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sabato 29 dicembre 2007

Musharraf ordina di usare il pugno di ferro contro i dimostranti!

Il presidente pakistano Pervez Musharraf ha dato ordine di ricorrere al pugno di ferro per stroncare le proteste di piazza che da tre giorni stanno facendo precipitare il paese asiatico sempre piu' nel caos, in seguito all'assassinio dell'altro ieri dell'ex premier Benazir Bhutto, morta in un attentato a Rawalpindi. Lo hanno riferito i mass media ufficiali, secondo cui Musharraf ha impartito tale direttiva nel corso di un vertice di emergenza con i propri piu' stretti collaboratori, compresi il primo ministro ad interim Mohammadmian Soomro nonche' i comandanti delle Forze Armate e dei diversi servizi segreti. Il governo pakistano accusa al Qaida dell'uccisione di Benazir Bhutto, sepolta ieri nel mausoleo di famiglia a Larkana, sua città natale, dove sono accorse centinaia di migliaia di persone.
Il portavoce del ministero degli Interni ha affermato che gli inquirenti sono in possesso di un'intercettazione telefonica, registrata subito dopo l'attentato, che prova che il gruppo terroristico al Qaida e' responsabile dell'attacco e sta tentando di "destabilizzare il Paese".
Il governo avrebbe identificato in Baitullah Mehsud, un militante afghano legato ad al Qaida, alla guida di alcune zone tribali ai confini con l'Afghansitan, il responsabile della telefonata, ma lui nega. "Nego assolutamente. La gente tribale ha i suoi costumi. Noi non uccidiamo le donne", ha detto il portavoce di Meshud, Maulvi Omar, al telefono da una località sconosciuta. Secondo il ministero dell'Interno, la Bhutto non sarebbe stata colpita da nessuna delle tre pallottole sparate dal kamikaze, ma avrebbe sbattuto la testa nel tentativo di ripararsi. Versione subito bollata come falsa dal Partito popolare che inoltre sostiene che non è stato fatto abbastanza per proteggerla.
La portavoce di Benazir Bhutto afferma che l'ex primo ministro è stato ucciso da un colpo di arma da fuoco alla testa e di esserne certa in quanto ha lavato il suo corpo prima che fosse inumato. Il governo pachistano riesumera' il corpo di Benazir Bhutto, se lo vorra' il suo partito, per determinare le cause della sua morte. Lo annunciano fonti governative pachistane, citate dall'emittente Geo tv. Gia' ieri aveva confutato la versione ufficiale Farooq Naik, legale della numero uno del Ppp, il Partito Popolare del Pakistan guidato da Bhutto, egli stesso dirigente della principale forza di opposizione attiva nel Paese asiatico; a detta di Naik, Bhutto sarebbe stata centrata "da due pallottole, una all'addome e una al capo": circostanza che aggraverebbe la posizione delle forze di sicurezza, in quanto dimostrerebbe l'assoluta insufficienza delle misure di prevenzione predisposte onde garantire l'incolumita' dell'ex premier.Si teme che il Pakistan, dotato di armi nucleari, possa scivolare nella guerra civile e diventare facile preda dell'estremismo islamico fortemente radicato nella zona.
Il governo ha confermato che le elezioni si svolgeranno l'8 gennaio prossimo, ma il Partito del Popolo senza Benazir Bhutto sembra decapitato. E l'oppositore Sharif ha deciso di boicottare le elezioni che non offrirebbero garanzie democratiche sufficienti.
Gli Stati Uniti sono fortemente preoccupati per quanto sta accadendo e temono un'estensione delle tensioni all'Afghanistan, anche se, al monmento, gli esperti della difesa statunitense non hanno anticipato un impatto immediato sulle operazioni americane in Afghanistan.L'India sospende i collegamenti con il PakistanL'India ha deciso di sospendere temporaneamente i collegamenti via autobus e treni con il Pakistan per motivi di sicurezza."La sicurezza dei passeggeri resta la nostra principale preoccupazione. Su consiglio del ministero dell'Interno, abbiamo deciso di sospendere i servizi fino a quando la situazione tornera' alla normalita' nel paese", ha annunciato un portavoce dando notizia della cancellazione di due treni, il Samjhauta Express e il Thar Express, per il Pakistan.
Sono 38 le persone rimaste uccise in Pakistan nelle ultime 48 ore, dall'attentato a Rawalpindi contro Benazir Bhutto. A fornire la cifra nel corso di una conferenza stampa a Islamabad e' stato il portavoce del ministero degli Interni pachistano, Javed Iqbal Cheema, che ha denunciato anche danni per decine di milioni di dollari provocati dai rivoltosi. Secondo il portavoce, nelle violenze sono state distrutte 176 banche, 72 vagoni ferroviari e 18 stazioni dei treni.

Fonte: http://www.rainews24.rai.it/

venerdì 28 dicembre 2007

Attentato suicida all'ex-premier Pakistana Bhutto!

Il 27 Dicembre 2007 è stata uccisa durante un comizio politico l'ex-premier Pakistana Benazir Bhutto...attentato suicida dei seguaci di Bin Laden!!! I terroristi Islamici hanno colpito di nuovo...quì sopra il video della tragica giornata del 27 Dicembre 2007!!!

BRUTAL PLANET... (ALICE COOPER)

                                                                       #ALICECOOPER

Per colpa dell'uomo una parte del nostro pianeta è davvero stato trasformato in un "Pianeta Brutale"!

Benazir Bhutto uccisa in un attentato in Pakistan!

La leader dell'opposizione morta in ospedale dopo essere stata colpita durante un comizio!
Almeno altre 20 vittime!
ISLAMABAD - Uccisa durante un comizio pre-elettorale, a pochi giorni dal voto dell'8 gennaio. Benazir Bhutto, leader dell'opposizione pachistana, icona anti-islamista e filo-americana, è morta in un attentato suicida avvenuto a Rawalpindi. Nell'attacco hanno perso la vita almeno altre 20 persone. Secondo la ricostruzione della polizia, uno o due attentatori su una moto si sono avvicinati all'auto di Benazir Bhutto e hanno sparato almeno cinque colpi con un fucile mitragliatore Ak75 (kalashnikov), colpendo la leader dell'opposizione alla nuca. I due si sono poi fatti esplodere poco lontano e i soccorsi hanno tardato a raggiungere l'auto della Bhutto perché temevano un'altra esplosione.
LE REAZIONI - Alla notizia della morte di Benazir Bhutto, il Pakistan - un paese di 160 milioni di musulmani (fra sciiti e sunniti) e dotato di atomica - è piombato sull'orlo della guerra civile. Mentre i principali leader mondiali hanno condannato l'attacco, rivendicato da Al Qaeda, il presidente Pervez Musharraf, alleato-chiave degli Stati Uniti nella guerra al terrore, ha proclamato tre giorni di lutto nazionale (rimarranno chiusi scuole, banche e negozi), puntando il dito contro i terroristi islamici. Ma dal marito della vittima sono arrivate accuse opposte: «È opera del governo» ha commentato a caldo Asif Ali Zardari, poco prima di partire da Dubai, dove una parte della famiglia vive in esilio, alla volta del Pakistan (per partecipare ai funerali che si terranno venerdì a Larkana, città natale della Bhutto).
AL QAEDA - L'attentato è stato rivendicato da Al Qaeda. Secondo quanto ha dichiarato il principale portavoce dell'organizzazione terroristica Sheikh Saeed in un colloquio telefonico da una località sconosciuta con AKI-Adnkronos International, è stato il numero due della rete terroristica, Ayman Al Zawahiri, a ordinare l'uccisione della Bhutto. «Abbiamo eliminato il più importante asset nelle mani degli americani», ha detto lo sceicco. Secondo Sheikh Saeed, l'assassinio è stato realizzato da un militante della cellula terroristica Lashkar-i-Jhangvi del Punjab.
DISORDINI - Dopo la notizia dell'uccisione della Bhutto, si sono verificati incidenti in diverse località pachistane, con scontri e vittime. Migliaia di sostenitori del Partito del popolo (Ppp) dell'ex premier si sono diretti verso l'ospedale di Rawalpindi. I sostenitori della Bhutto hanno attaccato anche la polizia, tirando sassi contro gli agenti. Fuori dall'ospedale di Rawalpindi i 'fedelissimi' della Bhutto hanno iniziato a intonare slogan contro il presidente Musharraf. A Karachi, città natale della Bhutto, i sostenitori del Ppp hanno occupato le strade della città, incendiato copertoni e lanciato sassi contro le automobili: negli scontri sarebbero morte dieci persone. Disordini anche a Peshawar, dove la polizia ha usato gas lacrimogeni e manganelli per disperdere una folla inferocita riunitasi spontaneamente.
L'APPELLO DI MUSHARRAF - Il presidente del Pakistan, Pervez Musharraf, ha rivolto un appello alla popolazione. Condannando l'attentato, Musharraf ha chiesto di mantenere la calma per affrontare «questa tragedia e continuare a combattere contro il terrorismo». E per la morte della Bhutto ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale. SHARIF: VOTO DA BOICOTTARE - Ma quanto accaduto a Rawalpindi è destinato a condizionare fortemente le elezioni previste per il prossimo 8 gennaio. Musharraf, la cui popolarità è crollata negli ultimi mesi in seguito alla crescente violenza nel Paese, potrebbe decidere di rinviare il voto e imporre nuovamente lo stato d'emergenza revocato il 15 dicembre dopo sei settimane. L'ex primo ministro Nawaz Sharif, un altro leader dell'opposizione, ha già annunciato che il suo partito, la Lega musulmana del Pakistan, boicotterà le elezioni. Sharif ha inoltre invitato Musharraf a dimettersi immediatamente e ha sollecitato uno sciopero nazionale (nel giorno della morte della Bhutto, a "completare" il quadro, altre cinque persone sono rimaste uccise in un attacco contro un comizio al quale lo stesso Sharif avrebbe dovuto partecipare).
LE ULTIME PAROLE - La Bhutto, 54 anni, era sfuggita a un primo sanguinoso attentato a Karachi a ottobre, il giorno del suo rientro in patria dopo otto anni di esilio volontario. Il suo ritorno in Pakistan era avvenuto sulla base di un accordo per la spartizione del potere con Musharraf, voluto da Washington. Un patto che le aveva procurato molte critiche, anche all'interno del suo stesso partito, alla cui guida è rimasta con pugno di ferro, fino all'ultimo momento. Poco prima di essere uccisa, la Bhutto aveva parlato dei rischi che sapeva di correre: «Metto la mia vita in pericolo e sono qui perché credo che questo Paese sia in pericolo», aveva detto durante il comizio di Rawalpindi. Una specie di testamento.


