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sabato 12 aprile 2008

Skinhead organizzano presidio anti-fascista a Perugia contro Fiore di Forza Nuova!

(Sopra: Skinhead anti-fascisti...nazi-maoisti?)
PERUGIA - Durante la visita in città del candidato premier Fiore di "Forza Nuova" a Perugia i cittadini hanno potuto assistere ad un insolito presidio anti-fascista organizzato non dai soliti gruppetti di movimenti giovanili Comunisti o dai soliti "bisnonni" dell' A.N.P.I. ma bensì da un gruppo di giovani skinhead...la curiosità è forte: forse sono teste rasate "nazi-maoiste"? Anche perchè, da come potete vedere nella foto sopra, il colore che predomina è il nero e non certo il rosso...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Infame, informati prima di dire cazzate.

Alla metà degli anni sessanta quelli che potremmo definire hard mods, fecero la loro comparsa nei quartieri più degradati delle città inglesi. Ma è solo alla fine del decennio che si affermò la subcultura giovanile skinhead: la data che viene indicata come ufficiale è il 1969, tuttavia lo sviluppo avvenne già in precedenza.

Lo Skinhead evolve dalla fusione di due culture:

* la cultura Mod (abbreviazione di modernist), la prima che interagì positivamente con la comunità di immigrati indo-occidentali e che rispose positivamente alla loro presenza, cercando di emularne lo stile di vita e di appropriarsi della loro musica. I mod erano ragazzi innamorati della musica nera, particolarmente soul, jazz e ska e i primi a dare una forte importanza al modo di porsi all'interno della società. Da essi gli skinhead ereditarono inoltre la passione per la Vespa e Lambretta, mezzo di trasporto preferito dai ragazzi della classe operaia inglese perché economico e duraturo. I Mod ne avevano portato il culto all'eccesso anche in contrapposizione alla moto di grossa cilindrata adoperata dai nemici Rocker;
* la cultura dei Rude Boys, propria dei figli degli immigrati giamaicani. Erano ragazzi appartenenti alla classe operaia e poco accettati dalla società, per gli scontri violenti con la polizia (in seguito ai quali il governo ordinò per rappresaglia di distruggere un quartiere [citazione necessaria]) e per il consumo di alcool e marijuana.

I primi skinheads presero in prestito dai gruppi di rude boys modelli comportamentali, gergo e generi musicali. I primi skinheads si opponevano radicalmente ai due mutamenti socioeconomici allora più evidenti:

* il progressivo imborghesimento della classe operaia inglese e della società in generale;
* la massiccia immigrazione dalle ex colonie dell'Impero Britannico, soprattutto Giamaica, India e Pakistan.

Sviluppo [modifica]

Durante la metà degli anni sessanta in Inghilterra, l'irruzione del movimento hippie provocò una scissione all'interno del movimento mod.

Il primo gruppo era quello dei Mod benestanti che vestivano abiti costosi, frequentavano il college o l'università, connotavano una passione per la musica rock come lo psychedelic rock e la british invasion, facevano uso di droghe psichedeliche e si lasciavano coinvolgere dall'universo Hippie.

Il secondo gruppo era invece costituito da giovani della classe operaia, connotati da atteggiamenti patriottici e da un certo odio verso gli Hippie. Questi ultimi non erano particolarmente affascinati dalla musica rock, e si orientavano piuttosto sulla musica nera giamaicana come ska, reggae, rocksteady, soul, jazz, blues o R&B, diffusa nel Regno Unito dai Rude Boy, immigrati giamaicani anch'essi appartenenti alla classe operaia. La condizione economica di questi (detti Hard Mods), non permetteva loro l'uso di droghe, non frequentavano college e università né indossavano vestiti costosi e all'ultima moda, ma anzi adattarono il loro look, meno costoso, a quello della classe proletaria di appartenenza, anche in contrasto con i Mod influenzati dal movimento Hippie.

Questa costola dei mods si sviluppò nelle periferie est di Londra; la subcultura hard mod, frutto della fusione tra mods e rude boys, cominciò a distaccarsi sempre più dal movimento mod original e dai mod benestanti, pur conservando diversi elementi in comune con essi, come buona parte dell'abbigliamento e la passione per le Vespa e Lambretta. L'hard mod ereditò inoltre, grazie anche all'influenza dei rude boys, un atteggiamento più aggressivo, violento, patriottico, e orgoglioso di appartenere al proletariato. L'hard mod (più tardi riconosciuto come skinhead) però non fu un movimento politico: la posizione politica era oggettiva e non aveva a che fare con l'appartenenza alla subcultura, anche se si può notare una posizione antirazzista dovuta alla socializzazione con i Rude Boy (neri) e al loro determinante contributo nello sviluppo della sottocultura.

