al Senato, Prodi si dimette...consultazioni: si chiude martedì!!!

Roma - Dal Quirinale al Quirinale, senza ritorno (si spera). L’ultima corsa del Ciclista in sella termina ufficialmente alle 20.45, con una poltrona vuota al comando. Il colore è rosso, e Romano Prodi da una ventina di minuti ha abbandonato l’aula di Palazzo Madama per la salita più difficile: al Colle per rassegnare le dimissioni.
Gli scranni del governo sono ora desolatamente occupati da Livia Turco (come assorta in preghiera) e Giovanna Melandri, che riesce a far salotto anche lì. Arriva Cesare Damiano, poi Paolo Ferrero. Ancora il tempo di una foto ricordo sui banchi governativi con il cellulare di una sottosegretaria, chissà se li rivedranno. Intanto i tappi di due bottiglie di spumante italiano piombano dal banco di Mimmo Gramazio sulle seggiole finalmente libere. La caduta del Romano aspirava al tratto eroico, da «guerriero» (così lo saluta Diliberto), ma ha avuto momenti grotteschi o solo patetici. E l’ultimo «no» arriva dal senatore Fisichella, a lungo intimorito dal gesto, quando il premier è già finalmente volato via.
La notte che precede la fine è di quelle che non si dimenticano. Il premier stava per cedere, raccontano i suoi, di fronte al tiro incrociato del Quirinale e del quartier generale del Pd che gli sconsigliavano l’inutile bagno di sangue interno alla coalizione. Scontrarsi in Senato, perché? Ma i numeri, già al mattino disperati, invece di acuire la crisi di coscienza del premier finivano invece per rinfrancarlo. Era un Prodi di nuovo battagliero quello che il presidente Napolitano si trovava di fronte poco dopo le 10 e mezzo. Cinquanta minuti di colloquio teso, nel quale il Professore insisteva allo spasimo con la sua tesi della «parlamentarizzazione della crisi». Unico punto in comune: «Non si può andare a votare con questa legge elettorale», tesi che per Prodi equivale alla possibilità di un reincarico e per Napolitano a salvare il dialogo. Il premier usciva dal Colle ancora più deciso a fare terra bruciata: «Un colloquio sereno e costruttivo, vado in Senato».
Così i fedelissimi vantavano rimonte impossibili, come cercando la «bella morte». Il fidatissimo Angelo Rovati ne spiegava la filosofia alla buvette: «Stiamo andando senza rete, a corpo libero. Noi dobbiamo distinguerci a ogni costo, dobbiamo mostrare al Paese di avere una logica diversa dagli altri. Noi siamo diversi. Si viene qui, si vota come da Costituzione, e succeda quel che deve succedere. Forse ce la facciamo, e rilanciamo il governo con una pattuglia di ministri ridotta, cambiando passo. Oppure non ce la facciamo: in questo caso Romano prende il treno e torna a casa. Amen. Un caso unico nella storia della Repubblica».
Ma tornerà davvero a casa, Prodi? L’attenzione spasmodica per le forme, apparentemente priva di logica politica, è troppo plateale per non alimentare sospetti. Il premier difficilmente potrà giocarsi la carta del reincarico mentre, in caso di elezioni, sarebbe pronto a candidarsi alla premiership in alternativa a Veltroni, sostenuto dalla sinistra più Di Pietro. Una vendicativa puntata d’azzardo che mira a tornare padrone di un Pd ormai «doroteo». Così fin dal mattino i collaboratori reagivano rabbiosamente agli articoli di giornali che rivelano trattative con offerta di nomine in cambio dei voti in Senato. «Le ricostruzioni sui ricatti sono fango per il Paese» dirà più tardi il premier che, dopo il colloquio con Napolitano, non rinuncia al programma e incontra investitori americani.
Il discorso a Palazzo Madama cerca invece di definire una «via maestra» alla crisi. Etica più che mai: rispetto assoluto dei principi della Costituzione e denuncia dell’«ingerenza dei partiti, un residuo del passato». Prodi chiede «un voto esplicito e motivato», perché «nessuno può sottrarsi alla responsabilità di indicare quale altro governo sia possibile...». Stesso tratto che cerca di marcare profonda diversità rispetto al Pd avrà la replica a fine dibattito. «Non sono venuto in Senato per testardaggine, ma per coerenza. Non si sfugge davanti al giudizio di chi rappresenta il popolo, perché il popolo ci guarda. Le crisi non si affrontano nei corridoi ma a viso aperto». Prodi attribuisce i demeriti del governo alla legge elettorale voluta dalla Cdl e si appella ai senatori, nonostante la «contrapposizione senza limiti» abbia dato al Senato un’«inaccettabile immagine di arena». Non basterà, ma il premier ottiene proprio quello che cercava: un’uscita dalla porta principale che bruci i ponti del dialogo per le riforme e gli consenta di rientrare dalla finestra. La casa dei «filistei» Veltroni e D’Alema è avvisata: stavolta Romano non farà prigionieri.

domenica 20 gennaio 2008

Nevada, Hillary Clinton batte Obama con il voto delle donne e degli immigrati!!!

Dopo una competizione serrata Hillary Clinton conquista la vittoria in Nevada con il 51% dei consensi nei caucus democratici di sabato. Barack Obama si è fermato al 45%, ma ha ottenuto 13 delegati per la nomina del candidato alla presidenza nella convention di agosto, un rappresentante in più della rivale: il senatore dell’Illinois ha conquistato un maggior numero di contee, invece Hillary Clinton ha vinto nella più popolosa Las Vegas, la città più grande del Nevada. Straordinaria l’affluenza alle consultazioni elettorali: per il New York Times sono andate alle urne 116mila persone, un numero dieci volte superiore al 2004.
Il voto delle donne e degli ispanici si è dimostrato decisivo per la vittoria della senatrice di New York durante i primi caucus in uno stato occidentale degli Usa. Ago della bilancia è stato il potente sindacato Culinary Workers’ Union, con 60mila iscritti soprattutto tra gli immigrati di lingua spagnola: aveva promesso il sostegno a Barack Obama, ma alla fine la maggior parte dei consensi è andata alla Clinton. Le urne erano aperte anche in alcuni casinò del Nevada.
Nei caucus del partito repubblicano ha avuto vittoria facile l’ex governatore del Massachussetts Mitt Romney, sconfiggendo gli avversari con il 51% dei voti, grazie anche all’affluenza dei mormoni. Nella Carolina del Sud è stato invece il senatore dell’Arizona John McCain a ricevere la maggioranza di voti dagli elettori repubblicani: è qui che sabato prossimo si confronteranno i democratici per le primarie. Secondo i sondaggi economia e immigrazione sono le questioni più importanti per gli elettori del Great Old Party.

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!