Fonte: http://www.corriere.it/
27 dicembre 2007, (ultima modifica: 28 dicembre 2007)

lunedì 24 dicembre 2007

The best of Vladimir Putin!

Per risanare l'economia Italiana ci vorrebbe un leader come Putin, carismatico e determinato...

Dal Times di Londra: "La dolce vita diventa amara"! Italia in regressione...


Un'Italia vecchia e in declino. E’ questa la critica lanciata dalle pagine del Times di Londra sulla situazione del Belpaese. La testata Britannica spiega che “i giorni di gloria sono finiti e l’Italia si appresta a diventare vecchia e povera”. L’articolo descrive la Penisola come un posto dove “gli standard di vita sono caduti dietro quelli della Spagna e i politici sono vecchi e stanchi” e quindi “adesso i tristi Italiani pensano che il loro futuro sia orribile”. Pochi giorni fa era stato un articolo del New York Times a soffermarsi sul “malessere generale” degli italiani.






Dopo il New York Times Americano, le critiche al "Sistema Italia" arrivano anche da un altro autorevole quotidiano di fama internazionale: il Times di Londra! Che le cose in Italia stanno andando a rotoli è sotto gli occhi di tutti, questo Natale 2007 per gli Italiani della fascia medio-bassa ha rappresentato il Natale più povero di tutti i tempi dal dopo-guerra ad oggi! L'Euro oltre che a dimezzare il potere di aquisto delle buste paga medie degli Italiani ha ridotto ulteriormente anche il potere di aquisto delle tredicesime...tredicesime più misere dunque per la maggior parte delle famiglie Italiane mono-reddito! Come sempre solo i ricchi ed i milionari se la scampano da queste "miserie" ma pure i ricchi nel nostro paese sono diminuiti nel numero sempre a causa del "pazzo" Euro, la "famelica" moneta unica che ci sta letteralmente "dissanguando" le tasche.
Il "Sistema Italia" ha fatto tanti errori in passato ed in particolare due grandissimi errori: il primo con il Governo Prodi quando non ha indetto il Referendum ma ha istituito nel suo mandato l'Euro-Tax, per entrare in Europa a tutti i costi l'Italia è stato l'unico Stato membro ad istituire una tassa per farsi ammettere nel Club Europeo, tassa che doveva essere "restituita" agli Italiani...così almmeno aveva promesso Prodi nel 1997; (Unione Europea che si sta trasformando in una "seconda" immensa "Nuova Unione Sovietica"); il secondo errore con il successivo Governo Berlusconi quando nel 2002 non ha controllato la reale conversione dei prezzi e degli stipendi dalle vecchie Lire all'Euro, inoltre non ha controllato o non ha saputo tenere a bada il vertiginoso aumento dei prezzi in tutti i settori dell'economia Italiana.
Adesso il rischio è davvero una lenta agonia che ci porterà pian piano ai livelli della Bulgaria e della Romania di oggi: come ora vivono in Romania, nella nostra tormentata Nazione ci saranno milioni di Italiani "impoveriti" all'improvviso che dovranno vivere sulla soglia della sopravvivenza...e pochi ricchi attorno che vivranno da nababbi!!!
La soluzione? Cambiare immediatamente tutta la classe politica nostrana, cambiare tutto il nostro sistema Politico Italiano...nuova linfa vitale e nuova Democrazia!!! La Repubblica Italiana è come un vecchio transatlantico in pensione, logoro e da demolire....



Alexander Mitrokhin



giovedì 20 dicembre 2007

MARRY CRISTMAS....all that you're!!! (BUON NATALE A TUTTI VOI)...



MARRY CRISTMAS: il blog di Mitrokhin vi augura a tutti di passare un Natale sereno nella pace e nella tranquillità delle vostre famiglie, dei vostri amici, dei vostri parenti! Un augurio di cuore per uno scoppiettante fine anno...sperando che l'anno nuovo porti a tutti noi più speranza, più ottimismo, più giustizia sociale! Buon Natale di cuore e Buon Anno cari amici...

Morto il sesto operaio dell'incidente della Thyssenkrupp a Torino!

(19.12.07) - «ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni esprime il più sincero cordoglio ai familiari di Rosario Rodinò, non mancheremo di stare vicini a loro assicurando tutto il supporto umano e finanziario necessario»!
L'azienda torinese diffonde questa nota oggi, quando arriva la notizia della morte del sesto operaio coinvolto nel rogo della Thyssen, Rosario Rodinò, di 25 anni.Difficile non provare rabbia di fronte all'ennesima vittima e alle dichiarazioni di un'azienda che nega ogni responsabilità.Ieri i vertici della ThyssenKrupp sono stati ascoltati dalla commissione Infortuni del Senato ed hanno sostenuto l'estraneità dell'azienda nell'incendio nello stabilimento torinese.Cosimo Cafueri, responsabile sicurezza dello stabilimento, declina ogni responsabilità e circa gli estintori, che secondo un operaio ferito erano semivuoti, afferma: «Gli estintori erano con il sigillo. La responsabilità della loro eventuale inefficienza semmai è della ditta che li controlla e che se li trova vuoti li porta a caricare. Anche gli operai - puntualizza - hanno il compito di segnalare se trovano estintori semivuoti». Insomma, si vuole parlare come al solito di errore umano dei lavoratori?Per il presidente della commissione Lavoro della Camera, Gianni Pagliarini (Pdci), il responsabile sicurezza della ThyssenKrupp «si è palesemente arrampicato sugli specchi, sostenendo che la squadra antincendio era presente al momento dell'esplosione e giustificando, in sostanza, l'operato della proprietà. Ma sono i fatti a parlar chiaro: la Thyssenkrupp aveva deciso da tempo di disfare il sito produttivo torinese e perciò non ha investito adeguatamente nello stabilimento e nelle misure necessarie a garantirne l'attività in sicurezza».Oliviero Diliberto, segretario dei Comunisti italiani, promuove la linea dura nella lotta alle morti sul lavoro: «Bisogna colpire i datori di lavoro, è l'unico modo per non scatenare la guerra tra i poveri. Come si fa? Facendo i controlli, potenziandoli e dicendo agli ispettori che non devono telefonare prima di andare a fare i controlli. E poi sanzionare i datori di lavoro. Chi non rispetta le norme sulla sicurezza deve andare in galera o non servirà a nulla, continueremo a piangere, fare manifestazioni, convegni e dopo una settimana, un mese o un anno verrà dimenticata anche la tragedia di Torino».Il leader del Pdci spiega che gli operai della Thyssen «avevano accettato orari di lavoro che nemmeno nel terzo mondo si fanno più. Quindici ore di lavoro manuale al giorno è una roba civile?». Diliberto denuncia il deterioramento delle condizioni materiali di lavoro: «C'è un progressivo diminuire di tutto un sistema di tutele e diritti conquistati dai nostri genitori. Oggi c'è la precarietà, l'aggravante che soprattutto i giovani sono precari, privati del diritto fondamentale del proprio futuro».Intanto la procura di Torino continua l'indagine sul rogo nell'acciaieria e i pubblici ministeri parlano di manchevolezze dell'azienda, di scarse informazioni al personale, dispositivi di sicurezza che non bastavano in caso di incidenti gravi.

mercoledì 19 dicembre 2007

Le bugie di Amanda che scoppia in lacrime davanti ai Giudici: "Io non c'ero in quella casa!"

Amanda Knox in lacrime davanti al pubblico ministero Giuliano Mignini che ha interrogato la studentessa statunitense nel carcere perugino di Capanne!