Il movimento negli anni sessanta, dopo esser stato soprannominato in diversi modi come "nohead", "baldhead", "crophead", "egghead", "peanut", venne riconosciuto ufficialmente e definitivamente come Skinhead verso la fine degli anni sessanta, più precisamente nel 1969. Questa data ispirò un motto tutt'oggi usato tra gli skinhead original, ovvero "Spirit of '69".

L'incontro tra queste due subculture giovanili alla metà degli anni sessanta, diede vita ad un nuovo modello giovanile, fatto di abbigliamento, amore per la musica nera, prevalentemente ska e reggae e fede calcistica, molti skinhead appartengono infatti alla schiera degli hooligan. La subcultura skinhead, dunque, nacque come fenomeno giovanile inglese di matrice operaia con attitudini fortemente conservatrici che sfociarono in aggressioni frequenti ai gruppi considerati "nemici": pakistani, hippie, omosessuali. Le aggressioni violente vennero sarcasticamente chiamate boot-party, e il paki-bashing e il queer-bashing, (ovvero violenze contro i pakistani e contro i gay), divennero passatempi usuali. Questa fase è detta dei trojan skinhead o skinhead original.

Durante la prima metà degli anni settanta la subcultura skinhead conobbe un graduale declino dovuto a interventi repressivi, quali il divieto d'ingresso negli stadi, nei pub e discoteche: si stava concludendo il suo primo ciclo vitale. In seguito all'esplosione del punk si ebbe un'ondata di risveglio e il revival skinhead si divise in filo-punk e conservatore-sciovinista. I gruppi musicali assunsero una grande importanza, fra i principali gruppi di estrema destra gli Skrewdriver e fra quelli di estrema sinistra i Redskins, gli Angelic Upstarts, i Red Alert e gli Oppressed. Tutte le fasi storiche della scena skinhead sono state contraddistinte da un genere musicale, in primis lo ska giamaicano (Skatalites, Prince Buster, Laurel Aitken) e a seguire la Oi! music (Sham 69, Cockney Rejects) e il 2 tone ska (The Specials, The Selecter, Madness, English Beat, Body Snatcher, UB-40).

Skinhead e loro orientamenti politici [modifica]

Lo skinhead è prima di tutto un movimento che poggia su basi sociali, prima che politiche. Nasce nelle periferie delle città inglesi, abitate da famiglie sottoproletarie, miscelando elementi culturali provenienti sia dall'Inghilterra stessa che dalle Indie Occidentali (Jamaica soprattutto).

Originariamente lo skinhead non aveva orientamenti politici specifici. I Rude Boy erano per la maggior parte neri, quindi pare improbabile che propugnassero i pensieri di estrema destra relativi alla superiorità bianca, anche i mod non avevano mai connotato atteggiamenti razzisti. Inoltre vi erano anche skinhead di colore. Nella subcultura giovanile skinhead, così come nella tradizionale cultura operaia inglese, convivono la sentita appartenenza di classe, il fiero patriottismo, aspetti comportamentali maschilisti e sciovinisti, uniti a volte, ad orientamenti politici di tipo conservatore. La musica in origine presentava un collante fra le comunità di skin, mods e rude boys. Questi erano lo ska tradizionale, che evolverà nel rocksteady e reggae.

Nel corso degli anni appartenenza di classe e sentimento nazionalista si polarizzarono, creando fazioni politiche contrapposte. Tali fazioni si collocarono su posizioni di estrema destra, di estrema sinistra o di rifiuto di qualsiasi connotazione politica. I gruppi musicali divennero i maggiori diffusori di messaggi politici, in modo particolare nel caso dell'estrema destra. L'Oi! giungerà sull'onda del punk rock, con la comunità skin che si dividerà quindi fra politicizzati e non, dove alcuni subiscono il fascino delle politiche del National Front. Negli anni ottanta si torna a parlare di skin antirazzisti con la formazione della SHARP (Skin Heads Against Racial Prejudice) nati a New York per contrastare la presenza degli skinhead neonazisti, e qualche anno dopo si formano i primi gruppi RASH (Red & Anarchist Skin Heads), che oltre all'antirazzismo connotano ideali prossimi al comunismo e all'anarchismo.

Il senso comune identifica erroneamente la sottocultura skinhead unicamente con l'appartenenza a movimenti d'estrema destra a causa dell'influenza dei media, che distorcendo l'immagine del movimento originale, si rivolgono unicamente al movimento neonazista, ignorando l'esistenza del movimento delle origini.

# SHARP: Gli skinhead di diverse idee politiche ma esclusivamente antirazzisti uniti sotto un'unica bandiera, si rifanno al network denominato SHARP.
# RASH: Gli skinhead di chiare idee comuniste o anarchiche si rifanno al più recente network RASH. Gli skinhead di idee comuniste si definiscono Redskin mentre quelli di filosofia anarchica, Anarchoskin. I redskins e anarchoskin odiano, combattono i naziskins e rifiutano il sentimento nazionalista.

PG

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!