Secondo quanto si è appreso la giovane, durante l'interrogatorio ha risposto alle domande del sostituto procuratore per l'intera mattinata. Ad un certo punto però, la giovane è scoppiata a piangere e il confronto è stato quindi interrotto per qualche decina di minuti. Alla ripresa dell'interrogatorio, però, Amanda Knox non avrebbe più voluto rispondere alle domande del pm. La giovane studentessa, accusata di concorso in omicidio e violenza sessuale nei confronti della studentessa inglese Meredith Kercher, ha comunque confermato di aver trascorso la sera del delitto a casa del fidanzato pugliere Raffaele Sollecito.
La studentessa Americana avrebbe riferito di aver letto un libro, l'edizione Tedesca di "Harry Potter" proprio sul divano in casa del fidanzato Raffaele Sollecito, copia del libro che però è stata poi ritrovata in questi giorni all'interno della casa della ragazza uccisa.
Dunque ennesima bugia dell'Americana, ma perchè? A quale scopo? Chi vogliono proteggere i due fidanzatini? Forse Rudy lo spacciatore?
Intanto secondo il Tribunale del Riesame di Perugia i comportamenti di Rudy Hermann Guede, nelle ore e nelle giornate successive al delitto di Meredith Kercher ''rafforzano un giudizio di intrinseca pericolosita' sociale'' del soggetto. I giudici lo scrivono nelle motivazioni depositate oggi, con le quali hanno respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dall'ivoriano, in carcere con l'accusa di concorso in omicidio e in violenza sessuale.
Alexander Mitrokhin

Legge Merlin: ‘La Destra’ prepara un referendum per abolirla!

Daniela Santanché ne ha parlato come di una “lotta trasversale”!


È la battaglia che 'La Destra' si sta preparando a combattere per dire “basta con le ipocrisie”. Le ipocrisie sono le prostitute che lavorano per strada, “la negazione di un problema, l’indifferenza”. La soluzione che sta caldeggiando il partito di Storace è l’abolizione della legge Merlin, quella che ha posto fine al fenomeno delle case chiuse. La strada scelta da ‘la Destra’ è quella del referendum: da Gennaio 2008 i gazebi del partito saranno presenti in tutte le città d’Italia per la raccolta delle firme. Un singolo quesito sarà sufficiente per, come ha spiegato la Santanché in una conferenza stampa a Milano, “per togliere le prostitute dalla strada”.


martedì 18 dicembre 2007

RACKET A LA SPEZIA (Liguria-Italy): DISTRUTTO DISCO-PUB DI NOTO ESPONENTE POLITICO DE "LA-DESTRA"!

“Esprimo tutta la mia solidarietà a Nicola Franzoni, (nella foto a sinistra) portavoce de La Destra di Massa Carrara, che si è visto incendiare il locale, per essersi rifiutato di pagare il pizzo alla malavita”. E’ quanto dichiara Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra. “Franzoni – prosegue Storace – dimostra con i fatti da che parte stanno gli uomini de La Destra, dimostra che la criminalità si sfida con i fatti, non con le parole, e che ci sono persone coraggiose, come lui, che non si piegano al ricatto. Questo vuol dire schierarsi dalla parte della legalità”.“Siamo al fianco di Franzoni – dichiarano Italo Marri e Gianni Musetti, rispettivamente portavoce regionale e consigliere comunale a Carrara de La Destra – che a Carrara sta portando avanti una battaglia forte, contro la criminalità, per la legalità. L’attentato che ha subito dimostra, senza ombra di dubbio, che il suo lavoro dà fastidio, che il suo rifiuto di piegarsi al clan delle estorsioni è visto come il fumo negli occhi dal racket”.Solidarietà a Franzoni arriva anche dal movimento giovanile: “I giovani toscani de La Destra sono tutti al suo fianco – sottolinea Luca Lorenzi, responsabile organizzativo nazionale – Il nostro partito a Carrara si è schierato contro lobby che operano nel campo degli appalti: ci auguriamo che il vile attentato contro Franzoni non sia, in alcun modo, legato a questa netta presa di posizione de La Destra”.
Da un intervento del:
Senatore Francesco Storace
Senato della Repubblica-Roma
Segretario Nazionale de "La-Destra"

NEWS OF THE NATION ASIATIC...


NEWS OF THE ASIA
(Check out the travel photos)
Tutte le news dai Paesi Asiatici:
che cosa succede dall'altra parte del Mondo!

sabato 15 dicembre 2007

Indipendenza del Kosovo...l'Unione Europea sbaglia!

Tudjman, Milosevic (nella foto a sinistra), Karadzic, Hizbegovic, Mladic...e tanti altri! Sono i mattatori della ex-Jugoslavia, i distruttori del grande "sogno" di Tito, colui che ebbe il coraggio di opporsi e di allontanarsi dalle idee e dalla guida di Stalin, il Maresciallo che riuscì a costruire nel dopo-guerra una Nazione multi-etnica facendola crescere e prosperare economicamente e culturalmente, il Maresciallo che mantenne l'ordine per 46 anni dove la vera JUGOSLAVIA (Stato degli Slavi del Sud) i cui confini a nord erano segnati dalla Slovenia ed a Sud dal Montenegro, era retta da un ordine di cui nessuno osava dubitare, di cui nessuno osava intaccare perchè indistruttibile...almeno fin quando il Maresciallo Tito era in vita! Come tutti gli uomini di questo Mondo, anch'egli non era immortale e difatti morì anziano nel lontano 1980 il 4 Maggio...anno funesto perchè senza più la sua guida vigile la Yugoslavia andava sempre più scivolando verso la disgregazione e lo scollamento di quella società che era stata il suo vanto.
Una delle sue massime storiche molto attuali anche oggi diceva: "Il popolo Yugoslavo è come l'acqua e l'olio, se li COMPRIMI si UNISCONO...ma se allenti la pressione si dividono!"
Oggi nei balcani, dopo quelle guerre civili brutali e fratricide dei primi anni '90, di nuovo si annusa "puzza" nauseabonda di tensione e di guerra...il Kosovo, Provincia Autonoma a maggioranza Albanese creata come status dallo stesso Tito, grida all'Indipendenza dalla Repubblica Serbo-Montenegrina dove tempo fà a sua volta il Montenegro marciava con un Referendum verso il distaccamento istituzionale dalla madre Serbia.
Un "puzzle" in totale dissolvimento...e se dovesse accadere tutto ciò (sperando per questa volta in maniera pacifica) si può dire che anche l'ultimo "mattone" della "casa" costruita da Tito è crollato! Chissà come soffrirebbe oggi a guardare come l'orgoglio della vecchia Yugoslavia, comunista ma pacifica, sia stato calpestato, rinnegato e gettato peggio che nella spazzatura.
Gli odierni fatti politici che stanno accadendo in Kosovo ma ancora di più i fatti storici che sono accaduti nella ex-Yugoslavia Titina dal 1991 al 1996 e 1999 devono far bene riflettere su un principio cardine: quando regna il caos, il disordine, quando il potere viene abbandonato in mano ai folli, quando l'Anarchia prende piede nella Politica...tutta la società, senza esclusione alcuna, crolla nella distruzione più totale ed inevitabilmente la guerra civile si porta dietro il suo "lugubre" bagaglio di lutti, sangue, odio, devastazione, povertà assoluta!
Ritornando alla questione dell'indipendenza del Kosovo, l'Unione Europea che attualmente stà spingendo per quest'ultima opzione stà di nuovo clamorosamente sbagliando politica!
Alimentare il fuoco dell'indipendenza "forzata" da Belgrado significa spingere di nuovo i Balcani verso un anno carico di tensione e di violenza strisciante; l'Europa inetta e codarda già nel 1991 aveva gettato benzina sul fuoco (la Germania fu la prima Nazione Europea a riconoscere la Repubblica Croata di Franjo Tudjman come Stato libero, sovrano e indipendente).
La "vera" strada da percorrere a mio avviso è quella di convincere Belgrado con tutti gli stumenti diplomatici possibili a concedere una più larga autonomia amministrativa alla regione del Kosovo, concedendogli magari lo status di regione a statuto speciale come per esempio in Italia lo è la Val D'Aosta.
Dunque Kosovo che rimane dentro i confini dell'attuale Repubblica Serba ma con un Consiglio Regionale che come un semi-parlamento può legiferare entro determinati limiti amministrativi nel suo territorio di competenza, rispettando tutte le minoranze etniche presenti sul territorio e rispettando le leggi della Costituzione Federale Serba.
Altrimenti ancora una volta si metterà a repentaglio quel fragile e poco di ORDINE che si è ricostituito nell'intera ex-Yugoslavia sotto l'ombrello dell'ONU e della NATO.

Alexander Mitrokhin

CLICCA SOTTO IL LINK PER VISUALIZZARE IL VIDEO:

venerdì 14 dicembre 2007

14 Dicembre 1503: nasce Nostradamus!

Nostradamus nacque a Saint-Rémy, città provenzale nella vallata del Baux nell'anno 1503 giorno 14 Dicembre e morì nel 1566. Egli naque nel tempo in cui due mondi si incontravano: il Medioevo e l’era Moderna. Esprimerà in esse tutta la sua anima. Nostradamus fu mirabile filosofo e poeta; scruta il mondo della politica con rara attenzione, tanto da essere guardato con sospetto dai signori del potere. Parla il latino, il greco, l’italiano, lo spagnolo e il provenzale sua madre lingua. Uomo di scienza, si dedica all’astrologia, all’astronomia, alla medicina e pratica chirurgia sui malati di peste per pura necessità. Benchè ebreo, pratica la religione cattolica ed è osservante della Riforma. Furono molte le personalità dell’epoca a voler conoscere Nostradamus, il grande stregone che predice il futuro. Persino Carlo IX in visita al suo regno si fermerà a Salon per conoscere il tanto discusso Nostradamus. Su Nostradalus si sono riversati oceani d’inchiostro, tutti i maggiori studiosi si sono interessati di Nostradamus, cercando d’interpretare le sue profezie e tanti vantano di aver scoperto la chiave per interpretare le sue centurie. Non si crede comunque che esista una chiave in grado di decifrare le sue profezie. Nostradamus era sopratutto un mistico e quindi si esprimeva ermeticamente. Tale ermetismo è sicuramente in grado d’interpretarlo solo un mistico. Questo perchè un mistico si esprime con il puro linguaggio dell’anima, espressione spontanea, quindi non prevedibile ne programmabile con operazioni matematiche con lo scopo di lasciare ai posteri un prontuario in grado d’interpretare il linguaggio dell’anima.


Fonte: http://www.ladestra.info/




La Repubblica Italiana verso la Repubblica di Weimar...

Dopo l'ultimo impietoso commento sulla situazione generale della società Italiana che inaspettatamente è giunto a noi dalle pagine di uno dei maggiori quotidiani Americani, il New York Time's, è doveroso per tutti noi cittadini Italiani e ancora di più doveroso per tutta la classe politica nostrana, fare una breve ma sincera pausa di riflessione per tirare le somme e capire che l'anatema Americano non è tanto una cattiva sentenza ma è un drammatico avvertimento: se l'Italia continuerà sulla strada di questo disastro la nostra povera Patria sarà destinata ad un futuro "nero" costellato da miserie e povertà sociali devastanti.
Personalmente penso che l'articolo del New York Time's fotografa in gran parte veramente la realtà del nostro Paese: gli scioperi come l'ultimo dei camionisti che bloccano l'economia dell'intera Nazione registrano un grave e reale disagio trà i lavoratori Italiani che non hanno più certezze per il futuro; in Europa siamo al secondo posto in negativo per la corruzzione dei Partiti Politici e delle Amministrazioni Pubbliche, al primo posto di questa maglia "nera" c'è la Bulgaria e di questo non dobbiamo di certo rallegrarcene; la nostra economia è costantemente preda di crisi e di alti e bassi, ultimamente più bassi che alti, l'inflazione cresce ogni anno sempre di più, la regressione economica è sotto gli occhi di tutti visto che gli stipendi convertiti in Euro hanno perso in 5 anni la metà del potere d'acquisto; ogni anno aumentano in negativo le "MORTI BIANCHE": i nostri operai muoiono sempre di più sul posto di lavoro per guadagnare MILLE EURO scarsi, a volte anche per meno; le famiglie Italiane medie non arrivano alla fine del mese e soffrono già alla terza settimana per colpa dell'aumento costante del caro-vita, sono raddoppiati i poveri e diminuiti i ricchi ma che sempre sono più ricchi di prima; la disoccupazione giovanile registra in negativo ancora tassi troppo elevati, la disoccupazione in generale ancora peggio, senza considerare il lavoro precario, il lavoro temporaneo, il lavoro NERO, lo sfruttamento dell'immigrazione sul lavoro, la mancanza di sicurezza sui posti stessi di lavoro, tutte piaghe aperte e problemi sempre più gravi dove lo Stato Italiano latita...lo Stato Italiano pensa solo alle "CASTE" di potere, alle caste Politiche, alle caste della Magistratura e del Giornalismo, spesso e volentieri queste caste si scontrano trà loro ai vertici delle Istituzioni creando congestioni e conflitti che paralizzano l'intero apparato Statale.
La Società Italiana si stà pian piano scollando, la gente si allontana sempre più dalla Politica perchè da essa si sente abbandonata e da essa è delusa, disillusa...la Democrazia in Italia si è allentata, anche la stampa e la televisione è sempre più meno libera, la criminalità comune e la criminalità organizzata prendono piede e si allargano a macchia d'olio in tutti i settori ed in tutti i campi; il popolo Italiano non si sente più sicuro, manca la certezza della pena, manca la fiducia nello Stato che sembra allontanarsi sempre più dalla Società e dalla realtà.
La Repubblica Italiana assomiglia sempre più alla Repubblica di Weimar, sembra un paragone troppo azzardato e troppo forte ma le analogie ci sono tutte, di certo non viviamo più i periodi degli anni '20 e '30 ma...anche allora la società Tedesca non aveva più fiducia nelle proprie Istituzioni, anche allora la miseria, la povertà e la mancanza di sicurezze sociali imperversava e prendeva piede trà le famiglie medio-borghesi, anche allora il caro vita spezzava gli stipendi degli operai che diventavano sempre più poveri e morivano anche allora sui posti di lavoro per la mancanza totale di sicurezza guadagnando stipendi da fame a causa dell'inflazione che cresceva a dismisura ogni anno; anche allora le caste si allontanavano sempre più dal senso della realtà.
Il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano insieme al Premier Romano Prodi, ha risposto per impeto d'orgoglio alle critiche del New York Time's che l'Italia c'è la farà! Usciremo dalla crisi e faremo vedere a tutto il Mondo quello che siamo realmente! Queste stizze d'orgoglio ferito non bastano...è ora di agire sul serio! E' ora di lavorare duramente per salvare il salvabile e per ricostruire in fretta la nostra società, la nostra economia, il nostro Paese! Prima che arrivi il tempo del crollo definitivo e doloroso del sistema così come era successo, appunto, alla debole e disastrata Repubblica di Weimar in Germania!
Alexander Mitrokhin



Il New York Times: l'Italia è un Paese triste!!!


DA NEW YORK - Gli italiani? Un popolo triste, il più triste d'Europa. L'Italia? Un Paese alla frutta. Lo ha scritto ieri il New York Times in un lungo e documentato reportage di prima pagina firmato da Ian Fisher, corrispondente da Roma del quotidiano Usa. Il giornalista ha girato la Penisola, ha incontrato gente (Veltroni, Montezemolo, Illy, comuni cittadini) e ha tirato le somme. Il risultato è un'impietosa cartolina del fu Bel Paese, oggi malato grave affetto da un virus chiamato «malessere»: «Tutto il mondo ama l'Italia, ma l'Italia non si vuole più bene: c'è un senso di malessere generale nel Paese». L'Italia è più povera (l'11 per cento delle famiglie italiane vive sotto la soglia della povertà, il 15 per cento fatica ad arrivare a fine mese), più vecchia (basta guardare l'età media dei presentatori tv, scrive Fisher), la qualità della vita peggiora di anno in anno, i divorzi aumentano, il tasso di natalità è tra i più bassi d'Europa, la tecnologia è poco sviluppata. Il resto del mondo corre, noi restiamo al palo, bloccati nelle riforme da tante piccole corporazioni, con debito pubblico e costo della politica tra i più alti del Pianeta. E, se non correremo ai ripari, faremo la fine della Florida: un ricovero per turisti anziani. Il tutto suffragato dai dati.
Per esempio, saremo anche tra gli alleati più fedeli di Washington ma, come aveva già rivelato al Corriere l'ambasciatore Usa a Roma, Ronald Spogli, nel 2004 gli investimenti americani in Italia ammontavano a 16,9 miliardi di dollari, quelli in Spagna a circa 50 miliardi. Oppure, meglio archiviare lo stereotipo dell'italiano pizza e mandolino. Perché una ricerca dell'Università di Cambridge, condotta dall'economista italiana Luisa Corrado citata dal NYT, dimostra come, in Europa, siamo i più infelici. Tristezza causata dalla nostra scarsa fiducia nelle istituzioni (il 36 per cento degli italiani si fida del Parlamento contro il 64 per cento dei danesi, i più spensierati del Continente). Sull'economia, meglio sorvolare, dato che le piccole e medie imprese, cuore del nostro business, non possono competere nel mercato globale. Nemmeno le arti resistono: «Non ci sono più Fellini, Rossellini o la Loren, cinema, musica, letteratura italiani non sono più all'avanguardia ». Siamo così tristi che per tirarci su il morale leggiamo La casta, che denuncia i costi della politica, e Gomorra, che racconta l'impero economico della camorra.
Un malessere che spiega, secondo il giornale americano, l'ascesa di Beppe Grillo «il personaggio che più di ogni altro identifica lo stato d'animo degli italiani», il cui video, bippato sui «vaffa», è stato messo sul sito del NYT. Non ci rimane che il made in Italy, marchio di prestigio ancora riconosciuto in tutto il mondo. Può bastare? «Credo proprio di no», dice al Corriere Ian Fisher, l'autore del reportage. «A Roma sono arrivato tre anni fa senza pregiudizi. L'idea di questo articolo mi è venuta parlando con la gente. Tutti a ripetermi: perché la politica non ascolta i cittadini? Perché abbiamo solo Prodi e Berlusconi? Perché la Spagna va avanti e noi no?». Fisher ha vissuto a Praga e Varsavia: «Anche lì le persone erano tristi, ma con la voglia di cambiare le cose. Da voi, manca questa speranza». In difesa dell'Italia è intervenuto, proprio da New York, il presidente Giorgio Napolitano: «Scommettete sull'Italia, sulla nostra tradizione e il nostro spirito animale», ha detto il capo dello Stato citando l'economista Keynes e i suoi «animal spirits » (l'economia è in parte guidata da ondate di ottimismo e pessimismo, ndr). «Ci sono molti problemi e non si può fare del facile ottimismo — ha aggiunto Napolitano —. E poi, invece di prendere a modello un noto comico per capire la nostra società, perché non parlare anche dei punti di forza, come le gare vinte dalla nostra industria della Difesa dato che i presidenti americani viaggeranno su elicotteri italiani».


Fonte: Roberto Rizzo 14 dicembre 2007 da http://www.corriere.it/

giovedì 13 dicembre 2007

Revocato il blocco dei camion, sette giorni per la normalità!

Il governo risolve la vertenza e raggiunge l'accordo con i sindacati degli autotrasportatori. 48 ore per riaprire i distributori di benzina, una settimana per ripristinare i rifornimenti. I consumatori lanciano l'allarme speculazione sui prezzi degli alimentari.

Raggiunto l'accordo tra governo e sindacati degli autotrasportatori. Rimossi i blocchi, si torna lentamente alla normalità dopo la dura protesta dei camionisti. In 48 ore dovrebbero essere riforniti i distributori di benzina, che nel Salernitano, risultano attualmente tutti a secco. La normalità nei rifornimenti verrà ripristinata in una settimana.Nel corso della giornata, invece, tir lumaca sul tratto salernitano dell'A3. Oltre cento camion, ad un velocità di circa 40 chilometri all'ora, hanno percorso la Salerno Reggio-Calabria, nel tratto compreso tra Atena Lucana e Pontecagnano.A Pontecagnano si sono, poi, immessi sulla tangenziale, dove si sono create cole anche di due chilometri, per poi poi raggiungere l'area industriale di Salerno creando notevoli disagi al traffico.Da lì, hanno nuovamente raggiunto la tangenziale e, quindi, l'A3 verso Atena Lucana. La protesta degli autotrasportatori rischia anche di bloccare la produzione di mozzarella di bufala: l'allarme è del presidente del Consorzio tutela mozzarella di bufala campana Dop, Vito Rubino.''Il persistere della situazione di fermo nel trasporto del prodotto finito, inizia a pesare molto sul fronte delle consegne dai caseifici ai distributori ed ai commercianti - dice Rubino - se tale situazione dovesse ulteriormente protrarsi, i 130 caseifici che producono la mozzarella di bufala campana dop tra Salerno, Caserta, Basso Lazio e Capitanata si vedrebbero costretti a respingere l'acquisto del latte, pervenendo al blocco della produzione, con grande danno sia per gli allevatori che per il sistema di trasformazione''.Il blocco del ritiro del latte sarà deciso dai singoli caseifici in autonomia e in alcuni casi potrebbe essere questione di ore. ''Mi auguro - conclude Rubino - che la vertenza possa essere al piu' presto ricondotta in un alveo di civile confronto tra le parti, senza che il sistema produttivo risenta di ulteriori danni''.

Delusione Rudy: "Non ho visto bene l'assassino di Meredith!"

Sette ore di interrogatorio, pochissime risposte!
PERUGIA-Forse sarà il tempo la carta vincente degli investigatori e degli inquirenti per risolvere il giallo di Perugia. Rudy Hermann Guede ieri ha sprecato la sua prima «occasione», come in queste settimane le hanno sprecate Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Rudy «il baro» ha fatto dietrofront, ha ripetuto il copione attentamente studiato nei giorni della «villeggiatura» tedesca, dove in carcere ha potuto incontrare i suoi avvocati, non ha aggiunto nulla e soprattutto ha dichiarato di non essere in grado di riconoscere l’assassino. «Non l’ho visto in faccia, non saprei riconoscerlo perché ero occupato a schivare il coltello. Lo brandiva con la mano sinistra». Rudy «il baro», però, non è stato in grado neppure di descrivere il coltello, la lunghezza e la forma della lama. Nulla, vago, generico. Si era talmente preparato a ripetere la sua «verità», che quando il gip gli ha contestato le contraddizioni e le lacune del racconto, Rudy non è riuscito a essere credibile. Per esempio, quando il gip Claudia Matteini gli ha chiesto cosa avesse fatto una volta fuggito dal sangue, da quel corpo senza vita che gli aveva sussurrato «..af...», lui ha risposto di aver vagato per la città. Doveva essere sconvolto. Ma quando il gip gli ha contestato le testimonianze di due ragazze spagnole, che lo avevano visto ballare in una discoteca fino alle quattro di notte, Rudy il «baro» non ha potuto negare: «E’ vero, sono andato al "Domus"...». Così generico nel rispondere alle contestazioni, nel ricostruire orari e movimenti, nell’indicare le persone che aveva frequentato nei giorni precedenti, nel ricordare i particolari delle sue visite nell’altro appartamento di via della Pergola 7 - abitato da quattro ragazzi italiani fuori sede - quanto preciso nel ripetere il suo copione, nell’arricchirlo di particolari insignificanti. Francamente inverosimile la sua versione sull’incontro con Meredith fissato la sera prima, la notte di Halloween, l’approccio di coccole e null’altro perché non aveva il preservativo, il suo dover andare di corsa in bagno, dove si è infilato le cuffie dell’iPod per ascoltare le sue canzoni preferite. E poi l’arrivo dell’angelo sterminatore, dell’assassino italiano, le grida e lui che non riesce neppure a stringersi la cintura del pantalone, a tirare lo sciacquone. E poi l’incontro con l’italiano, la colluttazione, gli otto taglietti al palmo della mano destra che l’assassino gli ha inflitto prima di scappare. E lei, la povera Meredith, agonizzante in un bagno di sangue. Rudy non ha retto al panico ed è fuggito, non senza aver sentito un vociare, aver intravisto un gruppo di persone di fronte a via della Pergola 7 (ma non è stato in grado di identificarle e di quantificarne il numero). Il gip Claudia Matteini ha contestato questa sua ricostruzione. Ha ricordato che l’amica di Meredith, Sophie, aveva raccontato di averla lasciata a poche centinaia di metri da casa, certa che fosse stanca per la serata (Halloween) precedente. Rudy il « baro» ha ripetuto che si erano incontrati la sera precedente e si erano dati appuntamento per la sera dopo. Sarà perché ormai questa storia, il giallo di Perugia, è vissuta nell’immaginario collettivo come un film dalla sceneggiatura noir - e magari, come se non bastassero quelli che già ci sono stati, tutti si aspettano nuovi colpi di scena - che i protagonisti reali di quella notte dei «morti» è come se fossero anche loro contagiati da questa rappresentazione fantastica, e dunque Amanda, Raffaele e Rudy vivono questo noir come se non ne fossero coinvolti direttamente. Insomma, per loro alla fine è solo un brutto incubo da cui prima o dopo uscire. Ed è per questo che il tempo potrà rivelarsi l’arma vincente degli investigatori e degli inquirenti, che sperano che la detenzione spingerà, prima o dopo, qualcuno dei protagonisti a raccontare finalmente la verità. Rudy il «baro», ieri, non ha collocato Amanda sulla scena del crimine. Ha detto di non averla incontrata. In una pausa dell’interrogatorio, il pm Mignini è andato in Procura a prendere il suo computer. E ha mostrato il video dell’appartamento per farsi indicare da Rudy tutti i suoi movimenti. Allo stato attuale delle indagini, è sicuramente lui l’indagato che ha i maggiori indizi che lo inchiodano al delitto: il cromosoma y nella vagina della vittima, l’impronta palmare insanguinata sul cuscino di Meredith, la sua presenza sul water del bagno utilizzato dalle altre due coinquiline italiane. Nelle sue motivazioni, il Riesame si è spinto a ipotizzare che Amanda e Rudy fossero insieme, tanto che la luciferina Amanda è andata nel suo bagno, come dimostrano le macchie di sangue sul rubinetto del lavandino e le tracce di sangue sue e di Meredith nel bidet, Rudy nell’altro. E Raffaele che si ostina a collocarsi a casa sua? Torniamo al punto di partenza di questa storia, del giallo di Perugia. Alle 12,35 arriva la pattuglia della Polizia Postale, Amanda e Raffaele sono all’ingresso che aspettano. Alle 12,51 e 12,54 chiamano il 112, per dire di mandare una gazzella che forse qualche ladro è entrato in casa.

Tir in sciopero: Tutta l’Italia si mette in coda...la benzina scarseggia!




Quando i bisonti della strada si imbizzarriscono non c’è modo di correre ai ripari; puntualmente, lo sciopero dei tir significa la congestione totale del traffico nazionale. Da Nord a Sud, un’incredibile serie di code e rallentamenti ha salutato il primo giorno di astensione dal lavoro degli autotrasportatori, che hanno dimostrato ancora una volta di sapere come mettere in ginocchio un intero Paese: con i 150 presidi disseminati lungo tutto lo stivale, la protesta, scattata alla mezzanotte di ieri, ha causato il blocco di tutti i principali varchi di accesso ai porti, così come dei valichi e degli snodi autostradali strategici. Ed è solo il primo giorno: il blocco dovrebbe continuare fino a venerdì, a meno che l’incontro di questa mattina dei sindacati a Palazzo Chigi non ponga fine alla protesta.In Veneto gli autotrasportatori hanno presidiato per molte ore la tangenziale di Mestre, causando 16 km di coda. Sulla Milano-Brescia sono state registrate code nei pressi di Capriate, Seriate e Bergamo, mentre sull’A7, tra Genova e Bolzaneto, per diverse ora la circolazione si è bloccata in entrambi i sensi. Gli oltre duemila camionisti che hanno preso d’assalto la frontiera di Ventimiglia non si sono limitati a incrociare le braccia: dopo aver intasato l’autoporto e i piazzali vicini all’autostrada per la Francia, hanno impedito l’accesso ai colleghi francesi e spagnoli. Circolazione in tilt anche alle porte di Roma, dove il traffico in entrata da nord è stato bloccato per tutto il giorno. Impossibile anche solo prendere in considerazione di viaggiare sui tratti autostradali del meridione. Il bollettino dell’Anas parlava di «blocco dei principali svincoli sia in direzione Nord sia in direzione Sud».Secondo i sindacati le motivazioni dello sciopero stanno nella mancata attuazione, da parte del Governo, degli impegni assunti nel febbraio scorso e nel mancato inserimento in Finanziaria delle risorse necessarie a rendere più competitivo il settore. I sindacati chiedono una migliore regolamentazione sui costi d'impresa e sulle tariffe, l’eliminazione dell’abusivismo e un maggior controllo sui rincari del gasolio. Nel braccio di ferro tra camionisti e Governo, in difesa dei cittadini è intervenuto Antonio Martone, presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi: «È una grave lesione del diritto dei cittadini alla libertà di circolazione». E ha minacciato sanzioni se i blocchi continueranno. Intanto è ancora allarme merci in tutto il Paese per lo sciopero dei Tir. A rischio i rifornimenti di ambulanze e mezzi di soccorso: l'80 per cento dei benzinai è già a secco. E nessun accordo è stato raggiunto a Palazzo Chigi. I sindacati hanno abbandonato il tavolo di confronto accusando il Governo di non farsi carico delle loro richieste

lunedì 10 dicembre 2007

UNA PARTE DI QUESTO PIANETA PER COLPA DELL'UOMO E' VERAMENTE BRUTALE...


CLICCA SU "BRUTAL PLANET"!

Delitto Meredith, Rudy al Gip: "Sì, ero lì ma non l'ho uccisa"!

Otto ore di interrogatorio. Rudy Hermann Guede, il giovane ivoriano arrestato in Germania il 20 novembre scorso con l'accusa di aver ucciso la studentessa inglese Meredith Kercher, ha parlato a lungo. E ha risposto alle domande del gip Claudia Matteini e il pm Giuliano Mignini. All'interrogatorio hanno partecipato anche personale dello Sco e della Squadra mobile di Perugia.
"Sì, quella sera ero in quella casa. Ma non ho ucciso io Meredith". Rudy Herman Guede ha ripetuto la sua verità al Gip Claudia Matteini. Secondo i suoi avvocati, il "quarto uomo" (dopo Amanda, Raffaele e Patrick Lumumba) sostanzialmente ha confermato la versione resa ai giudici di Coblenza. Ma ha aggiunto maggiori dettagli e particolari. Quali? "Rudy ha raccontato la verità, una verità difficile e scomoda - ha detto all'Ansa l'avvocato Walter Biscotti uscendo dal carcere - è stato un lungo interrogatorio e Rudy ha risposto esaurientemente a tutte le domande che gli sono state poste, sia dal Gip che dal Pm". L'ivoriano, prosegue il legale, "non ha fatto alcuna ammissione di responsabilità, ma ha ammesso la sua presenza sulla scena del delitto; ha spiegato in ogni dettaglio i suoi movimenti e ha risposto a tutte le domande per chiarire le sue parole". Ancora: "Oggi è iniziato un percorso di contributo di verità da parte di Rudy - ha concluso l'avvocato - e certamente questo assieme all'altra documentazione di cui presto verremo in possesso può certamente modificare la situazione rocessuale di Rudy".
RAFFAELE SOLLECITO: "Aspettiamo tutti quanti con ansia questo interrogatorio". Il padre di Raffaele Sollecito, Francesco, commenta così l'interrogatorio nel carcere di Perugia di Rudy Hermann Guede. Il padre di Raffaele è andato a trovare il figlio per la prima volta dopo la decisione del Tribunale del riesame che ha rigettato la sua istanza di carcerazione. E l'ha trovato "molto deluso. E' stanco, è più di un mese in carcere e non sappiamo il perchè". Raffaele continua a leggere, scrivere e sta preparando la tesi. "Lo stiamo aiutando a completare i suoi studi".
Note: Nessuno sà, nessuno parla...bugie dopo bugie e versioni dopo versioni, la morte assurda di Meredith sembra non avere ancora un senso logico...per alcuni casi estremi io penso che i "vecchi" metodi attuati dagli agenti del KGB negli interrogatori siano sempre più necessari! L'impunità in Italia e la mancanza della certezza della pena causata dalla troppa tolleranza e dal troppo garantismo, rischiano di minare la stessa sicurezza pubblica della nostra società! (Ancora oggi da Cogne a Garlasco, nessuno sà chi è perchè ha ucciso!)...
Alexander Mitrokhin

domenica 9 dicembre 2007

DOCUMENTO ORIGINALE INTEGRALE DELLA TV DI STATO SOVIETICA: 1984 ANNIVERSARIO DELLA RIVOLUZIONE RUSSA A MOSCA!



NOTE: I file dei due video-documenti sono in formato AVI dunque in caso di problemi di visualizzazione potete scaricare il programma VLC PLAYER nella versione gratuita cliccando sulla frase quì di fianco linkata! Questo programma legge quasi tutti i formati video, soprattutto creato per i formati AVI! Buona visione...



Lavorare uccide...la tragedia delle acciaierie di Torino: strage alla ThyssenKrupp, morto un quarto operaio!



Si aggrava di giorno in giorno il drammatico bilancio dell' incendio alla ThyssenKrupp, l'acciaieria che nella notte tra mercoledi' e giovedi' ha trasformato in torce umane sette operai. Ieri sera al Cto di Torino, e' morto anche Bruno Santino, l'operaio, che aveva 26 anni, ed era stato trasferito in giornata dall'ospedale Maria Vittoria al centro grandi ustionati del Cto. A pregare tutto il giorno perche' si salvasse il fratello Luigi, pure lui operaio alla Thyssenkrupp (ma non era di turno mercoled notte). Dopo Antonio Schiavone, 36 anni, che abitava a Envie (Cuneo) con moglie e tre figli piccoli, il piu' vicino alla linea 5 dell'impianto di trattamento termico dove si e' sviluppato l'incendio, ieri mattina, poco prima delle sette, e' morto Roberto Scola, 33 anni, che era stato ricoverato all'ospedale Molinette, mentre nel pomeriggio, al San Giovanni Bosco, Angelo Laurino, 43 anni, e' stato stroncato da un'insufficienza multiorgano. Entrambi avevano ustioni di terzo grado sul 95% del corpo. Intanto il pm Raffaele Guariniello ha aperto due procedimenti penali paralleli come prevede la legge: "Uno riguarda le persone fisiche responsabili dei fatti, l'altro l'impresa". Scola, viveva a Torino, era sposato aveva due figli molto piccoli (uno di 17 mesi e l'altro di quasi tre anni).Quando e' arrivato al pronto soccorso del Cto era cosciente e terrorizzato all'idea di non rivedere piu' i suoi bimbi. Laurino, anche lui abitante a Torino, aveva due figli, Fabrizio di 12 anni e Noemi di 14. Con l'aggravarsi della tragedia aumenta anche la richiesta di trovare i responsabili della tragedia: "Grazie per quello che state facendo per mio marito, tutti si danno da fare moltissimo qui in ospedale, ma io chiedo anche giustizia dalla magistratura", ha detto la moglie di Laurino al ministro Livia Turco un paio d'ore prima di avere la drammatica notizia della morte di Angelo. E la Turco ha risposto: "Noi ci siamo qui, ma anche la magistratura fara' il suo dovere". Rabbia e dolore anche tra i familiari di Scola: "Da quando aveva capito che le acciaierie sarebbero state chiuse - ha detto ieri la mamma, Marisa Pisano - Roberto stava valutando altre offerte di lavoro. Pero' alla Thyssenkrupp si trovava bene e gli sarebbe dispiaciuto andarsene". Rimane appeso a un filo il destino degli altri tre feriti gravissimi, di cui tre ricoverati a Torino ed uno a Genova. All'ospedale Maria Vittoria lotta tra la vita e la morte Giuseppe De Masi, 26 anni, che vive a Torino con i genitori ed ha una madre infermiera; mentre alle Molinette e' ricoverato Rocco Marzo, di 54, sposato a padre di due figli. A fine mese sarebbe dovuto andare in pensione. Tutti hanno ustioni di secondo e terzo grado su oltre il 90% del corpo. Viene tenuto in coma farmacologico, all'ospedale Villa Scassi di Genova, Rosario Rodino', 26 anni. Le prime autopsie sulle vittime saranno eseguite lunedi' e martedi' prossimo. Nel frattempo proseguono gli accertamenti in fabbrica per capire con precisione il punto in cui si e' verificata la tragedia, la causa dell'incendio e se tutte le norme per la sicurezza sono state rispettate. Per questo motivo la Procura ha controllato ieri tutti gli estintori dello stabilimento dopo la denuncia di alcuni operai, che hanno detto che alcuni non funzionavano. Altro aspetto da chiarire e' l'operato della squadra antincendio e la sua formazione. Pare infatti che gli operai avessero la prassi di sbrigarsela da soli quando capitavano piccoli inconvenienti. Non e' chiaro se la notte dell'incidente la squadra antincendio fosse presente al completo nello stabilimento o se ci fosse un solo componente che, come emergerebbe dalle prime indiscrezioni, era in un altro reparto. Al momento non ci sono iscrizioni nel registro degli indagati, ma ci saranno presto. La Procura ha infatti chiesto al Thyssenkrupp tutto l'organigramma della societa', compreso quello della capogruppo tedesca, per valutare i ruoli e le competenze.
Ulteriori commenti sull'argomento, clicca sotto il link:

Lavorare uccide
Pressante - Informazione libera e indipendente - domenica 09 dicembre 2007

Afghanistan, Nato cerca di espugnare roccaforte talebana!

KABUL (Reuters) - Truppe afghane, britanniche e statunitensi, appoggiate da forze aeree, hanno lanciato un'operazione per conquistare la maggiore roccaforte talebana in Aghanistan.
Musa Qala, nella provincia meridionale di Helmand è l'unica città afghana di dimensioni considerevoli controllata dai talebani. Conquistare Musa Qala darebbe al governo afghano e alle truppe straniere un notevole impulso in vista della sospensione delle attività per il rigido inverno.
Le truppe Usa sono state trasportate vicino alla città dagli elicotteri per iniziare l'attacco, mentre le truppe britanniche si sono mosse via terra.
"Ora siamo impegnati in una avanzata che sta effettivamente prendeendo a calci la porta di Musa Qala", ha detto il tenente colonnello Richard Eaton, portavoce delle truppe britanniche a Helmand.
Unità dell'esercito afghano appoggiano l'attacco condotto contro diverse centinaia di ribelli all'interno e attorno alla città.
Nell'assalto finora sono stati uccisi 12 ribelli e due bambini, secondo quel che ha riferito in una conferenza stampa il portavoce del Ministero della Difesa afghano, Zahir Azimi. Fra i 200 e i 300 civili hanno abbandonato la zona dopo essere stati informati in anticipo dell'operazione, ha detto il portavoce.
La coalizione a guida Usa ha detto che un "attacco con munizioni a guida di precisione" ha ucciso oggi a Musa Qala diversi ribelli talebani, fra i quali un comandante.
Il presidente afgano Hamid Karzai ha detto che gli abitanti di Musa Qala avevano chiesto alle forze governative di scacciare i talebani.
L'Isaf (International Security Assistance Force) ha reso noto che un soldato della coalizione a guida Nato è stato ucciso, ed un altro è rimasto ferito in una esplosione, senza però precisare dove sia accaduto.
Un comandante talebano a Musa Qala ha detto che i ribelli hanno distrutto due blindati della Nato e hanno ucciso molti soldati stranieri, senza subire alcuna perdita.
Il comandante, il mullah Qasam, ha detto a Reuters al telefono satellitare che migliaia di talebani stanno combattendo per difendere la città. I talebani esagerano frequentemente il numero delle vittime straniere.
Nei mesi scorsi sia le forze afghane che quelle straniere hanno lanciato diverse operazioni per riprendere il controllo della cittadina.
Helmand è da tempo uno dei bastioni degli insorti talebani ed è anche la zona in cui si produce il maggior quantitativo di droga del paese, principale produttore di eroina al mondo.
Dopo che il loro regime è stato rovesciato alla fine del 2001, ora i talebani sono attivi soprattutto nell'est e nel sud dell'Afghanistan, dove oltre 10mila persone sono rimaste uccise in episodi di violenza negli ultimi due anni.

venerdì 7 dicembre 2007

Piano Condor, verso la Norimberga latinoamericana...

Clicca sotto il link per leggere l'articolo originale
sul "Piano Condor" in Cile...


Piano Condor, verso la Norimberga latinoamericana
Pressante - Informazione libera e indipendente - venerdì 07 dicembre 2007

PER NON DIMENTICARE LA TRAGEDIA DEI BAMBINI DI BESLAN! (RUSSIA)...

DAL 7 AL 13 DICEMBRE RACCOLTA OFFERTE
(Leggi il manifesto clicca quì sopra)

CHI VUOLE MANIPOLARE IL CLIMA DEL PIANETA TERRA???


Sul sito "Sciechimiche" vi è un interessante illustrazione sul misterioso problema delle scie chimiche che da almeno un decennio compaiono sui cieli di mezzo mondo con una stranissima frequenza...scopri sul sito tutte le ipotesi su chi davvero vuole manipolare il clima della Terra!
Clicca sul link sottostante per visionare tutti i video che riprendono l'apparizione delle presunte, ipotetiche scie chimiche anche sui cieli Italiani...

DECRETO SICUREZZA: IL SENATO VOTA LA FIDUCIA CON 160 SI' E 158 NO CONTRO IL GOVERNO PRODI!



Il governo e la maggioranza hanno superato ieri sera al Senato, con l'approvazione della fiducia (con 160 si' e 158 no) e del decreto legge sulla sicurezza (160 voti favorevoli, 156 contrari e 1 astenuto), un'altra dura prova, ma hanno archiviato una giornata ''horribilis'', le cui conseguenze all'interno dell'Unione, ancora tutte da verificare appieno, saranno verosimilmente piu' serie di quanto atteso. L'impegno assunto pubblicamente in Aula dal ministro dei Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti poco prima del voto finale sul dl, sul fatto che il provvedimento sara' modificato in seconda lettura alla Camera come richiesto dai teodem, spalleggiati peraltro anche dalle forze cattoliche anche meno integraliste, a cominciare dall'Udeur di Clemente Mastella, ha gia' da subito scatentato le dure proteste della sinistra radicale. Ad esse si aggiunge comunque la fortissima irritazione all'interno dello stesso Pd nei confronti dei teodem per il rischio paradossale che ad affossare il governo Prodi abbia rischiato di essere proprio il fiore all'occhiello del premier, lo stesso Partito democratico. Restando nell'ambito del paradossale il ruolo di salvatore di Prodi ieri e' stato giocato dal sentore a vita, Francesco Cossiga, il cui inaspettato ''si''' ha dato modo alla teodem Paola Binetti di votare ''no'' alla fiducia, per mandare un segnale forte all'esecutivo. Ma non si puo' non registrare anche il voto contrario del senatore di Sinistra critica, Franco Turigliatto, a sancire la sua definitiva rottura (a sinistra) col governo. Mentre i senatori a vita che hanno tradizionalmente garantito la tentuta della maggioranza e del governo, Levi Montalcini, Scalfaro e Colombo hanno vacillato anch'essi: Colombo infatti fino all'ultimo e' stato in forse se seguire o meno l'esempio di Andreotti, che da un iniziale annuncio di voto positivo ha poi virato decisamente per il ''no'. Eppure ancora solo alla vigilia del voto di ieri le acque sembravano essersi definitivamente calmate nell'accidentato percorso al Senato del decreto sulla sicurezza, tanto da illudere di poter superare l'esame senza il ricorso alla fiducia. Il vertice tra maggioranza e governo sembrava essere giunto alla composizione. Placate le ire di Rifondazione comunista, da risarcire dal voto sul welfare e dal proposito dei diniani di '''riportare il baricentro della coalizione verso le posizioni moderate'', sembravano sedate anche le proteste dei teodem che proprio sul filo di lana chiedevano la soppressione di un emendamento Prc cui il governo aveva dato parere favorevole che prevedeva come reato da punire con una pena fino ai 4 anni di reclusione la discriminazione sessuale e l'omofobia. Lo strumento escogitato si era pero' rivelato entro breve piu' che una cura, solo un placebo e l'idea apparsa inizialmente geniale di fare riferimento al trattato di Amsterdam, debitamente firmato e ratificato dall'Italia, per tacitare i teodem, denunciava presto i suoi limiti, se non la stessa inapplicabilita'. Tanto bastava per far partire le proteste, ieri, non appena conosciuto il testo del maxiemendamento del governo, proteste che in modo sempre piu' impellente e drammatico si sono protratte fino al momento del voto. '''Non sono assolutamente preoccupato'' della situazione, commentava da Napoli il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ma e' tutto da vedere cosa ne pensino i suoi alleati. Cosa ne pensi il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, che dalle pagine dei principali quotidiani poche ore prima aveva assicurato: nessun ritiro del provvedimento e nessuna modifica degli emendamenti presentati dal governo o a cui lo stesso abbia dato parere favorevole, altrimenti mi dimetto. Gli sviluppi del voto di ieri sono insomma tutti da verificare.

Omicidio Meredhit, a Perugia si ipotizza assassinio di gruppo!

Meredith Kercher è stata uccisa con una "azione convergente di più soggetti", presenti contestualmente sulla scena del delitto. Lo affermano i giudici del Tribunale del riesame di Perugia, secondo cui la studentessa, per evitare di essere violentata, oppose "strenua e vana resistenza" a uno o più aggressori. Nelle motivazioni dell'ordinanza che respinge la richiesta di libertà per gli imputati, si sostiene che l'alibi di Raffaele Sollecito non regge, mentre l'americana Amanda Knox ha una personalità multiforme.
Secondo i giudici "la povera Meredith cadde vittima di uno o più aguzzini, i quali senza pietà vinsero i suoi tentativi di resistenza e per l'effetto esercitarono anche pressioni sul collo", così da produrre alcune lesioni "giungendo infine al colpo mortale inferto con un coltello presumibilmente monotagliente" che produsse una emorragia. I giudici collocano l'ora della morte intorno alle 22. Sostengono che questa "se non istantanea, sopraggiunse comunque in tempi rapidi". Riferendosi quindi alla sottrazione dei cellulari della studentessa inglese, poi abbandonati poco lontano, il Tribunale sottolinea che "di certo Meredith non sarebbe stata in condizioni di chiedere aiuto". Gli apparecchi sarebbero stati dunque gettati via "nel quadro di una studiata ricostruzione scenica".RAFFAELE. Per Raffaele Sollecito "la violenza costituisce una concreta attrattiva". Lo scrivono i giudici del tribunale del Riesame di Perugia, motivando l'ordinanza con cui hanno rigettato la richiesta di scarcerazione avanzata dai legali del giovane barese, indagato per l'omicidio di Meredith Kercher. Sottolineando, inoltre, che la versione di quanto accadde la notte del 1 novembre fornita da Raffaele agli inquirenti "è imperdonabilmente inverosimile". Secondo i giudici dunque, Raffaele deve rimanere in carcere perchè nei suoi confronti sussistono "plurime esigenze cautelari". Ad esempio il "concreto pericolo di fuga", così come il "concreto pericolo di reiterazione criminosa".RIENTRA RUDY. È stata fissata per il 14 dicembre l'udienza davanti al Tribunale del Riesame contro l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per Rudy Herman Guede arrestato per l'omicidio di Meredith Kercher. L'udienza è stata fissata in seguito a un ricorso presentato dai legali. Guede, che si proclama estraneo al delitto, arriverà domani in Italia. Sarà quindi sentito dal Gip nei giorni successivi.

lunedì 3 dicembre 2007

La "Bella" Tulliani è passata dalla "Bestia" al "Fumato"....guarda il video!

Gaucci (sopra) latitante in Sud America...
La bella Tulliani (sopra) dopo Gaucci, Fini...

Sopra una caricatura del "fumato" Fini...
CLICCA SOTTO IL LINK PER GUARDARE IL VIDEO TULLIANI-GAUCCI:
Lasciando la moglie Daniela nell'Estate 2007 per ingravidare l'ex-showgirl Elisabetta Tulliani che ha 20 anni meno di lui (35 lei, 55 lui) l'Onorevole Gianfranco Fini sembra essersi "fumato" completamente il cervello...AN in caduta libera!!!
La "Bella" Tulliani, dopo aver amoreggiato per diverso tempo con la "Bestia" Gaucci (nella foto più sopra) adesso si è data alle braccia del "Fumato" Fini leader di "Alleanza Nazionale", ex-Partito di Destra traghettato nell'opaco centrismo targato Partito Popolare Europeo!
Siamo noi tutti curiosi di vedere quali percentuali di voto prenderà alle elezioni AN...





L'intervento dell'Onorevole Buontempo alla Camera: Giugno 2007!


Clicca sotto sul link per visualizzare la pagina del video dell'intervento dell'Onorevole Buontempo, Giugno 2007, parlando del malaffare delle banche gli viene tolta la parola dal Presidente della Camera dei Deputati Bertinotti...


Le elezioni in Russia: ecco i protagonisti!


MOSCA - Russia Unita, ma non solo Russia Unita. Le forze in campo sono numerose, in un nuovo sistema elettorale che farà entrare solo chi raggiunge la soglia del 7%. Di seguito i principali partiti dei 15 in corsa per i 450 seggi della Duma (Camera bassa del Parlamento russo) il prossimo 2 dicembre.
Russia Unita (RU) Presidente: Boris GRIZLOV Seggi vinti alle scorse elezioni: 222 Consensi secondo ultimo sondaggio Levada: 67%. Detti anche 'orsi' o 'edinoros', gli aderenti al partito hanno da ottobre una marcia in più Vladimir Putin, capolista in questo contesto elettorale e popolarissimo presidente russo con una percentuale di consensi all'84%. Nato nel 2001 come 'piattaforma' del Cremlino in parlamento, sempre fedelissimo alla volontà di Putin, lo stesso presidente lo ha definito "uno strumento" e, pur primo delle liste elettorali, mantiene in qualche modo le distanze. In questi anni il movimento si è sempre caratterizzato per iniziative sociali di forte impronta conservatrice. Ma i suoi detrattori criticano RU per non essere stata capace negli anni a costruire un solido programma e ora come ora, a presentare un piano concreto per fermare l'inflazione galoppante, grande problema degli ultimi mesi e minaccia per la popolarità dello stesso Putin.
Partito comunista della Federazone Russa (Kprf). Leader: Gennadiy ZIUGANOV Seggi vinti alle scorse elezioni: 53 Consensi secondo ultimo sondaggio Levada: 14%. Fondato nel febbraio 1993, il movimento rappresenta la principale forza di sinistra nel paese. E' il successore del PCUS. Ha buone possibilità di superare la soglia di sbarramento ed entrare in Parlamento a seguito delle prossime elezioni. Di fatto, dopo i picchi del 2000, la popolarita' di Putin e la nascita di un nuovo partito "del potere", Edinaja Rossija ("Russia Unita") hanno fatto arginato le sorti elettorali del l KPFR, che nel 2003 è crollato al 12,6% dei voti dall'oltre 24% del 1999.
Il Partito Liberal-Democratico (Ldpr). Leader: Vladimir ZHIRINOVSKIJ Seggi vinti alle scorse elezioni: 38 Consensi secondo ultimo sondaggio Levada: 6%. L'ultranazionalista Zhirinoskij è noto alle cronache per le sue affermazioni antisemite, ed è l'attuale vicepresidente della Duma. Fondato nel 1989, il movimento rivendica a se stesso l'ideologia liberale professata anche dall'Sps, dal Jabloko e dalla stessa Russia Unita. Le sue credenziali restano comunque fortemente legate ai concetti chiaramente nazionalisti. Sul suo volantino elettorale si legge: "Ldpr va alla Duma pr restituire la Russia ai russi, e Mosca ai moscoviti". Mettendo al primo posto del suo programma "legge e ordine".
Russia Giusta. Leader: Sergey MIRONOV Consensi secondo ultimo sondaggio Levada: 4%. Nuovissima coalizione formata dal Movimento nazionalista Rodina (Patria), dal Partito dei Pensionati nonche' dal Movimento Zhizn (Vita), e guidata dal presidente del senato russo Mironov. Nei primi mesi dell'anno, il nuovo movimento sembrava un antagonista di Russia Unita, sempre più forte, con un leader altrettanto filo-putiniano e un apparente destino da cotroparte, a sinistra, in un prossimo contesto bipolare. Ma l'ufficializzazione di Putin a capo delle liste di Ru ha fatto crollare la credibilita' della nuova formazione, provocando numerose defezioni.
Jabloko (La Mela) Leader: Grigoriy YAVLINSKIJ Seggi vinti alle scorse elezioni: 4 Consensi secondo ultimo sondaggio Levada: 2%. Partito liberalsocialista russo, nato come organizzazione pubblica nel 1993, mentre dal 2001 ha acquisito lo status di partito politico. E' fortemente filo-occidentale. Ha cercato di promuovere l'integrazione delle formazioni politiche d'ispirazione liberale e neoliberale, finora senza successo.
Unione delle Forze di destra (Sps). Popolarità secondo ultimo sondaggio Levada: 1%. Fondato nel 1999 da Anatoly Chubais - che negli anni '90 ha gestito la privatizzazione delle aziende statali - è il partito più dichiaratamente anti Putin tra quelli in corsa nel contesto elettorale. Chubais ormai ne è uscito, ma tra le fila sono ancora molti i nomi noti: Nikita Belikh, Maria Gaidar e Boris Nemtsov, candidato alle prossime presidenziali. Oltre a Irina Khakamada, fiera oppositrice tra l'altro delle politiche antiabortiste di Russia Unita.
Altre fazioni minori presenti nella competizione: il Partito Agrario di Russia (Popolarita' secondo ultimo sondaggio Levada: 3%), Partito democratico, Verdi, Unione Popolare, Partito della rinascita di Russia, Partito della pace e dell'Unita'. (AG)

ITALIA-CINA

ITALIA-CINA
PER L'ALLEANZA, LA COOPERAZIONE, L'AMICIZIA E LA COLLABORAZIONE TRA' LA REPUBBLICA ITALIANA E LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE!!!